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L'arsenico è una sostanza chimica che si trova solitamente in natura sottoforma di solido cristallino grigio o nero, o in forma amorfa di colore giallo. Questa sostanza viene utilizzata in campo medico e cosmetico, ed anche industriale. Ad elevate concentrazioni però è tossico e velenoso per l'organismo umano. Dove si trova questo elemento e qual’è la dose letale per l'uomo? Approfondiamo il tema.
L'arsenico è un elemento chimico che si presenta in natura come un solido cristallino di colore grigio - argento, ma che può esistere anche di colore giallo (in stato amorfo) o nero (con forma cristallina). Questa sostanza diffusa in natura, trova largo impiego nella formulazione dei fitofarmaci, nei processi industriali e nel settore medico- cosmetico.
Se assunto in quantità elevate, o in basse quantità per un tempo prolungato, l’arsenico è tossico per l’organismo umano.
Essendo un elemento chimico lo ritroviamo a livello della crosta terrestre e nell'atmosfera; in questo secondo caso la sua presenza è legata alle emissioni vulcaniche (che liberano circa 3000 tonnellate l'anno di arsenico nell'aria), ed alle emissioni da parte dei microorganismi (20.000 tonnellate l'anno).
Tuttavia è l'uomo, a causa dei suoi processi industriali, a liberare nell'atmosfera la grande maggioranza dell'arsenico: si stima che le industrie liberino nell'aria circa 80000 tonnellate di questa sostanza l'anno. La presenza di arsenico nel suolo e nelle falde acquifere lascia, inevitabilmente, sue tracce anche nelle coltivazioni e quindi negli alimenti.
I cibi maggiormente ricchi di arsenico inorganico (forma tossica) sono cereali e derivati; pane e pasta, che trovano largo consumo a tavola ed espongono maggiormente l’uomo ai rischi di questa sostanza tossica. Anche il riso può contenere molto arsenico inorganico.
Dopo il gruppo dei cereali, altri alimenti che contengono arsenico sono i prodotti alimentari per usi dietetici speciali, l’acqua potabile e in bottiglia, il caffè e la birra, il pesce e le verdure.
Questa sostanza ha diversi utilizzi, viene impiegata, infatti, in campo medico farmaceutico, nel settore industriale, in agricoltura ed anche in cosmetica.
Fin dal 18° secolo alcuni composti dell'arsenico venivano impiegati in medicina come farmaci per contrastare alcune patologie.
Il triossido di arsenico viene impiegato come farmaco, con il nome di trisenox, per il trattamento di particolari tipologie di cancro come la leucemia promielocitica acuta.
In un articolo pubblicato nel 2013 sul New England Journal of Medicine viene riportata una ricerca, finanziata in Italia dalla Associazione italiana contro le leucemie e da AIRC, in cui si dimostra che il 98% dei pazienti trattati con l' arsenico sopravvivono, contro il 91% dei pazienti trattati con la chemioterapia, con, inoltre, una qualità di vita migliore.
Sempre il triossido di arsenico viene talvolta utilizzato come sostanza per necrotizzare la polpa dentaria (la cosiddetta devitalizzazione del dente).
L'acido arsenioso si utilizza come farmaco per la cura di diverse affezioni della cute.
Il triioduro di arsenico è impiegato nel trattamento di alcune dermatiti.
Il triossido di arsenico si utilizza anche come rimedio omeopatico e prende il nome di Arsenicum album. Viene diluito in soluzione alcolica e si utilizza per problemi gastrointestinali, problemi all'apparato respiratorio, cardiovascolare ed urinario, per dolori e crampi e per problemi di cefalea e congiuntivite.
L'arsenico trova impiego in numerosi processi industriali.
Può essere utilizzato in diverse forme date dall’unione con altre sostanze chimiche, ad esempio:
L'arseniato di piombo è da sempre stato utilizzato come insetticida sugli alberi da frutto.
L'arsenato di rame, l'arsenato di sodio e l'acido cacodilico sono stati utilizzati come erbicidi, antiparassitari zootecnici e insetticidi.
Naturalmente nel tempo si è appurato che l’utilizzo di tali prodotti aveva gravi effetti collaterali, provocando i danni agli occhi, al sistema circolatorio, polmoni, soprattutto per i lavoratori che lo spargevano sulle colture senza opportuna protezione.
l'arsenico veniva usato anche come cosmetico, per rendere l’incarnato del volto diafano ( pallore da arsenico) che era un tempo sinonimo di nobiltà e bellezza, mentre la pelle abbronzata era tipica delle classi povere che lavoravano nei campi sotto il sole.
Se assunto in alte concentrazioni l'arsenico è velenoso e tossico per la salute dell'uomo. Come precedentemente accennato, i principali danni da assunzione di arsenico vengono causati dall' arsenico inorganico che può accumularsi nel suolo e contaminare le acque ed alcune coltivazioni, ad esempio il riso. L'ingestione di acqua o di alimenti con un alto tenore di arsenico può provocare effetti di intossicazione acuta o cronica nell'organismo umano, fino al decesso.
L’UE non ha stabilito valori massimi di arsenico consentiti negli alimenti, mentre per l’acqua potabile e in bottiglia il limite massimo della concentrazione di arsenico è pari 10 µg/L (microgrammi/litro).
Generalmente, la dose di arsenico indicata come letale, per assunzione monodose, è di 60- 120 mg.
L'intossicazione acuta da arsenico inorganico si verifica quando si assumono acque o alimenti che contengono grosse quantità di arsenico, oppure quando l'arsenico viene assunto mediante inalazione di vapori contenenti la sostanza o viene assorbito attraverso la cute. I sintomi che si manifestano sono:
L'intossicazione cronica da arsenico prende il nome di arsenicosi ed è una condizione in cui si verifica nell'organismo un accumulo di arsenico legato all'assunzione costante e duratura di piccole dosi di arsenico in quantità non tossiche.
L' arsenicosi si manifesta con i seguenti sintomi:
Quando si verifica un'intossicazione acuta da arsenico è necessario intervenire il più tempestivamente possibile per evitare lo shock e la morte del paziente. In particolare si può intervenire:
Se l'intervento è tempestivo o la quantità di arsenico assunta è bassa (si ricordi che la dose letale di arsenico è fissata a 100 mg) il paziente dovrebbe avere una buona prognosi. Tuttavia in molti casi rimangono disturbi permanenti quali disturbi sensoriali e motori legati a danni ai nervi periferici, disturbi cardiaci e problemi epatici e renali. La terapia per l'arsenicosi invece prevede la somministrazione endovenosa di agenti chelanti come l'acido alfa lipoico.
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