Il prurito alle mani è un sintomo che si può manifestare a qualsiasi età e in qualsiasi momento del giorno. Non è una vera e propria patologia ma può essere causato da alcune patologie oltre che da fattori non patologici quali stress o eccessivo lavaggio delle mani. Per comprendere come risolvere il problema è necessario rivolgersi ad un medico dermatologo il quale, analizzato il caso, indicherà un rimedio di tipo naturale o cosmetico, o un rimedio medico, in base alla causa scatenante.
Il prurito alle mani non è una patologia ma un sintomo di un problema sottostante, che provoca un desiderio irrefrenabile di grattarsi.
Le mani ne sono colpite più di altre zone, in quanto maggiormente esposte ad agenti irritanti. Ci si gratta, sperando di trovare un po’ di sollievo ma, in realtà, si peggiora solo la situazione.
Si può verificare nell’arco di tutta la giornata, talvolta anche nelle ore notturne, e può essere un sintomo singolo, o associarsi ad altri sintomi quali arrossamento, desquamazione cutanea, comparsa di puntini rossi o di vescicole o di bolle, o pelle secca. Il prurito può essere più o meno intenso ed avere cause patologiche o non patologiche. Può essere talmente intenso da incidere sul nostro umore e sulla nostra routine.
Cause del fastidioso sintomo.
Oltre a rappresentare un motivo di nervosismo e malessere, il prurito è un campanello d’allarme per diverse patologie.
Nella maggioranza dei casi si tratta di malattie della pelle (o dermatosi), sebbene possano essere coinvolti anche altri organi.
Patologie della pelle che hanno il prurito come sintomo.
Sno un gruppo di patologie piuttosto eterogeneo. Tra le principali abbiamo:
Orticaria: è una condizione infiammatoria, caratterizzata dalla presenza di pomfi, prurito intenso e bruciore. I pomfi compaiono all’improvviso e si presentano come dei rigonfiamenti bianco-rossastri, di dimensioni variabili, che tendono a scomparire spontaneamente. La formazione dei pomfi può essere dovuta a reazione del sistema immunitario che si può scatenare dopo l’assunzione di certi farmaci (come alcuni antibiotici, ormoni come l’insulina, antinfiammatori come l’ibuprofene), dopo aver mangiato alimenti (uova, latte, pesce, frutta a guscio, fragole, etc..), lieviti ed inalazione di pollini, peli, polveri, etc. Altri fattori possono essere il caldo (temperature comprese tra i 38° e i 55°), il freddo (aria, acqua, ghiaccio), l’acqua (orticaria acquagenica), le radiazioni solari, lo sforzo fisico, etc. Qualunque sia lo stimolo, esso porta all’attivazione di particolari cellule chiamate mastociti, abbondanti nella pelle e, soprattutto, lungo i capillari cutanei. I mastociti attivati producono diverse molecole infiammatorie, tra cui l’istamina, che dilata i vasi e ne aumenta la permeabilità, provocando gonfiore e rossore ed attiva i recettori e le fibre nervose responsabili del prurito.
Dermatiti: sono infiammazioni cutanee che rientrano nella categoria degli eczemi. Al di là delle cause scatenanti, le diverse tipologie di dermatite condividono eritema, presenza di vescicole (“puntini rossi”), ovvero piccole cavità piene di liquido sieroso, formazione di croste in seguito all’essudazione delle vescico, prurito intenso, accentuato dalla secchezza cutanea.
Psoriasi: è una patologia infiammatoria cronica, caratterizzata da fasi di riacutizzazione e di remissione dei sintomi (i sintomi vanno e vengono). L’insorgenza è dovuta a fattori genetici e ambientali (stress, consumo di alcool, farmaci come alcuni antiipertensivi e antimaniacali, etc.); inoltre, recenti studi ipotizzano una base immunitaria. Sembra, infatti, che i linfociti T (cellule del sistema immunitario) dei pazienti affetti da psoriasi siano più attivi del normale; essi producono molecole che provocano infiammazione e proliferazione anomala dei cheratinociti, ovvero le cellule dell’epidermide (lo strato più superficiale della pelle). La pelle presenta delle macchie rosse e desquamate, a causa della crescita anomala delle cellule epidermiche. Le lesioni si accompagnano a prurito (dovuto anche allo sfregamento con i vestiti) e bruciore. A questi sintomi si può aggiungere anche il dolore, laddove la psoriasi coinvolga le articolazioni (artrite psoriasica); le mani sono tra le regioni più colpite da questa forma.
Malattie del fegato.
Alterazioni della funzionalità epatica possono causare prurito (alle mani e/o nel resto del corpo) soprattutto nelle ore serali e notturne. Si tratta di alterazioni del flusso biliare, note come colestasi, le quali possono essere dovute a cause intraepatiche (epatite, cirrosi, tumori) o extraepatiche (formazione di calcoli biliari, nota come litiasi). In condizioni normali, la bile viene prodotta dal fegato e immagazzinata nella colecisti; essa è costituita da diversi componenti, come acqua, lipidi, bilirubina (il pigmento che le conferisce il colore giallo-verde) e sali biliari. Questi ultimi derivano dalla coniugazione degli acidi biliari (derivanti dal colesterolo) con aminoacidi (come la taurina) e sono fondamentali per la digestione dei grassi. Proprio come i detergenti fanno con lo sporco, i sali biliari formano delle strutture vescicolari (le micelle), all’interno delle quali “imprigionano” i grassi, consentendone la scomposizione e l’assorbimento intestinale. Una volta espletato il loro compito, i sali biliari vengono assorbiti dall’intestino e fanno ritorno al fegato, dove vengono riciclati. Se il flusso viene compromesso, allora la bile viene riversata nel torrente circolatorio. Ecco, quindi, che i sali biliari giungono fino ai tessuti cutanei; il prurito è una conseguenza dell’azione irritante di questi composti.
Malattie della tiroide.
L’ipertiroidismo è una patologia dovuta ad un eccesso di ormoni tiroidei, che si traduce in aumento della sudorazione e della temperatura corporea, agitazione, tachicardia, perdita di peso. I pazienti ipertiroidei soffrono spesso di orticaria e prurito ma le cause non sono state ancora chiarite.
Tumori.
Sebbene possa manifestarsi con qualsiasi tipo di tumore, il prurito è associato prevalentemente ai linfomi (i tumori che originano dai linfociti) e ai tumori cutanei, come i melanomi.
Malattie del sistema nervoso.
Tra queste abbiamo:
Tumori cerebrali, nel qual caso si parla di prurito neurogenico (che origina nel cervello);
Malattie psichiatriche come la schizofrenia, il disturbo ossessivo-compulsivo, l’ansia e l’ipocondria; in questi casi si parla di prurito psicosomatico;
Affezioni che colpiscono i nervi, nel qual caso si parla di prurito neuropatico, tra cui sclerosi multipla, patologia invalidante causata dalla distruzione della mielina, una guaina che avvolge le fibre nervose, sindrome del tunnel carpale causata dalla compressione del nervo mediano all’interno del tunnel carpale.
Infezioni.
Le infezioni come quelle da funghi dermatofiti (Tinea manuum) che colpiscono prevalentemente il palmo della mano e gli spazi tra le dita, causando prurito e bruciore, nonché tagli e spaccature (in caso di mancato trattamento). Altre infezioni sono quelle causate dal virus Herpes Zoster (virus della varicella) e dall’HIV (virus dell’AIDS).
Cause non patologiche.
Il prurito alle mani può anche essere causato da problemi che non hanno origine patologica.
Tra questi abbiamo:
Ansia e stress possono provocare prurito alle mani in assenza di altri sintomi. Il prurito correlato a stress e ansia si pensa origini dalla correlazione che hanno le mani con il compiere le azioni e con il carico emotivo che esse supportano a livello inconscio. Ad esempio se il prurito si manifesta sul palmo delle mani potrebbe essere correlato al dover fare qualcosa che non si è scelto volontariamente, mentre se si manifesta sul dorso è correlato alle pressioni esterne che impediscono di portare a termine un qualcosa che si vorrebbe fare.
Xerosi, termine medico che indica un’eccessiva secchezza della cute legata a disidratazione sistemica (ad esempio soggetti che bevono poco) o localizzata (dovuta al freddo o al mancato utilizzo di creme idratanti per le mani).
Punture di insetto, in questo caso il prurito si accompagna alla comparsa di un ponfo rosso, gonfio e dolente nel punto in cui è avvenuta la puntura.
Particolari tipologie di lavori quali estetista, parrucchiere, meccanici, addetti alle pulizie ed in generale tutte quelle professioni in cui è necessario fare un utilizzo prolungato di guanti, responsabili di irritazioni.
Eccessivo lavaggio o disinfezione delle mani, come avviene ormai da un anno a questa parte a causa della pandemia da covid – 19. Lavare o disinfettare le mani molto frequentemente altera lo strato lipidico cutaneo, causando irritazione e secchezza.
Possibili complicanze.
Una delle possibili complicanze del prurito alle mani è rappresentato dal fatto che si tende a grattarsi in maniera anche molto aggressiva per cercare di fare passare il fastidio. Grattandosi si toglie lo strato superficiale della pelle e si possono avere delle escoriazioni o addirittura delle vere e proprie ferite, quando ci si gratta in maniera troppo vigorosa o per troppo tempo. Di per sé questo non sembra rappresentare un problema, tuttavia dobbiamo sempre pensare che una ferita è una porta aperta per i batteri e che quindi non è escluso che ferendosi a causa del prurito si possano instaurare infezioni a causa dei batteri che penetrano all’interno della ferita.
Che fare per alleviare il prurito alle mani?
Abbiamo visto come, spesso, il prurito derivi da patologie di cui non si conosce la causa, ad esempio molte forme di dermatite, la psoriasi, etc. Ne consegue che i farmaci usati in terapia sono pressoché sintomatici (tengono a bada i sintomi ma non eliminano la causa).
I rimedi naturali rappresentano dei validi alleati nel supporto della terapia farmacologica.
Consigli per eliminare abitudini scorrette.
Innanzitutto, partiamo da dei semplici consigli atti a modificare delle abitudini “scorrette”:
Evitate lavaggi troppo frequenti: oltre allo “sporco”, viene eliminato anche il così detto film idrolipidico, una miscela di sostanze prodotta dalle nostre ghiandole, avente il compito di mantenere la pelle idratata ed elastica, nonché di proteggerla da aggressioni chimiche, fisiche e biologiche;
Usate detergenti delicati (privi di SLES e LES, componenti dei comuni detergenti, troppo aggressivi) e ipoallergenici, ovvero primi di sostanze come profumi, nichel, parabeni, etc. Preferite olio-detergenti o, in alternativa, quelli a base di amido di riso o all’avena, che leniscono e rinfrescano la pelle;
Usate acqua tiepida, mai troppo calda, per non aggravare la situazione;
Asciugate le mani tamponandole delicatamente con l’asciugamano, mai sfregandole;
Idratate sempre la pelle, dal momento che la secchezza è, essa stessa, causa di prurito. Bevete molta acqua e prediligete prodotti a base di burro di karité, olio di mandorle e miele, in grado di riequilibrare i tessuti cutanei.Creme idratanti a base di olio di mandorla o di minerali marini, da abbinare a impacchi freddi per migliorare l’effetto sul prurito;
Evitate il contatto con sostanze irritanti (detersivi, tinture, etc.), ad esempio usando dei guanti in nitrile, altamente ipoallergenici;
Evitate di grattarvi e tagliate spesso le unghie, onde evitare infezioni;
Curate l’alimentazione! Al di là dalla causa che ha scatenato il prurito, ci sono alimenti che possono peggiorarlo!
Rimedi naturali.
I rimedi naturali e cosmetici per il trattamento del prurito alle mani sono da utilizzarsi nel caso di prurito di origine non patologica o in associazione ai rimedi medici per trattare il sintomo localmente.
Tra i rimedi di questo tipo più utili abbiamo:
La camomilla (Matricaria recutita) è dotata di proprietà lenitive e rinfrescanti, grazie al suo contenuto di olio essenziale, flavonoidi e mucillagini. Un semplice rimedio consiste nel preparare un infuso a partire dai fiori essiccati (capolini), reperibili in erboristeria. Aggiungete un cucchiaino di fiori essiccati ad una tazza d’acqua bollente, lasciate raffreddare e filtrate. Tamponate la pelle con garzette sterili imbevute d’infuso.
Fiori essiccati di calendula (Calendula officinalis) che non deve essere usata prima dell’esposizione al sole, in quanto contengono un olio essenziale che sensibilizza la pelle alle radiazioni;
Foglie essiccate di thé verde (Camellia sinensis), ricco di tannini;
Radice polverizzata di liquirizia (Glycirrhiza glabra), che contiene l’acido glicirretico, una molecola con un’azione simile a quella dei farmaci cortisonici.
Le foglie dell’Aloe vera contengono un gel che, oltre a disinfiammare la pelle, la ammorbidisce e la idrata grazie al contenuto di mucillagini. Nonostante i vari prodotti in commercio, anche noi possiamo ottenere il nostro gel “fatto in casa”. Tagliate una foglia di aloe, dividetela in due, prelevate il gel (riconoscibile per la sua consistenza) e frullatelo. Dopo l’utilizzo, conservate il gel avanzato in frigo (massimo una settimana), onde evitare che si degradi.
L’amamelide (Hamamelis virginiana) deve le sue proprietà ai tannini, i quali possiedono azioni antinfiammatorie e anestetiche (quindi rendono insensibili i recettori del prurito). Tamponate la pelle con delle garzette imbevute di acqua di amamelide.
Alcuni oli vegetali, come l’olio di enotera (Oenotera biennis), l’olio di borragine (Borago Officinalis) e l’olio di argan (Argania spinosa), sono ricchi di acidi grassi essenziali omega-6 e omega-3, quali l’acido-γ-linolenico e l’acido linoleico. Si tratta di molecole implicate nella regolazione di diversi processi, come la sintesi delle membrane cellulari, l’infiammazione e le reazioni immunitarie; da ciò ne consegue l’impiego per vari tipi di dermatosi. La vitamina E contenuta nell’olio di enotera e nell’olio di argan aiuta a riparare la cute infiammata. In commercio, sono disponibili in capsule (uso interno) o come tali (uso esterno). Le pelli più sensibili potrebbero non tollerare il contatto diretto dell’olio con la pelle.
Provate degli integratori di fermenti lattici! Sembra che alcuni ceppi batterici (Lactobacillus salivarus LS01 e Bifidobacterium breve BR03) siano in grado di migliorare i sintomi attraverso una regolazione del sistema immunitario (utile in caso di dermatite atopica, di psoriasi) ed un ripristino della funzione barriera dell’intestino (riducendo l’assorbimento di allergeni alimentari).
Le posologie e le modalità di somministrazione dei rimedi naturali e cosmetici sono da concordare con il medico dermatologo in base ai casi.
Fate dei maniluvi!
Riempite una bacinellina d’acqua tiepida alla quale potete aggiungere:
Farina d’avena (in alternativa l’amido di riso) e qualche goccia di essenza di camomilla, per avere un effetto disinfiammante. Va bene anche l’essenza di lavanda;
Bicarbonato di sodio/aceto di mele/sale inglese (ovvero magnesio solfato) che ammorbidiscono la pelle, riducendo il prurito. L’aceto di mele aiuta anche a prevenire le infezioni.
Dopodiché immergete le mani per qualche minuto.
Prurito alle mani e omeopatia.
L’omeopatia offre dei rimedi che agiscono direttamente sui sintomi (rimedi di lesione) o sulla causa psicologica che li ha provocati (rimedi di fondo). Si possono usare da soli o in associazione (in questo caso gli effetti si potenziano) fino ad avere un miglioramento.
Tra i rimedi di lesione ricordiamo:
Mezereum, per il prurito associato a disidrosi;
Petroleum, per quello associato a dermatite da freddo e dermatite da contatto;
Staphisagria, per il prurito psicosomatico.
Tra quelli di fondo:
Lycopodium, per il prurito associato a disidrosi, qualora questa sia provocata da insicurezza;
Sulfur, per le dermatiti atopiche e da contatto in individui il cui umore dipende dallo stato di salute;
Sepia, per dermatiti atopiche e da contatto in persone depresse;
Calcarea carbonica, in bambini timidi che sviluppano dermatite atopica.
Rimedi medici.
Le terapie mediche per il trattamento del prurito alle mani sono mirate al controllo del sintomo e devono essere affiancate da terapie specifiche qualora il sintomo è causato da una condizione patologica sottostante. In generale però, i rimedi medici che possono essere utilizzati per il prurito alle mani sono:
Cortisonici locali, da applicare sottoforma di crema sulla parte interessata, questi farmaci non solo riducono la sintomatologia pruriginosa ma contrastano anche l’eventuale infiammazione sottostante.
Fototerapia, un trattamento a base di raggi ultravioletti eseguito dal medico dermatologo per trattare condizioni quali dermatite, eczemi gravi o irritazioni.
Antistaminici per via sistemica, ovvero farmaci che inibiscono il rilascio di istamina, una delle molecole responsabili dell’insorgenza del prurito.
Creme a base di urea al 5%, che hanno proprietà idratanti, lenitive e antipruriginose.
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