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La paraffina trova impiego nei campi più svariati: alimentare, medico e, ancora, estetico. Ma sai cos’è? Quali sono le caratteristiche che ne giustificano degli usi così vari? Inoltre, perché il suo utilizzo nei cosmetici ha suscitato grandi proteste? Scopriamolo insieme, prestando particolare attenzione agli effetti collaterali!
La paraffina è una sostanza chimica costituita da idrocarburi, solitamente derivata dal petrolio.
La paraffina è una sostanza solida che si presenta sotto forma di cristalli bianchi e inodori. È insolubile in acqua ma solubile in alcuni solventi organici come benzene e cloroformio.
Vene prodotta attraverso un processo chiamato idrogenazione del petrolio greggio, che trasforma gli idrocarburi insaturi in idrocarburi saturi.
La paraffina è utilizzata in molti prodotti industriali, tra cui cere, inchiostri, lubrificanti, cosmetici, farmaci e detergenti. Inoltre, la paraffina viene utilizzata come agente di rivestimento per frutta e verdura, per conservare meglio il prodotto.
Molto simile alla paraffina è la vaselina, estratta da petroli grezzi e composta oltre che da alcani anche da una piccola percentuale di molecole insature (etilene e diolefine). Questa piccola differenza nella composizione chimica rende la vaselina più fluida a temperature superiori a trentacinque gradi, mentre la paraffina ha temperatura di fusione intorno ai cinquanta gradi. Tuttavia per aspetto, consistenza e utilizzi, le due sostanze sono assolutamente sovrapponibili.
Viene utilizzata negli stessi campi anche la glicerina, che però non appartiene alla categoria degli oli minerali, essendo costituita da glicerolo, ma è dotata di caratteristiche fisiche (consistenza, colore, viscosità...) e proprietà (inodore, incolore, insolubile…) simili.
Puoi approfondire proprietà ed usi della vaselina.
La paraffina, per la sua versatilità, viene utilizzata in svariati settori e per svariati scopi, ad esempio per la fabbricazione di candele, di lubrificanti per motori, di materiali isolanti elettrici, di creme per la pulizia di scarpe e materiali in pelle o cuoio, etc.
Tuttavia, i suoi usi principali sono i seguenti:
La paraffina è una sostanza utilizzata principalmente come base per alcuni farmaci topici e prodotti cosmetici. Non ci sono studi che dimostrano che l'utilizzo della paraffina possa avere benefici specifici per l'organismo, tuttavia, vi sono alcuni dei benefici generali attribuiti alla paraffina:
La paraffina è un emolliente, ovvero una sostanza che aiuta a mantenere l'idratazione della pelle. Essa, essendo una sostanza grassa, forma una barriera protettiva sulla pelle e in tal modo aiuta a trattenere l'acqua nello strato superficiale dell'epidermide e a migliorarne l'elasticità. Inoltre, la paraffina formando la barriera protettiva, protegge la pelle dalle aggressioni esterne come il vento, il freddo e il sole.
La paraffina può anche essere utilizzata per potenziare i benefici di una crema idratante. Dopo l'applicazione specifica su mani e piedi, stendendo sulla crema uno strato di paraffina, i principi attivi possono entrare nella pelle più efficacemente, mentre all’aria spesso le creme si asciugano precocemente.
I danni ossei e cartilaginei, dovuti all’artrosi e all’artrite, che sono patologie croniche, non sono curabili, tuttavia è possibile dare sollievo al dolore utilizzando la paraffina. Questa viene applicata, una volta scaldata per renderla liquida, sull’articolazione interessata, attraverso pennellature o immersione della zona da trattare, quindi viene fatta asciugare. Sulla pelle forma uno strato solido che dà calore, utile per ridurre le contratture muscolari (i muscoli tendono a rilassarsi con il calore). Inoltre, la pressione che la paraffina esercita sulla pelle determina una vasocostrizione che si oppone all’azione infiammatoria delle molecole. Il flusso sanguigno, rallentando, fa in modo che un minor numero di molecole responsabili della sensazione del dolore accorrano nella zona infiammata.
Le scottature solari e le ustioni lievi, ovvero quelle che interessano solo lo strato superficiale della pelle, possono essere curate utilizzando pomate a base di paraffina. Questa, infatti, forma sulla cute un delicato strato che protegge la pelle più sensibile al tatto con gli indumenti e più suscettibile alle infezioni.
Si può anche applicare una benda imbevuta di paraffina calda sulla zona interessata dall'ustione. La paraffina calda aiuta a ridurre il dolore, migliorare la circolazione e accelerare la guarigione della ferita
Le ulcere diabetiche o venose vengono spesso ricoperte da bendaggi impregnati di paraffina in quanto, essendo una sostanza inerte e insolubile in acqua, protegge l’area danneggiata e al tempo stesso non interferisce con il normale processo di cicatrizzazione della ferita.
La paraffina può essere utilizzata anche per via interna come lassativo. La sua consistenza cerosa provoca lo scivolamento delle feci, con conseguente svuotamento intestinale. In questo caso, però, la paraffina assume la valenza di un farmaco, quindi, va utilizzata previo consulto medico.
La paraffina non viene assorbita dai nostri tessuti, né quando è somministrata per via interna né quando viene applicata esternamente. Infatti, le molecole che la compongono formano composti di grosse dimensioni, che non potrebbero insinuarsi nelle cellule. Eppure, nonostante questa sua caratteristica, l’uso, soprattutto se massivo, della paraffina, può avere delle controindicazioni.
Dopo aver visto le poche controindicazioni della paraffina, quasi non si spiega come possa essere oggetto di tante polemiche da parte dei consumatori. Insomma, da dove nasce tutta la diffidenza nei confronti di questa sostanza?
L’idea che la paraffina venga estratta dal catrame del legno e che subisca una serie di processi di raffinazione, divenendo un prodotto non naturale, spaventa la maggior parte delle persone.
Non di rado si trovano, su riviste o siti web, accanite battaglie contro l’utilizzo della paraffina e dei siliconi nei cosmetici. In realtà, sono entrambe sostanze inerti, incapaci di oltrepassare i tessuti, e quindi non entrano all’interno del corpo. Non sono cancerogeni e non ci sono studi che ne abbiano dimostrato la pericolosità! Ovviamente, è consigliabile comunque non eccedere per evitare gli effetti collaterali!
Ecco alcuni studi e pubblicazioni per chi voglia approfondire:
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