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Che cos'è la glucosamina? Qual è la differenza tra solfato, cloridrato e fosfato? Quali sono gli usi ed i possibili effetti collaterali? Quanto costano gli integratori e qual'è la posologia ideale? Scopriamolo.
La glucosamina è una sostanza naturale che si trova nel nostro corpo e più precisamente nei tessuti connettivi, come il tessuto osseo e cartilagineo, nel derma, nei tendini.
La sua importanza è dovuta al fatto che essa rappresenta il precursore dei principali componenti strutturali dei connettivi: i glicosaminoglicani (GAG).
A livello delle articolazioni, per esempio, la sintesi delle principali componenti della cartilagine e del liquido che circonda le strutture articolari, avviene a partire da un comune precursore: la glucosamina- 6 fosfato. Un composto sintetizzato dalla molecola di glucosio per opera dell’enzima glucosamina-6 fosfato.
La glucosamina non è presente in alcun alimento, ma viene estratta dai tessuti dall'esoscheletro dei crostacei: aragoste, granchi e gamberi.
Il trattamento di patologie osteoartritiche avviene grazie agli integratori.
Da quanto detto finora per sua natura la glucosamina agisce sulla salute dei tessuti connettivi. L’utilizzo degli integratori può essere associato principalmente a 2 tipi di azione:
Ma quali sono i benefici derivanti da queste proprietà? Diversi studi clinici hanno riconosciuto alla glucosamina la capacità di apportare benefici per la più comune forma di artrosi, l’osteoartrite, in cui si assiste ad un assottigliamento e indebolimento del tessuto cartilagineo e diminuzione di liquido articolare, che procura dolore e irrigidimento dell’articolazione.
La glucosamina trova impiego in tutti i casi in cui è necessario riparare un tessuto connettivo e nella cura del dolore articolare perché la glucosamina ha un’azione antiflogistica in quanto in grado di inibire la COX-2, un enzima coinvolto nella produzione di molecole pro-infiammatorie.
Essa viene utilizzata nell'artrosi cervicale che interessa i dischi intervertebrali cervicali comportando dolore e rigidità; nell'artrite reumatoide, una patologia autoimmune che colpisce la membrana sinoviale, la struttura che circonda il liquido sinoviale e in tutti i casi di dolore articolare quando non è possibile utilizzare o proseguire una terapia con antinfiammatori non steroidei (FANS), che attualmente risultano essere la terapia d’elezione, ma che a lungo andare causano danni al fegato.
La glucosamina viene consigliata agli sportivi dopo il quarantesimo anno di età per la prevenzione dell’artrite. Gli atleti, infatti, sottopongono le articolazioni, soprattutto delle ginocchia, a stress meccanici e usura. Per preservare l’elasticità della cartilagine e la consistenza del liquido sinoviale, non di rado gli sportivi utilizzano integratori a base di glucosamina arricchiti con acido ialuronico. L’effetto protettivo della glucosamina si esplica anche a livello dei tendini, dove la sua presenza è necessaria per la costruzione delle strutture elastiche, come il collagene, che proprio negli atleti vengono sottoposte a stimoli di trazione d elongazione e per questo sono più predisposti a strappi e tendiniti. Un esempio è l’infiammazione dei tendini a livello del tallone che causa dolore e contrattura muscolare nella zona infiammata, è molto comune negli atleti ma anche nei soggetti obesi.
Puoi approfondire gli esercizi utili per rinforzare le ginocchia soggette a stress e pressioni soprattutto per gli sportivi.
La glucosamina viene utilizzata anche per la formulazione di cosmetici anti-age, che sfruttano il fatto che dalla sua disponibilità, in qualsiasi tessuto connettivo, dipende la quantità di glicosaminoglicani prodotti. Il derma è un connettivo e non fa eccezione a questo meccanismo intrinseco. Per cui, i prodotti a base di glucosamina ad uso topico non fanno altro che fornire al derma il substrato per la formazione di fibre che conferiscono elasticità e tonicità alla pelle contrastando efficacemente la formazione delle rughe causate dalla perdita di tono del tessuto. Le creme viso a base di glucosamina accoppiano a questa un complesso fosfolipidico, che consente il passaggio del principio attivo attraverso l’epidermide verso il derma.
Dal momento che come accennato la carenza di glucosamina è comune a tutti i tessuti colpiti da artrosi e dolori articolari di vario genere, numerosi scienziati sono stati spinti a ricercare una formulazione a base di glucosamina, molto simile a quella endogena per avere meno effetti collaterali possibili.
Nascono così i due prodotti in commercio, risultati dalle ricerche:
La più utilizzata è la glucosamina solfato, tuttavia, non c’è alcuna differenza di efficacia o controindicazione tra le due, uguale anche il prezzo, l’unica differenza è l’anione che veicola l’assorbimento del principio attivo (la glucosamina appunto).
Non si parla di farmaci ma di integratori, visto che il principio attivo ha un corrispettivo endogeno ossia è presente anche in natura.
La glucosamina può essere sia un prodotto di sintesi, realizzato in laboratorio, che estratto dal carapace dei crostacei (glucosamina marina). Ma per chi preferisce un prodotto naturale ma è allergico ad alcune componenti dei crostacei, oltre che per vegetariani e vegani, è disponibile anche in erboristeria, un integratore di glucosamina di origine vegetale (90 compresse 25 euro).
Gli integratori possono presentarsi sia come capsule o compresse di glucosamina pura, sia di glucosamina associata con altre sostanze che coadiuvano l’azione protettiva sulla cartilagine.
Spesso la glucosamina viene associata negli integratori al solfato di condroitina.
Alcuni integratori combinano l’azione della glucosamina a quella dell’acido ialuronico, un componente strutturale, anch'esso prodotto naturalmente nei tessuti connettivi e in particolare nel liquido sinoviale al quale, per la sua particolare struttura conferisce viscosità, fluidità.
L’azione combinata può essere data dall'aggiunta agli integratori di glucosamina di omega 3 acidi grassi dai numerosi effetti benefici sull'organismo, tra cui l’azione analgesica immediata dovuta all'inibizione di alcune citochine, molecole coinvolte nell'innesco dei processi infiammatori.
La quantità di glucosamina da assumere quotidianamente è pari a 1500 mg, suddivisa in due o tre dosi, possibilmente dopo i pasti. L’effetto analgesico si ha già alle prime somministrazioni ma per avere anche l’effetto a lunga durata, di ricostruzione cartilaginea e sinoviale, bisogna eseguire la terapia per almeno due mesi. Generalmente la somministrazione può durare anche fino a tre anni, periodo entro il quale non è stata registrata alcuna significativa tossicità.
In ogni caso possono essere presi in considerazione trattamenti ciclici che durano pochi mesi e da ripetere con regolarità.
Secondo molti studi clinici la glucosamina è una sostanza sicura comunque non è consigliabile la sua assunzione in determinate situazioni.
La glucosamina deve essere presa con cautela da pazienti con diabete di tipo 2: la glucosamina endogena viene sintetizzata a partire da glucosio. Quando viene somministrata la dose endogena, parte del glucosio non viene più utilizzato a questo scopo per cui si può assistere ad un aumento della glicemia nel sangue.
I soggetti con patologie renali possono andare incontro ad effetti avversi a seguito della somministrazione di glucosamina a causa della presenza di cloruro di potassio come eccipiente che funge da stabilizzatore e che può complicare la funzionalità renale già compromessa. Un altro eccipiente della glucosamina è il sodio (30% circa), che da solo non può essere causa di ritenzione idrica ma in presenza di una dieta non iposodica contribuisce ad un potenziale aumento.
Poiché non si conoscono gli effetti della glucosamina in gravidanza e allattamento se ne sconsiglia l’uso in questi periodi. L’utilizzo di glucosamina è sconsigliato anche a bambini e ragazzi, nei quali la cartilagine e il tessuto osseo sono in crescita o comunque in continuo turn over.
La glucosamina naturale derivata dal guscio dei crostacei va evitata a chi è allergico
Le reazioni avverse sono poche e di lievi entità.
Assumere integratori di glucosamina non è indicato in corso di terapia anticoagulante con warfarin (coumadin), poiché ne potenzia l’effetto con rischio emorragico.
Inoltre, con alcuni chemioterapici la glucosamina può agire da attivatore della proliferazione dando un effetto opposto a quello desiderato.
L’uso concomitante del paracetamolo e glucosamina può avere effetti indesiderati gastrici perché il primo inibisce l’enzima COX-1, ubiquitario, coinvolto nell'infiammazione ma anche nella funzione di protezione allo stomaco e, contemporaneamente, la seconda innalza iperacidità per la presenza di sali come eccipienti.
Alcuni studi effettuati in Danimarca hanno evidenziato una percentuale di rischi di aumento di colesterolo a seguito dell’utilizzo di glucosamina. Il meccanismo secondo il quale la glucosamina causerebbe ipercolesterolemia è ancora sconosciuto, ma si sa che al cessare della terapia, il quadro lipidico nel sangue viene ripristinato.
La glucosamina si trova in farmacia ed erboristeria sono disponibili integratori di glucosamina in capsule, bustine e compresse (la terapia è tutta a carico del paziente).
La quantità di glucosamina in ogni capsula o compressa o bustina, in genere è da 500 mg o 750 mg, per facilitare la somministrazione.
La si può trovare pura al 100%, vegetale (costo pari a 25,00 euro circa), ma in genere viene accoppiata a condroitina, estratta dalla cartilagine dello squalo o di origine bovina (60 capsule o compresse costano da 15,00 a 25,00 euro circa).
Nate dall'esigenza di avere alternative vegetali sono le bustine di glucosamina estratta da Aspergillus niger, una muffa, quindi, non di origine animale (20 bustine hanno un costo di circa 20 euro).
Gli studi disponibili fino ad oggi sembrano dimostrare che l’assunzione di glucosamina solfato per via orale, sia in grado di produrre una modesta riduzione del dolore articolare.
In realtà i dati sono contrastanti: gli studi effettuati dall'industria riportano una certa efficacia, mentre studi indipendenti hanno riportato un’efficacia molto lieve o addirittura inesistente.
La rivista medica International Journal of Clinical Practise ha pubblicato un metanalisi (integrazione e comparazione di diversi studi clinici) degli studi effettuati sull'utilità della glucosamina solfato e cloridrato ed che afferma che esse non hanno dimostrato reali benefici anche dopo 6 mesi di trattamento.
E’ per tale motivo che Europa la glucosamina non è stata approvata dalla FDA (Food and Drug Administration) per l’uso medico, ma solo come integratore alimentare.
La glucosamina è stata suggerita anche come sostanza dimagrante, ma ad oggi non esiste alcuna evidenza scientifica di una sua efficacia per perdere peso.
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