Serotonina: naturale, omeopatica, da alimenti o integratori

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Consulente Scientifico:
Dottoressa Francesca Maddaloni
(Specialista in biologia e nutrizione)

Serotonina ormone della felicità! Utile per combattere la depressione, fame nervosa, insonnia ed altro. Quali alimenti ne stimolano la produzione naturale? Quando usare integratori e prodotti omeopatici per aumentarne i valori? Informazioni su rischi, effetti e conseguenze di valori troppo alti o troppo bassi di questo ormone.

    Indice Articolo:
  1. Cos'è
    1. Recettori serotoninergici
  2. Dove si trova?
    1. Alimenti
  3. A che serve?
  4. Benefici
    1. Depressione
    2. Sonno
    3. Appetito
    4. Pressione
    5. Intestino
    6. Sessualità
  5. Dosaggio
    1. Test
  6. Rischi di serotonina bassa
    1. Attacchi di panico.
    2. Disturbi della personalità
    3. Insonnia
    4. Fame nervosa
    5. Ipertensione
    6. Memoria
    7. Emicrania
    8. Sindrome pre mestruale
    9. Fibromialgia
  7. Serotonina alta
    1. Sindrome Serotoninergica – SS
  8. Come aumentarla?
    1. Dieta
    2. Omeopatia
    3. Rimedi naturali
    4. Integratori
    5. Antidepressivi
  9. Controllo del peso: fa ingrassare?

Cos'è la serotonina?

L’ormone della felicità o del buonumore, è questo il soprannome della serotonina.

La serotonina è in realtà un neurotrasmettitore, sintetizzato a partire dal triptofano, un aminoacido essenziale, che il nostro organismo non è capace di produrre e che quindi si deve assumere con la dieta, che agisce nel sistema nervoso centrale.

Essa agisce su varie funzioni dell'organismo, infatti, grazie all’interazione con vari recettori, detti recettori serotoninergici, porta da una cellula nervosa all'altra le informazioni, quali desiderio sessuale, percezione della stanchezza, appetito, che condizionano il nostro umore generale.

I recettori della serotonina.

I recettori serotoninergici svolgono varie funzioni biologiche e neurologiche e nuno opera in un settore specifico.

Dove si trova?

La serotonina presente nell'organismo si trova soprattutto:

Alimenti.

Non è facile aumentare i livelli di serotonina con l'alimentazione, ma è possibile aiutare l’organismo a produrre serotonina assumendo con regolarità alimenti contenenti triptofano l' aminoacido essenziale che è fondamentale per la sintesi di serotonina.

Cibi ricchi di triptofano ( per 100 g di prodotto) sono:

A che serve? Le funzioni della serotonina.

Cosa fa praticamente la serotonina nel nostro organismo?

Questo ormone interviene in molteplici processi che coinvolgono il sistema nervoso centrale ed il sistema gastrointestinale, che come visto prima sono i principali siti di produzione della serotonina.

Nello specifico possiamo osservare che tra le principali funzioni dell'ormone abbiamo:

Benefici dell’ormone della felicità.

La serotonina è dunque un ormone importante per il nostro benessere. Essa, infatti, è coinvolta in molte funzioni importanti, come l’umore, il sonno, l’appetito ed il desiderio sessuale.

Migliora l'umore e contrasta la depressione?

La cultura popolare da anni associa la depressione alla serotonina. Si ritiene, infatti, che un calo di questo neurotrasmettitore possa provocare disturbi dell’umore e depressione. Anche la scienza per molto tempo ha ritenuto valido tale rapporto tanto che tra i farmaci antidepressivi più utilizzati vi sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Oggi la medicina, invece, ha messo in discussione l’ipotesi che la depressione sia causata da una carenza di serotonina e sostiene che la mancanza di serotonina sia una conseguenza di alterazioni che si verificano in presenza di disturbo depressivo.

Tuttavia, quando la serotonina è presente nel giusto livello nel nostro organismo , stimola i recettori che si trovano sulla superficie del cervello e regola la gioia e gli stati d’animo producendo una sensazione di piacere e benessere .

Regola il sonno adeguandolo al ritmo biologico.

La serotonina è precursore di un altro ormone, la melatonina che regola il ritmo circadiano, quella specie di orologio biologico che sincronizza l’organismo con il ritmo naturale del giorno e della notte.

Controlla l’appetito e regola il senso di sazietà.

L’ aumento di serotonina nel sangue determina la comparsa del senso di sazietà in quanto essa inibisce alcuni recettori, i post-sinaptici, che aumentano la richiesta da parte dell’organismo di alcuni cibi quali i carboidrati. La minore richiesta di carboidrati a favore delle proteine favorisce il senso di sazietà e quindi una minore richoiesta di cibo. Non a caso quando l’umore è basso, vi è una maggiore richiesta di cibi ricchi di zucchero che aumentano i livelli di triptofano l'aminoacido che è a base della produzione di serotonina.

Regola la pressione arteriosa.

La serotonina agisce sulla contrazione dei vasi sanguigni rendendoli più elastici e facilitando quindi il flusso ematico, essa, infatti, porta informazioni necessarie alla costrizione dei vasi. Quando le arterie sono contratte, il volume di sangue che passa ai capillari è minore e la pressione arteriosa sarà maggiore.

Regola le funzioni intestinali.

Un eccesso di serotonina provoca diarrea, una carenza provoca stitichezza. Questo perché essa regola le contrazioni della muscolatura liscia che, essendo meno contratta, determina il corretto passaggio delle feci.

Controlla il comportamento sessuale.

Bassi livelli di serotonina sembrano collegati ad ipersessualità ed eiaculazione precoce, se invece c’è troppa serotonina cala il desiderio e si hanno difficoltà di erezione. Vi è infatti, una una stretta correlazione i livelli di serotonina e l’attività di altri neurotrasmettitori (dopamina) che regolano il desiderio sessuale.Uno studio del 2011, pubblicato sulla rivista Nature, ha dimostrato che, almeno negli animali, la mancanza di serotonina è il fattore principale che comporta la preferenza omosessuale.

Quanta serotonina occorre per stare bene?

Abbiamo abbastanza serotonina? O ci sentiamo un po’ giù perché ne abbiamo poca? In condizioni normali la serotonina è presente in piccole quantità nel circolo ematico un buon livello di serotonina deve essere compreso tra 101 e 283 ng/ml (gli intervalli specifici possono cambiare da laboratorio a laboratorio) .

Il test.

I livelli di serotonina possono essere misurati nel sangue, tramite prelievo venoso. Raramente però le analisi dei livelli di serotonina sono richieste per sospetto calo dell’ormone; spesso questo tipo di indagine è consigliata per verificare la situazione contraria e cioè eventuali picchi dietro cui possono nascondersi alcune forme di tumore.

Rischi e conseguenze di un abbassamento dei livelli dell’ormone.

Ma questo ormone è davvero tanto importante? La carenza di serotonina può portare patologie e disturbi, analizziamo quali sono:

Attacchi di panico.

Possono manifestarsi in vari modi, quali eccessiva preoccupazione, irritabilità, tendenza all'isolamento e depressione. In casi di ansia patologica, compaiono comportamenti esasperati legati ad alterazioni del sonno, dell’appetito, della libido e delle funzioni cognitive, tutti contesti in cui opera la serotonina. Bassi livelli di questo ormone compromettono così l’equilibrio psico-fisico della persona.

Gravi disturbi della personalità.

L’ormone interviene nella sfera comportamentale tanto che in molti casi di suicidio o criminalità estrema, sono stati trovati livelli di serotonina particolarmente bassi.

Provoca Insonnia.

I ritmi veglia-sonno sono, infatti, regolati dalla melatonina, che favorisce l’arrivo della sonnolenza. La melatonina, di notte, viene prodotta dalla serotonina, per cui da bassi livelli di serotonina derivano bassi livelli di melatonina, e, di conseguenza, l’insonnia.

Scatena attacchi di fame nervosa.

La serotonina interviene in diversi meccanismi che favoriscono l’insorgenza del senso di sazietà. Ecco perché, in caso di bassi livelli di serotonina, subentra la classica “fame nervosa” . Molti casi di obesità nascondono inadeguati livelli del neurotrasmettitore della felicità.

Causa ipertensione.

Gli effetti dell’ormone della felicità nei confronti della pressione arteriosa sono piuttosto complessi, e ancora non del tutto chiari. In generale, si può affermare che questo ormone tende ad abbassare la pressione sanguigna (attraverso vasodilatazione), tanto che livelli insufficienti di serotonina sono spesso associati a ipertensione.

Calo di memoria.

La serotonina lavora insieme ad altri neurotrasmettitori, tra cui la dopamina, nelle aree del cervello deputate a memoria e apprendimento (corteccia prefrontale, ippocampo e corpo striato). Alterazioni nei livelli di serotonina comportano un calo di memoria e capacità cognitive.

La vasocostrizione può portare emicrania.

Bassi livelli di serotonina non garantiscono la giusta vasocostrizione dei grandi vasi intracranici che resteranno dilatati con un maggiore afflusso di sangue e conseguenti emicranie.

L'ormone è implicato nella sindrome pre-mestruale.

La sindrome pre-mestruale è quell'insieme di disturbi psicologici che caratterizza l'arrivo del ciclo mestruale (sbalzi d'umore, senso di fame, voglia di dolci, tristezza). Questa condizione fisiologica è spesso associata ad un calo di serotonina, per cui, tra gli altri rimedi è consigliata una dieta ricca di alimenti contenenti triptofano e la pratica di un'attività aerobica che aumenta i livelli di serotonina e dopamina nel sangue.

Quando la carenza di serotonina è grave: la fibromialgia.

Oltre ai casi visti in precedenza, bassi livelli dell’ormone della felicità possono provocare fibromialgia, una patologia caratterizzata da un perenne stato di tensione muscolare che provoca dolore, rigidità e difficoltà nei movimenti.

Abbiamo visto, infatti, che la serotonina agisce sui ritmi contrazione-dilatazione dei vasi sanguigni, per cui una sua insufficiente presenza non consente la corretta irrorazione dei muscoli, con conseguente dolore e accumulo di tensione.

Inoltre, poiché livelli bassi di serotonina comportano disturbi del sonno, i dolori muscolari e la stanchezza si intensificano, poiché è durante il sonno profondo che la muscolatura si rilassa.

Eccesso di serotonina: effetti collaterali.

Se bassi livelli di serotonina portano problemi, non va meglio con livelli troppo alti che possono essere indice di carcinoma o dipendenti dall'assunzione di sostanze stupefacenti, quali le note anfetamine “extasy” e “speed”, che comportano elevati livelli di serotonina poiché ostacolano l’assorbimento dell'ormone.

Oltre ad effetti collaterali come nausea e vomito, abbondante serotonina nel cervello può portare alla sindrome Serotoninergica – SS: ma di cosa si tratta?

Sindrome Serotoninergica – SS.

La SS è caratterizzata da sintomi che riguardano tre “sfere”:

La sindrome è diagnosticata in concomitanza di almeno tre dei sintomi elencati (uno per ogni sfera). In caso di SS occorre subito sospendere il trattamento farmacologico in corso e passare a somministrare antagonisti della serotonina, cioè molecole che svolgono azioni opposte a quelle del nostro neurotrasmettitore. La sospensione dei farmaci antidepressivi solitamente porta a un rapido recupero della situazione, nelle successive 24h.

Come aumentare la serotonina?

Abbiamo visto quanto una carenza di serotonina possa essere dannosa, e, poiché non sempre il nostro organismo produce i livelli di serotonina naturale che sarebbero necessari, ecco quindi che diventa importante dare un contributo al mantenimento dei livelli dell'ormone nell'organismo attraverso una variegata dieta!

Dieta come fonte naturale di serotonina.

L’organismo produce serotonina quando ci sono alti livelli di triptofano in circolo: uno studio del 2007 ha per esempio mostrato come un aumento di produzione di serotonina avvenga in conseguenza all'ingestione di carboidrati, probabilmente per intervento dell’insulina. Sarà per questo che mangiare un bel piatto di pasta, o anche una fetta di torta, ci rende così felici!

Tra gli alimenti ricchi di triptofano abbiamo:

Gocce di serotonina omeopatica.

Un altro prezioso alleato per il nostro “umore nero” può derivare dall'utilizzo delle gocce di serotonina omeopatiche disponibili in commercio a diversi dosaggi, spesso consigliate durante le sindromi pre-mestruali o la menopausa in cui il calo di serotonina è fisiologico.

Tali rimedi omeopatici sono adeguati per lievi disturbi dell’umore, leggeri stati di ansia o depressione, poiché i risultati sono meno immediati e radicali se confrontati a quelli ottenuti con l’utilizzo di farmaci antidepressivi tradizionali. Il principio attivo di queste gocce è il citalopram, un SSRI (inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina) estremamente selettivo, per questo non associato a particolari effetti collaterali.

Rimedi naturali per riequilibrare l’ormone della felicità.

Anche in erboristeria è possibile trovare un aiuto 100% naturale per incoraggiare i nostri livelli di serotonina. Uno dei rimedi al malumore più gettonati proviene dalla Griffonia, una leguminosa ricchissima in 5-idrossitriptofano, il precursore più diretto della serotonina.

Prodotti a base di Griffonia contengono anche passiflora, melissa e altre piante che favoriscono rilassamento e distensione.

Serotonina in farmacia: integratori di triptofano

Se la nostra alimentazione non basta a mantenere il livello ottimale di serotonina entrano in gioco gli integratori.

I più diffusi sono integratori di triptofano, l'aminoacido precursore del nostro neurotrasmettitore, in genere combinato a vitamine e minerali, tra cui le già citate vitamine B e C, e sali quali magnesio e zinco, tutti collaboratori del buon umore!

Approfondisci quali sono e quali funzioni svolgono gli aminoacidi essenziali.

Farmaci antidepressivi.

Per affrontare invece una situazione ormai sfociata in depressione, ansia, attacchi di panico, esistono farmaci antidepressivi prescritti per il trattamento di questi disturbi legati alla insufficienza di serotonina, e che possono operare in diversi modi:

Tra gli antidepressivi più diffusi ci sono gli SSRI – Inibitori selettivi della ricaptazione della Serotonina, che promuovono una maggiore concentrazione del neurotrasmettitore nel cervello. Gli SSRI sono un valido aiuto per gli attacchi di panico e in generale nelle condizioni in cui la depressione è associata ad ansia.

Gli stessi stanno trovando largo impiego perché hanno meno controindicazioni degli antidepressivi triciclici- TCA, che agiscono in maniera non selettiva su serotonina e noradrenalina e che pertanto vanno assunti in casi di depressione avanzata, disturbi bipolari, fobie e anche disturbi alimentari come anoressia nervosa e bulimia.

Antidepressivi selettivi e non, devono essere presi sotto prescrizione medica seguendo scrupolosamente le indicazioni ricevute.

Fa ingrassare?

Livelli adeguati di serotonina consentono di mantenere il peso corporeo.

L’ormone del buonumore, infatti, non solo regola il senso di sazietà, ma riduce la necessità dell’organismo di assumere cibi quali i carboidrati, cibi che se consumati in eccesso vengono trasformati in grasso, ed aumenta invece la necessità di assumere proteine. La serotonina, infatti, riduce la produzione di neuropeptide Y un composto del sistema nervoso centrale che provoca l’aumento dell’appetito.

Informazioni Sugli Autori:

Consulente Scientifico:
Dottoressa Francesca Maddaloni
(Specialista in biologia e nutrizione)

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