Come fare a smettere di mangiarsi le unghie? Le soluzioni comprendono i rimedi della medicina alternativa per i casi più lievi fino ad arrivare ai farmaci o alla psicoterapia quando il disturbo è causato da problemi più seri. Approfondiamo tutte le strade per sconfiggere l’onicofagia.
Mangiarsi le unghie è un’abitudine, in alcuni casi patologica, che può rivelarsi davvero dannosa per la salute delle mani, ma, fortunatamente, esistono vari metodi per smettere di farlo. L'onicofagia, infatti, può essere trattata attraverso diversi rimedi, in base al grado di gravità del problema.
Tra i rimedi per intervenire abbiamo:
Fitoterapia, ovvero si utilizzano piante contenenti particolari principi attivi che aiutano a evitare di mangiarsi le unghie. La fitoterapia sostiene di poter intervenire sia direttamente sul sintomo, cioè sul mordicchiare le unghie, sia indirettamente sul sintomo, agendo cioè sulla causa scatenante.
Omeopatia, cioè si utilizzano preparazioni omeopatiche sotto forma di granuli che secondo la medicina alternativa possono riequilibrare la psiche e risolvere il sintomo indirettamente.
Fiori di Bach, cioè rimedi che a parere del floriterapeuta hanno la peculiarità di intervenire sulle sensazioni e sulle emozioni, riequilibrandole e quindi risolvendo il problema a monte.
Rimedi fai da te ovvero i cosiddetti rimedi della nonna, che prevedono l'utilizzo di ciò che si ha a casa comunemente come rimedio per il sintomo.
Farmaci, da utilizzarsi esclusivamente in casi ben selezionati e sotto controllo medico. Sono utili nel caso in cui i rimedi naturali o fai da te non siano efficaci o quando di base vi sia un serio problema psicologico.
Psicoterapia, da affiancare alla terapia comportamentale per risolvere i problemi di fondo che hanno portato all'insorgenza del problema.
Prima di passare ai rimedi per smettere di mangiarsi le unghie facciamo un breve excursus sull’onicofagia.
Che cos’è l’onicofagia?
Con il termine onicofagia si indica un disturbo che porta il soggetto a mangiarsi e rosicchiarsi le unghia e le pellicine delle dita. L'onicofagia può essere provocata da un semplice periodo di stress, ma talvolta può nascondere un disturbo molto più serio e rientrare nella famiglia dei disturbi del controllo degli impulsi o dei tic nervosi. È molto frequente nei bambini, in particolare la riscontriamo nel 30% dei bambini tra i 7 ed i 10 anni e nel 45% degli adolescenti, come indice di un disagio provato che non riescono ad esprimere, ma la si può riscontrare anche in età adulta. Se non adeguatamente trattata porta a conseguenze serie per le unghie quali fragilità, indebolimento e sfaldamento, fino all'insorgere di vere e proprie lesioni ungueali, che possono infettarsi.
Rimedi naturali per l’onicofagia non patologica.
I rimedi naturali sono indicati per tutti i casi di onicofagia non patologica, derivante da stati temporanei di stress. Tra i rimedi naturali vi sono la fitoterapia, che si basa sull'utilizzo di piante, l'omeopatia ed i fiori di Bach ed i cosiddetti "rimedi della nonna", cioè rimedi fai da te con ciò che si trova in casa.
Fitoterapia.
I rimedi fitoterapici utilizzati per il trattamento dell'onicofagia sono a base di piante contenenti sostanze piccanti o amare che si applicano direttamente sulle unghia sottoforma di tintura madre, gel o come sostanza pura.
Tra le piante consigliate dal fitoterapista abbiamo:
Peperoncino: contiene capsaicina che è il principio attivo responsabile del sapore piccante. Può essere applicato direttamente sulle unghie strofinandolo oppure sottoforma di smalto trasparente contenente il principio attivo. È importante stare attenti a non strofinarsi gli occhi dopo aver applicato il peperoncino.
Aloe vera: contiene antrachinoni catartici e sostanze amare e se applicata sulle unghie, sottoforma di gel miscelato con alcune gocce di aceto o di tintura madre, conferisce un sapore amaro e sgradevole.
Tea tree oil: rappresenta il principio attivo della pianta di melaleuca è una sostanza che ha molteplici proprietà curative. Tuttavia il suo sapore è molto sgradevole e pertanto se applicato direttamente sulle unghie può aiutare in caso di onicofagia.
Genziana: da utilizzare sottoforma di tintura madre da applicare direttamente sulle unghie, questa pianta contiene principi attivi quali glucosidi amari (ad esempio genziopicrina e genziamarina) che, applicati sulle unghie, conferiscono un sapore sgradevole.
Accanto a questi rimedi è possibile associare rimedi erboristici antistress per agire a livello del problema di base che determina l'onicofagia. Tra questi abbiamo le tisane rilassanti a base di erbe contenenti sostanze rilassanti e sedative quali la camomilla, il biancospino, la melissa e la passiflora, ed i rimedi quali:
Tiglio, da assumere sottoforma di macerato glicerico (50 gocce tre volte al giorno per almeno 3 mesi), contiene principi attivi rilassanti quali cumarine, mucillagini, tannini ed oli essenziali.
Iperico, che contiene principi attivi ad azione sedativa quali ipericina, quercetina ed iperoside, e che si assume sottoforma di tintura madre (20 gocce due volte al giorno) o estratto secco (500 - 800 mg al giorno).
Boldo, una pianta spesso utilizzata per il trattamento dei tic nervosi e pertanto potenzialmente utile anche per l'onicofagia. Contiene principi attivi quali boldina, cineolo e ascaridolo e si assume sottoforma di tintura madre (20 - 40 gocce due volte al giorno).
Omeopatia e fiori di Bach.
I rimedi omeopatici ed i fiori di Bach a parere del naturopata intervengono nel trattamento dell'onicofagia andando a migliorare le possibili cause scatenanti a livello psichico.
Per quanto riguarda l'omeopatia i rimedi maggiormente utilizzati sono:
Ignatia: da utilizzarsi alla concentrazione 9 o 5 CH in base ai casi con una posologia di 5 granuli 1 o 2 volte al giorno. È indicata in caso di tic nervosi ed in generale per tutti gli stati di tensione.
Staphysagria: questo rimedio si utilizza alla concentrazione 5 CH e con una posologia di 5 granuli da 3 a 4 volte al giorno, ed è indicato per tutti quei soggetti in cui lo stato di nervosismo permane da molto tempo o per chi soffre di disturbi ossessivo compulsivi.
Phosphoricum acidum: si utilizza in tutti quei casi di onicofagia legata ad uno stress da perdita quale la fine di una storia, un lutto o la perdita del lavoro. La concentrazione è 5 CH e la posologia è di 5 granuli da 3 a 4 volte al giorno.
Agaricus: da utilizzarsi in concentrazione 9 CH e con posologia di 5 granuli da 1 a 2 volte al giorno, questo rimedio è ottimo per tutti i tic nervosi compresa l'onicofagia.
Ammonium bromatum: da utilizzare in concentrazione variabile e con posologia di 5 granuli da 3 a 4 volte al giorno, questo rimedio è indicato nei casi di onicofagia associata a formicolio e sensazione di dover mordere le unghia.
Natrum muriaticum: utile in caso di onicofagia legata a depressione, questo rimedio si assume con una posologia di 5 granuli da 3 a 4 volte al giorno e con una concentrazione 5 CH.
Per quanto riguarda invece i fiori di Bach, questi si assumono con una posologia di 4 gocce sublinguali 4 volte al giorno, ed i più indicati dal naturopata nel trattamento dell'onicofagia sono:
Sweet chestnut, per onicofagia legata a somatizzazione di eventi traumatici.
Beech, quando l'onicofagia è legata a repressione e controllo delle sensazioni e dei sentimenti.
Agrimony, utilizzato per tutti gli stati ansiosi da cui derivano i comportamenti ossessivi.
Holly, quando il disturbo ossessivo è anche correlato ad episodi di aggressività.
White chestnut, in caso di tic nervosi in generale.
Crab apple, quando l'onicofagia deriva da stati depressivi caratterizzati dalla scarsa opinione di se stessi.
Cherry plum, in caso di mancanza di autocontrollo.
Rimedi fai da te per smettere di mangiarsi le unghie.
Per il trattamento dell'onicofagia vi sono anche dei rimedi fai da te, consigliati dalla nonna, da farsi con ciò che si ha in casa comunemente, ad esempio:
Aglio: l'aglio è un ottimo rimedio per smettere di mangiarsi le unghie. Si consiglia di strofinarlo sulla punta delle unghie di modo da conferire quel caratteristico odore pungente e quel sapore forte tipico dell'aglio. In alternativa si possono porre in una ciotolina contenente olio di oliva 2 - 3 spicchi di aglio tritati, lasciare per un po' (10 - 20 minuti) finchè l'olio non ha assorbito l'aroma dell'aglio ed inserire le dita all'interno dell'olio per 5 minuti. Questo rimedio è indicato anche per chi mangia le cuticole.
Cipolla: al pari dell'aglio anche la cipolla ha un odore pungente ed un sapore non gradevolissimo. Va strofinata su unghia e cuticole, e si possono utilizzare sia la polpa che le bucce della cipolla.
Succo di limone: l'acido citrico del succo di limone gli conferisce un sapore aspro e pungente. Strofinare le dita con mezzo limone o immergere le dita per qualche minuto nel succo di limone potrebbe aiutare con l'onicofagia.
Aceto: immergere per qualche minuto le unghie in una tazza di aceto bianco potrebbe essere un altro ottimo rimedio. L'aceto, infatti, conferisce un sapore acre e sgradevole alle unghie e, se si immergono le dita fino alle cuticole, il rimedio è ottimo anche per chi oltre alle unghia rosicchia anche le cuticole. È consigliabile non utilizzare l'aceto balsamico poiché potrebbe macchiare le unghia.
Succo di pompelmo: si possono immergere le dita nel succo di pompelmo per 5 minuti o strofinare mezzo pompelmo sulle unghie. A differenza del limone che ha un sapore aspro, il pompelmo ha un sapore amaro e pertanto in alcuni casi (per esempio quando non si è infastiditi dall' aspro del limone) è più indicato per l'onicofagia.
Rimedi medici in caso di onicofagia patologica.
L'utilizzo di rimedi medici quali farmaci e sedute di psicoterapia, è indicato soltanto nei casi in cui l'onicofagia sia molto grave e non risponde, o non può essere trattata, con i rimedi naturali elencati precedentemente.
I farmaci per il trattamento dell'onicofagia sono per lo più degli smalti trasparenti, venduti in farmacia, a base di sostanze molto amare, che si applicano sulle unghie. Altri possibili farmaci da utilizzare sono:
Quelli usati per trattare altri disturbi ossessivo - compulsivi quali fluvoxamina e fluoxetina.
Farmaci antidepressivi quali desipramina e clomipramina, che rientrano nella famiglia degli antidepressivi triciclici.
Utilizzo della vitamina B inositolo che agisce a livello della serotonina e quindi controlla gli impulsi nervosi.
Importante è invece la psicoterapia associata alla terapia comportamentale. Difatti spesso, alla base dell'onicofagia, vi sono dei disturbi psichici e psicologici che vanno trattati con le adeguate terapie.
Una tecnica della terapia comportamentale, chiamata Habit Reversal Training, si basa sul tentare di far sostituire al soggetto il comportamento ossessivo del mangiarsi le unghie con un comportamento non dannoso.
Consigli utili per non mangiarsi le unghie.
Di seguito riportiamo alcuni consigli che possono essere utili per cercare di ridurre il disturbo senza ricorrere a rimedi medici.
Quando si avverte l'impulso di mangiarsi le unghia masticare un chewing - gum possibilmente senza zucchero (per evitare di assumere calorie e di favorire la carie), o una radice di liquirizia (questa seconda scelta in caso non si soffra di pressione alta poiché la liquirizia provoca rialzi pressori).
Fare la manicure, con smalti semipermanenti, gel oppure con delle unghie finte. In questo modo mangiarsi le unghie sarà difficoltoso e piano piano il disturbo dovrebbe attenuarsi.
Imparare dei semplici esercizi di autocontrollo che prevedono la presa di coscienza dell'azione di mangiarsi le unghie. Ogni qual volta si avverte l'impulso fermare il dito a pochi cm dalle labbra (3 - 5 cm), e poi allontanarlo gradualmente. Successivamente mettere il dito in bocca tra i denti e mantenerlo per qualche minuto senza morderlo. Ripetere questi esercizi un paio di volte al giorno.
Utilizzare dei cerotti per fasciare le unghia o indossare dei guanti di modo da rendere le unghia inaccessibili ogni qualvolta si voglia mangiarle.
L’articolo ha scopo puramente informativo; per avere maggiori informazioni sui rimedi contro l’onicofagia consultate il vostro medico di fiducia.
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