Valida alternativa ai farmaci, gli antidolorifici naturali ed omeopatici possono essere utilizzati in molteplici occasioni,dal mal di denti e mal di schiena. Ma quali benefici apportano? Approfondiamo l’argomento sottolineando i vantaggi ma senza trascurare le eventuali controindicazioni.
Caratteristiche degli antidolorifici naturali ed omeopatici.
Gli antidolorifici naturali sono sostanze che vengono estratte dalla natura, come piante, erbe e minerali, che sono utilizzati per trattare il dolore. Gli antidolorifici naturali possono essere utilizzati sia per il trattamento a breve termine del dolore acuto, come il mal di testa o il dolore mestruale, sia per il trattamento a lungo termine del dolore cronico, come il dolore lombare o l'artrite.
Tra questi, però, vanno distinti gli antidolorifici fitoterapici da quelli omeopatici.
Quali differenze ci sono tra i due tipi di analgesici naturali?
Quando si parla di analgesici naturali ci si riferisce ad una grande varietà di erbe officinali, ma anche a pratiche naturali e sostanze aventi una caratteristica comune: una spiccata proprietà analgesica. Le erbe e le sostanze in questione sono davvero moltissime e possono essere assunte sia sotto forma di fitoterapici sia come farmaci omeopatici. Qual è la differenza?
I fitoterapici sono derivati direttamente da sostanze vegetali e non subiscono particolari trasformazioni chimiche. Nella pratica fitoterapica, dunque, le erbe officinali si sostituiscono ai farmaci tradizionali nella cura “fai-da-te” della patologia, essa utilizza piante e erbe medicinali per trattare una varietà di condizioni mediche, tra cui il dolore.
I farmaci omeopatici, invece, nascono da una scuola di pensiero fondata dal tedesco Samuel Hahnemann, che he utilizza rimedi a base di erbe e minerali che vengono diluiti e potentati in modo da stimolare il sistema immunitario a guarire da solo. Secondo Hahnemann per curare una malattia basta somministrare una sostanza (derivata da piante, animali o corpi inorganici) che provoca i sintomi della stessa malattia ma in concentrazioni molto basse .
Ma perché scegliere un antidolorifico naturale?
In genere i farmaci omeopatici ed i fitoterapici hanno un numero limitato di effetti collaterali rispetto a quelli tradizionali, essendo più leggeri e non gastrolesivi. Vantaggio o svantaggio (dipende dai punti di vista) è il fatto che rispetto ai farmaci della medicina tradizionale, gli omeopatici e la maggior parte dei fitoterapici hanno un effetto più blando per cui, in genere, per avere un risultato tangibile nella cura di una patologia, la terapia deve avere una durata maggiore. Inoltre, anche gli antidolorifici naturali, sia fitoterapici che omeopatici, al pari dei medicinali classici, possono trovarsi in diverse forme: oltre che per la somministrazione via orale si trovano, per esempio, anche pomate o creme per l’applicazione diretta sulla zona colpita dal dolore.
Tuttavia, è importante notare che gli antidolorifici naturali non sono sempre efficaci per tutti e alcuni possono interagire con farmaci che si stanno già prendendo. È importante consultare un medico prima di iniziare un nuovo trattamento.
Inoltre entrambi gli antidolorifici naturali ed omeopatici sono trattamenti non convenzionali, e la loro efficacia non è sempre stata dimostrata dalla comunità scientifica. Tuttavia, molti pazienti trovano sollievo dal dolore utilizzando questi trattamenti e molti medici integrano questi trattamenti nel piano di cura dei loro pazienti.
Quando è utile ricorrere agli antidolorifici naturali per contrastare il dolore.
Ci sono particolari momenti della vita, o specifiche categorie di persone, per cui assumere questi analgesici di origine naturale non è più una scelta ma una vera necessità. Ad esempio:
Durante la gravidanza, quando viene escluso o fortemente limitato l’utilizzo della maggior parte dei farmaci tradizionali a causa della loro tossicità nei confronti del feto.
Durante l’allattamento per lo stesso motivo, in quanto il farmaco passa nel latte materno e nel lattante può dare effetti indesiderati. Per evitare tali inconvenienti, spesso, durante la gestazione ed il puerperio, all’occorrenza si ricorre all’utilizzo di antidolorifici naturali.
I bambini, per via della scarsa tolleranza che possono presentare ai farmaci tradizionali, sono obiettivo di alcuni rimedi naturali “più leggeri” e meno nocivi per l’organismo. Ricordiamo, però, che non tutte le erbe sono innocue: perciò è sempre meglio rivolgersi a un medico, quando si tratta di assumere qualche sostanza!
Chi è vegano o vegetariano non di rado usa antidolorifici naturali per motivi etici. Infatti, i farmaci, prima di essere commercializzati, devono necessariamente essere testati sugli animali, pratica disapprovata da queste persone; ma, poichè molti preparati omeopatici derivano da estratti di insetti, i vegani e i vegetariani utilizzano soprattutto rimedi fitoterapici, che invece hanno esclusivamente origine vegetale.
Proprietà terapeutiche e benefici degli analgesici naturali.
Al pari dei farmaci convenzionali gli antidolorifici naturali vengono utilizzati per la loro funzione analgesica, ossia per calmare il dolore. Tuttavia le sostanze naturali con questa proprietà, siano esse fitoterapici oppure omeopatici, sono molteplici e risultano più efficaci nell’una o nell’altra affezione dolorosa in modo diverso. Vediamo alcuni esempi distinguendo i rimedi omeopatici da quelli fitoterapici, anche se talvolta si intersecano.
Contrastano i dolori più comuni.
La percezione del dolore, si sa, è una condizione naturale che accompagna lo stato infiammatorio di tendini, muscoli, organi. Molti antidolorifici naturali hanno proprietà anti-infiammatorie, che possono aiutare a ridurre il dolore e l'infiammazione associati a condizioni come l'artrite, il mal di denti, torcicollo, cervicale o cistite. Inoltre alcuni antidolorifici naturali, come la curcuma e il salice bianco, possono aiutare a inibire l'enzima COX-2, che è coinvolto nella produzione di prostaglandine, sostanze chimiche che causano infiammazione e dolore.
Di seguito riportiamo un elenco delle patologie doloroso e dei rispettivi rimedi: fitoterapici o omeopatici:
Emicranie e cefalee: Spigelia, pianta tossica che cresce in Sud America. Trai fitoterapici troviamo: Spirea ulmaria, pianta dalle proprietà analgesiche.
Mal di gola: Gelsenium sempervirens, pianta originaria del Nord America. Tra i fitoterapici troviamo: Propoli, la resina antisettica e protettiva raccolta dalle api.
Mal di schiena (anche cervicale, sciatica e lombalgia): Ruta graveolens, una pianta officinale, e nux vomica, ossia l’albero che produce stricnina. Tra i fitoterapici troviamo: la scutellaria, dalle proprietà antinfiammatorie
Mal di denti (anche da dente del giudizio): Mercurius solubilis, quando vi sono anche lingua bianca, alitosi e tonsillite. Negli altri casi la belladonna. Tra i fitoterapici troviamo: colluttori al mentolo, chiodi di garofano, citronella, timo, limone. Un rimedio naturale e casereccio: strofinare uno spicchio d’aglio sulla parte dolente.
Artrosi e reumatismi: Rhus toxicodendron, cioè l’edera velenosa utilizzata contro dolori osteoarticolari di vario tipo. Tra i fitoterapici troviamo: artiglio del diavolo o ribes nigrum, piante dalla forte azione analgesica e antiflogistica.
Cistite: Chantaris, estratto da un coleottero. Tra i fitoterapici troviamo: calendula, salvia ed aloe vera, dall’azione lenitiva e nutritiva sul derma.
Otite: Apis mellifera, estratto dall’ape domestica. Tra i fitoterapici troviamo: Echinacea, antinfiammatorio ed immunostimolante.
Nevralgia del trigemino: Agaricus muscarius, estratto da un fungo velenoso. Tra i fitoterapici troviamo: Erba di San Giovanni e verbena blu, degli antinfiammatori.
Dolori post-operatori: Arnica in pomate o gel, come antinfiammatorio. Contro gli effetti dell’anestesia: l’Opium, il papavero da oppio in concentrazioni diluite. Tra i fitoterapici troviamo: pomate o gel a base di arnica da applicare topicamente.
Ustioni da eccessiva esposizione al sole: Apis mellifera o chantaris, sostanze irritanti estratte da insetti. Tra i fitoterapici troviamo: sostanze lenitive e calmanti come la camomilla e la calendula.
Reflusso gastroesofageo: Nux vomica, albero i cui principi attivi innescano l’infiammazione. Tra i fitoterapici troviamo: Malva e altea, piante protettive per le mucose, associate a liquirizia e boswellia, antinfiammatori.
Dolori mestruali: Actae racemosa, una pianta velenosa. Tra i fitoterapici troviamo: erbe dalle proprietà calmanti, e miorilassanti, come la valeriana e la camomilla, associate all’azione lenitiva della calendula per uso esterno.
Ragadi al seno (piccoli tagli che possono comparire intorno al capezzolo durante i primi giorni dell’allattamento): Phytolacca, una pianta stimolante per le ghiandole. Tra i fitoterapici troviamo: l’olio di mandorle, dall’’azione emolliente ed idratante.
Aiutano a migliorare l'umore.
Alcuni antidolorifici naturali, come la passiflora, la valeriana e la camomilla, possono aiutare a migliorare l'umore e ridurre lo stress e l'ansia, che possono essere fattori scatenanti del dolore cronico. Essi, infatti, contengono composti che possono aumentare la produzione di serotonina e dopamina, neurotrasmettitori che sono legati al benessere e all'umore positivo.
Inoltre, il trattare il dolore è spesso un fattore importante per migliorare l'umore, poiché il dolore cronico può causare una serie di problemi psicologici, come ansia e depressione. Quando il dolore viene trattato efficacemente, le persone possono riprendere le loro attività quotidiane e migliorare la qualità della loro vita, il che può avere un effetto positivo sul loro umore.
Anche gli antidolorifici naturali hanno controindicazioni?
In genere si ricorre all’utilizzo di antidolorifici naturali per sfuggire agli effetti collaterali che i farmaci classici possono recare. Ma è corretto affermare che i rimedi fitoterapici e omeopatici sono privi di controindicazioni? Certo che no! Purtroppo anche questi analgesici alternativi comportano dei rischi, che ora analizzeremo singolarmente!
La potenziale tossicità dei rimedi usati in omeopatia.
I rischi derivanti dai farmaci omeopatici possono dipendere da diversi fattori, tra cui:
La mancanza di una base scientifica dell’omeopatia, che utilizza sostanze svariate e le applica secondo un criterio di similitudine (il simile scaccia il simile) non ancora provato dalla comunità scientifica internazionale.
L’utilizzo di composti per la maggior parte tossici per l’uomo. Per fortuna, nelle formulazioni presenti in commercio, tali composti vengono preventivamente diluiti, ma questo non garantisce la totale assenza di tossicità della sostanza. Per esempio, la belladonna, consigliata contro i bruciori di stomaco, contiene una sostanza detta atropina, capace di bloccare la secrezione da parte delle ghiandole esocrine, quindi non solo l’attività gastrica ma anche quella salivare, con conseguente secchezza buccale e rischio di infezioni.
La composizione è in buona parte costituita da zuccheri; infatti, un “granulo”, forma farmaceutica degli omeopatici, consiste di zucchero spruzzato con acqua in cui è stato diluito il principio attivo, il che potrebbe rendere tali farmaci rischiosi per i diabetici. Invece, chi ha problemi di linea non deve preoccuparsi più di tanto: l’assunzione di un granulo o due per un numero limitato di giorni non farà di certo ingrassare!
Attenzione, dunque, l’omeopatia non è così innocua come si potrebbe pensare!
I fitoterapici hanno effetti collaterali come i farmaci classici?
Neppure la fitoterapia fa eccezione alle controindicazioni, anzi, in tale campo ci sono forse più rischi che nell’omeopatia. Perché? I motivi principali sono i seguenti:
Le erbe medicamentose, come i farmaci veri e propri, posseggono principi attivi capaci di attivare o inattivare funzioni biologiche in una misura che dipende dal singolo individuo. In altre parole, non tutti rispondiamo allo stesso principio attivo allo stesso modo e per questo alcuni rischi possono essere nascosti: c’è chi risponde con lieve giovamento all’azione di una pianta e chi invece manifesta tossicità. Un esempio? L’apparentemente innocuo hippocastanum, utilizzato per combattere gli inestetismi della cellulite, interferisce con i farmaci anticoagulanti potenziandone gli effetti; in alcuni soggetti più sensibili può provocare nausea, diarrea e, per usi prolungati, anche emorragie. Inoltre, per la sua azione diuretica è sconsigliato a chi soffre di insufficienza renale.
Anche erbe e piante officinali possono essere gastrolesivi come i farmaci antidolorifici, perché, in realtà, anche queste possono aumentare la secrezione gastrica! È il caso del rinomato artiglio del diavolo, dall’azione analgesica ed antinfiammatoria, che provoca acidità gastrica e viene fortemente sconsigliato in caso di gastriti ed ulcere.
Questi sono solo alcuni esempi, ma molto indicativi. Insomma, parleresti ancora di assenza di controindicazioni negli antidolorifici naturali? Chiaramente no, perciò diventa molto importante conoscere le giuste dosi di assunzione di tali farmaci. Scopriamole insieme!
Posologia delle erbe contro il dolore.
A differenza dei farmaci tradizionali, quelli omeopatici ed erboristici non richiedono prescrizione medica e quindi sono utilizzati per l’automedicazione. Tuttavia, gli antidolorifici naturali non possono essere somministrati per troppo tempo e chi li assume deve comunque rispettare la posologia consigliata. In particolare:
Le cure di fitoterapia durano 20 giorni al mese o per due mesi consecutivi, seguiti da un terzo di pausa. Le dosi giornaliere variano da 20 a 50 gocce, se si tratta di tintura madre, o 2 tisane, o ancora 2-3 compresse o capsule. A seconda che si tratti di erbe che stimolano la secrezione gastrica o meno, viene consigliata o sconsigliata l’assunzione dopo i pasti.
La cura con farmaci omeopatici, invece, è meno duratura e può variare da 5 a 9 giorni entro i quali si dovrebbe assistere ad una scomparsa dei sintomi. I granuli da assumere al giorno sono da 1 a 2, sempre lontano dai pasti. In alcune terapia è previsto l’utilizzo di una stessa sostanza in dosi via via più basse.
Che fare, allora, per essere sicuri di non sbagliare? Basta semplicemente seguire le indicazioni sulle etichette dei prodotti o, ancora meglio, ricorrere ai consigli degli esperti in fitoterapia ed omeopatia. In questo modo potrai ottenere i benefici di questi antidolorifici naturali in assoluta sicurezza!
Studi e pubblicazioni.
Ecco un elenco di studi sull'argomento per chi è interessato ad approfondire:
"Efficacia dell'estratto di curcuma in pazienti con osteoartrosi del ginocchio: uno studio randomizzato controllato con placebo" (2019) - pubblicato sulla rivista "Journal of Clinical Rheumatology".
"Efficacia del rame iniettabile nella gestione del dolore da osteoartrite del ginocchio: uno studio randomizzato controllato con placebo" (2020) pubblicato sulla rivista "Osteoarthritis and Cartilage"
"L'effetto delle compresse di Boswellia serrata sulla severità del dolore e la funzione fisica nell'artrosi del ginocchio" (2021) pubblicato sulla rivista "Phytotherapy Research"
"L'effetto dell'olio essenziale di menta piperita sulla percezione del dolore nei pazienti con dolore muscoloscheletrico cronico: uno studio randomizzato controllato" (2022) pubblicato sulla rivista "Complementary Therapies in Medicine"
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