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Scopriamo qual è il rapporto tra fibromialgia ed alimentazione e qual è il ruolo della dieta nella gestione dei sintomi. In particolare esaminiamo quali sono gli alimenti da evitare per non peggiorare le problematiche che la sindrome comporta e quali i cibi consigliati.
L'alimentazione è importante per la fibromialgia perché può influire sui sintomi e sulla gestione della sindrome.
Alcuni studi hanno dimostrato che gli alimenti possono influire sui livelli di infiammazione e sulla percezione del dolore, mentre altri ancora possono regolare i livelli di energia e la qualità del sonno.
Poiché la fibromialgia è una condizione cronica, caratterizzata da dolore diffuso e infiammazioni, è quindi chiaramente importante evitare cibi che possono peggiorare questi sintomi e scegliere, invece, cibi che possono ridurli.
Per questo motivo le persone affette da sindrome fibromialgica dovrebbero seguire una dieta equilibrata e ben bilanciata che aiuti a mantenere un peso sano, che a sua volta può aiutare a ridurre il dolore ed a gestire i sintomi psicologici (come la depressione e l'ansia) associati alla fibromialgia.
Il proprio medico o un dietologo dovrà creare un piano alimentare personalizzato, tenendo conto delle esigenze individuali e della condizione di ognuno e che includa una varietà di alimenti e nutrienti.
Non esiste una dieta specifica per la fibromialgia che sia stata dimostrata scientificamente efficace per tutti i pazienti con questa sindrome (ogni persona ha esigenze nutrizionali differenti e potrebbe essere necessario un piano alimentare personalizzato). Tuttavia, alcune linee guida generali possono essere utili per gestire i sintomi attraverso l'alimentazione:
Spesso chi soffre di tale patologia si chiede: quali sono gli alimenti consigliati per le persone con fibromialgia? Ecco allora un elenco di alcuni degli alimenti che possono essere utili per gestire i sintomi:
Spesso ai professionisti della nutrizione viene posta la seguente domanda: chi soffre di fibromialgia cosa non deve mangiare? Ed ecco allora una tabella dei cibi che potrebbero peggiorare i sintomi della fibromialgia e che quindi dovrebbero essere evitati o consumati con moderazione:
Alcuni soggetti che soffrono di fibromialgia hanno trovato benefici nel seguire il digiuno intermittente: una forma di digiuno in cui ci si alimenta solo durante un determinato periodo di tempo, ad esempio 8 ore al giorno, e si digiuna per le restanti 16 ore.
Il digiuno intermittente può aiutare a gestire i sintomi della fibromialgia in diversi modi.
Naturalmente questa forma di digiuno può avere però alcuni effetti collaterali, anche se questi variano da persona a persona, pr questo motivo, è importante consultare un medico o un nutrizionista.
La fibromialgia da sola non causa l'aumento di peso. Tuttavia, alcuni sintomi come la stanchezza e la mancanza di attività fisica possono contribuire all'aumento di peso. Inoltre, alcuni farmaci utilizzati per trattare la malattia possono causare aumento di peso come effetto collaterale.
Per evitare l'aumento di peso, è importante seguire una dieta equilibrata e bilanciata e fare attività fisica regolarmente.
L'esercizio fisico, inoltre, può anche aiutare a gestire i sintomi della fibromialgia (migliorando la funzione muscolare e la flessibilità). È importante scegliere attività fisiche che non causino troppo stress al corpo e che siano adatte alle proprie capacità.
In questo paragrafo, esamineremo alcune delle domande più frequenti sul tema della fibromialgia e dell'alimentazione, per aiutare a chiarire il ruolo della dieta nella gestione dei sintomi che accompagnano la fibromialgia.
L'alimentazione può influire sulla fibromialgia in diversi modi. Una dieta equilibrata può aiutare a gestire i sintomi della fibromialgia, come il dolore e la stanchezza cronica. Alimenti ricchi di antiossidanti e antiinfiammatori, come frutta, verdura, noci e semi, possono aiutare a ridurre l'infiammazione nel corpo e migliorare la salute generale. Inoltre, evitare determinati alimenti, come quelli ricchi di zuccheri e carboidrati raffinati, può aiutare a gestire i livelli di zucchero nel sangue e prevenire l'aumento di peso che può peggiorare i sintomi.
È importante notare che ogni persona con fibromialgia ha bisogni nutrizionali specifici e che potrebbe essere necessario lavorare con un professionista della nutrizione per determinare la dieta più adatta. Inoltre, è importante evitare di apportare cambiamenti drastici alla propria dieta senza consultare il proprio medico.
Non c'è una causa univoca per la fibromialgia, ma alcune ricerche suggeriscono che un'alimentazione squilibrata può contribuire all'insorgenza o all'aggravamento dei sintomi. Tuttavia, non esiste un'alimentazione specifica che possa causare la fibromialgia. È importante che le persone con fibromialgia seguano una dieta equilibrata, che comprenda una varietà di cibi nutrienti e che eviti gli alimenti che possono peggiorare i sintomi, come quelli che contengono additivi artificiali, conservanti e zuccheri aggiunti. Inoltre, è anche importante che le persone con fibromialgia parlino con un dietista registrato per identificare eventuali carenze nutrizionali e per sviluppare un piano alimentare personalizzato.
Gli integratori alimentari potrebbero essere considerati come un'opzione per trattare i sintomi della fibromialgia, ma è importante che siano utilizzati sotto la guida di un medico o di un professionista della salute. Non ci sono integratori che siano stati scientificamente provati per curare la fibromialgia, ma alcuni nutrienti come la vitamina D, la vitamina B12 e l'omeopatia potrebbero aiutare a ridurre i sintomi. Tuttavia, non ci sono prove scientifiche sufficienti per supportare l'efficacia di questi integratori per la fibromialgia e potrebbero essere necessari ulteriori studi per determinare se sono davvero utili.
La dieta mediterranea è stata associata a molteplici benefici, comprese le condizioni di salute croniche come la fibromialgia. Questa dieta è ricca di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, pesce e oli d'oliva, e povera di carne rossa, prodotti lattiero-caseari e cibi elaborati. Alcuni studi hanno suggerito che questo tipo di dieta può aiutare a ridurre i sintomi della fibromialgia, come il dolore, la fatica e la depressione. Tuttavia, non esiste ancora una prova definitiva che dimostri che la dieta mediterranea sia efficace per il trattamento della fibromialgia.
La ricerca sul legame tra dieta a basso contenuto di carboidrati e fibromialgia è limitata e non ci sono risultati conclusivi. Tuttavia, alcune persone con fibromialgia riferiscono che una dieta a basso contenuto di carboidrati può migliorare i sintomi come dolore, affaticamento e difficoltà di sonno. Altri sostengono che la dieta a basso contenuto di carboidrati peggiora i sintomi. È importante sottolineare che ciò può variare in base alle esigenze individuali e che è sempre consigliabile parlare con il medico o un nutrizionista prima di apportare cambiamenti significativi alla dieta.
Il cioccolato contiene caffeina e teobromina, due sostanze che possono peggiorare i sintomi della fibromialgia in alcune persone. Tuttavia, poiché i sintomi variano da persona a persona, non c'è una risposta univoca.
Ad oggi non esiste una lista specifica degli alimenti che siano sconsigliati per chi soffre di fibromialgia. Tuttavia, alcune persone con fibromialgia riferiscono di sentirsi meglio evitando alimenti ad alto contenuto di zuccheri (come le banane) mentre altri potrebbero trovare che le banane o altri alimenti non peggiorano i loro sintomi.
La pizza può essere ricca di glutine, che alcune persone che soffrono di fibromialgia potrebbero dover evitare perché hanno sperimentato che peggiori i loro sintomi. Inoltre, la pizza spesso contiene anche molti grassi e sale che possono contribuire (in alcuni soggetti) ad aumentare la pressione sanguigna e ad acuire i sintomi della patologia.
Ecco alcune pubblicazioni scientifiche sul rapporto tra alimentazione e fibromialgia:
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