Le contratture muscolari sono contrazioni involontarie e dolorose dei muscoli scheletrici messe in atto dagli stessi quando vengono sottoposti a sforzi eccessivi. I sintomi sono: ridotta capacità di deambulazione, aumento del tono muscolare percepibile al tatto, lividi, gonfiore e febbre nei casi più gravi. Ma quali sono le cause? Cosa fare per accelerare il processo di guarigione?
La contratture muscolari sono meccanismi difensivi messi in atto dai muscoli se sottoposti a una sollecitazione che supera il limite fisiologico di sopportazione degli stessi.
Si tratta di risposte involontarie, svincolate dal controllo centrale del sistema nervoso, che coinvolgono tutto il muscolo o parte di esso (talvolta può estendersi anche ai muscoli adiacenti) e che si manifestano con una condizione di rigidità e ipertonia (aumento del tono muscolare) palpabili.
L’irrigidimento del muscolo può essere:
Acuto, a causa di traumi improvvisi.
Cronico, a causa, ad esempio, di posture scorrette mantenute nel tempo.
Le contrattura muscolari sono le più comuni e le meno gravi tra le lesioni muscolari acute in quanto non si verifica la rottura delle fibre: vengono definite lesioni di grado 0 per distinguerle da lesioni di maggiore entità come lo stiramento e lo strappo muscolare.
Altre tipologie di lesioni muscolari. Spesso si fa confusione riguardo alle diverse tipologie di lesioni muscolari che variano a seconda dell’entità del danno a carico delle fibre. In particolare possiamo distinguere:
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Le contratture muscolari possono essere distinte sulle base delle attività che ne sono causa in :
Contratture muscolari da sport, che si verificano durante attività fisiche in cui si realizza uno sforzo muscolare definito “esplosivo” (calcio, corsa, salto, sollevamento pesi).
Contrattura muscolari non sportive, che si verificano durante attività quotidiane come, ad esempio, le pulizie domestiche.
Contratture in gravidanza. La gravidanza può portare all’insorgenza di contratture a livello lombare e addominale a causa dello sforzo continuo a cui è sottoposta la colonna vertebrale. Dopo il quinto mese di gravidanza, infatti, l’aumento fisiologico di peso comporta una modifica nella postura e un’eccessiva sollecitazione a carico dei muscoli addominali che possono, pertanto, risultare contratti e dolenti. Il dolore interessa prevalentemente la schiena ma può diffondersi anche agli arti inferiori, provocando sciatalgia. |
Le contrattura muscolari si manifestano con dolore più o meno tollerabile e accentuato durante la fase di contrazione.
Il dolore spesso è diffuso sebbene vi siano delle zone del muscolo maggiormente sensibili definite trigger points in cui le fibre sono in uno stato permanente di contrattura a seguito di uno stimolo eccessivo. La pressione di queste porzioni iperirritabili induce la comparsa di dolore anche in zone limitrofe.
Al dolore, inteso come sintomo principale, si associano altri sintomi quali:
Ridotta capacità di deambulazione. I movimenti sono tanto più limitati quanto più gravi sono le contratture.
Aumento del tono muscolare percepibile al tatto.
Lividi, gonfiore e febbre nei casi più gravi.
Normalmente la comparsa dei sintomi avviene dopo 8-24 ore dai traumi.
Le cause delle contratture muscolari sono genericamente attribuibili a una sollecitazione muscolare eccessiva realizzata durante un movimento, improvviso o prolungato che sia.
Attualmente, però, non vi è chiarezza sull’argomento in quanto sono numerosi i fattori che concorrono alla comparsa di questa condizione muscolare.
Tra i fattori maggiormente predisponenti all’insorgenza di contratture possiamo annoverare:
Mancanza di un riscaldamento generale e specifico adeguato in grado di preparare il muscolo alla ricezione degli stimoli sotto sforzo.
Preparazione fisica non idonea allo svolgimento dell’attività fisica come nel caso di una ripresa repentina dopo un periodo di riposo.
Allenamento sportivo eccessivamente impegnativo che induce affaticamento e impedisce al muscolo di rispondere correttamente agli sforzi.
Mantenimento di una postura scorretta, da fermi o durante la deambulazione.
Assenza di coordinazione nei movimenti.
Presenza di problemi articolari quali fragilità muscolare, ridotta elasticità, artrosi o comparsa di ernie.
“Colpo d’aria fredda” che induce un rapido sbalzo termico determinando un’improvvisa tensione muscolare.
Eventi traumatici pregressi che hanno inficiato sull’apparato locomotore.
Sedentarietà e condizioni di sovrappeso o obesità in cui l’organismo non è fisicamente preparato a ricevere e a rispondere agli stimoli.
Problemi di circolazione sanguigna che determinano uno sbilanciamento nell’apporto di nutrienti ai tessuti, provocando scompensi a livello cellulare.
È importante sottolineare che la comparsa di contratture muscolari non dipende unicamente da fattori di natura propriamente fisica, ma è stato evidenziato come anche l’ansia e lo stress siano alla base di tale condizione.
La noradrenalina, un neurotrasmettitore prodotto in eccesso in casi di tensione emotiva, infatti, stimola la contrattilità muscolare incrementando la reattività e lo stato di allerta dell’organismo, preparandolo all’ “attacco o fuga” attraverso l’acquisizione di una postura innaturale e non rilassata. Ansia e stress, dunque, determinano la cronicità della tensione muscolare e rendono il muscolo vulnerabile e sensibile anche a minime sollecitazioni.
Disidratazione, contratture e stress. La disidratazione è un altro fattore importante nella comparsa di contratture muscolari a causa del ridotto o mancato apporto di sali minerali essenziali e indispensabili al corretto funzionamento cellulare. Essa risulta essere strettamente legata anche a una condizione di stress psico-emotivo. La carenza di acqua, infatti, provoca gravi danni anatomico-fisiologici a carico del cervello e induce la comparsa di disturbi emotivo-cognitivi. Secondo una ricerca condotta dalla Tufts University su un campione di studenti atleti di entrambi i sessi, il mancato consumo di acqua durante l’attività fisica si associa a malumore generale e confusione. |
Se dalla valutazione clinica non emergono complicanze, lo specialista consiglia di rispettare il riposo associandolo a una strategia riabilitativa e a esercizi di mantenimento specifici per il soggetto e per il tipo di contrattura.
Come già detto il riposo è il primo step verso il recupero ma, sotto consiglio medico, è possibile accelerare i tempi di guarigione con la ginnastica che consiste in:
esercizi di allungamento (stretching) i quali, se effettuati correttamente e con costanza, sono un’ottima strategia riabilitativa e prevengono l’insorgenza di ulteriori traumi. Durante lo stretching è importante non compiere movimenti improvvisi e non allungare i muscoli a tal punto da percepire dolore.
Attività aerobica moderata per incrementare l’afflusso di sangue nella zona colpita.
La riabilitazione prescritta dal medico può coinvolgere anche la fisioterapia.
Le tecniche fisioterapiche maggiormente utilizzate sono:
Tecar terapia. E’ una tecnica che permette di attivare processi cellulari riparativi e antinfiammatori sfruttando l’energia di un condensatore convogliata al tessuto danneggiato.
Laser terapia. E’ una tecnica che, mediante l’invio di un raggio laser, lavora come terapia del dolore, ha un’azione antinfiammatoria e vasodilatatoria.
Ultrasuoni. E’ una tecnica che consente l’attuazione di un micromassaggio a livello della zona interessata con un effetto termico benefico dovuto all’ attivazione della circolazione e del metabolismo cellulare.
TENS (Stimolazione Elettrica Nervosa Transcutanea). E’ una tecnica che, attraverso l’applicazione di impulsi elettrici lievi sulla zona interessata, riduce la percezione del dolore.
Ionoforesi. E’ una tecnica che consente la somministrazione di antinfiammatori per via transcutanea utilizzando appositi elettrodi collocati sulla zona di interesse.
Come supporto alla riabilitazione, inoltre, si possono effettuare massaggi decontratturanti localizzati per allentare le tensioni e ripristinare il tono muscolare attraverso manipolazioni effettuate da esperti.
Gli sportivi sono quotidianamente sottoposti a questo tipo di trattamento a scopo preventivo in quanto la frequenza delle prestazioni induce un aumento nel rischio di contratture. Esso è utile in quanto apporta benefici non solo a livello muscolare, ma anche a livello circolatorio (maggiore apporto di ossigeno ai tessuti) ed epiteliale grazie alla manipolazione e all’utilizzo di oli specifici quali estratto di camomilla o vitamina E.
Kinesio Taping. Per alleviare le contratture muscolari spesso si ricorre a cerotti medicati o a fasce riscaldanti. Negli anni ‘70 un chiropratico giapponese, il Dottor Kenzo Kase, ha messo a punto un cerotto elastico in cotone ipoallergenico, confortevole, traspirante e privo di principio attivo. L’applicazione del cerotto, la cui peculiarità è legata al grado di elasticità, permette di stimolare il tessuto cutaneo e inibire il muscolo sovraccaricato e contratto: ciò accade in quanto il cerotto adeso crea solchi e fessure sulla pelle che riducono la pressione sui recettori del dolore. Lo scopo principale del Kinesio Taping, infatti, è supportare il trattamento riabilitativo al fine di alleviare il dolore e ripristinare gradualmente la funzionalità motoria. Questo cerotto, presente in commercio in diversi colori e diffuso tra gli sportivi professionisti e dilettanti, viene applicato direttamente sulla pelle asciutta per favorire la corretta aderenza: è importante che l’applicazione venga effettuata da terapisti esperti altrimenti non si ottiene alcun beneficio. Il vantaggio dell’utilizzo di tale cerotto rispetto ai cerotti classici è legato alla sua elasticità che consente l’attuazione dei movimenti favorendo la protezione del muscolo. |
Come terapia farmacologica contro le contratture al fine di ridurre il tempo di guarigione, il medico può prescrivere farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e/o miorilassanti, assunti per via orale, ad uso locale sottoforma di pomate o iniettabili via intramuscolo.
I più utilizzati sono:
Diclofenac, comunemente conosciuto come Voltaren, è un antinfiammatorio che si può somministrabile per via orale, ad uso locale sottoforma di pomata oppure iniettabile.
Ketoprofene, un antinfiammatorio e analgesico (contrasta il dolore). Si può somministrare per via orale come compressa o come preparati granulari da sciogliere in acqua oppure si può applicare sulla zona interessata come pomata.
Ibuprofene, un antinfiammatorio e analgesico somministrabile per via orale sottoforma di compresse.
Acido acetilsalicilico, noto con il nome commerciale di Aspirina, è un antinfiammatorio, antipiretico (riduce la febbre) e analgesico somministrabile per via orale sottoforma di compresse effervescenti o preparati granulari da sciogliere in acqua.
Paracetamolo, conosciuto come Tachipirina, è un antinfiammatorio e analgesico ma non appartiene alla categoria dei FANS e non provoca disturbi a livello gastrointestinale. Può essere somministrato sottoforma di compresse, compresse effervescenti e supposte.
Tra i miorilassanti possiamo annoverare il Tiocolchioside (Muscoril); tale farmaco evita l’insorgenza di ulteriori contratture involontarie che possano aggravare la situazione. Può essere iniettato in associazione con il Diclofenac o somministrato per via orale.
Per il trattamento delle contratture muscolari si può ricorrere anche all’utilizzo di rimedi naturali. Vediamo quali sono.
Tra i rimedi consigliati dal fitoterapeuta per alleviare i dolori muscolari troviamo:
Camomilla, contiene un olio essenziale (tra i costituenti: alfa-bisabololo, quercetina, luteolina) con proprietà rilassanti e antinfiammatorie. Si può assumere sottoforma di infuso, di preparati di base ad uso esterno o per inalazione.
Zenzero, contiene gingerolo e oli essenziali in grado di ridurre l’infiammazione. Può essere assunto sottoforma di capsule, di tisana o grattugiato fresco.
Curcuma, contiene principi attivi tra cui la curcumina in grado di ridurre i meccanismi infiammatori, soprattutto a livello articolare. Si può assumere secondo posologia e indicazioni del medico sottoforma di tisane, pastiglie o come spezia.
Arnica, contiene principi attivi tra cui glucosidi flavonici, oli essenziali, sostanze amare e tannini in grado di contrastare l’infiammazione e la formazione di ematomi. Si può applicare sottoforma di pomata sulla zona interessata.
Aloe vera, definita “pianta del miracolo” è un antinfiammatorio naturale contenente antrachinoni, aloina, amminoacidi essenziali, vitamine del gruppo A, B,C ed E e si può trovare sottoforma di succo condensato o gel. Il gel è indicato nel trattamento delle contratture in quanto è anche un potente analgesico.
Artiglio del diavolo, contiene un principio attivo (arpagoside) che funge da antinfiammatorio e contrasta l’irrigidimento muscolare. Si può assumere per via orale o applicare come pomata.
Rosmarino, secondo l’idroterapia, un bagno al rosmarino (principi attivi: flavonoidi, oli essenziali e acidi fenolici come l’acido rosmarinico) ha effetti benefici sulla muscolatura.
Valeriana, contiene oli essenziali (esteri dell’acido valerianico), alcaloidi (valerina) e flavonoidi ed è un rimedio naturale efficace per il rilassamento della muscolatura. Si può assumere sottoforma di compressa o infuso.
Peperoncino di Cayenna (Capsicum annuum), contiene la capsaicina che è un potente antinfiammatorio. Determina una sensazione di calore utile ad alleviare il dolore muscolare. Viene consumato sottoforma di spezia o per via topica.
Nepeta cataria (erba gatta), i principi attivi (nepetalattone) hanno proprietà calmanti simili alla valeriana e viene utilizzata per combattere il mal di testa. Può essere consumata sottoforma di infusi o estratti.
Passiflora (fiore della passione), i principi attivi (flavonoidi e alcaloidi armanici) contenuti nell’estratto hanno un effetto rilassante e placano i dolori muscolari. Si può assumere come infuso o per via topica.
Lavanda officinalis, l’olio essenziale (contenente linalolo, limonene e canfora) esercita un’azione rilassante sulle contratture muscolari. Sono consigliati i massaggi con olio puro o miscelato a un gel a base di aloe seguiti da una doccia calda.
Terapia del caldo o del freddo. Nell’antichità si riteneva che il bagno caldo fosse utile per alleviare il dolore: il ricercatore Dott. Brian King della University College di Londra ha confermato questa credenza affermando che il calore sopra i 40°C ha un effetto antidolorifico e può fungere da supporto alla terapia farmacologica. Il calore, infatti, induce vasodilatazione e stimola la perfusione tissutale (afflusso di sangue), favorisce il rilassamento muscolare e riduce il tono delle contratture. Ma non sempre è il rimedio più adatto. Il bagno caldo o l’utilizzo di impacchi caldi e umidi sono efficaci nel caso di contratture lombari, ma sono assolutamente controproducenti nel caso di lesioni muscolari in quanto, richiamando sangue, andrebbero ad aggravare l’ematoma. Ecco perché è preferibile evitare di ricorrere a tale rimedio nelle prime 24 ore dall’insorgenza dei sintomi, quando, cioè, non si è ancora certi dell’assenza di lesioni. In presenza di lesioni si preferisce il freddo che stimola la vasocostrizione ed è più utile durante la fase acuta perché riduce più rapidamente il dolore e l’eventuale gonfiore. In alternativa al semplice utilizzo del ghiaccio esiste una tecnica definita Stretch and spray che deve essere effettuata da mani esperte: il muscolo viene stimolato in modo tale da raggiungere il massimo allungamento passivo e successivamente si utilizza uno spray refrigerante diretto sulla zona interessata per inibire il dolore e l’ipertonia. |
In caso di appurata assenza di lesioni si può ricorrere anche all’osteopatia.
Secondo la medicina alternativa attraverso una decompressione manuale della zona interessata dalla contrattura si ottiene una riduzione della sintomatologia e una possibile correzione posturale.
Il magnesio, oltre al calcio e al potassio, rappresenta un elemento essenziale per la corretta funzionalità muscolare in quanto è coinvolto nel processo di contrazione muscolare.
Una carenza di magnesio comporta la comparsa di contratture, crampi e stanchezza per cui è indispensabile un giusto apporto di tale elemento a scopo preventivo.
Una giusta alimentazione può essere una soluzione prima di ricorrere al consumo di integratori minerali: cereali integrali, frutta secca (mandorle, nocciole e noci), verdura a foglia larga come gli spinaci sono alimenti particolarmente utili in quanto ricchi in magnesio.
Inoltre i cereali integrali, la frutta e la verdura fresca sono anche ottimi alimenti antinfiammatori.
L’articolo è da considerarsi esclusivamente a scopo informativo; prima di intraprendere qualsiasi percorso terapeutico per la cura delle contratture muscolari è necessario consultare il medico.
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