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L’insonnia è un disturbo caratterizzato dalla difficoltà a prendere sonno o dalla discontinuità dell’addormentamento e può incidere significativamente sulla nostra salute….Ma perchè si manifesta? E soprattutto cosa fare per tornare a dormire serenamente?
L’insonnia è un’alterazione patologica dei normali ritmi di sonno-veglia; tale alterazione è sia di tipo quantitativo, cioè riguardare il numero delle ore di sonno, sia di tipo qualitativo, cioè riguardare la qualità ristoratrice del sonno.
La giusta quantità di ore di sonno è in realtà diversa per ciascuno individuo, ma generalmente per trovare un effettivo riposo, il sonno deve essere compreso fra 7 e 9 ore.
inoltre poiché il sonno passa attraverso vari stadi:
oltre ad un numero di ore sufficiente, devono essere rispettati gli equilibri del ritmo cicardiano.
Oltre alla quantità, è importante anche la qualità del sonno. Infatti, non solo spesso dormire poco equivale a dormire male, ma il soggetto può anche percepire di dormire male (e a volte anche poco), indipendentemente dalla qualità oggettiva del suo sonno e non trarre alcun giovamento e ristoro dal sonno, nonostante sia evidente una certa regolarità e normalità del sonno.
Secondo il DSM IV Tr, il manuale statistico diagnostico dei disturbi mentali, oltre all’insonnia, altre alterazioni qualitative del sonno sono le parassonie tra cui ritroviamo:
Secondo le statistiche, questi disturbi sono più frequenti nei bambini e sembrerebbero essere associati a periodi critici e difficili della vita del bambino o della famiglia.
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L’insonnia è generalmente caratterizzata da una patologica riduzione del numero di ore di sonno per notte. In particolare, si possono verificare uno o più dei seguenti casi:
In questa condizione, chiamata “insonnia precoce o iniziale il soggetto fatica ad addormentarsi e rimane sveglio fino a notte tarda o addirittura fino alle prime luci dell’alba. Alcuni soggetti che soffrono di questo disturbo si girano e rigirano tra le lenzuola mentre altre preferiscono alzarsi e occupare il tempo in diverso modo (guardando la tv, leggendo un libro, svolgendo le faccende domestiche, etc.).
Questo tipo di insonnia, chiamata “insonnia centrale”, provoca continui e fastidiosi risvegli durante la notte, solitamente associati alla fatica a riaddormentarsi.
Il soggetto si sveglia al mattino molto precocemente senza un reale motivo quale impegno lavorativo o simile.
Inoltre l 'insonnia può distinguersi in:
L'insonnia occasionale può manifestarsi per alcuni periodi a causa di eventi eccezionali o patologie. Generalmente tale tipo di insonnia si supera spontaneamente senza ricorrere a vere cure.
E' definita cronica un'insonnia che dura per oltre un mese. Può essere una patologia primaria o la conseguenza di altre patologie e quindi spesso va trattata cob terapie adeguate.
Sulla base delle cause, è possibile inoltre distinguere:
L’insonnia primaria è un vero e proprio disturbo psichico e non è conseguente a nessuna malattia né fisica né psichica. La caratteristiche principale è proprio la deprivazione di sonno e gli altri sintomi (quale stanchezza, difficoltà di concentrazione, irritabilità, etc.) possono essere pensati come conseguenti alla deprivazione di sonno.
L’insonnia secondaria è il tipo di insonnia che si manifesta in associazione ad un altro disturbo che può essere di natura psichica (come per esempio un disturbo di personalità, un disturbo d’ansia o dell’umore, abuso di sostanze psicoattive come alcol, droghe etc.) o fisica (stati febbrili, intossicazioni alimentari, ipertensione, malattie neurodegenerative, etc.). Viene chiamata così perché essa è “secondaria” ad un altro disturbo che è invece quello primario.
l' insonnia familiare fatale di cui circa 200 individui al mondo sono affetti, è un tipo di insonnia particolarmente cronica. Questo tipo di insonnia può durare dai 6 ai 32 mesi e comportare conseguenze gravi per il fisico e la psiche del soggetto che ne è affetto. Oltre ai sintomi tipici dell'insonnia, possono verificarsi anche importanti tremori agli arti e problemi alla coordinazione motoria, confusione mentale e deterioramento cognitivo fino alla morte (da qui l’aggettivo “fatale”). Tale grave patologia è legata ad una disfunzione di una parte del cervello, il talamo, che regola i ritmi biologici come quello sonno-veglia causata da un difetto genetico ereditato da uno o entrambi i genitori (da qui il termine “familiare”).
Un altro tipo di insonnia nota è la "Sindrome delle apnee ostruttive del sonno", patologia per cui, durante la fase del sonno, il sistema nervoso blocca lo stimolo della respirazione ed il soggetto è costretto a svegliarsi per riprendere la normale respirazione. Solitamente, al risveglio i soggetti non ricordano l’episodio di apnea, tuttavia avvertono chiara la sensazione di non aver riposato bene.
Da quanto sopra descritto, possiamo facilmente affermare che il sintomo principale dell’insonnia sia proprio la privazione di sonno, nonché l’alterazione qualitativa (reale o percepita) dello stesso.
Una caratteristica importante dell’insonnia è di non essere in alcun modo dovuta ad esigenze logistiche (di tipo lavorativo, scolastico o familiare) che costringono il soggetto a dormire poco o a dormire male. Se, per esempio, un capotreno è costretto a puntare la sveglia alle 4 del mattino per andare a lavoro non possiamo certo diagnosticare una insonnia tardiva.
Tuttavia, l’alterazione quanti-qualitativa del sonno non è l’unico sintomo dell’insonnia, infatti, poiché non si riesce a trovare ristoro nel sonno come si dovrebbe, il soggetto che soffre di insonnia:
Se tali sintomi (specie la deprivazione di sonno) si manifestano per qualche notte possiamo parlare di insonnia occasionale o acuta, se invece essa perdura per almeno tre settimane è possibile parlare di insonnia cronica.
Da tutto ciò si può dedurre come, specie nelle sue complicazioni, l’insonnia rappresenti una condizione patologica molto invalidante e fastidiosa. Ma da cosa è causata l’insonnia?
I motivi per cui una persona possa soffrire di insonnia e quindi manifestare difficoltà nell’avere e/o mantenere un buono stato di sonno possono essere veramente tanti.
Detto ciò, le cause della insonnia possono classificate in:
Le cause organiche possono essere legate a:
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Sono provocate da fattori di disturbo esterni al soggetto, di origine ambientale:
Ma chi soffre di insonnia? Esistono persone maggiormente a rischio? Se si, quali sono?
Purtroppo, tutte le persone al mondo potrebbero diventare insonni. Non esistono persone esenti da questo rischio specie perché, come detto sopra, l’insonnia non è solo una questione di ore di sonno ma anche una questione di qualità di sonno.
Ci sono persone, infatti – e sicuramente ne conoscerete qualcuna – che si sentono rigenerati dopo qualche ora di sonno, altre che hanno bisogno di dormire almeno 8 ore per notte. Chiaramente, non esistono regole generali valide per tutti gli individui o soglie minime standard sotto le quali poter parlare di insonnia. Infatti, l’alterazione del sonno diventa patologica quando compromette il normale funzionamento quotidiano dell’individuo e, quindi, si tratta di una questione estremamente soggettiva.
Tuttavia, anche sulla base delle cause dell’insonnia sopra descritte, è possibile affermare che esistono delle le categorie di persone maggiormente a rischio di insonnia come:
Da quanto detto, si può dedurre che in alcune fase della vita possiamo essere maggiormente a rischio di insonnia…
Sicuramente, un episodio sporadico di insonnia può essere tranquillamente trascurato ma quando l’insonnia diventa cronica e inizia a compromettere le nostre capacità e la nostra serenità è bene prendere provvedimenti…. Quali tipi di rimedi esistono?
Rimediare all’insonnia può essere tanto semplice quanto complesso. Esistono, infatti, diversi rimedi all’insonnia ma non è detto che siano tutti efficaci per tutte le persone.Ci sono persone, per esempio, che reagiscono positivamente solo ai farmaci, altri cui bastano rimedi molto più semplici e naturali.
Le terapie farmacologiche prevedono l’utilizzo di sedativi come per esempio il Lexotan, un farmaco ansiolitico il cui effetto principale è quello di sedare il soggetto e indurlo in uno stato di torpore. I farmaci ansiolitici, infatti, hanno una buona efficacia nel trattamento dell’insonnia, proprio perché in genere l’insonnia ha una origine ansiosa.
I rimedi naturali prevedono:
E’utile adottare uno stile alimentare ricco di vitamine, magnesio e cibi leggeri (soprattutto nelle ore serali). Vitamine e magnesio, infatti, sono carenti nei soggetti insonni, così come nei soggetti ansiosi, ed è bene quindi sopperire a tale carenza. I cibi leggeri, inoltre, facilitano la digestione e quindi l’addormentamento. Un potente alleato per il nostro sonno è la liquirizia (ma senza esagerare!!) che, grazie alla sua capacità di regolarizzare gli zuccheri nel sangue, facilita il rilassamento del corpo e della mente. Da evitare sono invece le bevande alcoliche, le bevande ricche di teina e caffeina (caffè, te, coca cola, etc), i cibi grassi e il cioccolato. Questi alimenti, infatti, stimolano il sistema nervoso complicando ulteriormente la fase di addormentamento.
Come già preannunciato, è molto difficile individuare dei metodi di cura universali per l’insonnia, sia perché esistono tanti tipi di insonnia, sia perché le cause dell’insonnia possono essere diverse, sia perché ogni individuo reagisce a suo modo ai vari rimedi sopra proposti.
Tuttavia, possiamo concludere dandovi dei preziosi consigli:
Questi metodi sicuramente non avranno alcuna controindicazione e non potranno che migliorare la vostra qualità della vita!
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