Come si manifesta l’anoressia nervosa? Quali sno le cause che portano a questo rapporto conflittuale con il cibo e col proprio corpo? Come intervenire per evitare conseguenze anche drammatiche? Vista la complessità del disturbo, è fondamentale una diagnosi tempestiva ed una terapia multidisciplinare, che consenta di sostituire le modalità alimentari distruttive, con modalità più sane.Approfondiamo
L’ anoressia nervosa (AN) è un disturbo del comportamento alimentare (DCA), caratterizzato da una attenzione ossessiva nei confronti del corpo, visto come inadeguato ed ingombrante e da un rifiuto ostinato ad assumere cibo, con ripercussioni negative sul benessere psicofisico. Questa patologia si configura come una vera e propria emergenza sanitaria nei Paesi occidentali industrializzati (Europa Occidentale, negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, nella Nuova Zelanda, in Sudafrica e in Giappone).
Il numero di casi nella popolazione, è stimata intorno allo 0,3%: 8 casi su 100000 soggetti in un anno. Il disturbo incide per lo più sulla popolazione femminile, infatti, il rapporto tra casi femminili e maschili è di 9:1, anche se, negli ultimi anni, si è registrato un aumento dei casi maschili. La letteratura nazionale, conferma l’andamento internazionale del problema, con una prevalenza dello 0.5-1% della popolazione, soprattutto femminile.
Anoressia ed anoressia nervosa.
L'anoressia e l'anoressia nervosa sono spesso usati come sinonimi, ma c'è una piccola differenza tra i due termini.
L'anoressia è un termine utilizzato per indicare una condizione caratterizzata da una perdita di appetito e da una riduzione del consumo alimentare.
L'anoressia nervosa, invece, è un disturbo alimentare specifico con una serie di sintomi distinti, tra cui la paura irrazionale di aumentare di peso e l'immagine distorta del proprio corpo.
L’anoressia nervosa può presentarsi in forme differenti:
Anoressia di tipo restrittivo: questa forma di anoressia è caratterizzata dall’assenza di condotte di compensazione (vomito autoindotto, uso o abuso di lassativi e diuretici) oppure di regolari abbuffate.
Anoressia di tipo bulimico: è invece caratterizzata dalla regolare presenza di abbuffate o di condotte di compensazione (vomito autoindotto, abuso/uso di lassativi, diuretici o clisteri). Questa forma è molto diffusa: il soggetto anoressico dopo grandi abbuffate di cibo, compensa liberandosi del cibo ingerito con il vomito autoindotto, o con l’assunzione di quantità ingenti di lassativi, oppure con una dieta ancora più rigida
Anoressia Nervosa Atipica: vi sono persone, poi, che manifestano sintomi che rientrano nell’ambito della anoressia nervosa ma non soddisfano tutti i criteri per la diagnosi. Nel DSM IV TR questa categoria rientra nei “Disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati” (DSA-NAS), mentre l’ICD-10 (International Classification of Diseaseses-10), redatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo definisce come Anoressia Nervosa Atipica. Tale forma è caratterizzata da soggetti che presentano segnali anoressici di grado lieve (presenza di tutti i sintomi ma peso nella norma, presenza solo di condotte di compenso o di eliminazione) oppure in cui sono assenti uno o più segni (esempio amenorrea o la significativa perdita di peso) ma per il resto presentano un quadro clinico tipico dell’anoressia nervosa.
Quando si manifesta? Anoressia precoce, adolescenziale e tardiva.
L’Anoressia, si presenta prevalentemente nell’età adolescenziale. In questo periodo le trasformazioni biologiche, sociali, emotive e psicologiche possono innescare vissuti d’incertezza e smarrimento, che in assenza di un adeguato processo di ricostruzione e riappropriazione del proprio corpo e della propria identità, possono innescare conseguenze gravi e potenzialmente dannose, proprio come avviene nell’anoressia nervosa in cui si attua un conflitto con il proprio corpo, mediante il controllo spietato del cibo.
In ogni caso, attualmente, si riscontrano sempre più casi in cui l’insorgenza risulta posticipata all’età adulta, in particolare durante la fase della menopausa, e in età anziana tra i 65-70 anni, questa forma viene chiamata tardiva.
Le forme “tardive”, presentano sintomi attenuati rispetto alla forma adolescenziale e non raggiungono la stessa drammaticità.
I tratti comuni tra l’anoressia in adolescenti ed adulti sono soprattutto relativi all'eccessiva attenzione nei confronti del corpo e dell’immagine, al regime di restrizione alimentare e all’intensa paura di prendere peso.
Recentemente, inoltre, si osservano forme di anoressia nervosa con un esordio molto precoce, in particolare tra i 8-9 anni. I bambini di questa età, hanno una paura intensa ad ingrassare, rifiuto ad assumere cibo e grave distorsione della loro immagine, per cui non riescono a riconoscere le reali fattezze (magre) del corpo vedendosi sempre inadeguati e grassi.
Come riconoscere l’anoressia nervosa?
Per identificare e riconoscere la presenza di “anoressia nervosa”, è possibile fare riferimento ai criteri diagnostici presenti nel “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali”, quarta edizione (DSM IV-TR), secondo cui questo disturbo è caratterizzato da:
Rigido controllo del cibo: le persone con anoressia nervosa possono limitare drasticamente l'introito calorico, spesso a meno di 1.000 calorie al giorno, evitando determinati cibi o gruppi alimentari, come i carboidrati o i grassi. Contano ossessivamente le calorie di ogni singolo boccone di cibo, e pesano il cibo prima di mangiarlo per pianificare rigorosamente i pasti.
Perdita di peso significativa: l'anoressia nervosa porta a una perdita di peso significativa, spesso fino a un peso pericolosamente basso. Il peso ideale viene spesso percepito come troppo elevato e viene perseguito un obiettivo di peso sempre più basso, anche se questo significa essere sottopeso o addirittura avere un peso pericolosamente basso.
Immagine distorta del corpo: le persone con anoressia nervosa spesso hanno un'immagine distorta del proprio corpo e vedono se stesse come troppo pesanti, anche quando sono sottopeso. Questa percezione distorta del corpo può essere così forte da rendere difficile per la persona accettare di essere malnutrita o di avere bisogno di aumentare di peso.
Paura di aumentare di peso: gli anoressici hanno spesso una paura irrazionale di aumentare di peso e diventare grasse. Questa paura può essere così intensa da influire sulle decisioni riguardo alla nutrizione e all'esercizio fisico.
Disturbi del ciclo mestruale: nelle donne, l'anoressia nervosa può causare la perdita o l'interruzione del ciclo mestruale. Questo è dovuto a una carenza di estrogeni causata da una nutrizione insufficiente.
Carenza di nutrienti: a causa della limitazione del cibo, le persone con anoressia nervosa possono sviluppare carenze nutrizionali, come la carenza di proteine, ferro, vitamine e minerali. Questo può portare a problemi di salute come anemia, debolezza, e affaticamento.
Comportamenti estenuanti: le persone con anoressia nervosa possono praticare comportamenti estenuanti, come il digiuno, il vomitare dopo aver mangiato, o l'esercizio fisico eccessivo. Questi comportamenti possono causare danni fisici come la disidratazione.
Conseguenze.
Le conseguenze dell'anoressia nervosa possono essere gravi e a lungo termine e includono:
Problemi di salute fisica: la malnutrizione a causa della restrizione alimentare e la perdita di peso eccessiva possono comportare danni agli organi interni come il cuore e i reni. La carenza di ferro e di altri nutrienti importanti causata dall'anoressia può portare allo sviluppo di anemia e ad una riduzione della densità ossea, aumentando il rischio di fratture. Inoltre l’indebolimento del sistema immunitario aumenta il rischio di infezioni.
Problemi psicologici: ansia, depressione, bassa autostima e disturbi del comportamento alimentare sono effetti psicologici dell'anoressia nervosa e possono essere profondi e duraturi.
Problemi di relazione: difficoltà nelle relazioni interpersonali, isolamento sociale e problemi di coppia.
Problemi scolastici o lavorativi: l'anoressia può interferire con le prestazioni scolastiche o lavorative a causa della debolezza fisica e dei problemi psicologici associati.
Aumento del rischio di morte: l'anoressia nervosa è una malattia potenzialmente letale e il rischio di morte aumenta se non viene trattata.
Patologie associate a questo disturbo.
Spesso nei pazienti con anoressia vi sono altre patologie psichiatriche associate a questo disturbo:
Disturbi dell’umore quali: depressione con tono dell’umore ridotto, senso di colpa, difficoltà di attenzione, compromissione dell’adattamento sociale e lavorativo e disturbi d’ansia, in particolare il “disturbo ossessivo-compulsivo” (DOC), che si manifesta con la costante preoccupazione rivolta verso il cibo e le sue calorie, dove l’assunzione del cibo avviene seguendo un rituale specifico.
Abuso o dipendenza da sostanze: è presente maggiormente nei casi in cui il soggetto si abbuffa o elimina il cibo, per una difficoltà nel controllo degli impulsi.
Disturbi di Personalità quali il disturbo narcisistico in cui si attua una percezione di sè di tipo onnipotente e difficoltà nel coinvolgimento affettivo, o il disturbo dipendente, caratterizzato da eccessiva sottomissione e dipendenza, con bisogno di essere accuditi e paura di rimanere soli, con ricerca ossessiva di sicurezze e conforto.
Le cause ed i fattori di rischio del rifiuto del cibo.
Negli anni si sono susseguite diverse teorie che hanno tentato di dare una spiegazione univoca dell’AN, senza però riuscire in modo esaustivo a comprendere la patologia. Proprio per questo, attualmente si predilige un modello multifattoriale, che permetta di considerare le svariate cause individuali, familiari e socioculturali, che, in presenza di un nucleo patogenico di base, (ad esempio la bassa autostima, sofferenza per il peso, depressione) rappresentano i fattori che aumentano il rischio di manifestare il disturbo (fattori predisponenti), o quelli che lo scatenano (fattori precipitanti), o i fattori che mantengono il disturbo (fattori perpetuanti).
I fattori che aumentano il rischio di manifestazione di anoressia nervosa sono:
Genetica: una predisposizione genetica può aumentare il rischio di sviluppare l'anoressia. Studi sulla genetica dei disturbi alimentari hanno identificato alcuni geni specifici che possono aumentare il rischio di sviluppare il disturbo.
Storia familiare di disturbi alimentari: le persone con una storia familiare di disturbi alimentari, come l'anoressia o la bulimia, hanno un maggior rischio di sviluppare questi disturbi. In particolare si è osservato che tra gemelle monozigote vi è una probabilità del 50% di presentare il disturbo.
Stress psicologico: le persone che stanno attraversando un periodo di stress psicologico, come un lutto o un cambiamento significativo nella vita, sono a maggior rischio di sviluppare l'anoressia nervosa.
Bassa autostima: le persone con bassa autostima o insicurezza riguardo al proprio aspetto fisico possono sentirsi inadeguate rispetto ad altri. Questi sentimenti possono portare a una concentrazione eccessiva sulla perdita di peso e sulla magrezza come modo per migliorare l'immagine di sé e aumentare la propria autostima. Inoltre, le persone con bassa autostima possono sentirsi sopraffatte dalla pressione sociale per essere magre e avere un aspetto perfetto, e questo può ulteriormente aumentare il rischio di sviluppare l'anoressia. La bassa autostima può anche rendere più difficile per la persona affrontare e superare l'anoressia una volta che si è sviluppata.
Ambiente culturale: l'ambiente culturale che enfatizza la magrezza e l'aspetto perfetto può influenzare la percezione dell'immagine corporea e aumentare il rischio di sviluppare l'anoressia. Questa pressione può essere esacerbata dalla presenza di modelli culturali magri, dalla pubblicità che promuove un'immagine irraggiungibile e dalla disponibilità di diete rigide. Inoltre, le culture che valorizzano la disciplina e il controllo possono aumentare il rischio di sviluppare l'anoressia, poiché le persone possono vedere il controllo del cibo e la perdita di peso come modi per dimostrare la loro forza di volontà e il loro autocontrollo.
Disordini psicologici: le persone che soffrono di altri disordini psicologici, come la depressione o l'ansia, hanno un maggior rischio di sviluppare l'anoressia.
Come riconoscere l’anoressia nervosa? Diagnosi e test.
La diagnosi di anoressia nervosa viene solitamente effettuata da un professionista della salute mentale qualificato, come un medico o uno psicologo. Per fare la diagnosi, il professionista eseguirà un'anamnesi completa, che include un'indagine sui sintomi, la storia alimentare e medica del paziente e un'osservazione del suo comportamento e del suo stato fisico.
Inoltre, il professionista può utilizzare strumenti diagnostici standardizzati per valutare i sintomi del paziente e determinare se soddisfano i criteri diagnostici per l'anoressia nervosa.
In Italia sono disponibili diversi test validati:
Test per la valutazione della restrizione alimentare, sono questionari standardizzati utilizzati in ambito clinico, da personale medico (psicologo, psicoterapeuta) specializzato, per valutare la presenza di problemi alimentari, in cui si manifestano condotte di digiuno e dieta restrittiva.
Eating Attitude Test (EAT), questionario di screening, ossia strumento diagnostico che consente di rilevare la presenza di segni e sintomi anoressici anche lievi sulla popolazione generale.
Eating Inventory Test (EDI), questionario adatto per valutare l’Anoressia Nervosa e attuare un monitoraggio in ambito clinico dei pazienti.
Test per la valutazione della perdita di controllo, un questionario standard molto utilizzato dal personale medico specializzato, per indagare la presenza o l’assenza di condotte compensatorie e la loro intensità, utile anche come screening per cogliere segni e sintomi bulimici anche lievi nella popolazione generale, è il “Bulimic investigation Test Edimburgh” (BITE), è un test che mediante due scale valuta la presenza o l’assenza di comportamenti compensatori e la loro intensità e gravità.
È importante che la diagnosi di anoressia nervosa venga effettuata il prima possibile, poiché questo può influire sulla prognosi e sul trattamento. Inoltre, è importante che la diagnosi venga effettuata da un professionista qualificato, poiché la malattia può essere difficile da diagnosticare e richiede un'attenzione speciale ai sintomi psicologici e comportamentali.
Trattamento dell'anoressia nervosa.
Per il trattamento dell’anoressia nervosa, sono presenti tre livelli di terapia secondo la gravità della patologia: ambulatoriale, ricovero diurno, ricovero globale.
La scelta del tipo d’intervento dipende dai sintomi del soggetto, dalla gravità delle condizioni fisiche e dalla rapidità nel perdere peso, presenza o assenza di complicazioni internistiche o di comorbilità psichiatriche, collaborazione dell’ambiente familiare, durata della malattia, fallimento di altri interventi.
Trattamento ambulatoriale, che consiste in un servizio in cui un medico e altri specialisti (psicologi, psicoterapisti, educatori) si occupano delle complicanze somatiche della patologia e favoriscono la possibilità di un intervento psicoterapeutico, facilitando il coinvolgimento della famiglia nel trattamento, con consulenze psicologiche.
Ricovero diurno (Day Hospital), è una forma d’intervento simile alla precedente, ma in cui si attua un intervento più intensivo.
Ricovero globale, questa forma si utilizza nei casi di emergenza per trattare le complicanze acute di tipo internistico, come aritmie cardiache o importanti squilibri elettrolitici, oppure di tipo psichiatrico, come comportamenti autolesionistici o tentativi di suicidio. In questi casi si può attuare il ricovero coatto (TSO) come indispensabile tentativo di salvavita, per cui si tratta di interventi eccezionali e brevi. Tuttavia, può essere seguito dal trattamento ospedaliero residenziale, in cui si procede al ricovero in reparti con programmi riabilitativi specializzati di tipo multidisciplinare, dove l’attenzione alle condizioni mediche si associa ad un trattamento psicoterapeutico per comprendere i fattori di mantenimento del disturbo.
Questi interventi, si basano sulla collaborazione di equipe multidisciplinari, al fine di potere attuare e considerare tutti gli aspetti del disturbo.
Il trattamento dell'anoressia nervosa è solitamente un processo complesso e a lungo termine che può comportare diversi approcci terapeutici.
Psicoterapia.
La terapia psicologica è un componente importante del trattamento dell'anoressia nervosa.
Essa può essere individuale o di gruppo, con attenzione ai problemi dei singoli. La terapia mira ad individuare i problemi presenti, con intervento sui fattori che possono mantenere e perpetuare il disturbo:
Terapia familiare e di gruppo possono anche essere utili per aiutare il paziente a gestire le relazioni e a sviluppare un supporto positivo. In ogni caso è utile coinvolgere la famiglia in modo tale che possa essere una risorsa per la guarigione piuttosto che una fonte di ostacolo ad essa.
Terapia nutrizionale serve a colmare le carenze dell’organismo e riportarlo in buone condizioni di salute. L'aumento di peso è un elemento cruciale del trattamento dell'anoressia nervosa, ma può essere difficile da raggiungere. Un dietologo o un nutrizionista possono aiutare il paziente a stabilire un piano alimentare equilibrato e a superare le difficoltà associate all'aumento di peso.
Farmaci.
In alcuni casi, i farmaci possono essere utilizzati per trattare i sintomi dell'anoressia nervosa, come l'ansia, la depressione o l'ossessione per il cibo. I farmaci solitamente utilizzati sono di categorie differenti:
Psicofarmaci antidepressivi e ansiolitici (amitriptilina, Risperidone, Clorpromazina, Olanzapine), che si utilizzano per la gestione dei sintomi psicologici concomitanti l’anoressia.
Corticosteroidi (Prednisone, Desametasone), come coadiuvante nel trattamento per curare alcuni sintomi conseguenti il disturbo, soprattutto di tipo respiratorio.
Terapia ormonale (Megestrol), favorisce l’aumento di appetito e il ripristino del ciclo mestruale.
Antistaminici (Ciproeptadina), che agisce stimolando l’appetito.
Integratori, soprattutto Vitamina D e Calcio, per curare la decalcificazione delle ossa spesso presente nei pazienti.
In generale è importante prescrivere solo farmaci indispensabili e valutare la reale disponibilità del paziente all’assunzione, soprattutto in presenza di casi che utilizzano condotte di eliminazione basate sul vomito.
E’ importante sapere che i farmaci da soli non possono curare l'anoressia e devono essere usati in combinazione con la terapia psicologica e l'assistenza nutrizionale.
Rimedi naturali.
Non esistono rimedi naturali che siano stati scientificamente provati per curare l'anoressia nervosa. Anche se alcune pratiche alternative come la meditazione o lo yoga possono aiutare a gestire lo stress e l'ansia. Inoltre, alcune erbe o integratori possono essere utilizzate per gestire alcuni sintomi
Tra i rimedi fitoterapici, tra cui possiamo citare:
L’Artemisia vulgaris, che agisce in caso di amenorrea da carenza estrogenica.
L’Avena sativa, che influisce sul sistema endocrino permettendo la secrezione di estrogeni.
La Melissa, che incide sul tono d’umore e su stati depressivi.
Tra i rimedi omeopatici è spesso consigliata Ignazia, utile nelle forme iniziali del disturbo con vomito sia spontaneo che autoindotto.
La guarigione dall’anoressia nervosa: un percorso lungo e tortuoso.
La guarigione è un percorso alquanto impegnativo, che può avvenire solo dopo che il soggetto abbia preso consapevolezza di essere malato ed abbia manifestato la volontà di stare bene.
Il primo passo è l’accettazione della malattia, è uno degli scogli più duri, poiché l’anoressia, fa entrare in uno stato mentale nel quale il soggetto più si sente magro più si sente forte e sicuro, ed ha una percezione del tutto fuorviata del suo aspetto e delle sue condizioni.
Cosa si può fare per aiutare il soggetto anoressico?
L’anoressia nervosa per le sue caratteristiche, risulta essere un disturbo invalidante e difficilmente gestibile, sia per il soggetto che ne soffre, sia per le persone che gli sono accanto, soprattutto i familiari e i genitori. A questo punto potrà sorgere spontanea una domanda: cosa si può fare?
Conoscere il disturbo, è importante per comprendere le dinamiche in gioco, le difficoltà e i punti deboli che lo possono avere scatenato e su cui si mantiene. Per fare questo è molto utile l’aiuto di un terapista familiare, esperto in anoressia, che aiuterà a comprendere le modalità relazionali non adeguate e le vulnerabilità presenti, in modo tale da poterle affrontare, per poter superare i problemi relazionali e familiari.
Favorire un percorso individuale e personalizzato per il paziente, questo punto è dolente, perché spesso utilizzano il disturbo come una forma di autocura rispetto a situazioni angosciose o di disagio inesprimibile. Per aiutarli a prendere consapevolezza del problema è fondamentale la sincerità, spiegare la propria preoccupazione e far riflettere sul fatto che a causa della malattia si può avere difficoltà a vedere gli effetti del disturbo, che però è presente e può diventare cronico, con conseguenze molto negative per la salute psicofisica.
Prevenire è meglio che curare.
La prevenzione dovrebbe iniziare fin dalla prima infanzia, al fine di promuovere una salutare armonia tra il corpo, l’autostima e l’alimentazione.
Per questo dovrebbe coinvolgere in modo attivo non solo i bambini, ma anche i genitori e i parenti. Gli obiettivi principali dovrebbero riguardare:
Lo sviluppo di una sana abilità nel riconoscere gli stimoli interni, fornendo conoscenze sui meccanismi corporei e sul contenuto/funzione degli alimenti, così da acquisire anche una maggiore consapevolezza del rapporto tra emozioni e corpo.
La promozione di un’alimentazione sana ed equilibrata, in quanto consente uno stile di vita salutare, aumenta il benessere sociale e psicofisico, ed evita la comparsa di varie patologie.
La formazione di una buona autostima, con l’accettazione di sè e del proprio corpo. Ciò può avvenire mediante l’ambiente di vita dei soggetti, che dovrebbe promuovere e sostenere messaggi più salutari per uno sviluppo armonico del corpo e un adeguato rapporto col cibo.
Promuovere la riflessione sui fattori di rischio e di mantenimento dei problemi alimentari e prestare attenzione alla presenza di segni precoci del disturbo.
Quindi, attuare un intervento preventivo ed informativo è fondamentale, poichè consente una riflessione precoce sulla corporeità e sull’alimentazione.
La prognosi.
L’anoressia nervosa ha esiti molto variabili, si può andare incontro a tre diversi destini:
Guarigione, vi può essere la remissione completa, oppure parziale, in cui si possono alternare le fasi a causa di una maggiore sensibilità a recidive.
Cronicizzazione, può avvenire in forma parziale oppure completa, con maggiore rischio di andare incontro ad un esito fatale.
Morte, il tasso di mortalità, nella popolazione generale, è stimato intorno al 5-20% dei casi trattati ed è causato soprattutto per le complicazioni mediche o per suicidio, associato a forme depressive.
Domande frequenti.
Ecco una serie di domande che vengono comunemente poste, con risposte brevi e secche, per completare la trattazione.
Qual è la differenza tra anoressia e anoressia nervosa?
Anoressia e anoressia nervosa hanno significati diversi.
"Anoressia" è un termine generico che si riferisce a una perdita di appetito o a un rifiuto di mangiare.
"Anoressia nervosa", invece, è un disturbo alimentare specifico che si caratterizza per la paura irrazionale di aumentare di peso e un rigido controllo del cibo che porta a una riduzione significativa del peso corporeo. Le persone con anoressia nervosa hanno anche un'immagine distorta del proprio corpo e spesso sono ossessivamente concentrati sulla loro alimentazione e sul loro peso. Questo disturbi può essere grave e potenzialmente pericoloso per la salute, e richiede trattamento medico e psicologico.
In sintesi, l'anoressia è un termine generico per la perdita di appetito, mentre l'anoressia nervosa è un disturbo specifico del comportamento alimentare.
Quali sono i sintomi dell'anoressia nervosa?
I sintomi dell'anoressia nervosa possono variare da persona a persona, ma in generale comprendono:
Rigido controllo del cibo: Le persone con anoressia nervosa possono limitare drasticamente l'introito calorico, evitare determinati cibi o gruppi alimentari, e contare ossessivamente le calorie.
Perdita di peso significativa: L'anoressia nervosa porta a una perdita di peso significativa e spesso a un peso sotto la gamma considerata salutare.
Immagine distorta del corpo: Le persone con anoressia nervosa spesso hanno un'immagine distorta del proprio corpo e vedono se stesse come troppo pesanti, anche quando sono sottopeso.
Paura di aumentare di peso: Le persone con anoressia nervosa hanno spesso una paura irrazionale di aumentare di peso e diventare grasse.
Disturbi del ciclo mestruale: Nelle donne, l'anoressia nervosa può causare la perdita o l'interruzione del ciclo mestruale.
Carenza di nutrienti: A causa della limitazione del cibo, le persone con anoressia nervosa possono sviluppare carenze nutrizionali e problemi di salute associati.
Comportamenti estenuanti: Le persone con anoressia nervosa possono praticare comportamenti estenuanti, come il digiuno, il vomitare dopo aver mangiato, o l'esercizio fisico eccessivo.
A cosa porta l'anoressia nervosa?
L'anoressia nervosa può portare a gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale. Ecco alcune delle complicanze più comuni:
Malnutrizione e problemi di salute: la restrizione alimentare e il basso peso corporeo possono causare una serie di problemi di salute, tra cui anemia, debolezza muscolare, alterazioni del battito cardiaco e calo della pressione sanguigna.
Problemi elettrolitici: La malnutrizione può causare squilibri elettrolitici, che possono influire sul funzionamento del cuore e del sistema nervoso.
Problemi ossei: la restrizione calorica e l'aumento dell'esercizio fisico possono causare una riduzione della densità ossea e aumentare il rischio di fratture.
Problemi ormonali: L'anoressia nervosa può influire sul funzionamento delle ghiandole endocrine, causando problemi come amenorrea, infertilità e problemi di crescita.
Problemi psicologici: il disturbo è spesso associato a problemi psicologici come ansia, depressione, disturbi del controllo degli impulsi e disturbi della personalità.
Morte: In rari casi, l'anoressia nervosa può essere fatale a causa di problemi di salute associati alla malnutrizione e a complicazioni mediche.
Che cos'è l'anoressia mentale?
L'anoressia mentale è un termine alternativo per l'anoressia nervosa. L'anoressia nervosa è un disturbo alimentare caratterizzato da una restrizione alimentare grave, una paura irrazionale dell'ingrassare e una percezione distorta del proprio corpo. Questo può portare a una perdita di peso significativa e a una riduzione della massa muscolare e ossea. L'anoressia mentale è una patologia seria e potenzialmente fatale che richiede trattamento professionale.
L'anoressia nervosa può essere curata completamente?
L'anoressia nervosa può essere trattata con successo, ma il processo di guarigione può essere lungo e complesso. La terapia è progettata per aiutare la persona a riprendere un comportamento alimentare sano, aumentare la propria autostima e gestire i pensieri e le emozioni sottostanti che hanno contribuito allo sviluppo del disturbo.
Tuttavia, non esiste una cura definitiva per l'anoressia nervosa e il rischio di ricaduta è sempre presente. La prevenzione delle ricadute e il mantenimento del progresso a lungo termine richiedono un impegno continuo da parte della persona e un supporto da parte della famiglia e degli amici.
Dove posso trovare supporto per l'anoressia nervosa?
Ci sono molte fonti di supporto disponibili per le persone che soffrono di anoressia nervosa e per i loro familiari. Ecco alcune opzioni:
Terapeuti: un terapeuta specializzato in disturbi alimentari può aiutare a trattare l'anoressia nervosa.
Gruppi di supporto: i gruppi di supporto possono essere utili per le persone che soffrono di anoressia nervosa. Questi gruppi possono fornire un ambiente accettante e un luogo per condividere le sfide e i progressi.
Organizzazioni di supporto: molte organizzazioni, come ANAD (Association of Anorexia Nervosa and Associated Disorders) e NEDA (National Eating Disorders Association), offrono informazioni, risorse e supporto per le persone con disturbi alimentari, compresa l'anoressia nervosa.
Familiari e amici: la famiglia e gli amici possono fornire un sostegno emotivo e aiutare la persona a mantenere un comportamento alimentare sano.
Cure mediche: un medico o un dietologo possono fornire assistenza medica e nutrizionale per aiutare la persona a riprendere un peso sano.
Studi e pubblicazioni.
Ecco alcuni esempi di studi clinici sull'anoressia nervosa per chi vuole approfondire ulteriormente
"Randomized Controlled Trial of Family-Based Treatment vs. Individual Therapy for Adolescent Anorexia Nervosa" pubblicato nel 2006 sulla rivista "Journal of the American Academy of Child & Adolescent Psychiatry"
"Cognitive Behavioral Therapy for Anorexia Nervosa: A Systematic Review and Meta-analysis" pubblicato nel 2018 sulla rivista "International Journal of Eating Disorders"
"A randomized controlled trial of mindfulness-based therapy for women with anorexia nervosa" pubblicato nel 2017 sulla rivista "European Eating Disorders Review".
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