Artiglio del diavolo: proprietà, controindicazioni e posologia dell' Arpagofito

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Consulente Scientifico:
Dottoressa Valentina Coviello
(Specialista in biologia e nutrizione)

L' artiglio del diavolo è una pianta dalle peculiari proprietà curative quali, per esempio, l’azione antinfiammatoria e antireumatica. Analizziamo i benefici e le controindicazioni dell'arpagofito e scopriamo qual'è la posologia della grande varietà di prodotti: tintura madre, creme, compresse, pomate e capsule.

    Indice Articolo:
  1. Cos'è?
  2. Valori nutrizionali
    1. Calorie
  3. Benefici
    1. Digestione
    2. Articolazioni
    3. Colesterolo
    4. Dolore
    5. Gotta
  4. Controindicazioni ed effetti collaterali
    1. Diabete
    2. Ipertensione
    3. Gastrite ed ulcera
    4. Gravidanza ed allattamento
    5. Interazione con farmaci
  5. Utilizzo, dosaggio e posologia
    1. Tisane ed infusi
    2. Compresse
    3. Creme ed oli essenziali
    4. Tintura madre
  6. Dopo quanto fa effetto?
  7. Opinioni

Cos'è l’artiglio del diavolo.

L’artiglio del diavolo è una delle erbe officinali più conosciute al mondo per i suoi molteplici usi terapeutici.

L’harpagophytum procumbens, nome scientifico dell’artiglio del diavolo, è una pianta rampicante della famiglia delle Pedaliaceae originaria del Sud Africa, caratterizzata da fiori rosso-violetto e frutti con prolungamenti legnosi simili ad uncini, capaci di provocare ferite anche notevoli o addirittura la morte degli animali che vi restano intrappolati (da cui il nome “artiglio del diavolo”).

Già conosciuta dalle popolazioni africane come potente rimedio contro la febbre, il mal di schiena e i dolori articolari, la radice dell’artiglio del diavolo, in virtù dei suoi principi attivi detti iridoidi, agisce come un antinfiammatorio ed è utile in diverse condizioni dolorose.

Valori Nutrizionali.

100 grammi di radice di artiglio del diavolo contengono

Calorie.

100 g di artiglio del diavolo contengono 331 kcal.

Proprietà e benefici della pianta.

Vuoi sapere come funziona l’arpagofito? Innanzitutto, molte proprietà terapeutiche dell’artiglio del diavolo sono state attribuite a un particolare iridoide, l’arpagoside, una molecola capace di agire come antinfiammatorio ed analgesico.

Questo principio attivo così benefico è presente nelle radici della pianta, che rappresenta un vero tesoro naturale per la nostra salute!

Le proprietà dell’artiglio del diavolo non sono solo quelle correlate all’arpagoside, anzi! Anche altri antiossidanti presenti nella pianta sono, infatti, responsabili di molti benefici.

Stimola la digestione.

La presenza nella pianta di polifenoli e terpeni molto amari stimola la secrezione gastrica e biliare, favorendo così la digestione dopo i pasti e depurando il fegato. L’artiglio del diavolo viene impiegato per stimolare la digestione ed è considerato tra gli amari più efficaci.

Protegge le cartilagini e previene le patologie articolari.

Nelle patologie osteoarticolari come l’osteoartrite e l’artrite reumatoide, l’infiammazione causa il rilascio di enzimi denominati metalloproteasi della matrice (MMPs) che degradano la cartilagine. L’arpagoside inibisce l’attivazione di questi enzimi, impedendo la degenerazione cartilaginea. Inoltre l’azione antinfiammatoria dell’arpagofito cura lo stato flogistico delle articolazioni. Esso, infatti, interferisce con la produzione di prostaglandine e ossido nitrico, mediatori dell’infiammazione e della sensazione di dolore. Questo meccanismo è comune a molti antinfiammatori di sintesi, ma l’artiglio del diavolo ha il vantaggio di essere naturale e quindi provoca minori effetti collaterali rispetto ad un farmaco.

Puoi approfondire quali sono e come agiscono gli antidolorifici naturali.

Secondo una ricerca, condotta su 250 pazienti affetti da dolore osteoartritico, dal dipartimento di medicina legale dell'Università di Friburgo in Germania, circa tra il 50% - 70% dei pazienti ha tratto beneficio dall' utilizzo di estratto di artiglio del diavolo in 4-8 settimane.

Abbassa il colesterolo.

Nell'artiglio del diavolo sono presenti i beta-sitosteroli, delle sostanze vegetali che riducono l’assorbimento del colesterolo. Per questo motivo la pianta può essere un aiuto efficace per regolare i valori di colesterolo nel sangue.

Riduce il dolore in caso di mal di testa, mal di denti.

Grazie all'azione analgesica, l’arpagoside, presente nell'artiglio del diavolo, trova impiego in tutte le affezioni di natura flogistica come mal di denti, raffreddore, mal di schiena, mal di testa, dolori cervicali e nevralgie.

Vari studi sull'uomo (condotti da Eichler et Kocherdos et Fontaine, Van Halen et coll.Dr. Schmidt, studi clinici di Zimmermann) hanno dimostrato che questa pianta possiede una notevole azione antiinfiammatoria, ed antidolorifica. Il periodo di assunzione necessario è di circa 7-8 giorni fino a trenta giorni.

Contrasta la gotta.

La radice dell'artiglio del diavolo, ha effetto ipouricemizzante in quanto favorisce l'eliminazione dell'acido urico e quindi è utile nel trattamento della gotta.

Controindicazioni ed effetti collaterali di questa erba medicinale.

Che dire? Questa pianta può essere veramente molto utile, a patto però che si seguano le indicazioni sul dosaggio. In caso di assunzione sbagliata, infatti, la pianta presenta alcuni effetti collaterali che è doveroso conoscere e non è esente da controindicazioni.

Va evitato in caso di diabete.

L’uso interno (orale) è sconsigliato ai diabetici poiché la radice dell’artiglio del diavolo è ipoglicemizzante e quindi, utilizzata insieme a farmaci che abbassano i livelli di zucchero nel sangue potrebbe causare un abbassamento eccessivo della glicemia.

E’ sconsigliato in caso di ipertensione.

L’artiglio del diavolo è nocivo in caso di pressione alta poiché inibisce la produzione di ossido nitrico. L’inibizione della sintesi di questo vasodilatatore determina un aumento della pressione arteriosa a causa dell’aumento delle resistenze periferiche cioè la resistenza al flusso sanguigno della circolazione periferica.

E’ controindicato in caso di reflusso gastroesofageo, gastriti e ulcere.

Nonostante l’artiglio del diavolo faciliti la digestione, l’aumento della secrezione gastrica e biliare lo rende controindicato per chi presenta disturbi dell’apparato digerente e affezioni a carico della colecisti.

Non va assunto in gravidanza ed allattamento.

Alle donne in dolce attesa non si deve somministrare l’arpagofito per via della capacità di stimolare contrazioni uterine. Le popolazioni africane usano somministrare gli estratti della pianta alle partorienti per calmare i dolori e contemporaneamente stimolare la contrazione dell’utero. Non è ancora noto con quale meccanismo l’arpagofito esplichi questa funzione, che è particolarmente utile anche durante la fase premestruale per facilitare lo sfaldamento dell’endometrio (sanguinamento) e calmare il dolore.

Le mamme che allattano al seno non possono assumere questa pianta dato che l’effetto inibitorio sugli enzimi MMPs, necessari per il rimodellamento tissutale, è deleterio per il neonato, in cui la cartilagine è in continuo rinnovamento.

Insomma, questo rampicante sempreverde, spesso letale per gli animali che vi restano bloccati, può trasformarsi anche per l’uomo in un’arma a doppio taglio!

Interazioni tra harpagophytum procumbens e farmaci.

A proposito di rischi, esistono anche particolari categorie di farmaci che potrebbero interagire con i principi attivi presenti nell'artiglio del diavolo, causando gravi scompensi all'organismo. Ad esempio:

Se quindi sei in cura con uno di questi farmaci, o segui una terapia di altro tipo, e vorresti iniziare ad assumere l’arpagofito, ti consigliamo di parlarne sempre prima con il tuo medico. La prudenza non è mai troppo quando c’è in ballo la salute!

Utilizzo, posologia e dosaggio dell’artiglio del diavolo.

Senza dubbio l’artiglio del diavolo è una pianta ricca di proprietà curative, ma affinché sia efficace al cento per cento va utilizzato con la giusta posologia. Durante una ricerca tedesca della durata di 4 settimane, ne sono stati somministrati 480 mg per due volte al giorno a persone affette da dolori muscolari a collo e spalle, ottenendo una significativa riduzione della sensazione dolorosa!

L’artiglio del diavolo è alla base di diverse formulazioni che si differenziano per dosaggi e modalità di assunzione. Quale scegliere? Ecco le principali:

Tisane ed infusi.

Sono preparati con l’estratto secco in polvere della radice dell’arpagofito, dove i principi attivi sono più concentrati. In questi prodotti, comunemente disponibili in erboristeria, l’artiglio del diavolo viene utilizzato in associazione con altre erbe, come l'arnica, per alleviare emicranie, dolori mestruali o facilitare la digestione dopo i pasti; ne basta una tazza due volte al giorno.

Il decotto, invece, si prepara sciogliendo due cucchiai di polvere in un litro d’acqua calda da consumare nell'arco della giornata, a temperatura ambiente.

Capsule o compresse.

Queste formulazioni omeopatiche svolgono un’attività analgesica per la cura di nevralgie e patologie articolari; la dose giornaliera consigliata è compresa tra 600 e 1200 mg, mentre il costo è pari a 12,00 euro per la confezione da 50 capsule, 10,00 euro per la confezione da 50 compresse.

Creme, oli essenziali o unguenti a base di arpagofito.

Sono disponibili in erboristeria per uso topico; si possono usare in associazione con le formulazioni omeopatiche. Un flacone di crema da 100 ml ha un costo di circa 10,00 euro, mentre 14,00 euro è il prezzo medio di una confezione di unguento e 10,00 euro per l’olio essenziale.

Tintura madre di arpagofito.

La tintura madre si può usare in alternativa alle capsule e alle compresse; si può trovare in erboristeria ad un costo che varia da 12,00 a 14,00 euro per un flacone da 50 ml (la dose giornaliera è di 15 ml, da ripartire nell'arco della giornata).

Dopo quanto fa effetto?

L’assunzione di artiglio del diavolo fa effetto dopo 7-8 giorni e comunque non deve superare i 2 mesi, periodo oltre il quale si può avere assuefazione ai principi attivi e saranno necessarie dosi sempre più alte per alleviare il dolore, creando un vero e proprio meccanismo di dipendenza! Cautela, quindi.

L’artiglio del diavolo è davvero efficace?

In conclusione, l’efficacia dell’arpagofito è stata dimostrata da diversi studi sia in vitro che in vivo, dai quali sono emersi gli stessi risultati: blocco dell’infiammazione e inibizione degli enzimi che degradano la cartilagine.

Tuttavia ad oggi esistono ancora poche ricerche sull'artiglio del diavolo e molte sono ancora in corso, inoltre, come per ogni droga ed erba officinale, il funzionamento e l’eventuale tossicità del prodotto sono soggettive e non prevedibili. Vale a dire che il medesimo dosaggio può risultare efficace in un caso, inefficace in un altro o mostrare effetti collaterali in un altro ancora.

Ricorda, perciò, che l’artiglio del diavolo non va usato con leggerezza né utilizzato per l’automedicazione in corso di terapie con altri farmaci. In questo modo otterrai solo il meglio da questa preziosissima pianta curativa!

Informazioni Sugli Autori:

Consulente Scientifico:
Dottoressa Valentina Coviello
(Specialista in biologia e nutrizione)

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