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La sigaretta elettronica funziona? Aiuta a smettere di fumare o fa male quanto le sigarette normali? Passiamo in rassegna le opinioni mediche che sono ancora discordanti.
La sigaretta elettronica è un apparecchio a funzionamento elettronico, che costituisce un'alternativa al tabacco in quanto riproduce non solo la forma, ma anche i gesti del fumo di una sigaretta.
La sigaretta elettronica è composta da quattro parti principali che permette l’aspirazione di una soluzione liquida contenente principalmente: acqua, glicole propilenico, glicerolo e (quando presente) nicotina.
Alcune hanno l’aspetto esterno che riproduce quello di una sigaretta a combustione classica. Esternamente è composta da quattro parti:
La batteria è “l’anima” della sigaretta elettronica e ne permette il funzionamento, dando l’energia necessaria al “corpo” che è il vaporizzatore. È questo un dispositivo che permette di far evaporare le sostanze contenute nella cartuccia, senza necessità di combustione (come invece avviene nella sigaretta classica), portandole inalterate fino alla parte prossimale, dove è presente il foro per inalare.
Il fumo bianco prodotto è dunque composto da vapore acqueo, glicole propilenico, glicerolo e (eventualmente) nicotina.
La cartuccia è il contenitore di queste sostanze e una volta esaurita può essere sostituita o ricaricata. La ricarica della cartuccia consiste nell'impregnare nuovamente la stessa con una miscela pronta, oppure creando una soluzione tramite l’acquisto dei singoli prodotti, disponibili sul mercato.
A differenza della sigaretta comune, le sostanze che si liberano nel fumo sono quelle che ci sono all'interno della cartuccia. Nella classica sigaretta a combustione invece, le sostanze liberate sono migliaia, con una buona percentuale di molecole tossiche (tra le quali la nicotina), e alcune cancerogene.
Per quanto sia un oggetto elettronico non ci sono particolari istruzioni per l’uso.
Semplicemente quando si aspira, si attiva un sensore che percepisce lo spostamento d’aria che mette in moto il circuito elettronico attivando il vaporizzatore, questo attivandosi, riscalda la soluzione presente nella cartuccia, vaporizzandola.
Alcuni prodotti hanno però dei sistemi che permettono una “regolazione” dell’erogazione del vapore:
Questi dispositivi impediscono al vaporizzatore di funzionare quando l’inspirazione è troppo intensa e troppo veloce.
Le case produttrici garantiscono la durata della batteria (per un uso poco frequente, cioè l’uso che può fare un fumatore non accanito), da un paio di settimana fino anche a un mese.
All'inizio però non è così: i fumatori si trovano in una situazione in cui stanno passando dalla dipendenza da tabacco ad un prodotto che ne contiene in poche quantità, ed è dunque normale un surplus nello sfruttamento. Ma piano piano ci si stabilisce su un uso non molto frequente (almeno questo è quello che riportano le case produttrici).
Il vantaggio è che la batteria è facilmente ricaricabile, può essere caricata ovunque si trovi una presa di corrente, esistono addirittura dei caricabatteria USB, da collegare, per esempio, alle uscite USB del nostro notebook.
La cartuccia è posta in corrispondenza del “filtro”, può essere sostituita o semplicemente riempita quando il suo contenuto si esaurisce. La sostituzione avviene tramite l’acquisto delle cartucce preparate apposta per il modello in possesso, altrimenti sono in vendita dei contenitori che permettono di riempire nuovamente la cartuccia di nuova soluzione.
Quando l’acquisto delle cartucce e delle ricariche non è possibile, è comunque facile reperire singolarmente i prodotti che compongono la soluzione, ad esclusione della nicotina.
Ai quattro principali prodotti si aggiungono anche molti gusti ed aromi alimentari come fragola, vaniglia, menta, caffè ecc. L’uso delle cartucce è praticamente illimitato.
Vediamo dunque quali sono i benefici, rispetto al fumo della classica sigaretta.
Nella sigaretta classica abbiamo la produzione di fumo dato dalla combustione delle foglie di tabacco e della carta utilizzata per impacchettare la miscela di foglie. Le sostanze prodotte da questa combustione sono migliaia, dal monossido di carbonio al catrame, dal polonio alla nicotina e così via.
Quasi tutte le sostanze prodotte sono cancerogene, ossia aumentano il rischio di contrarre una patologia neoplastica anche se per decenni però le ricerche si sono concentrate sulla nicotina che è una molecola tossica che può essere fatale per un uomo adulto che ne assume una dose unica pari a circa 60 mg (sessanta millesimi di grammo).
Nella sigaretta elettronica, ad ora, l’unica sostanza ritenuta tossica è la nicotina, quando presente. Per quanto riguarda gli altri ingredienti non ci sono dati sufficienti per esprimere un giudizio sul rischio e pericolo.
Il punto positivo sta però nel fatto che le migliaia di molecole liberate dalla combustione del tabacco non vengono più inalate.
Il fumo di tabacco (così come tutti i tipi di fumo, anche quello del caminetto), contiene sostanze irritanti, che stimolano la chiusura di una speciale muscolatura posta in prossimità degli alveoli polmonari (la struttura funzionale dei polmoni, quella che ci permette di respirare). La costrizione di questa muscolatura porta ad una difficoltà nel respirare perché dobbiamo lavorare anche contro a questa nuova forza che viene applicata. La sigaretta elettronica, invece, non provoca fumi e quindi preserva le vie respiratorie anche dei non fumatori.
Un altro effetto collaterale della nicotina è la generazione di una dipendenza sia psicologica che fisica (in misura minore).
La dipendenza non è solo causata dalla nicotina, ma anche dai gesti che accompagnano l’accendersi la sigaretta.
La sigaretta elettronica riproduce queste religiosità, ma con sufficienti varianti da indurre il fumatore ad accorgersi che la sigaretta ha poco di divino.
Le persone che hanno fatto questa esperienza riportano che il gusto non è per nulla piacevole, all'inizio il blocco entra subito perché si esagera con i tiri e la batteria finisce un po’ presto.
Quindi accade generalmente che si resta lì a capire come funziona questo nuovo “giocattolo”, dimenticandosi per giunta di fumare!
Insomma, tirando le somme, la sigaretta elettronica dovrebbe servire a fare il “grande passo” e smettere di fumare.
Puoi approfondire le tecniche per smettere di fumare.
Attenzione però, dire che la sigaretta elettronica è meno dannosa, non significa che sia benefica e priva di effetti nocivi.
Ad oggi, infatti, non sono stati fatti gli studi né in acuto (dose massima tollerata oltre la quale si parla di tossicità) né in cronico (studio effettuato con dosi medie, per un tempo molto lungo), che rappresentano i punti chiave su cui basarsi per una previsione di sicurezza delle sostanze (in genere farmaci).
Molti tipi di sigarette elettroniche contengono nicotina che se inalata, o posta a contatto con la pelle, può essere tossica per i bambini, le donne incinte o in allattamento, negli anziani e cardiopatici.
È sempre meglio evitare che questi non aspirino i vapori di “dubbia” sicurezza.
Inoltre la FDA nordamericana, in uno studio effettuato su due marche note di sigarette elettroniche ha rilevato la presenza di glicol dietilenico che è una sostanza tossica e nitrosammine che è una sostanza potenzialmente cancerogena.
In uno studio condotto dall’Università Laval in Quebec, pubblicato sulla rivista Journal of Cellular Physiology, si sostiene che il vapore della sigaretta elettronica uccide le cellule del cavo orale. Il vapore, infatti, non è costituito solo da acqua, ma da altre sostanze che aumentano il rischio di infezioni, infiammazioni e malattie alle gengive.
Gli studi in questo campo sono contrastanti. Da una parte ci sono i ricercatori che sostengono la sicurezza della sigaretta elettronica, dall'altra i ricercatori che invece la condannano.
Entrambi i gruppi di ricerca hanno sperimentato l’uso della sigaretta elettronica su un campione di persone affette da disturbi da respirazione (tra i quali anche l’asma), trovando appunto due dati differenti.
Qual è stata la limitazione dell’esperimento?
Entrambi gli esperimenti sono stati svolti su un numero di pazienti troppo esiguo da poter definire una linea netta e dare una risposta precisa sulla sicurezza del dispositivo elettronico.
Va tenuto comunque presente che sono stati riscontrati dati particolari sulle sostanze vaporizzate, che supportano la teoria della “e-cigarette dannosa”. Questo perché glicerolo e glicole propilenico sono sostanze estranee che le nostre vie respiratorie non riconoscono come “amiche” e dunque causano un restringimento del lume delle vie aeree. Si tratta dunque ugualmente di irritazione.
Mentre negli Stati Uniti la vendita della sigaretta elettronica è libera, in Europa la normativa comunitaria disciplina le regole fondamentali per la produzioni di liquidi da inalazione.
L’Italia si adegua a tale normativa con decreto attuativo 06/2016.
Il decreto regola
Sono ormai sempre di più i locali e luoghi pubblici in genere, che pongono il divieto alle zaffate di fumo, sia esse provenienti dalla classica sigaretta (legge Sirchia), che dalla nuova tecnologia.
Comunque si può fare appello alla semplice legge Sirchia che non pone il divieto per il “fumo di tabacco” ma ogni tipo di fumo, non specificandone l’origine.
I costi della sigaretta elettronica potrebbero sembrare alti, ma in realtà sono una bazzecola confrontati a quelli della sigaretta tradizionale:
I prezzi ovviamente oscillano in base al consumo. Si tratta di una stima media.
Confrontata a quella di un fumatore abituale di circa 20 sigarette al giorno (1400-1600 euro l’anno), il risparmio è più che notevole!
Il prodotto può essere reperito nei punti vendita autorizzati, nelle farmacie che la propongono e online. Il prezzo più conveniente rimane quello online, dove per lo stesso prezzo si può acquistare un prodotto di più alta fattura.
Di sigaretta elettronica ne esistono diversi modelli, da quella che riproduce abbastanza fedelmente la vecchia “bionda” a quelle più hi-tech e con stile più elegante, ma la scelta in questo caso dipende dall'acquirente e dalle sue preferenze.
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