Vomito: cause, sintomi associati, cure e rimedi naturali

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Consulente Scientifico:
Dottoressa Karen Angelucci
(Specialista in farmacia)

Il vomito non è di per sé una malattia, ma una difesa, messa in atto dal nostro organismo come conseguenza di svariati disturbi. Impariamo a capire quando preoccuparsi, in caso di vomito, e quando invece lasciare solo che il disturbo faccia il suo corso. Analizziamo inoltre i rimedi naturali e farmacologici da usare in caso di vomito persistente.

    Indice Articolo:
  1. Cosa è?
  2. Sintomi
  3. Cause in adulti e bambini
    1. Gastrite, ulcera e reflusso
    2. Appendicite
    3. Pancreatite
    4. Colica renale
    5. Infarto
    6. Reflusso
    7. Ostruzioni
    8. Intossicazione
    9. Malattie infettive
    10. Indigestione
    11. Vomito riflesso
    12. Mal d’auto
    13. Emicrania
    14. Bulimia o anoressia
    15. Gravidanza
    16. Stress, ansia e depressione
    17. Farmaci
    18. Alcol
    19. Influenza
    20. Acidosi
    21. Neonati
  4. Conseguenze
    1. Malnutrizione
    2. Disidratazione
    3. Esofago
  5. Quando preoccuparsi
  6. Cosa fare?
  7. Cosa mangiare
  8. Farmaci
  9. Rimedi naturali
    1. Zenzero
    2. Menta e camomilla
    3. Limone

Cos'è il vomito?

Il vomito, come tutti sanno, è l'emissione dalla bocca del contenuto gastrico che può essere costituito dal cibo o da altre secrezioni come: acidi gastrici, muco, acqua o contenuto intestinale. In termine tecnico viene detto emesi e si genera a causa dell'apertura del cardias, la valvola che isola lo stomaco dall'esofago, che di solito si apre solo per favorire l'ingresso del cibo. Oltre a ciò si verifica una contrazione peristaltica dei muscoli, nel senso opposto rispetto alla deglutizione, quindi verso l'altro.

Normalmente tale episodio non è isolato ma preceduto:

L'emesi è un atto involontario, la contrazione muscolare che lo genera normalmente parte dall'intestino e dal diaframma però a volte l'input che lo determina si genera in zone diverse:

Sintomi associati all’emesi.

Il vomito è solo l'apice di un malessere che può portare con se altri sintomi come:

Quando e perché si vomita? Le cause.

Se il vomito è occasionale, si tratta di una difesa dell'organismo verso qualcosa che potrebbe fargli male, allo stesso modo che la diarrea, il nostro corpo semplicemente espelle le sostanze incriminate. Però l’emesi è anche il sintomo di moltissime patologie anche importante, che devono essere diagnosticate e curate.

Malattie dell’apparato digerente: gastrite ed ulcera.

Gastrite ed ulcera sono patologie causate dagli acidi gastrici ed enzimi digestivi che portano un danno alla mucosa dello stomaco e del duodeno.Queste patologie presentano tra i sintomi il vomito. Soprattutto l’ulcera può causare vomito di sangue di coloro rosso vivo o di coaguli di colore marrone rossastro.

Appendicite.

L’appendicite è l’infiammazione dell’appendice che si presenta con sintomi quali nausea, vomito e dolore intenso nella zona addominale.

Pancreatite.

La pancreatite è un’infiammazione del pancreas l’organo deputato a secernere gli enzimi digestivi, l’insulina e il sodio bicarbonato per neutralizzare gli acidi dello stomaco. Quando il pancreas si infiamma insorge un forte dolore addominale accompagnato da nausea e vomito intenso.

Colica renale.

La colica renale è un dolore intenso avvertito sotto le costole causato spesso da calcoli. La sintomatologia è intensa e presenta oltre al dolore disturbi gastrointestinali quali nausea e vomito.

Infarto cardiaco.

L’infarto cardiaco è l’interruzione in modo improvviso del flusso ematico cardiaco che comporta necrosi del muscolo cardiaco perché non arriva ossigeno. L’infarto comporta un dolore intenso in sede medio toracica accompagnato da sudorazione, svenimento, nausea e vomito.

Reflusso gastroesofageo.

Il reflusso gastroesofageo si verifica quando i succhi gastrici risalgono dallo stomaco all'esofago. L’acidità irrita la mucosa esofagea provocando i sintomi tipici del disturbo: bruciore, rigurgito acido, vomito e talvolta raucedine, asma e tosse cronica

Ostruzioni intestinali.

Le ostruzioni dell’intestino impediscono il concreto passaggio del cibo che viene eliminato col vomito. Il vomito si accompagna ad altri sintomi quali dolore addominale, senso di gonfiore,stipsi.

Intossicazione alimentare.

La maggior parte delle intossicazioni alimentari è provocata dal consumo di cibi avariati (carne o pesce) che contengono agenti patogeni. La sintomatologia è causata dai batteri i quali secernono delle tossine che inducono, nausea, vomito, mal di stomaco, dolore addominale, diarrea.

Malattie infettive.

Le malattie infettive sono patologie sostenute da virus, batteri o funghi che possono appartenere a diverse categorie. In queste malattie i patogeni entrano nell'organismo attaccano l’intestino ed il corpo, per espellerli, si difende con l’emesi. Al vomito poi si associano una serie di sintomi che variano a secondo della malattia.

Consumo eccessivo di cibo.

Il cibo, soprattutto se elaborato e pesante, a volta viene difficilmente digerito e per questo motivo è eliminato in altro modo, cioè col vomito, che è solo uno dei sintomi, a cui si affiancano nausea, bruciore di stomaco, crampi, eruttazione, sudorazione fredda, rigurgito.

Vomito riflesso.

Esiste poi un vomito che non è provocato da disturbi e patologie, ma è causato da fattori esterni all'apparato gastro intestinale, quali possono odori fastidiosi. L’emesi è una difesa dell’organismo per eliminare sostanze fastidiose.

Mal d’auto.

Il mal d’auto, propriamente detto cinetosi è un disturbo di tipo psicologico. il corpo è disturbato dai movimenti del veicolo dove si sta viaggiando, che vengono rilevati in modo non corretto dall'orecchio interno e dalla vista. Molto simili a questo disturbo sono anche: le vertigini e la sindrome di Menier, anch'essi infatti possono stimolare il vomito. Esso comporta una serie di sintomi quali appunto vomito, nausea e vertigini.

Emicrania.

L’emicrania è la forma comune del mal di testa che si manifesta con attacchi ricorrenti di dolore forte unilaterale accompagnato da nausea, malessere generale e vomito.

Bulimia o anoressia.

Bulimia ed anoressia sono disturbi dell’alimentazione nei quali, il soggetto che ne affetto, ha il pensiero costante di dimagrire e per farlo si induce il vomito mettendo le dita in gola, favorendo lo svuotamento gastrico.

Gravidanza.

La nausea è un sintomo ricorrente soprattutto nei primi mesi della gestazione. Spesso alla nausea si accompagna il vomito. Non sono chiare le ragioni di questa nausea, l’ipotesi più accreditata è un’alterazione ormonale.

Stress, ansia e depressione.

Stress, ansia e depressione sono tre disturbi accompagnati oltre che da sintomi psichici anche da fattori fisici come: dolori allo stomaco, tremori, sudorazione e talvolta anche vomito acquoso.

Assunzione di farmaci.

L’assunzione di farmaci può causare vomito a causa di alcuni componenti chimici. Tra essi troviamo:

Abuso di alcol.

Chi abusa di alcol è soggetto a vomito, l’emesi, infatti, è sempre una difesa dell’organismo per eliminare una sostanza che lo fa star male.

Influenza intestinale.

L’influenza intestinale è un’infiammazione di stomaco ed intestino causata da un virus. I sintomi che sono vomito, nausea, diarrea, gonfiore addominale, brividi e febbre possono durare pochi giorni o più a lungo a secondo dell’agente virale.

Acidosi metabolica.

L’acidosi metabolica è un accumulo di acido che causa un’alterazione del ph dell'organismo. Le cause che possono provocare tale squilibrio sono molteplici ed i sintomi più comuni sono: vomito, nausea, crampi muscolari, dolori articolari, mal di testa, sonnolenza ecc..

Neonati.

Nei neonati il più delle volte si parla di rigurgito, cioè l'emissione dalla bocca di latte che non è ancora entrato nello stomaco, infatti, in questo caso non si verifica né l'apertura del cardias né tantomeno l'onda peristaltica ascendente, che favorisce l'eliminazione del contenuto gastrico.

Conseguenze: i pericoli del vomito

Se questo disturbo è continuativo, oltre alla massiva perdita di liquidi, che devono essere subito reintegrati, come vedremo in seguito, con i consigli per una dieta corretta, si può incorrere in:

Malnutrizione.

In caso di vomito intenso e continuativo i cibi introdotti nell'organismo non vengono assimilati, in quanto non riescono a raggiungere le arterie a livello intestinale dove avviene il passaggio dei nutrienti dal tratto gastrico al sangue.

Disidratazione.

La perdita di acqua col vomito comporta una perdita di elettrioliti. Gli elettroliti di atomi, che possiedono una carica negativa o positiva, più utili per il nostro organismo sono il sodio (Na+), il potassio (K+) ed il cloro (Cl-), fondamentali per moltissime funzioni corporee come: il trasporto dell’impulso nervoso, la contrazione muscolare, il metabolismo, ecc.

Danni all'esofago.

Il vomito continuativo, soprattutto se si emettono succhi gastrici, che sono molto corrosivi, può creare lesioni all'alta porzione del sistema digerente.

Quando preoccuparsi?

I casi gravi di vomito reiterato per diversi giorni o episodi cronici, non legati a specifiche motivazioni, come: odori sgradevoli, gravidanza o mal d'auto, devono essere un campanello d'allarme in quanto potrebbero sottintendere una patologia anche grave.

Occorre consultare subito un medico se il vomito reiterato è accompagnato da altri sintomi quali febbre alta, dolori addominali intensi, diarrea.

Altro segno che deve far preoccupare è il colore particolare del vomito:

Cosa fare.

Il vomito, come abbiamo già detto non è una patologia, ma un sintomo, per cui per essere eliminato occorre individuare la patologia che lo provoca.

Tuttavia è possibile cercare di prevenire il vomito con la giusta alimentazione o assumere farmaci sintomatici per diminuire il fastidio, o ancora ricorrere ai rimedi naturali che possono

Cosa mangiare in caso di vomito?

Quando ci si sente nauseati e disturbati, è sempre meglio mettere in atto preventivamente i rimedi della nonna, che funzionano sempre. In caso di vomito per gli adulti è consigliato fare digiuno, aspettando che il disturbo passi. Non si può invece evitare di bere, meglio assumere liquidi in piccole quantità e costantemente. A volte questo però potrebbe portare ad un aumento della nausea, per evitarla occorre creare la cosiddetta "base" nello stomaco ingerendo qualche alimento secco come: una fetta di pane, dei crackers, biscotti o fette biscottate che, assorbendo i liquidi, eliminando la sensazione di malessere.

I bambini ed i neonati non dovrebbero praticare il digiuno ma continuare a seguire la dieta che fanno, assumendo il latte ed altri alimenti per scongiurare la denutrizione.

Alcuni cibi da mangiare in questi casi, consigliati anche per gli adulti sono:

Sono da bandire, invece i cibi pesanti e grassi, come formaggi stagionati ed insaccati, ma anche le spezie che, molte volte, possono irritare lo stomaco.

I rimedi farmacologici per l’emesi.

I rimedi farmacologici devono essere usati solamente in caso di patologie gravi, dovute a malattie, sono essenzialmente degli antagonisti dei recettori che si trovano nei distretti che inducono il vomito, se stimolati. Questi medicinali quindi, impediranno a tali sostanze di legarsi ai loro siti, con vari meccanismi e questo impedirà l'emesi.

A seconda del sito d'azione i farmaci si dividono in:

Rimedi naturali per fermare il vomito.

Se il vomito non è grave oppure è quello gravidico, meglio usare rimedi naturali, fitoterapici ed omeopatici a base di i piante, erbe e radici ritenute efficaci per la cura del vomito e della nausea.

Zenzero.

Il rimedio naturale più efficace per contrastare il vomito è lo zenzero che, grazie ai suoi attivi: i gingeroli e gli shogaoli, si oppone all'emesi causata da mal d’auto, mal di mare o gravidanza. Può essere consumato come bevanda, aggiungendo un pezzo di radice ad acqua o tè oppure si può impiegare il suo olio essenziale: poche gocce su un fazzoletto posto sotto alle narici riduce subito la nausea.

Approfondisci le proprietà dello zenzero.

Menta e camomilla.

Menta e camomilla hanno entrambe funzioni digestive, rilassano lo stomaco e ne favoriscono lo svuotamento, risultano particolarmente utili quando la nausea è causata da una cattiva digestione. Assumerle sottoforma di tisana;

Limone.

La sua efficacia nel combattere la nausea, è dovuta agli oli presenti nella buccia quindi, se avete il frutto fresco dovete affettarlo per facilitare la dispersione nell'aria di tali sostanze. In alternativa si può usare l’olio essenziale

Puoi approfondire i benefici del limone.

Anche l'omeopatia può dare una mano in questo senso, il rimedio da usare è la Nux Vomica, in una diluizione di 5 CH in granuli o gocce, da prendere almeno 5 volte al giorno.

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