Mal di testa in gravidanza: cause e rimedi naturali

Consulente Scientifico:
Dottoressa Alessandra Cavallari
(Specialista in ostetricia)

Il mal di testa, come molti altri disturbi, può essere sgradito compagno della donna in gravidanza. Può attenuarsi nelle future mamme che già ne soffrivano ma può comparire in quelle che non lo hanno mai avuto! Esaminiamo tutte le possibili cause ma anche i rimedi naturali e farmacologici per combatterlo in gravidanza!

    Indice Articolo:
  1. Le cause
    1. Primo trimestre
    2. Secondo trimestre
    3. Terzo trimestre
  2. Rimedi
    1. Rimedi naturali
    2. Farmaci

Mal di testa in gravidanza: tutte le cause

Come accade spesso quando si parla di disturbi nelle donne incinte, occorre conoscere cosa li causa, distinguendo anche i vari periodi di comparsa.

Il mal di testa, durante la gestazione, infatti, può insorgere nel primo trimestre e di solito non è associato a particolari rischi.

Se invece compare alla fine del secondo e soprattutto durante il terzo può essere segno che qualcosa non va.

Distinguiamo dunque tutte le possibili cause di cefalee nei tre trimestri.

Cause di mal di testa nel primo trimestre di gravidanza (fino alla 13esima settimana):

Cause del mal di testa nel secondo trimestre (dalla 14esima alla 27esima settimana):

Cause del mal di testa nel terzo trimestre di gravidanza (dalla 28esima settimana fino a termine gravidanza):

 

Mal di testa e gestosi EPH.

Esiste una condizione particolarmente pericolosa che può interessare le donne durante la fine del secondo trimestre o, frequentemente, nel terzo trimestre di gestazione.Si chiama Pre-Eclampsia ma è ancora nota con il nome di Gestosi EPH (abbreviazione dei termini inglesi Edema, Protenuria e Hypertension) e tra i principali sintomi presenta proprio la cefalea.

Le caratteristiche di un mal di testa pericoloso nella donna incinta, perché sintomo della Gestosi sono:

  • Compare per la prima volta alla fine secondo trimestre.
  • Compare nel terzo trimestre.
  • E’ associato ad un aumento di peso anomalo (superiore a 500 grammi a settimana), dovuto alla ritenzione di liquidi.
  • E’ associato a gonfiore (edema) delle caviglie, delle tibie e poi dei piedi, delle mani e del viso, che sono le zone dove i liquidi si accumulano.
  • E’ accompagnato o provocato dall’aumento improvviso della pressione arteriosa (ipertensione).
  • E’ concomitante alla presenza di alti livelli di proteine nelle urine (Proteinuria)

L’Eclampsia è probabilmente una tra le più pericolose complicanze della gravidanza ed oltre al forte mal di testa è preceduta da sintomi molte caratteristici:

  • Disturbi visivi, disturbi uditivi e formicoli.
  • Dolore epigastrico (dolore molto forte al di sotto del torace, nella parte alta dell’addome).
  • Convulsioni.

L’unico trattamento possibile in questi casi è procedere a far nascere il bambino il più in fretta possibile, poiché tutti i sintomi regrediscono rapidamente, soltanto una volta espletato il parto.Questa condizione patologica è estremamente grave e mette a rischio la vita di mamma e bambino.

Le cause ad oggi sono in gran parte sconosciute anche se alterazioni del sistema circolatorio placentare ed ipertensione materna sembrano essere sempre presenti nei casi di Eclampsia. Fortunatamente i dati epidemiologici dell’Aipe (Associazione Italiana Pre-Eclampsia) mostrano come questa malattia abbia un’incidenza, in Europa, di 1 solo caso ogni 3000 nascite. 

Mal di testa in gravidanza: cosa fare?

Quando la cefalea infastidisce una futura mamma ad inizio gravidanza, ci sono pochi e semplici consigli pratici da seguire.

I più comuni sono:

Fortunatamente quasi il 50% delle mamme sofferenti di cefalea già prima di restare incinte, nel primo trimestre assiste alla diminuzione di frequenza ed intensità degli attacchi.

La percentuale, sale quasi al 90% durante il terzo trimestre!

Dobbiamo però ammettere che passare anche solo mezza giornata alle prese con il mal di testa, non è uno scherzo.. Specie se, contemporaneamente, bisogna fare i conti con la nausea e l’umore depresso tipico delle prime settimane di gestazione.

Ecco allora su quali rimedi naturali bisogna puntare, almeno inizialmente, per contrastare cefalea ed emicrania.

Rimedi naturali contro il mal di testa in gravidanza.

Borsa del ghiaccio.

Applicata per 10 minuti sulla testa può dare sollievo, grazie all’effetto “vasocostrittore” del freddo che, al pari della caffeina, provoca il restringimento dei vasi arteriosi cerebrali e dunque allevia il dolore.

Massaggio del collo.

Anche con un olio per bambini; Va bene il fai da te ma la pressione esercitata non deve essere troppo forte. In pratica, se vi massaggiate il collo, non dovete farvi del male! Altrimenti occorre una mano esperta! Se il mal di testa è di tipo “muscolo- tensivo”, rilassare la muscolatura del collo e delle spalle ed assumere una postura corretta, può calmare ed addirittura togliere il dolore.

Infuso di Melissa.

Bere una tisana è un gesto capace di rilassare già da solo ma le proprietà della Melissa Officinalis, sono alleate delle cefalee in gravidanza. Quando la causa è uno stato di tensione, ad esempio, si può bere un infuso di foglie. L’olio essenziale in esse contenuto, agisce come rilassante del sistema nervoso e dunque può dare sollievo alla mamma alle prese con la cefalea.

Infuso di Lavanda.

Le proprietà sono analoghe a quelle della Melissa, poiché l’olio essenziale della Lavanda Angustifolia ha un effetto sedativo sul sistema nervoso e dunque allevia il mal di testa legato allo stress ed alla mancanza di sonno.

Agopuntura.

Questo antichissimo rimedio della medicina alternativa cinese, oltre alla nausea, può alleviare molto anche la cefalea della donna in attesa, attraverso l’inserimento di lunghi aghi molto sottili in zone del corpo che variano a seconda di dove si localizza il mal di testa. Ovviamente, occorre farsi “bucherellare” dalle mani esperte di uno specialista certificato (trovate l’elenco sul sito FISA, Federazione Italiana Società di Agopuntura) e con un’adeguata preparazione e disinfezione dell’ambiente e degli strumenti utilizzati.

Digitopressione.

Secondo questa disciplina, come per l’agopuntura, la pressione in certe zone del corpo, produce effetti benefici ed allevia il dolore. Il vantaggio è che la digitopressione si può effettuare anche da sole facendo attenzione però a non schiacciare troppo forte! Nel caso del mal di testa, anche in gravidanza, si può provare premendo con i pollici, l’incavo tra la radice del naso e l’inizio del sopracciglio. Bisogna cercare di mantenere la stessa pressione per circa 10 minuti. Quindi prima di iniziare assicuratevi di essere in una posizione comoda!

Omeopatia.

“Simile cura simile”: Il principio della più conosciuta tra le medicine alternative è proprio questo.Liluim Tigrinum (Giglio tigrato) e Menyanthes Trifoliata (Trifolgio Fibrino)  sono le piante da cui si estraggono i principi attivi, rispettivamente i “saponosidi steroidici” e i “polisaccaridi” e che una volta diluiti, non danno effetti collaterali ma sembrano rilassare il sistema nervoso senza interferire con la salute della mamma né quella del bambino. In omeopatia esistono moltissime piante e diverse diluizioni, ognuna delle quali corrisponde ai possibili disturbi da trattare. Se si sceglie l’omeopatia in gravidanza è molto importante evitare di assumere terapie per bocca senza indicazione medica. Necessario rivolgersi all’omeopata di fiducia per diluizione dosaggi e tempi di assunzione.

Quando ricorrere ai farmaci, quali usare e quali evitare.

Esistono casi in cui il mal di testa insistente può turbare la quotidianità di una donna in dolce attesa.

Se i rimedi naturali falliscono è comunque possibile ricorrere ai farmaci, alcuni dei quali si sono dimostrati sicuri ad inizio gravidanza (quando il mal di testa è più frequente).

Tuttavia bisogna evitarne l’assunzione fai da te, anche se si conoscono bene e si usavano abitualmente prima di restare incinte.

Quando la cefalea è molto fastidiosa, occorre sempre contattare il dottore, ginecologo o medico di base e chiedere consiglio.

Approfondisci i farmaci consentiti e vietati in gravidanza.

Paracetamolo

E’ la prima scelta nell’ambito degli antidolorifici/antinfiammatori. Tachipirina ed Efferalgan sono i comuni nomi commerciali. Al momento non esistono studi clini che dimostrino concrete controindicazioni nel suo utilizzo in gravidanza, come ribadito dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Soltanto uno studio effettuato in Danimarca tra il 1996 ed il 2002 e pubblicato nel 2014 evidenza una possibile correlazione tra assunzione di Paracetamolo in gravidanza e comparsa della Sindrome da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) nel bambino in età scolare. Tale studio precisa come non sia il Paracetamolo a causare il disturbo ma solo che questa sindrome si manifesta più frequentemente nei nati di mamme che assumevano Paracetamolo in gravidanza.

Il consiglio al momento è semplicemente quello di limitarne l’uso ai casi di effettivo bisogno.

Acido Acetil Salicilico.

E’ la comune Aspirina, che viene utilizzata come antiinfiammatorio e antidolorifico al di fuori della gravidanza.Si può utilizzare in gravidanza ma solo:

  • nel primo trimestre
  • a dosaggi molto bassi (inferiori a 100 mg).

Attenzione: dosaggi superiori possono dare effetti avversi in particolare sulla coagulazione fetale. E’ dunque importante limitarne al massimo l’uso e farlo solo seguendo scrupolosamente le indicazioni mediche. L’assunzione di Aspirina nel secondo e terzo trimestre è sconsigliata perché può causare anomalie della circolazione del sangue del nascituro e provocare anche la chiusura precoce del Dotto di Botallo, una piccola arteria cardiaca fondamentale nel feto. Sfortunatamente un dosaggio basso di aspirina, pur essendo sicuro per il bambino, ha un effetto antidolorifico molto blando e ciò limita notevolmente l’utilità di questo farmaco in gravidanza.

Ibuprofene.

Moment, Brufen, Nurofen sono alcuni dei nomi commerciali. Appartiene alla categoria dei Fans (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) e viene comunemente usato dalle donne che soffrono di cefalee al di fuori della gravidanza.

Attenzione: l’uso in gravidanza, nel primo trimestre, è ancora oggetto di studi. Non è escluso che vi siano effetti avversi per il bebè ma ancora non esistono dati soddisfacenti in merito. L’assunzione occasionale non sembra essere dannosa. L’uso nel secondo e nel terzo trimestre è invece sconsigliato.

Indometacina.

Chi non soffre di emicranie ricorrenti, forse non conosce questo farmaco commercializzato come Indoxen e Liometacen. E’ un fans che, al pari dell’Ibuprofene, può oltrepassare la barriera placentare e quindi passare dal sangue materno a quello fetale.

Attenzione: non è considerato totalmente sicuro assumerlo in gravidanza anche se un uso molto limitato e saltuario non sembra essere associato a malformazioni o patologie fetali.

Metamizolo.

Si tratta della Novalgina, uno degli antidolorifici più longevi e conosciuti. Attenzione: non ci sono dati che dimostrino la pericolosità nel secondo trimestre mentre non va assunta nel primo e nel terzo trimestre, perché potrebbe indurre alterazioni circolatorie nel feto.

Ergotamina.

Diidergot, Ergotan, Cafergot sono i nomi commerciali.

Attenzione: non va mai utilizzata in gravidanza! E’ un “alcaloide” con attività di vasocostrittore cerebrale: diminuendo l’afflusso di sangue al cervello, cura anche il mal di testa. Questo farmaco non va assunto in gravidanza né in allattamento, anche se lo si assumeva abitualmente prima di restare incinte. E’ l’unico di tutti i farmaci citati, a poter produrre danni molto gravi all’embrione o al feto.

Esistono però forme gravi di cefalea, come l’emicrania con “aura”ovvero stati di dolore intenso solo su un lato della testa capaci di provocare disturbi visivi, disturbi uditivi, nausea e persino vomito.

Per le donne che ne soffrono, ci sono prodotti farmacologici (non antidolorifici né antinfiammatori) che hanno lo scopo di prevenire il mal di testa e dare così alle pazienti una miglior qualità della vita.

Sono trattamenti cronici in quanto le forme gravi di cefalee sono estremamente debilitanti e vanno pertanto prevenute con cure a lungo termine.

I principi attivi più usati sono:

  • Amitriptilina: un antidepressivo utilizzato nella profilassi (prevenzione) dell’emicrania. Al momento sembra essere sicuro se assunto nel primo trimestre, mentre l’Aifa evidenzia possibili crisi di astinenza nel neonato, se la mamma lo assume in modo continuativo fino al parto.
  • Metoprololo: appartiene alla categoria dei “Beta-Bloccanti” (ossia quei farmaci usati per abbassare la pressione arteriosa) e si usa per prevenire gli attacchi di emicrania. Anch’esso può essere utilizzato in casi specifici e selezionati, per la profilassi dell’emicrania in gravidanza ma esiste la possibilità di effetti avversi sul feto. Pertanto è necessario uno stretto controllo medico per verificare in tempo reale lo stato di salute del piccolo.

Se la gravidanza porta con sé tanti disturbi o li aggrava, il mal di testa per fortuna fa eccezione! Di solito è raro e meno intenso nelle donne in attesa di un figlio.

Se compare ad inizio gravidanza non rappresenta un pericolo e spesso non necessità di cure farmacologiche.

In ogni caso occorre sempre avvisare il medico se il dolore persiste più di qualche ora o se il mal di testa compare spesso!

Un consiglio pratico per tutte le donne all’ascolto è infine quello di annotarsi su un quaderno o calendario:

Questo può aiutare a prevenire le situazioni che scatenano la cefalea e quindi anche a limitare al massimo il disagio della futura mamma ed il ricorso ai farmaci!

Informazioni Sugli Autori:

Consulente Scientifico:
Dottoressa Alessandra Cavallari
(Specialista in ostetricia)

SALUTE ALIMENTAZIONE FITNESS
Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire funzioni social e analizzare il traffico. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie e dichiari di aver letto la nostra Cookie Policy e la Privacy Policy. Per saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra Cookie Policy.