Per “guarire” le nostre tre dimensioni (materia, spirito, sfera animica), una quantità sempre maggiore di individui, si affida (oltre al supporto medico) a pratiche meditazionali e spirituali.
Il Reiki viene considerato come una pratica spirituale, non religiosa, attraverso la quale è possibile “guarire” le nostre tre dimensioni.
I Reikiani, attuano la guarigione benefica attraverso la trasmissione energetica che avviene con l’imposizione delle mani. L’operatore Reiki, attinge a quest’energia attraverso quattro potenti simboli.
Non si tratta di magia ma di una semplice legge matematica. Tutte le impressioni esterne vengono riprodotte dal cervello con simboli geometrici. Tracciando le chiavi energetiche, il simbolo geometrico viene riprodotto e quindi “impresso” nel nostro cervello e nelle nostre cellule. Ovviamente senza essere iniziati al Reiki, i simboli e i mantra non influenzano le nostre vibrazioni energetiche.
Il tradizionale metodo di guarigione Reiki Usui, prende il nome da colui il quale gli diede la vita. Usui, iniziò l’insegnamento di questa pratica in Giappone nel 1922. Oggi il Reiki è una delle pratiche spirituale più diffuse al mondo.
Negli Stati Uniti per esempio, il Reiki viene offerto in molti centri ospedalieri come terapia olistica di supporto alla medicina tradizionale.
In Italia invece, all’ospedale San Carlo di Milano, il Reiki viene utilizzato presso il Centro di medicina Psicosomatica.
Ovviamente starà al paziente scegliere di avvalersi o meno di questa tecnica di guarigione come terapia di supporto.
Quelli che vengono considerati simboli del Reiki sono quattro e vengono esplicati attraverso l’espressione chiavi energetiche. Attraverso queste chiavi, chi pratica Reiki, si mette in contatto con delle fortissime frequenze energetiche che gli permettono di attuare scopi benefici.
Le chiavi energetiche sono quattro e prendono il nome di:
Per giungere alla conoscenza e all’utilizzo di questi quattro simboli bisognerà seguire tre livelli di insegnamento. Ad ogni livello verranno attivate le capacità singole per canalizzare l’energia dentro se stessi, per poi trasmetterla agli altri attraverso l’imposizione delle mani.
Il maestro, ad ogni livello, traccia i simboli ponendosi dietro al proprio allievo. Procede con gli stessi gesti anche davanti all’allievo per poi terminare di nuovo con il “tracciato” alle spalle. Attraverso questa sorta d’iniziazione, il maestro attiva i simboli e permette all’allievo di lavorare sulle proprie capacità che andranno ad evolversi, insieme alla consapevolezza, ad ogni livello.
Tutti possiamo venire iniziati al Reiki, l’importante è avere la consapevolezza che l’energia fluisce dentro e attraverso di noi. Tutto è energia e attingendo alle nostre capacità, possiamo arrivare a “servirci” dell’energia dell’universo a fini benefici.
Durante il primo livello, che solitamente dura due giorni, avviene l’attivazione del Reiki suddivisa in quattro cerimonie segrete e sacre. Il fine ultimo di queste cerimonie è quello di aprire i canali energetici dell’iniziato, per permettergli di attingere alle fonti energetiche primarie ed arrivare attraverso di esse a guarire l’altro.
Dopo questa iniziazione:
I sintomi generici che spesso si manifestano sono:
Per questo livello la cerimonia di iniziazione è solamente una. Attraverso la cerimonia, i simboli verranno “incisi” dal maestro nella coscienza dell’allievo.
Durante questo step s’imparerà a:
Mediante la rivelazione dei tre simboli facenti parte del secondo livello, abbiamo la possibilità d’interveire su tutti i piani di realtà:
Il primo simbolo è il Cho Ku Rei (energia vieni qui).
Il Cho Ku Rei è il simbolo che viene utilizzato per attuare ogni tipo di guarigione. E’ in grado di accendere l’energia (sotto forma di spirale) per permetterci di indirizzarla dove reputiamo sia necessario. Accresce la forza degli altri due simboli e rappresenta la luce, il potere ed il comando. Questa chiave ci dà l’accesso alla saggezza divina e alla forza dell’amore.
Il secondo simbolo è il Sei He Ki (guarigione emozionale)
Il terzo simbolo Reiki è il Hon Sha Ze Sho Nen :
Del secondo livello, questa è la chiave più potente e porta alla guarigione a distanza del nostro passato, presente e futuro. Grazie a questo simbolo, si manda luce alla persona che vogliamo guarire e le negatività lasciano spazio all’illuminazione. L’’utilizzo di questo simbolo durante il Reiki, permette all’energia che risiede in noi, di entrare in risonanza con l’energia divina (Cristo, Buddha, Energia Universale)
Il terzo livello viene conferito solo alle persone realmente dotate ed in grado di dedicare la propria vita all’insegnamento del Reiki. Quello che principalmente abbiamo sperimentato su noi stessi nei primi due livelli, in quest’ultimo step con la rivelazione del quarto simbolo, la guarigione sarà applicabile in vastissima scala.
La cerimonia d’iniziazione è brevissima. E’ possibile, da poco tempo a questa parte, arrivare al terzo livello anche solo per approfondire la conoscenza individuale senza necessariamente arrivare a praticare l’insegnamento. Colui il quale diventerà maestro, sarà in grado di sollevale il “paziente” dal dolore proveniente anche dalle vita passate e di entrare in contatto con energie fortissime.
Il quarto simbolo Reiki è il Dai Ko Myo (illuminazione)
Rappresenta la chiave della luce, la comprensione ed il silenzio. Serve al maestro durante le iniziazioni ma anche per lavorare su se stesso chiarendo la propria strada da percorrere, per entrare nel proprio animo ed arrivare nell’essenza dell’Essere.
I simboli del Reiki, hanno la possibilità di essere affiancati da alcuni Kotodama o meglio conosciuti con il termine Mentra.
I Kodama custodiscono in se una grandissima frequenza vibrazionale che permete al praticante Reiki, di potenziare le proprietà benefiche dei simboli.
Con il termine Mantra, ci riferiamo a parole, sillabe o brevi frasi. Attraverso la ripetizione continua di queste parole, contattiamo l’energia del cosmo.
Uno dei mantra più conosciuti è l’OM (amen in cristiano).
Il Reiki Karuna (azione compassionevole) verte anch’essa sul raggiungimento dell’armonia universale attraverso le fonti energetiche. Ha gli stessi obiettivi del Reiki Usui traizionale ma ha come scopo quello di raggiungerli con modalità più specifiche e mirate grazie appunto alla presenza di moltissimi simboli che vanno a lavorare su ogni situazione psicofisica. Ogni simbolo può essere utilizzato solo per scopi benefici.
Simboli Reiki Karuna
I simboli (chiavi energetiche) del sistema Karuna, sono dodici.
Nel primo e nel secondo livello verranno rivelati quattro simboli.
1° livello:
2° livello:
3° livello master:
Esiste la possibilità che il Reiki non funzioni, anche se seguiamo dettagliatamente tutte le regole e gli step d’iniziazione. Dobbiamo partire da un presupposto. Non siamo noi a guarire l’altro, ma è l’energia che fluisce dentro di noi tramite il Reiki ad initercedere per la guarigione. Se la persona che abbiamo davanti non è realmente disposta all’evoluzione spirituale e quindi alla guarigione (o meglio, se il suo subconscio non è pronto ad affrontare, elaborare e a lasciare andare un trauma), praticare Reiki in suo favore non porterà a nessun cambiamento. Fondamentale è non fare pratica di convincimento. Le persone che abbraccio questa pratica devono esserne assolutamente convinte e la loro decisione deve avvenire spontaneamente. In caso contrario si creano dei blocchi energetici che non favoriscono la guarigione.
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