Meditazione: benefici, tecniche, esercizi e tipi

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Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

La meditazione è una pratica molto diffusa in oriente che consiste nel concentrarsi e nel liberare la mente allo scopo di raggiungere uno stato di benessere interiore che si ripercuote poi sul benessere fisico. Ne esistono diverse tipologie ognuna delle quali presenta delle tecniche ben precise ma tutte hanno un aspetto in comune: concentrarsi sul respiro e sul liberare la mente da tutti i pensieri. La meditazione è utile per risolvere alcuni problemi relativi allo stress e all’ansia, per migliorare il sonno e per conoscere meglio se stessi.

    Indice Articolo:
  1. Cos'è?
  2. A cosa serve meditare?
  3. Tecniche
  4. Meditazione Buddista
    1. Zen
    2. Vipassana
  5. Meditazione cinese
    1. Qigong
    2. Taoista
  6. Meditazione indù
    1. Mantra
    2. Trascendentale
    3. Yoga
  7. Altri tipi di meditazione
    1. Reiki
    2. Cristiana
    3. Sciamanica
    4. Awa
  8. Benefici
    1. Allevia ansia e stress
    2. Aiuta a conoscere se stessi
    3. Migliora i rapporti con gli altri
    4. Rinforza l’autostima
    5. Aiuta a superare gli attacchi di panico
    6. Rende stabile l'umore
    7. Aiuta a gestire il dolore
    8. Migliora l'ossigenazione dei tessuti
    9. Favorisce il sonno
    10. Aiuta ad uscire dalle dipendenze
    11. Aiuta a gestire la sindrome da deficit di attenzione
    12. Migliora la memoria
    13. Riduce la pressione sanguigna
    14. Riduce il rischio di malattie cardiache
    15. Allevia i sintomi della menopausa

Meditazione: cos'è?

La meditazione è una pratica di rilassamento e concentrazione molto comune nel mondo orientale che si sta diffondendo anche nel mondo occidentale come disciplina olistica. Consiste nel liberare la mente dai pensieri quotidiani e rilassare la corporatura, per ottenere uno stato di benessere fisico e mentale fino a raggiungere la pace interiore. La meditazione in alcune culture è molto presente, viene addirittura insegnata nelle scuole, e numerosi libri, tra cui quelli di Osho e di Kafka, sono stati scritti riguardo a questo argomento. Esistono tantissimi tipi di meditazione, a cui si consiglia di approcciarsi sempre secondo la guida di un esperto per essere sicuri di ottenere i risultati migliori e di non fare errori che potrebbero compromettere il raggiungimento dell’obiettivo finale.

A cosa serve?

La meditazione esiste in numerose forme e tecniche che analizzeremo in dettaglio in seguito.

Qualunque sia la forma la meditazione può avere uno scopo religioso, filosofico o semplicemente il miglioramento psicofisico dell’organismo.

In linea generale possiamo dire che i punti chiave su cui si basano le tecniche di meditazione per ottenere lo scopo che è una scelta personale, sono essenzialmente due:

In base a come viene eseguita può essere:

Le tecniche sono tante, ma analizzeremo nello specifico le principali tecniche di meditazione associate alle varie tradizioni culturali:

Tecniche meditative ed esercizi.

Ognuna delle tecniche meditative presenta delle caratteristiche specifiche. Ogni religione, ogni credo ed ogni filosofia riconosce e pratica una tecnica di meditazione in maniera differente.

Approfondisci le varie tecniche di meditazione.

Meditazione Buddista o Tibetana: i diversi tipi.

La meditazione buddista, chiamata anche tibetana poiché molto praticata dai monaci buddisti del Tibet, trae origine dalla corrente filosofica del buddismo e rappresenta la tipologia più diffusa di meditazione. Esiste in diverse forme:

Classica o zen.

La meditazione classica, chiamata anche meditazione zen o zaren (che in giapponese significa meditazione seduta), è la forma più antica di meditazione. Si pratica sedendosi su un cuscino o sul tatami o sul pavimento a gambe incrociate, mantenendo la colonna vertebrale ben eretta e gli occhi abbassati verso il pavimento. Una volta in posizione si può meditare in due modi, o ci si concentra sulla respirazione contando, ad ogni inspirazione, da 10 a 1 e ripartendo da 10 una volta terminata la scala numerica, oppure si rimane seduti ad “ascoltare” l’ambiente intorno a sé e i pensieri, evitando di concentrarsi o soffermarsi su qualcosa in particolare.

Vipassana.

La meditazione Vipassana è una variante della meditazione zen che si articola in due fasi. La prima fase coincide con la meditazione zen, si utilizza la stessa posizione e ci si focalizza sul respiro. La seconda fase viene chiamata di “consapevolezza”, in quanto l’obiettivo è aprire la mente e raggiungere l’illuminazione. Questo avviene liberando la mente da ogni pensiero, e concentrandosi solo ed esclusivamente su ciò che si sta facendo, cercando di “sentire” la realtà intorno a sé mediante l’utilizzo di tutti e 5 i sensi. Questo tipo di meditazione è alla base della meditazione “mindfulness”, che altro non è che un marchio registrato da Jon Kabat Zinn per definire una meditazione vipassana di tipo laico.

I diversi tipi di meditazione Cinese.

La meditazione cinese, come sottolinea il nome, è tipica della Cina.

Prevede un insieme di pratiche che possono essere suddivise in due sottotipi fondamentali, la meditazione Qigong e le meditazioni taoiste.

La meditazione Qigong.

Qigong (letteralmente coltivare l’energia della vita) è una tipologia di meditazione che si può eseguire sia in posizione seduta sia praticando alcuni movimenti molto lenti e simili a quelli delle arti marziali. Il fine ultimo è quello di aumentare il flusso della propria energia interna (il Qi) focalizzandosi su diversi punti del corpo o su diversi movimenti. È un tipo di meditazione che spesso viene praticata dai monaci Shaolin.

Meditazione Taoista.

La meditazione taoista si basa sulla religione taoista fondata da Lao Tzu e, al pari del Qigong, mira ad aumentare il flusso di energia interna. Si suddivide in diversi sottotipi:

La meditazione taoista si esegue seduti sul pavimento con gambe incrociate, schiena dritta e occhi socchiusi che guardano un punto fisso. È una pratica talvolta difficile e pertanto si consiglia di eseguirla insieme ad un maestro.

La meditazione Indù: dal mantra allo yoga.

La meditazione indù è una tipologia di meditazione che si sviluppa a partire dalla religione induista e che quindi risulta molto diffusa nelle zone dell’India. Anche questa tipologia di meditazione si suddivide in sottotipi:

Mantra.

Mantra è la tipologia principale di meditazione che si esegue ripetendo continuamente una parola (chiamata appunto mantra) priva di significato. Ci si pone in posizione seduta con le gambe incrociate e la schiena dritta, e si ripete, dapprima mentalmente e poi vocalmente, una parola scelta, prestando molta attenzione a ripeterla correttamente. Un classico esempio di mantra è rappresentato dalla sillaba OM. Il mantra va ripetuto per un numero di volte variabile, tradizionalmente lo si ripete per 108 o 1008 volte.

Trascendentale.

La meditazione trascendentale è una variazione della meditazione mantra, il cui schema di esecuzione è uguale, ciò che cambia è che tale tipo di meditazione viene praticata due volte al giorno per un tempo variabile di 15 – 20 minuti. Questa tipologia di meditazione è insegnata in alcune scuole degli Stati Uniti, dell’Irlanda del Nord, del Sud Africa e dell’America Latina.

Yoga.

Uno dei sottotipi più diffusi di meditazione indù è la cosiddetta meditazione yoga.

Questa tipologia di meditazione si esegue in posizione seduta a gambe incrociate (facendo in modo che il bacino risulti posizionato al di sopra delle ginocchia) e schiena dritta e solitamente si avvale dell’utilizzo di un mantra per concentrarsi.

Si suddivide a sua volta in diversi sottotipi:

La meditazione yoga va eseguita solitamente insieme ad un maestro esperto poiché le tecniche sono molte, variabili e talvolta possono risultare anche pericolose se non eseguite nel modo e nella posizione corretta.

Le altre tipologie di meditazione.

Vi sono altre tipologie di meditazione che non rientrano strettamente nelle categorie sopra citate. Tra queste abbiamo la meditazione:

Reiki.

Il reiki è una tecnica di guarigione energetica e spirituale molto praticata in Giappone che, tra le sue tecniche, comprende anche la meditazione. L’obiettivo della meditazione nel Reiki è quello di rilassare la mente, raggiungere la consapevolezza e aumentare il flusso energetico all'interno dell’organismo. Si esegue ponendosi in posizione seduta a gambe incrociate e schiena dritta, con le mani giunte a livello del cuore. Ci si concentra quindi sul respiro, sulla posizione delle mani e sul flusso energetico da esse sprigionato.

Cristiana.

Quella cristiana non è una vera e propria meditazione ma più che altro una pratica contemplativa che prevede di contemplare la bibbia (riflettendo su ciò che c’è scritto), oppure di recitare preghiere in silenzio, o ancora di sedersi in silenzio in una chiesa per entrare in contatto con Dio.

Sciamanica.

Questa tipologia di meditazione prevede il raggiungimento di uno stato di “trance”, ovvero uno stato di illuminazione in cui si ha l’alterazione dello stato di coscienza. Viene anche definita meditazione trance – ipnotica e se non eseguita insieme ad un maestro esperto può essere molto pericolosa. Lo stato di trance si raggiunge ascoltando il suono ripetuto di un tamburo.

Awa.

E’una nuova tecnica di meditazione che si esegue in acqua e che è molto utile per curare gli stati di ansia e stress. Ci si immerge in acqua insieme ad un maestro e si medita concentrandosi su dove si è e sulla sensazione che l’acqua dà al proprio corpo.

Perché meditare? Benefici psichici e fisici della meditazione.

La meditazione è una pratica che, se realizzata correttamente, può apportare uno stato di benessere fisico e mentale.

Allevia gli stati di ansia e stress.

Meditare significa avere un maggior controllo della mente allontanandola dalle preoccupazioni quotidiane che creano situazioni di ansia e stress. Chi pratica una corretta meditazione con una certa frequenza, riesce a raggiungere uno stato di serenità e allevia le ansie e lo stress della vita quotidiana.Grazie allo stato di rilassamento talvolta induce anche la guarigione fisica di problemi che sono nati a causa di un eccessivo stress.

Aiuta a conoscere meglio se stessi.

Le varie tecniche di meditazione ci spingono a rivolgere la propria attenzione verso l’interno, piuttosto che verso l’esterno il che ci aiuta a conoscersi meglio, a migliorare il rapporto con sé stessi e, di conseguenza, il modo di affrontare le situazioni e la vita ed i rapporti con gli altri.

Migliora i rapporti con gli altri.

Conoscere la nostra mente e tutte le sue negatività, aiuta a mantenere la calma ad eliminare le tensioni e quindi ad avere rapporti meno conflittuali e a migliorare le relazioni con gli altri.

Rinforza l’autostima.

Una meditazione costante stimola il rilascio di adrenalina che aiuta a superare il senso di paura che si riflette sul comportamento rendendo timidi ed insicuri.

Aiuta a superare gli attacchi di panico.

La meditazione aiuta a superare, i momenti di ansia che generano gli attacchi di panico. Essa, infatti, potenzia le nostre risorse interiori e aiutandoci a reagire.

Rende stabile l'umore.

La meditazione sembra possa modificare la struttura e la funzionalità cerebrali che controllano le emozioni. Essa, infatti, riduce l’attività dell’amigdala una ghiandola associata all'ansia ed alle emozioni.

Aiuta a gestire il dolore.

La meditazione sembra avere un effetto analgesico sul dolore. Essa, infatti, regola l’attività della corteccia somatosensoriale, un’area cerebrale associata agli stimoli dolorosi, regolandone durata e intensità.

Migliora l'ossigenazione dei tessuti.

Nella meditazione il soggetto si focalizza sulla respirazione per raggiungere la concentrazione. Una buona respirazione riequilibra i livelli di ossigeno e anidride carbonica nel nostro organismo.

Favorisce il sonno.

I disturbi del sonno sono spesso legati allo stress che riduce i livelli di serotonina che regola il tono dell’umore e il sonno. La pratica della meditazione aumenta il livello di serotonina e riduce gli ormoni dello stress e quindi regola il ritmo sonno veglia.

Il rilassamento derivante dalla meditazione aiuta sia a favorire il sonno (nel caso in cui si pratichi la meditazione prima di dormire), sia ad avere energie durante la giornata (se si pratica la meditazione mattutina).

Aiuta ad uscire dalle dipendenze.

La meditazione porta rilassamento e recupero del proprio io. Acquisire coscienza dei propri problemi è il punto di partenza per la guarigione. Inoltre nel corso della meditazione si verifica un rilascio della dopamina endogena che solleva il tono dell’umore.

Aiuta a gestire la sindrome da deficit di attenzione.

Sembra, infatti, che la meditazione rinforzi le pareti della corteccia cerebrale che sono responsabili dei meccanismi dell’attenzione. Inoltre essa aiuta a recuperare la concentrazione e quindi ci predispone a pensare a più cose contemporaneamente.

Migliora la memoria.

La meditazione stimola l’ippocampo, quella zona del cervello che svolge un ruolo importante nella formazione della memoria.

Riduce la pressione sanguigna.

La meditazione porta ad un completo rilassamento il quale stimola la produzione di ossido nitrico, un composto che ha importanti funzioni nel nostro organismo come la vasodilatazione e la trasmissione degli impulsi nervosi.

Riduce il rischio di malattie cardiache.

Riduce lo stress, abbassa la pressione e può essere considerata come uno stile di vita alternativo che si ripercuote positivamente sulla salute cardiaca.

Allevia i sintomi della menopausa.

La meditazione non solo allevia tutti i sintomi psicologici della menopausa quali sbalzi di umore, depressione e disturbi del sonno, ma, attiva la corteccia insulare anteriore destra del cervello che regola la sensazione del caldo e del freddo e quindi riduce le vampate tipiche della menopausa.

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Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

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