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Alla scoperta del caffè: Quali sono le sue proprietà ? a cosa fa bene e quando fa male? Quanti caffè si possono bere al giorno? Controindicazioni, verità e falsi miti sui benefici e gli effetti collaterali di questa bevanda poco calorica.
Il caffè è, forse dopo l’acqua, una delle bevande più diffuse al mondo, sebbene in ogni paese questo venga preparato secondo specifiche tradizioni locali. Noi lo conosciamo espresso, ristretto, macchiato, lungo, corto, al ghiaccio, shakerato, alla nocciola, e l’elenco potrebbe durare ancora molto.
Il caffè viene ricavato dai semi di alcune piante del genere coffea. La polvere macinata viene poi utilizzata per preparare la famosa omonima bevanda.
Esistono molte varietà di caffè tra cui:
Su di lui vanno avanti da anni lunghe discussioni tra chi sostiene che berlo apporti benefici incontestabili e chi invece ritiene che che il caffè faccia male alla salute e che ne andrebbe limitato se non evitato il consumo...proviamo a fare chiarezza.
Il caffè contiene modeste quantità di vitamine, sali minerali e composti fenolici antiossidanti, ma gli effetti che esplica sull'organismo sono dovuti essenzialmente al suo principale principio attivo: la caffeina.
In 100 g di caffè troviamo:
Il caffè amaro ha solo 3 calorie per 100 ml.
Questo significa che con una tazzina di caffè si assumono circa 2 calorie e mezzo, ma aggiungendo un cucchiaino di saccarosio (il normale zucchero da cucina) si raggiungono immediatamente 20 calorie!
Il caffè ha un indice glicemico pari a 0.
E' cioè un alimento a lento assorbimento che produce un aumento graduale dei livelli di zucchero nel sangue e quindi di insulina.
Assumere una gran quantità di caffè fa male all'organismo, come vedremo dopo, è un dato di fatto, perché la caffeina è una sostanza che influisce su moltissime reazioni biologiche, ma il caffè possiede degli aspetti positivi grazie ai suoi effetti stimolanti, tonici, lipolitici e anoressizzante.
Il potere stimolante della caffeina si esplica anche a livello gastrico dove è in grado di aumentare la secrezione dei succhi gastrici e della bile favorendo la digestione. E’ per tale motivo che si è diffusa l’abitudine di bere una tazzina di caffè dopo pranzo.Tuttavia bisogna dire che tale effetto benefico, anche se riscontrato nella pratica, non è scientificamente provato.
Sempre grazie alle proprietà stimolanti della caffeina, il caffè stimola il sistema nervoso e dà energia, per esempio, è utile a combattere la sonnolenza quando è necessario mantenersi vigili e attenti. Tuttavia l'eccesso rischia di avere l'effetto opposto compromettendo il sonno notturno; la caffeina blocca, infatti, l’ adenosina un neurotrasmettitore responsabile del senso di stanchezza.
A livello intestinale la caffeina, insieme all'acido clorogenico, aumenta la motilità intestinale. Il caffè nero, preso a digiuno provoca contrazioni intestinali che causano la migrazione dei gas e facilitano le funzioni con effetti lassativi .
Il caffè viene da sempre sconsigliato in presenza di patologie epatiche, ma in realtà il caffè non fa male al fegato se preso in quantità modeste probabilmente in virtù dei molti polifenoli che svolgono un’azione antiossidante a livello del tessuto epatico.
Un recente studio di un gruppo di studiosi dell'università Di Southampton in Inghilterra, pubblicato dalla rivista medica Alimentary Pharmacology and Therapeutics, ha dimostrato l’esistenza di una correlazione tra l’assunzione di modeste quantità di caffè e gli effetti positivi sul danno epatico. Essa, pare essere in grado di ridurre del 40% il rischio di sviluppare la cirrosi epatica.
La relazione tra caffè e mal di testa è molto complessa.
Infatti, se da un lato una tazza di caffè amaro sembra utile per alleviare gli attacchi di emicrania grazie all'azione vasocostrittrice della caffeina che restringe le arterie che, in caso di emicrania, si dilatano eccessivamente, dall'altro essa può avere anche l'effetto opposto in quanto gli acidi grassi, convertiti in prostaglandine, provocano vasodilatazione. La giusta dose fa quindi la differenza!
La correlazione tra caffè e patologie quali Alzheimer e Parkinson non è del tutto chiara.
Sembra che la caffeina riduca la produzione della proteina beta-amiloide che è il maggior costituente delle classiche placche senili responsabili di tali malattie. Inoltre bere regolarmente una o due tazzine di caffè consente di avere uno stile di vita più attivo che aiuta a preservare il cervello dalle malattie neurodegenerative.
Nonostante esagerare nell'assunzione possa danneggiare pelle e denti la caffeina ha anche delle proprietà cosmetiche, o meglio degli effetti positivi su bellezza e forma fisica.
Nel trattamento contro la cellulite creme e lozioni a base di caffeina risultano particolarmente efficaci: la caffeina agisce stimolando la lipolisi, cioè la mobilitazione dei grassi accumulati sotto forma di trigliceridi negli adipociti. I cosmetici contenenti caffeina, inoltre, sono indicati anche per chi ha problemi tiroidei contrariamente ai prodotti a base di alghe, fucus e sali marini.
Interessante è l’azione che svolge sui capelli: la caffeina, inclusa in shampoo e lozioni da applicare sul cuoio capelluto, non solo migliora la salute del capello conferendo lucidità e morbidezza ma agisce direttamente sul bulbo attivando la ricrescita. Gli studi che hanno dimostrato questo effetto hanno testato l’efficacia della caffeina su svariati casi di alopecia maschile. La caffeina, appunto, elimina l’effetto inibitorio che il testosterone esercita sulla crescita dei capelli, riattivandola.
I benefici della caffeina sulla pelle sono legati alla prevenzione del tumore alla pelle causato soprattutto dall'esposizione ai raggi UV. La caffeina agisce inibendo l’enzima Atr coinvolto nell'insorgenza di questo tipo di tumori. La soluzione, però non è abusare con il caffè, piuttosto può essere vantaggioso scegliere lozioni e creme solari a base di caffeina.
Il caffè non zuccherato apporta pochissime calorie, quindi non fa ingrassare ed è compatibile con qualsiasi tipo di dieta.
Una tazzina di caffè (10 cl ) apporta solo 2 calorie.
Il caffè ha, inoltre, proprietà termogeniche, esso, infatti, stimola l'utilizzo dei grassi per produrre energia, e proprietà anoressizzanti, cioè è in grado di diminuire l'appetito.
Potrebbe interessarti conoscere quali sono gli altri alimenti che stimolano il metabolismo.
Bisogna però considerare che tale effetto viene immediatamente annullato se si aggiunge al caffè dello zucchero.Le calorie di una tazzina di caffè, schizzano, infatti, da 2 a 20!
Ovviamente da solo il caffè non può far dimagrire, quindi i suoi effetti benefici vanno collocati nel contesto di un regime ipocalorico equilibrato.
Vediamo a cosa “si pensa” che il caffè faccia male anche se non vi sono correlazioni tanto determinanti.
Cafeolo e cafestolo, sono due sostanze presenti nel caffè che possono innalzare i livelli di colesterolo nel sangue. Bisogna però dire che tali sostanze sono presenti nella bevanda solo quando il caffè viene bollito e non viene filtrato. Invece, quello che consumiamo normalmente viene filtrato e quindi non contribuisce affatto all'aumento di colesterolo in circolo.
Il caffè aumenta lievemente la pressione sistolica (“la massima”), ma è un effetto solo momentaneo dovuto all'azione vasocostrittrice della caffeina sui vasi sanguigni. Per chi soffre di pressione alta il caffè non è da escludere necessariamente, basta limitarne il consumo.
Alcuni studi hanno dimostrato che il caffè innalza i livelli di glicemia per effetto dell’aumentata secrezione di adrenalina (stimolata appunto dalla caffeina), la quale favorisce il rilascio di glucosio e di acidi grassi dai tessuti epatico e muscolare. Questo non da effetti significativi nei soggetti sani, ma risulta deleterio per i diabetici.
Gli effetti più evidenti della caffeina sono quelli sul cuore. Il caffè, infatti, aumenta la frequenza cardiaca (il numero di battiti) e la forza di contrazione del muscolo cardiaco. Soggetti con cardiopatie o patologie a carico del miocardio dovrebbero astenersi dal consumo di caffè optando, magari, per quello decaffeinato.
Sebbene sembri che una tazzina di caffè, per effetto del suo potere vasodilatatore, sia in grado di attenuare un tipo di cefalea che colpisce soprattutto le persone anziane, è anche vero che il consumo di caffè si associa all'insorgenza di mal di testa più frequenti, perché induce una sorta di assuefazione che spinge a berne di più. Questo però accade solo quando l’utilizzo di caffè supera le quantità massime consigliate. La vasodilatazione da parte della caffeina, inoltre è solo momentanea: l'adrenalina, stimolata dalla caffeina, provoca una successiva vasocostrizione.
Il caffè aumenta gli stati di ansia, turbe affettive dovute allo stress, e il nervosismo. La responsabile è ancora la caffeina che si comporta da eccitante su tutti i tessuti, compreso il tessuto nervoso. Inoltre, essendo un simpatico mimetico (attiva cioè i nervi detti “simpatici”), aumenta anche i sintomi più marcati nell'ansia, come le palpitazioni, l’agitazione .
L’indebolimento e la perdita di consistenza dell’osso è una condizione nota come osteoporosi e colpisce soprattutto le donne dopo la menopausa. La caffeina facilita e aggrava questa condizione, in quanto, non solo inibisce l’assorbimento del calcio, ma stimolando la diuresi, stimola anche la perdita di importanti sali minerali sottratti dalla struttura scheletrica.
Bere troppi caffè è deleterio per la salute, ma anche per la pelle. Nonostante sia ricco di di polifenoli antiossidanti, il caffè causa la formazione di rughe: come? L’acido benzoico, contenuto anche nel decaffeinato, si inattiva legando la glicina che così viene sottratta dal suo primario compito che è quello di riparare e costruire fibre collagene essenziali per mantenere il tono e l’elasticità della pelle.
Macchie giallastre sui denti che non vanno via con le normali pratiche igieniche, hanno come cause principali il caffè e il fumo. Uno smalto non più perfettamente integro e la presenza della placca facilitano ancora di più l’adesione delle macchie ai denti. E’ bene non sottovalutare il problema, ricorrendo alla la pulizia professionale regolarmente, altrimenti, a lungo andare, anch'essa può risultare inefficace.
Come per i neonati anche per i bambini il caffè è controindicato, perché eccita il sistema nervoso centrale portando a disturbi del sonno, nervosismo e palpitazioni. E' assolutamente vietato per i bambini.
Inoltre, proprio perché aumenta la secrezione di succhi gastrici, il caffè non è indicato per chi soffre di gastriti e ulcere, specialmente a digiuno. L’eccessiva secrezione di succhi gastrici, infatti aumenta lo stato infiammatorio ed accentua i sintomi.
Questa questione è sorta negli anni 70/80, secondo alcuni, infatti, esisterebbe una correlazione tra consumo di caffè e tumori alle ovaie, alla prostata. Tali opinioni, però sono state confutate da altri studi. Secondo uno studio condotto dal norvegese Erik Bjelke nel 1982 non vi è nessun rapporto statistico tra tumori e caffè.
Il caffè in gravidanza, se preso con moderazione, non presenta particolari controindicazioni, tuttavia può accentuare stati di agitazione e rendere disturbato il momento del riposo.
Alcuni studi hanno dimostrato che, invece, un abuso di caffè può interferire con la crescita del feto che può giungere a nascita con un peso e una statura inferiori. Inoltre, durante l’allattamento, la caffeina che passa nel latte materno, può essere causa di irrequietezza e agitazione nel neonato in funzione anche di una sensibilità soggettiva.
Sia in gravidanza che in allattamento, quindi, è bene limitare il consumo di caffè a una tazzina al giorno.
Da alcuni studi è emerso che il caffè, in realtà, non aumenta la concentrazione, ne la memoria. O meglio, i bevitori di caffè non hanno, rispetto ai non bevitori, capacità intellettive maggiori. Piuttosto, nei consumatori abituali di caffè si instaura una dipendenza, per cui si assiste ad un senso di intorpidimento, quando non lo si assume, che talvolta può sfociare anche in uno stato depressivo.
L’abuso di caffè, che si ha già al superamento di una dose pari a quattro tazzine al giorno, può portare al manifestarsi di una vera e propria sindrome da astinenza: quando l’effetto energizzante ma momentaneo della dose di caffè cessa, si assiste subito ad un declino delle capacità di attenzione e di concentrazione e un aumento di un senso di spossatezza generale. Essenziale è, dunque, non superare la soglia massima consentita, per non imbattersi negli spiacevoli effetti della dipendenza.
Approfondisci perchè la caffeina provoca dipendenza.
La soglia massima di caffè al giorno è di tre tazzine (pari a 300 mg di caffeina) che mediamente permettono di evitare i possibili effetti collaterali. Tuttavia la sensibilità alla caffeina è variabile e soggettiva: alcuni sono più sensibili alla caffeina e mostrano più facilmente gli effetti evidenziati dalle controindicazioni.
Ricordiamo che la quantità di caffeina:
La Food and Drug Adminstration consiglia di «...evitare se possibile i cibi, le bevande e i medicinali che contengono caffeina, o comunque consumarli solo raramente».
Esistono vari tipi di caffè che si differenziano, oltre che per il tipo di miscela utilizzato, anche per la preparazione e per gli altri ingredienti che possono essere addizionati e che danno origine a bevande a base di caffè che ne mitigano gli effetti collaterali. Analizziamo i più comuni tipi di caffè.
Una moda esplosa negli ultimi anni è bere una bevanda che accoppia il ginseng al caffè. Il suo successo risiede nel fatto che in questo modo si può beneficiare delle proprietà del caffè senza avere gli effetti indesiderati legati al nervosismo e alle aritmie visto che il ginseng rilassa e distende.
Puoi approfondire le proprietà del ginseng.
L’orzo è un cereale e non contiene caffeina. Può essere bevuto, quindi senza limitazione alcuna. Inoltre possiede ottime proprietà antinfiammatorie ed è ricchissimo di fosforo.
Il caffè di cicoria mantiene le stesse proprietà del normale caffè: stimola anch'esso il sistema nervoso centrale, è un digestivo e lassativo, ma possiede anche spiccate capacità depurative ed è un valido ipocolesterolemizzante.
Semplicemente contiene una quantità irrisoria di caffeina (circa 3 mg per tazzina), tutti gli altri componenti rimangono inalterati rispetto al caffè normale. Ovviamente, mancando il principio attivo predominante sono molto ridotti anche gli effetti che da questo dipendono sia positivi che negativi. Alcuni ricercatori hanno sconsigliato l’assunzione di caffè decaffeinato perché sostengono che i processi chimici per eliminare la caffeina lasciano nel caffè dei residui tossici (ad esempio etilmetilchetone) . In realtà molti produttori di caffè decaffeinato hanno certificato di non utilizzare solventi tossici e che quindi il decaffeinato è sicuro.
Puoi approfondire i rischi e le controindicazioni del caffè decaffeinato.
E’ una miscela arabica che salta il passaggio della torrefazione (per questo è definito “crudo”), il caffè verde è ricchissimo di antiossidanti mentre presenta una quantità più bassa di caffeina (3 mg). Presenta anche elevate quantità di acido clorogenico che funziona da brucia grassi e aiuta a dimagrire.
Scopri le proprietà ed i benefici del caffè verde.
Anche il guaranà, pianta sempre verde dell’Amazzonia, viene utilizzato come surrogato del caffè. Contiene caffeina (4% circa), ma anche tannini e polifenoli, che depurano il fegato, stimola la digestione e la circolazione.
La caffeina ha sicuramente effetti stimolanti sul sistema nervoso, cardiocircolatorio, sul metabolismo, ecc. tuttavia non è necessario per il benessere dell’organismo.
Le controindicazioni legate al consumo di caffè, abbiamo visto, ci sono, e la più insidiosa è forse la dipendenza che essa provoca.
Sarà per questo forse che il caffè è così diffuso in tutto il mondo?
Oggi, in una società tutta presa dallo stress e dal nervosismo, sembra essersi instaurato un circolo vizioso tra consumo di caffè, per aumentare concentrazione e prestazioni intellettive, e nervosismo dovuto alle stesse. Tutto ciò sfocia inevitabilmente in una frequenza sempre più alta di soggetti affetti da ansia o altri disturbi psichici.
L’abitudine del caffè è peggiorata dal fumo della sigaretta: entrambi, potenziandosi a vicenda, danneggiano pericolosamente l’apparato cardiovascolare aumentando il rischio di infarti e scompensi cardiaci.
Come al solito il buon senso alimentare dice che la virtù è nella moderazione. Il caffè in piccole dosi può andar bene ma se si esagera le conseguenze possono essere severe.
Ti abbiamo convinto a ridurre il numero di caffè... o abbiamo trascurato qualche aspetto che potrebbe interessarti? ...Faccelo sapere nei commenti...
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