Melatonina: benefici, posologia, controindicazioni ed effetti collaterali

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Cos'è la melatonina e quali funzioni svolge per il nostro organismo? Quando può essere utile assumere degli integratori di questo ormone fondamentale per regolare il ritmo sonno-veglia e chi invece dovrebbe assolutamente starne alla larga? Approfondiamo benefici, controindicazioni e posologia di assunzione degli integratori di melatonina.

    Indice Articolo:
  1. Cos'è la melatonina e quali le sue funzioni
  2. Benefici
  3. Posologia
  4. Controindicazioni ed effetti collaterali

Cos'è ed a cosa serve la melatonina.

La melatonina è un ormone che viene rilasciato principalmente dalla ghiandola epifisaria o pineale localizzata alla base del cervello, la cui scoperta risale al 1958 ad opera di Aaron Lerner che isolò la sostanza nella ghiandola delle mucche.

In realtà la si può trovare in ogni organismo vegetale e animale, pertanto è presente in tutte le forme viventi.

La sua produzione dipende dallo stimolo del neurotrasmettitore serotonina e la sua concentrazione nel sangue aumenta naturalmente nelle ore notturne (soprattutto tra le due e le quattro) quando l’epifisi, in seguito al mancato stimolo di recettori posti a livello oculare (retina), secerne tale sostanza per poi ridurne progressivamente il rilascio con le prime luci del mattino che ne inibiscono la produzione.

Alcuni autori non ritengono la melatonina un vero e proprio ormone in quanto può essere rilasciata da altri organi (ipofisi, gonadi, tiroide, ghiandole surrenali) e perché la somministrazione di dosi aggiuntive alla secrezione naturale, non produce danni collaterali nell'individuo trattato.

A tal proposito non necessita di ricetta medica e può essere venduta nelle erboristerie e nei supermercati specializzati.

Se la melatonina é prodotta in stretta relazione alla percezione della luce e del buio come fa l'organismo dei non-vedenti a regolare la produzione di questo ormone?

In effetti esistono studi specifici sui disturbi del sonno nei soggetti non-vedenti poiché, proprio a causa del fatto che non é regolato dai cicli buio-luce, il rilascio di melatonina in questi soggetti é più irregolare rispetto ai soggetti vedenti e ciò può provocare alterazioni del sonno. Non è infrequente, infatti, che individui non-vedenti debbano assumere melatonina per ovviare a questa fastidiosa conseguenza della cecità anche se non è sempre così poichè i ritmi biologici sono scritti nel nostro organismo e ereditati dai nostri antenati, quindi anche in assenza di buio e luce il nostro corpo é in grado di regolarsi abbastanza bene!

La sua funzione principale: la regolazione del ciclo sonno-veglia.

La melatonina riveste grande importanza per l’organismo perché regola i ritmi circadiani, cioè i cicli sonno-veglia “informando” il corpo quando è il momento di dormire o essere vigili e attenti.

Grazie alla sua proprietà di regolare il ritmo del sonno, l’integrazione dell’ormone è indicata per i pazienti affetti da insonnia perché è in grado di migliorare la qualità e la durata del sonno in modo più naturale rispetto ai sonniferi senza creare depressione, ansia, tossicità, amnesia durante l’uso del farmaco, e dipendenza, tipiche manifestazioni sedative.

Può risultare indicata nelle persone che compiono frequenti viaggi e che vanno incontro repentinamente al fenomeno del jet lag o sindrome da fuso orario, in quanto la molecola regolarizza i bioritmi interni. Può altresì essere usata da chi mal si adatta ai cambiamenti stagionali, o chi svolge occupazioni notturne.

La produzione dell’ormone in anziani e neonati.

La riduzione delle ore di sonno negli anziani è attribuibile al fatto che con l’avanzare dell’età, la produzione di melatonina diminuisce a causa della calcificazione della ghiandola pineale (che perde la capacità di secernere melatonina) che ha inizio nella pubertà per completarsi in età matura.

La melatonina è scarsa nel neonato fino al quarto mese, quando la sua concentrazione circolante aumenta fino a raggiungere il valore massimo intorno ai tre anni.

Benefici dell’assunzione di questo ormone.

Oltre a regolare il sonno la melatonina può rivelare molti altri aspetti utili, infatti sembra che, oltre ai benefici accertati sul ritmo sonno veglia, la melatonina ne abbia alcuni ancora oggetto di studio ma comunque probabili:

Che legame c'é tra umore e melatonina?

Per scoprirlo analizziamo più da vicino come funziona l'epifisi !

Questa ghiandola non solo secerne la melatonina, ma anche la serotonina. Ad essere precisi, il triptofano (aminoacido presente in natura all'interno di molti alimenti) viene trasformato dall'organismo in serotonina e questa viene poi convertita in melatonina. La serotonina é conosciuta comunemente come " ormone del buon umore " dal momento che la sua quantità nell'organismo é strettamente legata alla presenza/assenza di depressione e altri disturbi dell'umore. La melatonina ha un legame con l'umore poiché é un derivato della serotonina, che é l'ormone che regola l'umore. L'epifisi secerne la serotonina durante le ore di luce e poi la converte in melatonina durante le ore di buio. Se non si assume triptofano non si può produrre serotonina (con conseguenze sull'umore) né melatonina. Dunque, assumendo alimenti contenenti triptofano si potrebbe stimolare naturalmente e in maniera sicura il nostro organismo a produrre sia serotonina che melatonina... quale chiave migliore e più innocua per la salute?

Posologia: dosi e modalità di assunzione degli integratori a base di melatonina.

La produzione di melatonina è stimolata dalle vitamine B3 e B6 contenute rispettivamente nel lievito di birra, nella carne e negli alimenti vegetali a foglia verde, per cui è possibile aumentare la produzione di melatonina con una dieta apposita ricca dei suddetti alimenti, e priva di alcol, fumo, caffeina, nicotina,che interagiscono con l’ormone contrastandone la produzione.

Generalmente la melatonina come integratore viene assunta in compresse tra cui, quelle ad assorbimento sublinguale presentano più benefici grazie alla maggiore disponibilità e quindi all'efficacia a ridotte concentrazioni.

E’ opportuno ricordare che in commercio si possono trovare due tipologie di sostanze:

  • la molecola in forma rapida che permette un rilascio immediato e completo (fast),

  • la molecola a rilascio lento e prolungato (retard) le cui concentrazioni minori si estendono in un arco di tempo più lungo mantenendo adeguati valori serici per tutta la notte e risultando pertanto indicato nei casi di insonnia.

La melatonina in compresse presente in commercio varia da uno a cinque milligrammi, ma bastano quantitativi inferiori per ottenere l’aumento dell’ormone nell'organismo.

La dose adatta varia da individuo ad individuo e deve essere calcolata attraverso la prova salivare che testa il livello ottimale di melatonina necessario. Solo il medico può indicare la giusta posologia per ottenere i migliori risultati in tutta sicurezza.

Quando prenderla?

Normalmente l'assunzione di melatonina deve precedere di circa un'ora il momento in cui l'individuo abitualmente va a dormire in modo che possa agire durante le ore di notte senza causare fenomeni di sonnolenza durante il giorno. Ad ogni modo, proprio perché regola i ritmi circadiani, é molto importante cercare di assumere la melatonina sempre alla stessa ora.

Meglio non abusarne

Anche quando non sono presenti controindicazioni specifiche un sovradosaggio di melatonina può far male. Cerchiamo di capire come e perché.

Dal momento che la melatonina non é un farmaco ma un integratore naturale, spesso si tende a sottovalutare gli effetti nocivi di un consumo sregolato. Anche se in nessun esperimento scientifico le cavie sono morte a causa di eccessivi sovradosaggi di melatonina non bisogna assolutamente sottovalutare la pericolosità di un dosaggio fai da te che potrebbe minare il benessere dell'organismo a vari livelli. In genere l'uso di melatonina produce effetti negativi se la dose assunta risulta essere superiore agli 8 mg al giorno. Ad ogni modo gli effetti collaterali dell'uso della melatonina conseguenti a un utilizzo improprio di questo integratore possono causare conseguenze più o meno gravi in base a una serie di fattori tra cui l'età e lo stato psico-fisico dell'individuo che lo assume. Spesso un sovradosaggio, improprie modalità d'uso e una posologia fai da te possono essere la causa principale degli effetti indesiderati della melatonina.

Come accennato, il dosaggio ideale di melatonina non può essere definito in modo standardizzato, ma varia in base all'età, allo stile di vita e al tipo di disturbo per cui si decide di iniziare ad assumere l'integratore.

In genere la dose da prendere per ovviare ai disturbi del sonno oscilla tra i 3 e i 5 mg. Anche se alcuni specialisti reputano tali dosi elevate. In effetti, l'assunzione ideale di melatonina cambia in base alla specificità della singola situazione. Ad ogni modo la dose giornaliera non dovrebbe superare in nessun caso i 30-40 mg.

Controindicazioni ed effetti collaterali.

Sebbene come detto più volte sia meglio non farne un utilizzo indiscriminato la somministrazione di melatonina non incide sulla funzionalità della ghiandola pineale, ma semplicemente permette alla stessa di assopirsi in attesa della sua riattivazione a trattamento cessato, per cui l’uso dell’ormone per brevi periodi (pochi mesi) non comporta alcuna alterazione.

Solo l’impiego cronico o in particolari condizioni fisiologiche, può comportare effetti indesiderati.

Tra i possibili effetti collaterali dell’assunzione di integratori di melatonina abbiamo:

Effetti collaterali in gravidanza e in menopausa.

La melatonina é attualmente oggetto delle ricerche sui metodi di contraccezione, l'obiettivo di alcuni studi é quello di riuscire a formulare, per poi commercializzare, innovativi metodi naturali di contraccezione. Infatti, sembrerebbe che dosi massicce di melatonina possano inibire la produzione di ormoni sessuali, ma gli studi sono ancora in corso d'opera. A partire da questo dato ci si può legittimamente chiedere che effetti abbia la melatonina in donne gravide o durante la menopausa e l'andropausa.

In effetti, dal momento che la melatonina supera la barriera placentare, alcune ricerche ipotizzano che assumere questa sostanza durante una gravidanza possa interferire con il sano sviluppo del feto o possa inibire la gravidanza stessa se assunta in dosi elevate e continuative, soprattutto nei casi in cui ci siano pregressi problemi ormonali.

Al contrario, secondo alcuni studi, nelle donne in menopausa la melatonina rallenterebbe il processo di invecchiamento e, anzi, potrebbe essere usata per prevenire la menopausa stessa così come l'andropausa. Come sarebbe possibile una cosa simile? La spiegazione degli studiosi è la seguente: essendo assunta dall'esterno, la melatonina alleggerirebbe il lavoro della ghiandola pineale (epifisi) che si preserverebbe nel tempo mantenendosi attiva il più a lungo possibile continuando così a secernere gli ormoni sessuali a pieno ritmo. È anche per questo che la melatonina sta avendo grande successo negli ultimi tempi, ma attenzione agli abusi! Gli effetti dell'uso di melatonina sull'organismo non sono ancora stati dimostrati con certezza.

A chi è controindicata la melatonina?

Da quanto detto fin’ora cerchiamo di capire chi sarebbe meglio non facesse ricorso a questi integratori.

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