Il taglio cesareo è un intervento chirurgico, eseguito con diverse tecniche, indicato in diverse condizioni in cui non è consigliabile il parto naturale. Il cesareo ha indubbiamente alcuni vantaggi, come ad esempio evitare le lunghe ore di travaglio, ma può, in alcuni casi lasciare una cicatrice evidente.
Il taglio cesareo, o parto cesareo, è un intervento chirurgico in cui il bambino viene estratto dall'utero attraverso un'incisione nell'addome della madre. Questo tipo di parto viene eseguito quando il parto naturale non è possibile o rappresenta un rischio per la vita o la salute della madre o del bambino.
Il parto cesareo può essere programmato, ed in questo caso può avvenire intorno alla 38° settimana di gestazione, oppure essere eseguito in urgenza durante il travaglio se la donna non riesce a partorire naturalmente.
Nonostante sia un intervento chirurgico a tutti gli effetti, con tanto di somministrazione di anestesia, il taglio cesareo è molto richiesto dalle donne: si stima, infatti, che solo in Italia il 38% delle donne ricorra al parto cesareo, con una grande discrepanza tra nord e sud, 18% vs 54% rispettivamente, probabilmente a causa delle differenze nell'assistenza sanitaria.
Qual è la valutazione del medico prima di eseguire un taglio cesareo?
Prima di eseguire un taglio cesareo, il medico effettua una valutazione per determinare se è necessario o meno. Questa valutazione considera una serie di fattori, tra cui:
Storia medica della madre: il medico valuta la storia medica della madre, inclusi eventuali precedenti interventi chirurgici o parti, e valuta se vi sono problemi di salute che possono rendere necessario un taglio cesareo.
Stato di salute del bambino: il medico valuta lo stato di salute del bambino durante il travaglio utilizzando strumenti come la monitorizzazione fetale e la cardiotocografia. Se il bambino mostra segni di sofferenza fetale, un taglio cesareo potrebbe essere necessario per garantirne la salute e la sicurezza.
Posizione del bambino: la posizione del bambino durante il travaglio può influire sulle opzioni per il parto. Ad esempio, se il bambino è in posizione podalica (testa in giù), potrebbe essere necessario un taglio cesareo.
Problemi di salute della madre: il medico valuta anche se vi sono problemi di salute della madre che possono rendere necessario un taglio cesareo, ad esempio problemi di salute cronici come diabete o ipertensione.
In sintesi, il medico effettua una valutazione completa per determinare se un taglio cesareo è necessario o meno per garantire la salute e la sicurezza della madre e del bambino.
Quando viene eseguito l' intervento d'urgenza?
Vediamo quindi quali sono le circostanze in cui è necessario eseguire un cesareo d’urgenza o un cesareo programmato.
Un taglio cesareo può essere eseguito in diverse circostanze, tra cui:
In caso di bambino che si presenta podalico, ovvero con i piedi rivolti verso l'apertura del collo dell'utero e non può essere girato.
Quando il travaglio non progredisce come dovrebbe e il bambino è a rischio. Quando si presenta un parto difficile (per esempio la madre non riesce a spingere correttamente, oppure se vi sono anomalie fisiche del canale del parto e così via) che mette a rischio sia la madre che il bambino è opportuno fare un cesareo.
Sofferenza fetale, quando ad esempio il bambino presenta un battito cardiaco irregolare, oppure una scarsa ossigenazione, se si riduce il liquido amniotico e tutte quelle condizioni che possono portare ad un rischio per la vita del feto.
Quando programmare il parto cesareo?
Un taglio cesareo programmato, noto anche come taglio cesareo elettivo, è una procedura che viene pianificata prima del parto. Questo tipo di taglio cesareo viene eseguito in assenza di complicazioni o problemi di salute che richiedano un parto immediato.
In alcuni casi, una madre può anche scegliere di pianificare un taglio cesareo per motivi personali, come ad esempio la paura del parto o una storia di parto difficile. In alcuni casi, invece il taglio cesareo è una procedura chirurgica che viene pianificata ed eseguita per garantire la sicurezza della madre e del bambino durante il parto.
In ogni caso, questa decisione dovrebbe essere discussa con il medico curante per valutare se sia sicura e appropriata.
Il parto cesareo programmato viene solitamente eseguito:
Se la donna soffre di patologie importanti, quali per esempio il diabete, per cui il parto naturale rappresenterebbe un problema per la salute di madre e feto.
Se la donna ha avuto precedenti gravidanze terminate con parto cesareo in quanto l’utero presenta già una cicatrice e potrebbe essere pericoloso partorire naturalmente.
Se vi sono gravidanze gemellari o plurigemellari.
Nel caso di problemi alla placenta quali la placenta previa, una condizione in cui la placenta è posizionata nella bassa porzione dell'utero e che potrebbe provocare la rottura della placenta stessa, ed una conseguente emorragia, in caso di parto naturale.
Nel caso in cui il peso stimato del feto sia inferiore a 2,5 kg o superiore a 4,4 kg. Nel primo caso il feto potrebbe avere problemi durante il passaggio attraverso il canale del parto, nel secondo caso le dimensioni troppo grosse del feto potrebbero provocare gravi lacerazioni alla madre.
In presenza di pre-eclampsia o eclampsia, una patologia associata alla gravidanza che si manifesta con convulsioni, edema, emissione di proteine con le urine e pressione alta. Questa patologia rappresenta un rischio per la vita della donna e del bambino e pertanto il cesareo è indicato per ridurre al minimo le conseguenze.
Come si esegue il cesareo: la procedura.
Le modalità di esecuzione del taglio cesareo sono le stesse sia che l'intervento sia programmato, sia che sia eseguito in urgenza.
La preparazione della paziente prevede come primo passo la tricotomia del pube, ovvero la depilazione del pube, per consentire la massima igiene della procedura.
Una volta preparata la paziente si iniziano le procedure per la somministrazione di un' anestesia. Questa può essere:
Spinale (che agisce in 5 - 10 minuti) o epidurale (che agisce in 10 - 15 minuti), due tipologie di anestesia che si somministrano a livello della parte bassa (zona lombare) della colonna vertebrale. Questo tipo di anestesia addormenta la parte inferiore del corpo, e la paziente rimane lucida e sveglia durante la procedura chirurgica, ma non sente dolore. Con questo tipo di anestesia la donna può vedere subito il bambino non appena il chirurgo lo estrae dall'utero.
Totale, praticata sempre meno al giorno d'oggi, è un tipo di anestesia in cui la partoriente viene addormentata completamente, e pertanto non è cosciente e non partecipa al parto. La paziente viene intubata e si risveglia soltanto quando il chirurgo finisce di suturare, pertanto non vede subito il bambino appena nato.
Una volta che l'anestesia ha fatto effetto si procede con l'inserimento del catetere vescicale e successivamente inizia l'intervento che può essere eseguito:
Attraverso il metodo classico di Pfannenstiel, in cui il chirurgo incide trasversalmente l'addome sopra il pube con un taglio "in orizzontale" di circa 10 - 12 cm sull'addome, tagliando poi la fascia muscolare addominale ed il peritoneo viscerale (che ricopre gli organi interni) per arrivare all'utero.
Attraverso la tecnica denominata "taglio cesareo dolce" o di Stark. In questo caso si pratica un'incisione di pochi centimetri sulla parete addominale a livello sovrapubico e, al posto di recidere le fasce muscolari, queste vengono allargate manualmente per arrivare all'utero, inciderlo ed estrarre il feto. Questa tecnica consente tempi di recupero più brevi in quanto le incisioni vengono praticate soltanto a livello dell'utero e della parete addominale esterna senza compromettere i fasci muscolari.
Mediante incisione longitudinale dell'addome, ovvero il chirurgo pratica un taglio "in verticale" sull'addome. È una tecnica che non viene quasi più utilizzata salvo singoli casi in cui risulta essere necessaria.
Una volta che l'incisione è stata effettuata, il bambino viene estratto dall'utero e posizionato sulla madre o su un tavolo vicino.
Il chirurgo applica dei punti riassorbibili a livello dell'utero, riposiziona le fasce muscolari, e chiude la parete addominale con circa 2 - 3 punti di sutura ed applica poi delle clip metalliche (che verranno rimosse qualche giorno dopo) per favorire la fisiologica cicatrizzazione della pelle di modo da evitare di applicare troppi punti.
La madre viene monitorata per eventuali complicazioni durante il recupero e il bambino viene esaminato per verificare la sua salute.
La durata della procedura di un taglio cesareo può variare in base alla situazione individuale, ma in media dura da 30 a 90 minuti.
Postoperatorio e tempi di ripresa della neomamma.
La ripresa dopo un parto cesareo è leggermente più lunga rispetto al parto naturale. Difatti la donna dopo un parto naturale può tranquillamente alzarsi e tornare nella stanza, mentre dopo un cesareo dovrà aspettarecirca 24 oreper mettersi in piedi, tempo che si allunga a circa 48 ore in caso di anestesia totale.
In linea generale il postoperatorio prevede:
Il ricovero ospedaliero della durata di 3 - 5 giorni, durante i quali viene eseguita la medicazione quotidiana della ferita e vengono solitamente rimosse le clip metalliche.
La totale ripresa delle normali attività quotidiane (quali guidare, sollevare pesi, avere rapporti sessuali) in circa 4 - 6 settimane.
Si consiglia, specialmente nel caso in cui il cesareo sia stato eseguito con il taglio delle fasce muscolari, diindossare una guaina contenitiva per favorire la cicatrizzazione delle ferite interne ed esterna.
Quali sono i benefici del cesareo?
Partorire mediante taglio cesareo ha indubbiamente dei vantaggi per la madre e per il bambino:
Prevenzione delle lesioni del bambino: un taglio cesareo può prevenire lesioni al bambino durante il parto, come la frattura del cranio o il soffocamento, soprattutto in casi di parto difficile o complicato.
Prevenzione delle lesioni della madre: un taglio cesareo può prevenire lesioni alla madre durante il parto, come lacerazioni vaginali, problemi alla vescica o problemi all'utero. Col cesareo, infatti, non viene praticata episiotomia (taglio della zona che collega vagina ed ano che si pratica nel parto naturale per favorire l'espulsione del feto) e non si ha dilatazione del canale vaginale.
Assenza di lunghe e dolorose ore di travaglio se il cesareo è programmato.
Totale assenza di dolore durante la fase di estrazione del bambino, cosa che invece non avviene quando si ha l'espulsione del feto per via naturale.
Parto pianificato: un taglio cesareo programmato può essere pianificato in base alla preferenza della madre e al calendario, rendendo il processo meno stressante e più controllabile.
Possibilità di pianificare il tipo di anestesia: un taglio cesareo programmato consente alla madre di scegliere il tipo di anestesia più adatto alle sue esigenze, come l'anestesia spinale o l'anestesia epidurale.
Quali sono i rischi associati al taglio cesareo?
Sebbene molte donne pensano che il cesareo sia un modo facile ed indolore di partorire, bisogna tenere conto del fatto che è pur sempre un intervento chirurgico e che pertanto presenta dei rischi.
In particolare:
Emorragie: Il sanguinamento eccessivo durante o dopo il taglio cesareo può essere pericoloso per la salute della madre.
Infezioni: un'infezione può verificarsi nel sito dell'incisione o in altre parti del corpo, come la vescica o l'utero.
Reazioni allergiche all'anestesia: la madre può sviluppare una reazione allergica all'anestesia durante il taglio cesareo.
Lesioni a organi interni: durante la procedura, i medici possono accidentalmente lesionare organi interni, come l'intestino o la vescica.
Problemi di cicatrice: la cicatrice può infiammarsi o infettarsi, o diventare dolorosa o irregolare.
Difficoltà nell'allattamento: Il taglio cesareo può rendere più difficile l'allattamento al seno, poiché la madre potrebbe avere difficoltà a sollevare il bambino o a mantenere una posizione comoda per l'allattamento.
Recupero più lento: il recupero può andare da un minimo di 12 ore ad un massimo di 48 ore in base al singolo soggetto ed al tipo di anestesia praticata.
Sebbene il rischio di mortalità con il taglio cesareo sia molto basso (0,01%), è comunque maggiore (di circa 5 volte) rispetto a quello del parto naturale.
Quali sono le conseguenze a lungo termine del taglio cesareo?
Le conseguenze a lungo termine del taglio cesareo possono includere:
Problemi con parti futuri: un numero elevato di cesarei può aumentare il rischio di complicazioni in gravidanze future, come la rottura delle cicatrici uterine o la placenta previa.
Difficoltà durante il parto successivo: se una donna ha già avuto un cesareo, è probabile che il suo prossimo parto sia programmato come cesareo, anche se potrebbe essere possibile un parto vaginale con il supporto di un'équipe di medici esperti.
Cambiamenti nella dinamica della famiglia: il taglio cesareo può comportare una convalescenza più lunga rispetto a un parto vaginale e potrebbe richiedere un maggiore supporto da parte della famiglia e degli amici.
Il cesareo lascia cicatrici?
Per quanto riguarda la cicatrice del cesareo, questasi rimargina in 4 - 6 settimane e viene poi completamente ricoperta dai peli pubici. Solo in alcuni casi rimane una cicatrice evidente. Tuttavia può essere resa meno evidente mediante tecniche di chirurgia esteticacome, ad esempio, il trattamento laser.
Tempo di recupero.
Il recupero dopo un taglio cesareo può variare da persona a persona e dipende da diversi fattori, come l'età, la salute generale, la gravità della procedura e il tipo di anestesia utilizzata. In generale, tuttavia, la madre dovrà riposare a letto per diversi giorni e potrà sentirsi dolorante o affaticata.
Dopo il cesareo, la madre avrà bisogno di cure per la ferita chirurgica, che potrebbe essere dolorante. Potrebbe anche essere necessario prendere farmaci per gestire il dolore.
In alcuni casi, la madre potrebbe dover restare in ospedale per un periodo di tempo più lungo per monitorare la sua salute e quella del bambino.
È importante che la neomamma parli con il medico se ha domande o preoccupazioni sul proprio recupero o su quello del bambino.
Domande frequenti.
Informazioni e curiosità comuni. Una serie di domande con risposti brevi e concise sull'argomento.
Quanto tempo ci vuole per riprendersi da un parto cesareo?
Il tempo di recupero dopo un taglio cesareo può variare da persona a persona e dipende da diversi fattori, come l'età, la salute generale, la gravità della procedura e il tipo di anestesia utilizzata. In generale, tuttavia, la madre dovrebbe aspettarsi di riprendersi in 4-6 settimane.
Perché il cesareo è pericoloso?
Il taglio cesareo è una procedura sicura che viene eseguita con successo milioni di volte ogni anno e che salva la vita di molte madri e bambini. Tuttavia, come ogni procedura chirurgica, comporta alcuni rischi e complicazioni.
Questi possono includere:
Reazione allergica all'anestesia o ai farmaci
Emorragia interna
Infezione del sito chirurgico
Trombosi venosa profonda
Aderenze (legamenti che si attaccano a organi vicini)
Danno a organi interni, come l'intestino o la vescica
Problemi di allattamento al seno
Cosa non fare dopo il cesareo?
Dopo un parto cesareo, è importante seguire le istruzioni del medico e evitare alcune attività che potrebbero causare complicazioni o ritardare la guarigione. Ecco alcune cose da evitare:
Sollevare oggetti pesanti o svolgere attività faticose per alcune settimane dopo la procedura
Attività che aumentino la pressione sulla ferita, come la pulizia della casa o lo stiramento
Fare bagno o nuotare fino a quando il medico non abbia dato il via libera
Avere apporti sessuali fino a quando il medico non abbia dato il via libera
Usare tamponi vaginali o prodotti per la pulizia intima fino a quando il medico non abbia dato il via libera.
Come viene fatto il taglio cesareo?
Il medico praticherà un'incisione chirurgica nell'addome e nell'utero per estrarre il bambino. La ferita viene quindi chiusa con punti di sutura o clip. Dopo il parto, il medico controllerà il funzionamento dell'utero e il flusso di sangue, e la madre sarà monitorata per eventuali complicazioni. In genere, la madre e il bambino rimangono in ospedale per alcuni giorni per un follow-up e una continuazione delle cure. Il tempo di recupero completo può durare da poche settimane a diversi mesi, a seconda della salute generale della madre e delle complicazioni.
Qual è il ruolo dell'ostetrica o del ginecologo durante il taglio cesareo?
L'ostetrica o il ginecologo svolgono un ruolo importante durante il taglio cesareo. Il ginecologo è il medico responsabile per la sicurezza e la salute della madre e del bambino durante la procedura. L'ostetrica assiste il medico, fornendo supporto e assistenza durante il parto. Entrambi i professionisti monitorano costantemente la situazione e prendono decisioni per garantire la sicurezza e la salute della madre e del bambino durante e dopo la procedura. Inoltre, l'ostetrica può fornire assistenza e supporto alla madre durante la ripresa post-parto.
Dati statistici:
Il tasso di parto cesareo varia in base a molteplici fattori, come la regione geografica, il sistema sanitario e il livello socioeconomico. In media, il tasso di parto cesareo nel mondo è del 20-25%. Tuttavia, in alcuni paesi il tasso può essere molto più alto, superando il 50%. In generale, l'uso eccessivo di parto cesareo è stato associato a un aumento del rischio di complicazioni per la madre e il bambino. Per questo motivo, molti esperti raccomandano un uso prudente e selettivo del parto cesareo, limitato a situazioni in cui sia necessario per la salute della madre o del bambino.
Segue un elenco di statistiche interessanti sull'argomento per avere una panoramica della realtà basata su dati concreti
Quali sono i paesi con il maggior tasso di parti cesarei?
Brasile: con un tasso di oltre il 50%
Cina: con un tasso di circa il 46%
Stati Uniti: con un tasso di circa il 32%
Messico: con un tasso di circa il 31%
Iran: con un tasso di circa il 30%
Bibliografia: studi scientifici e pubblicazioni.
Ci sono molte pubblicazioni e studi sulla sicurezza e l'efficacia del taglio cesareo. Eccone alcuni articoli scientifici consultati per la stesura dell'articolo che possono essere utili per chi è interessato ad approfondire l'argomento:
"National Trends in Cesarean Delivery Rates by Patient Characteristics and Clinical Indications" di Jill M. Dorsey, pubblicato nel 2020 nel Journal of Women's Health.
"The International Cesarean Section Prevalence and Trends" di Mariana Widmer, pubblicato nel 2018 nel Current Opinion in Obstetrics & Gynecology.
"The impact of cesarean delivery on maternal and newborn outcomes" di H.K. Verma, pubblicato nel 2014 nella rivista Clinical Obstetrics and Gynecology.
"Cesarean delivery on maternal request" di J. K. O'Connell e K. G. Khalid, pubblicato nel 2012 nella rivista Obstetrics & Gynecology.
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