Pavor nocturnus: cause, terapia e rimedi per il terrore notturno

Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Il pavor nocturnus è un disturbo della qualità del sonno che si manifesta prevalentemente nei bambini, con attacchi di terrore. Le cause sono ad oggi sconosciute, tuttavia sono stati individuati fattori di rischio come familiarità, febbre elevata con alterazione dell'equilibrio idrico - salino, carenza di sonno… Ma quali sono le terapie da seguire nel caso di forme persistenti?

    Indice Articolo:
  1. Caratteristiche
  2. Cause e farrori di rischio
  3. Diagnosi e terapia

Che cos’è il pavor nocturnus?

Il termine pavor nocturnus indica una parasonnia, ovvero un'alterazione della qualità del sonno non patologica che si manifesta prevalentemente nei bambini. Più in dettaglio il fenomeno si manifesta intorno ai 2 - 4 anni e persiste solitamente fino ai 10 - 12 anni, ovvero fino alla preadolescenza (si stima che si manifesti in circa il 10 - 14% dei soggetti di età compresa tra i 3 ed i 10 anni e nell'1-3% dei soggetti di età compresa tra i 10 e i 12 anni). Nell'adolescente, infatti, questo disturbo scompare spontaneamente, e solo in rarissimi casi persiste fino all'età adulta. Il disturbo è caratterizzato da un risveglio notturno durante il quale il bambino si alza e si mette seduto sul letto con gli occhi sbarrati e talvolta emette delle vere e proprie grida. La caratteristica principale però è che il bambino in realtà quando si manifesta il disturbo (circa 40 - 60 minuti dopo che ci si addormenta solitamente) si trova nella fase non - rem del sonno, cioè la fase di sonno profondo e pertanto non è sveglio durante questi episodi, ma al tempo stesso non può stare facendo un incubo, in quanto si sogna solo nella fase di sonno rem, quindi il bambino continua a dormire ma al risveglio non ricorda nulla di quanto accaduto.

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Cause e fattori di rischio di questo disturbo.

Le effettive cause di pavor nocturnus non si conoscono ancora. Tuttavia sembra che vi siano dei fattori di rischio correlati all'insorgenza del disturbo, tra i quali possiamo citare:

Come si manifesta un episodio di pavor nocturnus?

Un episodio di pavor nocturnus dura in media da 30 secondi a 5 minuti (ma può durare anche fino a 10 - 30 minuti) durante i quali, come precedentemente accennato, anche se il bambino sembra sveglio in realtà dorme e al risveglio vero e proprio non ricorderà nulla dell'accaduto. I sintomi principali con cui si manifesta questo disturbo sono:

  • alzarsi e mettersi a sedere sul letto con gli occhi sbarrati e pupille dilatate.
  • Urlare e gridare.
  • Sudorazione profusa accompagnata da tachicardia.
  • Perdita di urina.
  • Confusione e frasi sconnesse.
  • Aumento del tono muscolare con conseguente rigidità.
  • Brividi e tremori.

Come viene fatta la diagnosi? E cosa fare contro il terrore notturno?

La diagnosi di pavor nocturnus viene fatta dal pediatra sulla base dei sintomi riferiti. Una volta diagnosticato il disturbo non vi sono cure specifiche a cui sottoporre il bambino poiché la situazione si autorisolve da sola senza lasciare conseguenze.

Tuttavia può essere utile avere alcune accortezze come ad esempio:

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Attenzione!

La somministrazione di farmaci va riservata a tutti quei casi in cui il disturbo non si risolve spontaneamente e persiste in età adulta. Solitamente possono essere somministrati farmaci quali la melatonina, per migliorare la qualità del sonno, o di L-5-idrossitriptofano che ha il ruolo di stabilizzare il sonno. Farmaci più importanti quali benzodiazepine ed antidepressivi sono da somministrare solo negli adulti ed in casi estremi ed in questi casi può essere utile affiancare una psicoterapia o una terapia cognitivo comportamentale.

L’articolo ha uno scopo puramente informativo e non intende sostituire il parere del medico.

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Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

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