La verza, se ne conoscono diversi tipi, è poco calorica e ricca di proprietà benefiche. Il suo consumo, però, non è adatto a tutti. Scopriamo i dettagli di questa verdura che fa da sempre parte della nostra tradizione culinaria e si presta bene alla realizzazione di tante ricette.
Con il termine verza si indicano dei tipi di cavolo appartenenti alla famiglia Brassica oleracea. I cavoli verza sono caratterizzati da una forma rotondeggiante formata da ampie foglie ripiegate su se stesse.
Possono essere distinti in diverse varietà in base al colore in:
verza verde: la più comune, ha foglie esterne verde scuro increspate e ricche di venature, mentre le più interne tendono ad essere chiare e tenere;
verza bianca: le foglie sottili e biancastre si ripiegano a formare una grossa palla;
verza viola o blu: con foglie lisce a venature bianche assume colorazione bluastra dopo la cottura;
verza nera: con foglie increspate simili alla varietà verde, possiede un’intensa colorazione viola scuro - nero;
La diversa colorazione dei cavoli è dovuta alla presenza di differenti pigmenti, molecole antiossidanti come le antocianine, presenti in elevate concentrazioni nei cavoli neri e viola, per esempio, o come la quercetina tipica degli ortaggi di colore bianco.
Nella verza comune, ossia la verde, il colore preponderante è quello della clorofilla.
Il cavolo verza ha pochissime calorie, solo 19 kcal per cento grammi, a crudo, ripartite in in:
carboidrati 2,5 g
proteine 2,1 g
grassi 0,1 g
Le foglie contengono buoni livelli di vitamina C e, soprattutto quelle esterne, vitamina A. Discrete sono, invece, le quantità di vitamine del gruppo B. Tra i sali minerali i più rappresentati sono il potassio, il magnesio, il fosforo.
Dopo la cottura, 100 grammi di verza apportano 21 kcal ripartite in:
carboidrati 2,8 g
proteine 2,3
grassi 0,1 g
Le calorie tendono ad aumentare a seguito della cottura in quanto il calore causa la rottura di una quantità di fibre cosa che rende maggiormente disponibili i nutrienti.
La cottura inattiva le vitamine mentre, la quantità di sali minerali resta pressocché invariata. Tuttavia, se si utilizza troppa acqua per lessare la verza i sali minerali tendono a disperdersi nell’acqua di cottura.
La verza possiede diverse proprietà benefiche già note nell’antichità e dovute alla presenza di elevati livelli di sali minerali importanti, amminoacidi, vitamine e svariati antiossidanti:
proprietà antinfiammatorie: la verza contiene alti livelli di glutammina, un amminoacido importante per il corretto funzionamento delle cellule del sistema immunitario (macrofagi e monociti) che si attivano per combattere l’infiammazione di organi e tessuti.
Approfondisci le proprietà della glutammina.
proprietà antitumorali: grazie alla presenza di sinefrina che inibisce la trasformazione delle cellule in cellule tumorali, consumare spesso verza aiuta a prevenire l’insorgenza di tumori.
proprietà ricostituente: mangiare verza, soprattutto cruda, fa bene in quanto ricca di vitamine e sali minerali importanti per la costruzione e il mantenimento delle strutture cellulari di organi e tessuti.
Uso topico: proprietà cicatriziale Il decotto di verza veniva impiegato topicamente già anticamente per cicatrizzare le ferite. Questo perché la vitamina C è il precusore del collagene, la fibra che funge da struttura portante per la pelle. Tuttavia è necessario immergere per poco tempo la verza in acqua bollente per fare in modo che la vitamina non si inattivi. |
La verza non ha particolari controindicazioni.
Solo in alcuni casi va consumata con moderazione:
difficoltà digestive: la verza è caratterizzata dal possedere tantissime fibre che permangono molto tempo nello stomaco, per questo può risultare indigesta.
Gonfiore addominale:proprio a causa dell’elevata quantità di fibre la verza può causare meteorismo. Le fibre, infatti, a livello intestinale possono causare eccessiva fermentazione batterica con produzione di gas addominali.
La verza inoltre viene sconsigliata ai pazienti in terapia con anticoagulanti orali in quanto la vitamina k particolarmente concentrata nella verza rende vano l’effetto del principio attivo.
Le foglie di verza più interne possono essere consumate crude, magari tagliate a listarelle e mescolate insieme a carote, lattuga e rucola per arricchire le insalate. Con la fermentazione della verza, inoltre, si ottengono i famosi crauti. Più spesso, però le ricette che utilizzano la verza ne prevedono la cottura, vediamo qualche esempio:
minestra di riso e verza: si fa rosolare la cipolla con l’olio per poi aggiungere la verza a pezzi. Si lascia cuocere per poco tempo, quindi si aggiunge brodo vegetale e infine il riso. Terminata la cottura si serve con formaggio grattugiato.
Polpette vegetariane: la verza lessata si frulla con un a cipolla, delle patate lesse e sale. Con il composto ottenuto si formano delle polpette che si impanano con pangrattato e si friggono in olio bollente.
Chips di verza: le foglie di verza spezzettate grossolanamente si condiscono con olio e sale e si dispongono su lastra da forno e si lasciano cuocere fin quando non diventano croccanti.
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