Cortisone naturale: rimedi omeopatici e fitoterapici

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Consulente Scientifico:
Dottoressa Jessica Zanza
(Specialista in farmacia)

Con l’espressione cortisone naturale, ci si riferisce ai rimedi naturali, con proprietà simili a quelle del cortisone, che possiamo utilizzare per trattare svariate condizioni infiammatorie, da quelle cutanee a quelle articolari. Esaminiamo i principali, soffermandoci sulle loro proprietà e modalità d’impiego.

    Indice Articolo:
  1. Caratteristiche
  2. Rimedi fitoterapici
  3. Artiglio del diavolo
    1. Controindicazioni
  4. Curcuma longa
    1. Controindicazioni
  5. Cardiospermum halicacabum
  6. Ribes nigrum
  7. Rimedi omeopatici
  8. Benefici
    1. Reumatismi
    2. Orticaria
    3. Eczema
    4. Psoriasi
    5. Sinusite
    6. Uveite
    7. Sclerosi multipla

Cortisone naturale: cos’è?

I cortisoni naturali sono un insieme di rimedi dotati di un’azione simile al cortisone (cortison-like), un ormone implicato nella regolazione dei processi infiammatori ed immunitari.

L’infiammazione, può essere infatti, contrastata con farmaci di origine sintetica o con prodotti naturali che contengono principi attivi che possono risolvere il problema come i farmaci.

Possiamo suddividere tali rimedi in due gruppi: quello dei rimedi fitoterapici e quello dei rimedi omeopatici. Vediamoli in dettaglio!

Rimedi fitoterapici cortison-like: quali sono?

I rimedi fitoterapici cortison like includono droghe vegetali che contengono una serie di principi attivi che, sebbene differenti in quanto a struttura, possono inibire l’infiammazione in maniera analoga ai farmaci cortisonici.

Piante come Harpagophytum procumbens, Curcuma longa, Cardiospermum halicacabum e Ribes nigrum possono essere utilizzate, per trattare svariati processi infiammatori:

Ma cosa contengono queste piante e in che modo i loro principi attivi emulano gli effetti del cortisone?

Harpagophytum procumbens benefici e controindicazioni.

Meglio conosciuta come artiglio del diavolo, si tratta di una pianta erbacea perenne originaria dell’Africa meridionale (Sud Africa, Namibia e Botswana) e appartenente alla famiglia delle Pedaliaceae. Le radici secondarie della pianta, da tempo utilizzate nella medicina popolare africana come antidolorifico e digestivo, contengono dei principi attivi noti come glicosidi iridoidi (0,5% - 3%), ai quali si devono gli effetti antinfiammatori di quest’erba; tra questi, l’arpagoside si è dimostrato essere il più attivo (Anavate et al., 2010).

Approfondisci le proprietà dell'artiglio del diavolo.

La Farmacopea Ufficiale Italiana riporta, per le preparazioni a base di arpagofito, un titolo minimo di iridoidi totali pari all’1,8%, di cui almeno l’80% dev’essere rappresentato da arpagoside.

Stando a quanto riportato in letteratura, l’azione antinfiammatoria dell’arpagofito non è attribuibile ad un aumento della secrezione di cortisone endogeno (Catelan et al., 2006), bensì ad una regolazione dell’espressione dei geni coinvolti nell'infiammazione.

La ricerca:

In particolare, da alcuni studi sembrerebbe che gli estratti di arpagofito siano in grado di sopprimere l’attività di NF-kB e AP-1 (Huang et al., 2006; Fiebich et al., 2012), dei fattori di trascrizione in grado di attivare la sintesi di:

Ma quali sono le controindicazioni?

L’artiglio del diavolo, quando viene impiegato per periodi di tempo prolungati o a dosi superiori a quelle consigliate, può provocare la comparsa di effetti avversi quali: nausea, gastralgia (mal di stomaco) e diarrea. Gli effetti gastrolesivi sembrano essere dovuti all'inibizione delle ciclossigenasi di tipo I (COX-1) implicata nella regolazione di diversi processi fisiologici, primo fra tutti la protezione gastrica.

L’impiego dell’arpagofito è pertanto controindicato in caso di gastrite e ulcera peptica, nonché in gravidanza e durante l’allattamento.

I benefici della curcuma longa.

Dal rizoma essiccato di questa pianta, originaria dell’Asia sud-orientale e appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae, si ottiene una spezia che ha una lunga tradizione d’uso (in medicina ayurvedica) nel trattamento di svariate condizioni infiammatorie.

Le proprietà cortison-like della curcuma, sono imputabili principalmente ad una classe di composti polifenolici, i curcuminoidi, sebbene anche una proteina in essa contenuta (la turmerina) contribuisca a tali effetti. In particolare, sembra che gli effetti antinfiammatori dei curcuminoidi siano correlati alla capacità di questi ultimi di sopprimere la cascata dell’NF-kB, una particolare proteina coinvolta nella regolazione dell’infiammazione, della proliferazione cellulare e della cancerogenesi (Jurenka, 2009).

In tal modo, verrebbe inibita la sintesi delle citochine, di enzimi infiammatori e dell’MCP, che favorisce la migrazione dei monociti (globuli bianchi che fungono da precursori dei macrofagi, importanti cellule infiammatorie) nel focolaio infiammatorio.

La ricerca:

E’ stato evidenziato un effetto inibitorio - sull'enzima fosfolipasi A2 - mediato dalla turmerina (Chethankumar et al., 2008).

La fosfolipasi A2 (PLA2) è un enzima chiave dell’infiammazione, poiché in grado di attivare la cascata dell’acido arachidonico. Quest’ultimo è un acido grasso ω-6 (omega-6) che rientra nella composizione delle membrane cellulari; per azione delle PLA2, l’acido arachidonico viene liberato dalle membrane cellulari e può essere processato da altri enzimi, ossia:

Quelli appena citati sono i mediatori responsabili dei segni tipici dell’infiammazione, infatti:

Inibendo le fosfolipasi A2, la turmerina e i curcuminoidi (Dileep et al., 2011) sopprimono la cascata dell’acido arachidonico a monte e con essa, il processo infiammatorio.

Quando non usare la curcuma? Le principali controindicazioni.

Sebbene non siano state evidenziate particolari reazioni avverse, l’uso della curcuma è controindicato nei seguenti casi:

Cardiospermum halicacabum.

C. halicacabum è un erba rampicante, appartenente alla famiglia delle Sapindaceae, originaria delle regioni tropicali e subtropicali di Asia ed Africa. Anch'essa, come la curcuma, viene impiegata in medicina ayurvedica come antinfiammatorio, soprattutto in caso di febbre e reumatismi.

Le proprietà cortison-like dell’erba sono dovute ad una sinergia di effetti tra diverse classi di principi attivi, contenuti nelle sommità fiorite, ovvero:

La ricerca...

In particolare:

L’uso di C. halicacabum non è associato a reazioni avverse particolari, anche dopo lunghi periodi di trattamento.

Ribes nigrum.

Si tratta di un arbusto spinoso, appartenente alla famiglia delle Grossulariaceae, ampiamente utilizzato nella medicina tradizionale europea per il trattamento dei disturbi reumatici.

Gli effetti cortison-like del ribes sono dovuti a due classi di principi attivi: i polifenoli contenuti in foglie, frutti e in quantità inferiori, nelle gemme (Flavonoli, Proantocianidine, Antocianine, Catechine,) e i PUFA (acidi grassi polinsaturi essenziali), presenti nell'olio estratto dai semi.

Grazie al contenuto in polifenoli, l’estratto metanolico delle foglie è stato in grado di inibire la fosfolipasi A2α citosolica (Arnold et al., 2015), l’isoforma dell’enzima maggiormente coinvolta nei processi infiammatori, in quanto più affine all’acido arachidonico rispetto alle altre.

Le antocianine del ribes sono in grado di sopprimere l’attivazione dell’NF-kB e la conseguente produzione di citochine e altri mediatori dell’infiammazione (Karlsen et al., 2007).

Grazie al contenuto in acido-γ-linolenico (GLA), l’olio di ribes è in grado di ridurre la produzione di eicosanoidi infiammatori (leucotrieni e prostaglandine della serie 2) e aumentare la sintesi degli eicosanoidi “buoni”, ossia le prostaglandine della serie 1 (PGs1).

Puoi approfondire i benefici del ribes nigrum.

Alle dosi consigliate, l’impiego del ribes non è associato ad effetti avversi particolari. Si consiglia l’assunzione sotto controllo medico in gravidanza e durante l’allattamento.

Rimedi omeopatici con effetto simile a quello del cortisone.

I rimedi della medicina omeopatica, sono utili per il trattamento di varie condizioni infiammatorie. Questi prodotti non agiscono mimando l’attività del cortisone, come fanno i fitoterapici, ma si basano sul principio dei simili e delle dosi infinitesimali, pertanto, l’infiammazione verrebbe risolta utilizzando dosi molto piccole di sostanze che riprodurrebbero, nell'uomo sano e a dosi elevate, gli stessi sintomi della condizione trattata.

I prodotti omeopatici usati a tali scopi sono numerosissimi e tra questi abbiamo: Apis mellifera, Aconitum napellus e Urtica urens, solo per citarne alcuni.

Efficacia dei cortisoni naturali: quando usarli?

Cerchiamo ora di capire se possiamo realmente considerare i cortisoni naturali un’alternativa naturale ai farmaci cortisonici e quali sono i benefici sui vari disturbi.

I cortisoni naturali per i reumatismi.

I reumatismi comprendono un gruppo di affezioni che possono colpire ossa, articolazioni e muscoli. Numerosi studi clinici, evidenziano l’efficacia dei rimedi fitoterapici nel trattamento di svariate condizioni, dalla lombalgia all’artrite reumatoide. Tra questi abbiamo:

Gli studi...

lombalgia (Chrubasik et al., 1996-1999-2002-2003-2005; Schmeltz et al., 1997; Oltean et al., 2014; Gagnier et al., 2004; Gagnier et al., 2015), osteoartrite (Frerick et al., 2001; Ribbat et al., 2001; Chrubasik et al., 2002; Gagnier et al., 2004; Conrozier et al., 2014), spondiloartropatie e fibriomialgia (Ribbat et al., 2001). L’efficacia degli estratti di arpagofito dipende dal titolo di arpagoside e produce effetti apprezzabili per quantità pari ad almeno 50mg/die di tale principio attivo (Chrubasik et al., 1999; Gagnier et al., 2004).

Gli studi..

In particolare:

1200mg di curcumina hanno ridotto (in modo significativo rispetto al placebo) il gonfiore articolare e la rigidità mattutina in pazienti affetti da artrite reumatoide (Deodhar et al., 1980).

Una formulazione a base di curcuma, zinco complex, Withania somnifera e Boswellia serrata ha ridotto (in modo significativo rispetto al placebo) il dolore e la rigidità articolare in pazienti affetti da osteoartrite (Kulkarni et al., 1991)

Ma ora passiamo ai principali rimedi omeopatici:

Rimedi cortison-like per l’orticaria.

L’orticaria è una condizione caratterizzata dalla comparsa dei pomfi, ossia lesioni rilevate, circoscritte e molto pruriginose, che si manifestano quando fattori di varia natura (veleni d’insetto, farmaci, alimenti) stimolano il rilascio di mediatori dell’infiammazione da parte dei mastociti. In che modo affrontarla?

In fitoterapia, possiamo utilizzare:

In omeopatia, invece, si fa uso di Histaminum 30CH (3 granuli 3 volte/die) in associazione a:

Terapia dell’eczema con rimedi cortisonici naturali.

Con il termine eczema si fa riferimento ad un insieme di condizioni patologiche (tra cui dermatite atopica e dermatite allergica da contatto) accomunate dalla comparsa di vescicole, ossia cavità piene di liquido sieroso, a livello epidermico. Le vescicole sono spesso pruriginose e, nel giro di poco tempo, essudano (ossia si svuotano del liquido contenuto) e vengono sostituite da croste, destinate a desquamare.

Tra i rimedi fitoterapici più utilizzati abbiamo il ribes nero e il Cardiospermum halicacabum, assunti secondo lo schema visto per l’orticaria.

La medicina omeopatica, invece, prevede un trattamento di base a cui si associano rimedi diversi a seconda della tipologia di eczema considerato.

Il trattamento di base prevede:

Per l’eczema secco, associare il trattamento di base con:

Per l’eczema fissurato, aggiungere:

Per l’eczema trasudante, aggiungere:

Benefici del cortisone naturale per la psoriasi.

La psoriasi è una patologia infiammatoria cutanea, cronica e recidivante, caratterizzata dalla formazione di placche rosee, rivestite da squame di colore bianco-argento. Le lesioni si localizzano prevalentemente nelle ginocchia e nei gomiti, sebbene possano comparire anche nelle unghie, nel cuoio capelluto e nelle pieghe cutanee (ascelle, inguine, spazi tra le dita).

Come per l’orticaria e l’eczema, i rimedi fitoterapici utilizzati nel trattamento della psoriasi sono il ribes nero e il Cardiospermum halicacabum (secondo lo schema già visto).

Per quanto riguarda l’omeopatia, questa prevede un trattamento di base costituito da:

a cui si associano 2 granuli/die di:

Trattamento della sinusite con rimedi cortison-like.

La sinusite è l’infiammazione della mucosa dei seni paranasali, ossia le cavità presenti all'interno del massiccio facciale. Il gemmo-derivato di ribes nero è uno dei rimedi fitoterapici più utilizzati, alla dose di 50gtt 3 volte/die, soprattutto in caso di recidive.

Tra i rimedi omeopatici, invece, abbiamo:

Cortisone naturale per il trattamento dell’uveite.

L’uveite è l’infiammazione dell’uvea, una tonaca dell’occhio ricca di capillari, caratterizzata da dolore (che si irradia alla fronte e alla tempia), lacrimazione, arrossamento e fotofobia (l’eccessiva sensibilità alla luce).

Tra i rimedi più utilizzati in fitoterapia abbiamo:

Tra i rimedi omeopatici, invece, abbiamo:

Cortisoni fitoterapici per la sclerosi multipla.

La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria cronica causata dalla degenerazione della guaina mielinica, l’isolante che avvolge le fibre nervose e permette la trasmissione degli impulsi. Le alternative naturali più impiegate in questa condizione sono:

Tra i rimedi fitoterapici, vi sono l’olio (2cps/die) e il gemmoderivato (50gtt 3 volte/die) di ribes nero;

Tra i rimedi omeopatici, invece, abbiamo:

I contenuti riportati sono a titolo informativo e non intendono sostituirsi al parere del medico. Prima di prendere qualsiasi iniziativa, rivolgetevi sempre al vostro specialista della salute.

Informazioni Sugli Autori:

Consulente Scientifico:
Dottoressa Jessica Zanza
(Specialista in farmacia)

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