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Partendo dal menù della dieta Plank, sia nella forma originale che nella modificata, approfondiamo benefici e controindicazioni. Funziona? Molte sono le opinioni contrastanti, promette di perdere circa 9 kg in soli 15 giorni, sarà vero?
La dieta Plank è un regime dimagrante che promette un dimagrimento rapido (solo 15 giorni) che può essere mantenuto per tre anni. Si tratta di un regime ipocalorico, iperproteico e decisamente restrittivo che non ammette varianti.
Prevede una drastica riduzione di alcuni alimenti ed un consumo eccessivo di proteine, che è ben lontano dai canoni di un'alimentazione sana e corretta. Inoltre la dieta Plank non associa nessun tipo di esercizio fisico al regime alimentare.
Approfondisci quali sono le caratteristiche di una sana dieta ipocalorica.
Non si è mai riusciti a risalire al reale fondatore di questa dieta, neppure il celebre istituto di ricerca di Berlino, amministrato dalla società Max Plank, la riconosce come suo prodotto (anzi la critica negativamente). Eppure la dieta dieta Plank è famosissima in tutto il mondo e, seppure non più recentissima, è ancora molto attuale.
La dieta Plank consiste in uno schema alimentare fortemente proteico.
Infatti, a pranzo come a cena prevalgono carne fresca o trasformata, pesce, uova e formaggio, tutte fonti proteiche, con un minimo apporto di fibre e vitamine date dalle carote, dagli spinaci, dall'insalata e dalla frutta.
Praticamente gli zuccheri complessi, che dovrebbero rappresentare il 45% delle calorie giornalmente, sono ridotti al solo panino, tra l’altro escluso il lunedì, e gli zuccheri semplici della frutta ad una sola porzione.
I grassi vegetali sono inesistenti, mentre quelli animali sono solo quelli inclusi nella carne e nel pesce.
Una dieta così fatta, costringe l’organismo ad attivare quasi esclusivamente il metabolismo proteico per produrre energia e mettere in moto, quindi, vie enzimatiche e processi energeticamente dispendiosi. In altre parole, questa dieta sfrutta il fatto che, utilizzando proteine per produrre energia, l’organismo, paradossalmente, consuma più energia.
Di seguito, lo schema alimentare proposto dalla dieta Plank, giorno per giorno e da ripetere, secondo la dieta, per due settimane.
Fondamentale è non apportare modifiche e non bere nient’altro che acqua naturale.
Lunedì
Colazione: caffè completamente amaro
Pranzo: due uova, cucinate senza grassi (sode), spinaci bolliti con un pizzico di sale
Cena: carne arrosto (o una bistecca) e insalata
Martedì
Colazione: caffè completamente amaro e un piccolo panino
Pranzo: una fetta di carne, meglio se una bistecca, lattuga e cicoria e un frutto
Cena: mangia del prosciutto cotto a volontà e un’arancia.
Mercoledì
Colazione:caffè completamente amaro e un panino di piccole dimensioni
Pranzo: mangia un paio di uova, cucinate senza grassi (sode) pomodori all’insalata
Cena: prosciutto cotto a volontà e insalata mista.
Giovedì
Colazione: caffè completamente amaro e un piccolo panino
Pranzo: un uovo sodo, formaggio tipo svizzero (con moderazione) carote crude o cotte e
Cena: yogurt scremato e un frutto.
Venerdì
Colazione: caffè completamente amaro e un piccolo panino
Pranzo: pesce lessato e pomodori
Cena: una bistecca, lattuga e cicoria.
Sabato
Colazione: caffè completamente amaro e un piccolo panino
Pranzo: petto di pollo grigliato
Cena: un uovo sodo e carote crude o cotte.
Domenica
Colazione: una tazza di tè senza zucchero ne latte, al massimo con una fettina di limone
Pranzo: bistecca alla griglia e un frutto
Cena: a piacere (con moderazione).
Essendo molto restrittiva, non tutti riescono ad aderire a questo tipo di dieta nella sua versione originale: nasce così la dieta Plank modificata. Alcuni, per esempio, non amano mangiare un intero panino a colazione che quindi viene sostituito con tre fette biscottate. A pranzo, il giovedì, è consentito scegliere il formaggio tra quelli magri, come quelli spalmabili.
L’unica inversione tra pranzo e cena è concessa la domenica, dove se si preferisce si può mangiare liberamente a pranzo e la sera seguire lo schema.
Chi non preferisce le uova sode può cucinarle in altro modo ma importunate è che non venga utilizzato l’olio. Non deve meravigliare il fatto che le variazioni non sono tante, perchè, infatti, un requisito fondamentale della dieta Plank è seguire esattamente il menù proposto senza fare sostituzioni arbitrarie. Non esiste infatti una versione vegetariana di questa dieta.
Una dieta che si è diffusa come la plank, con il solo passaparola anche attraverso i mezzi di comunicazione come il web, dobbiamo ammetterlo, è sicuramente una dieta di successo.
Tra morsi di fame e debolezza generale, alla fine dei quindici giorni, i risultati sono evidenti.
Qualcuno registra una perdita un po inferiore ma il numero di chili persi è comunque proporzionale alla fermezza con cui è stata eseguita la dieta. Secondo il passa parola di chi l’ha seguita il risultato dovrebbe mantenersi per due anni, senza bisogno di un programma di mantenimento.
Questa è un’altra delle caratteristiche che la distingue dalle altre diete. Qualsiasi perdita di peso programmata, infatti, prevede un periodo di mantenimento di durata variabile, in genere un mese, che serve a stabilizzare il peso raggiunto.
La plank sembra non averne bisogno, ma gli stessi sostenitori affermano che comunque non si può riprendere a mangiare come prima, ma con “un certo buon senso”.
La dieta Plank promette risultati eccezionali:
9 chili in soli 15 giorni, se seguita alla lettera e senza il fastidio di proseguire con una dieta di mantenimento!
Le testimonianze sono varie e contraddittorie. A parlarne positivamente sono soprattutto persone notevolmente in sovrappeso o obese (non è certo indicata per chi deve perdere solo un paio di chili) e che hanno necessità di avere risultati a breve termine. Sostenitori di questo schema alimentare sono anche i reduci di altre diete , che, proprio a causa di questo continuo sottoporsi a regimi ipocalorici, non riescono più a dimagrire, e provano la Plank nel tentativo di riattivare il metabolismo.
I principali oppositori della dieta Plank sono i nutrizionisti e, in generale, gli esperti del settore dell’alimentazione. La dieta Plank, in effetti, è una dieta del tutto sbilanciata: gli zuccheri complessi sono troppo pochi, come anche le fibre, importanti a vari livelli, i grassi vegetali totalmente assenti. Troppo elevato è, invece, il carico di proteine con conseguente accumulo di tossine nell'organismo. Proprio per questo la dieta non può essere protratta per più di quindici giorni.
Inoltre gli oppositori di questa dieta, sostengono che essa non accelera il metabolismo, ma anzi, contribuisce a rallentarlo e predispone coloro che la seguono ad altre esperienze negative.
Numerosi studi lo confermano: mangiare proteine per un periodo di tempo predispone l’organismo ad ingrassare nei periodi successivi, quando si introducono anche altri alimenti. Esperimenti condotti su topi costretti ad utilizzare esclusivamente il metabolismo proteico, hanno dimostrato che ,nei periodi successivi, essi mostrano una maggiore tendenza ad ingrassare.
Essendo, infatti, un regime molto sbilanciato e che non prevede alcuna fase di mantenimento, dopo il calo di peso veloce , riprendendo l'alimentazione a volte anche si eccede e si recuperano i chili perduti altrettanto velocemente.
Il famigerato effetto yo-yo peggiora il rapporto col cibo ed innesca un circolo vizioso.
la dieta Plank, è ricca di alimenti di origine animale, e quindi potrebbe ad aumentare i livelli di colesterolo nel sangue. E' quindi vietata ai soggetti con ipercolesterolemia e quindi ai pazienti cardiopatici.
Il caso delle uova nel regime alimentare Plank.
Nessun altro regime che si rispetti ne propone così tante in una sola settimana, perchè?
Nella dieta plank le uova dovrebbero servire ad accelerare il metabolismo, per cui vengono inserite in abbondanza nella prima parte dello schema dietetico che funge, per così dire, “da urto” per il metabolismo e poi ancora nella seconda fase per prolungare l’attività metabolica. Ma il potere di velocizzare il dispendio calorico da parte delle uova è solo un mito da sfatare: è vero infatti che le proteine “nobili”, cioè ad alto valore biologico”, dell’uovo, sono energeticamente dispendiose da digerire, ma il metabolismo non ne risulta necessariamente innalzato.
Non dimentichiamo, inoltre, che il colesterolo, di cui le uova sono ricche, essendo un lipide va ad arricchire le cellule adipose che costituiscono il tessuto grasso, senza contare gli effetti nocivi che ha sul cuore se in eccesso. In media due uova a settimana bastano a garantire il giusto apporto di colesterolo, importante in molti processi biologici, ma dannoso ad alte dosi.
La dieta, a causa dell'eccessivo carico di lavoro a cui sono sottoposti i reni è sconsigliata a coloro che soffrono di diabete.
Il diabete, infatti, può danneggiare i vasi sanguigni dei reni che non riescono a filtrare adeguatamente il sangue provocando un accumulo di scorie nel sangue.
Una corretta alimentazione è fondamentale per il normale accrescimento intrauterino del feto. Naturalmente un regime alimentare così restrittivo e squilibrato può causare danni alla madre ed al nascituro ed è, quindi, tassativamente vietato a donne in gravidanza.
La dieta plank può risultare deleteria per chi a patologie renali, la massiccia assunzione di proteine costringe i reni ad un eccessivo lavoro non sostenibile in presenza di una funzionalità ridotta.
La dieta plank on è indicata neppure per chi soffre di anemia perchè ne risulterebbe peggiorata per lo scarso apporto di ferro.
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