Cosa è il prurito intimo? Affligge solo le donne o anche gli uomini? Quali sono le cause, i possibili rimedi e le buone abitudini per prevenire il disturbo? Cerchiamo di fare chiarezza su questo fastidioso problema che può essere sintomo di severe patologie.
Il prurito intimo è un fastidio localizzato alle aree genitali esterne, come la vulva nella donna o il glande e lo scroto nell’uomo, o interne, come la vagina. Il prurito intimo può essere tanto maschile quanto femminile, anche se le donne, per una questione ormonale ed anatomica, sono più predisposte al problema. Si può verificare anche nei bambini e negli anziani e in alcune fasi della vita della donna come la gravidanza.
Vediamo adesso come questo fastidioso disturbo può essere classificato in base alla frequenza e alla durata in:
acuto: si manifesta all’improvviso e solitamente è un prurito insopportabile ed intenso ma di breve durata. E’ tipico di patologie dermatologiche come le dermatiti da contatto, e di alcune infezioni.
cronico: è un tipo di prurito che insorge lentamente e che continua per un lungo periodo di tempo. E’ più lieve rispetto a quello acuto ma è molto fastidioso perché è persistente. E’ indice di alcune patologie cutanee.
ricorrente: è simile a quello acuto ma ha la caratteristica di ripresentarsi a brevi intervalli di tempo. Può essere sintomo di dermatite da contatto o di patologie infettive come l’herpes.
Si manifesta a livello delle labbra, della vulva e della vagina, principalmente di notte, quando i tessuti ricevono un maggiore apporto di sangue a causa del calore del letto e della posizione assunta. Inoltre è frequente anche durante i rapporti, per la stimolazione diretta dell’area vaginale e vulvare, e durante la minzione, poiché accentuato dallo sfregamento con la carta igienica e dal contatto con l’urina.
Prurito intimo in gravidanza: l’insorgenza di un fastidioso prurito è frequente in gravidanza a causa della ritenzione idrica e della rallentata circolazione, dovuti sia ai cambiamenti ormonali che ai cambiamenti fisici, che creano rigonfiamento nella zona genitale. Inoltre in gravidanza il prurito può anche essere determinato dall’insorgenza di nfezioni vaginali dovute ad indebolimento del sistema immunitario. Il prurito è uno dei tanti fastidi che colpisce le donne durante la gestazione: approfondisci cause e possibili rimedi. |
Si può manifestare in tutta l’area genitale come pene, glande, scroto e inguine. Non si manifesta in momenti particolari della giornata, ma si può accentuare durante i rapporti intimi o la stimolazione manuale della zona genitale.
Nei bambini il prurito nell’area genitale è frequente in età da pannolino in quanto gli sfregamenti e il contatto con l’urina possono provocare irritazione della zona genitale. Caratteristica dei bambini è anche la localizzazione all’ano del prurito che può dipendere da una parassitosi, un’infezione causata da alcuni vermi intestinali chiamati ossiuri. Nelle bambine l’infezione si può estendere fino a causare vaginiti.
in età avanzata la secchezza della pelle e, nelle donne, il calo degli estrogeni dopo la menopausa che causano minore lubrificazione vaginale, possono portare all’insorgenza del disturbo.
Il prurito è di per sé un sintomo che può avere svariate cause, come vedremo in seguito. Ad esso però si possono accompagnare anche altri sintomi, alcuni dei quali devono servire da campanello di allarme e far si che ci si rivolga ad uno specialista. Tra i sintomi abbiamo:
Arrossamento e rossore dell’area vaginale, vulvare, clitoridea, inguinale, scrotale, riconducibile a cause da sfregamento o, se associato a puntine o macchie, ad infezioni virali o ad allergia.
Desquamazione nell’area del glande o della vulva riconducibile ad infezioni fungine.
Bruciore o difficoltà ad urinare, indice di cistite.
Perdite vaginali di colore giallastro o marrone, che indicano la presenza di infezioni o di malattie a trasmissione sessuale.
Perdite dalla vagina o dal glande di colore bianco, caratteristiche della candida.
Vesciche o bollicine, causate dal virus dell’herpes.
In tutti questi casi, e in generale quando si ha un tipo di prurito che non passa con i rimedi naturali o locali, è bene rivolgersi ad uno specialista, un ginecologo o un andrologo, o anche un dermatologo, il quale prescriverà degli esami del sangue e delle urine, oltre che a un tampone vaginale o del glande.
Le cause del prurito intimo, sia maschile che femminile, possono essere di tipo non infettivo, di tipo infettivo, relative cioè ad infezioni batteriche, virali o fungine, organiche. Esiste anche un prurito intimo definito “sine materia” o idiomatico, cioè non riconducibile né a cause infettive, né a cause non infettive e probabilmente ascrivibile a cause di origine psicologica o nervosa.
Vediamo di capire quali sono le principali infezioni genitali che possono determinare la comparsa di fastidiosi pruriti intimi nella donna. In tutti i casi in cui si sospetta un’infezione è bene fare un tampone vaginale e un esame del sangue, se il tampone risulta negativo si potranno escludere infezioni ed eventualmente cercare altre cause.
Infezione | Sintomi | Agente patogeno |
Infezioni da funghi: |
Determina infiammazione delle mucose e perdite biancastre specialmente prima del ciclo mestruale, probabilmente per i cambiamenti ormonali che si verificano. |
Candida Albicans. Trattamento antibiotico, che distrugge i batteri “buoni” che si trovano nelle mucose e che contrastano i funghi e i lieviti. |
Infezioni batteriche |
Secrezioni vaginali di colore grigio, prurito e secrezioni schiumose. |
Alcune specie di batteri sia di origine intestinale, come l’Escherichia Coli, sia di altra origine come la Gardnerella Vaginalis o il Trichomonas Vaginalis |
Infezioni virali |
Comparsa di vescicole nella zona interessata. |
Infezioni da Herpes Simplex di tipo II |
Le cause infettive di prurito intimo dell’uomo possono essere comuni a quelle della donna, come nel caso di infezioni da Candida, batteriche o da Herpes Simplex, ma vi sono anche delle cause specifiche per il sesso maschile. La causa infettiva maschile più comune è l’infezione da Tinea Cruris, un fungo che si trova naturalmente nella pelle dell’uomo e che inizia a dare problemi quando la cute non viene mantenuta pulita e asciutta. Se dopo un allenamento, o dopo essere stati in piscina, non ci si lava e asciuga adeguatamente l’ambiente umido favorisce la proliferazione del fungo che causa quindi infezione. L’infezione da T. Cruris può estendersi dai genitali fino allo scroto, all’inguine, alla zona anale e all’interno delle cosce, causando arrossamento, prurito, pelle secca, desquamazione e screpolature.
Alcune patologie possono causare fastidiosi pruriti intimi, sia nell’uomo che nella donna. Sono patologie a trasmissione sessuale, che vengono cioè contratte tramite rapporti intimi non protetti, vediamo quali sono le più comuni e le più gravi.
Infezione da HPV |
Formazione di condilomi, cioè delle verruche, a livello genitale possono causare prurito ma anche essere asintomatiche |
Papillomavirus |
Infezione da HIV |
Il prurito può essere considerato come un sintomo dell’aids, si manifesta cioè quando la malattia è conclamata e il sistema immunitario è ormai compromesso. |
Virus HIV |
Gonorrea |
e Causa prurito genitale, bruciore quando si urina, perdite di colore giallastro e se non curata porta a sterilità. |
Neisseria Gonorrhoea |
Le cause non infettive del prurito intimo riguardano più spesso le donne, tra queste abbiamo:
Pillola anticoncezionale: la pillola anticoncezionale interviene sui meccanismi ormonali della donna, modificandoli, e questo può causare una maggiore secchezza delle zone genitali con la comparsa di prurito.
Sfregamento: l’indossare biancheria intima molto stretta o realizzata con materiali non traspiranti può determinare la comparsa di irritazioni e arrossamenti cutanei che determinano prurito. Questo avviene sia a causa dello sfregamento della pelle sul tessuto, sia a causa della non traspirabilità del tessuto che causa sudorazione.
Depilazione: utilizzare ceretta, creme depilatorie o rasoi per togliere i peli nelle zone intime, può determinare irritazione e arrossamenti della pelle con comparsa di fastidiosi pruriti, a causa del trauma meccanico o chimico che la pelle ha subito. Il prurito poi può accentuarsi quando i peli iniziano a ricrescere a causa dell’infiammazione del bulbo pilifero.
Allergie: se si soffre di pruriti intimi dopo un rapporto sessuale protetto si potrebbe essere allergici al lattice, il materiale con cui vengono realizzati i profilattici.
Vediamo adesso cosa fare per alleviare i sintomi del prurito intimo, sia attraverso rimedi naturali, sia attraverso un trattamento farmacologico.
I rimedi casalinghi o “della nonna” per la cura del prurito intimo prevedono di effettuare lavande vaginali, lavaggi, rimedi omeopatici ma anche di prestare attenzione all’alimentazione.
Alimentazione: l’alimentazione può essere considerata un rimedio naturale per la cura delle patologie infettive e infiammatorie a carico dell’apparato genitale. Se si soffre di prurito intimo si dovrebbero evitare cibi piccanti, speziati, cibi a base di lievito, sia chimico che di birra, eccessivamente dolci o salati come lo zucchero o i salumi, questo perché questi cibi tendono ad aumentare lo stato infiammatorio delle mucose, acidificando le urine.
Lavaggi e lavande: per alleviare il prurito intimo si possono effettuare lavande vaginali con acqua tiepida, sale e aceto, per consentire l’eliminazione di eventuali batteri causanti irritazioni e favorire il ripristino dell’equilibrio dell’ambiente vaginale. Per pruriti intimi esterni invece si possono effettuare dei lavaggi con bicarbonato di sodio, in quanto questo ha un effetto calmante sul prurito e sul bruciore e aiuta a ripristinare il pH naturale delle mucose. Il bicarbonato va sciolto in acqua tiepida che verrà poi utilizzata per lavarsi, ma può anche essere impiegato per una lavanda. Per i lavaggi si possono utilizzare anche detergenti naturali a base di tea tree (un olio essenziale estratto dall’albero del the) o aloe vera (contenente come principio attivo gli antrachinoni catartici), sostanze che sono in grado di aiutare la rigenerazione dell’epidermide e che hanno azione emolliente e calmante. Stessa azione ha l’amido di riso, che può essere sciolto in acqua per effettuare dei lavaggi.
Omeopatia: alcuni rimedi omeopatici sono molto efficaci per il trattamento dei pruriti intimi da candida. Tra questi abbiamo la tintura madre di Solidago, contenente principi attivi come la saponina, rutina e glucosidi fenolici che gli conferiscono azione antibatterica e antifungina. Va assunto in gocce prima dei pasti per un mese circa.
Oli essenziali: per il trattamento di prurito intimo esterno si possono utilizzare gli oli essenziali di lavanda o di rosa e possono essere utilizzati sia in acqua per fare dei lavaggi mattina e sera, sia sciolti in olio di mandorle e applicati direttamente sulla zona da trattare. Anche l’olio essenziale di camomilla, sciolto in acqua tiepida e utilizzato per fare dei lavaggi, aiuterà ad alleviare il fastidio.
La terapia farmacologica per il prurito intimo dipende essenzialmente dalla causa che lo ha scatenato. In caso di infezione possiamo utilizzare:
Farmaci antimicotici: si utilizzano per il prurito intimo determinato da infezioni da funghi. Possono essere in compresse, in polvere per lavaggi, o sottoforma di creme e pomate ad azione locale che si applicano direttamente sulla parte interessata. Tra questi abbiamo il clotrimazolo, il miconazolo e l’itraconazolo e la durata della terapia va stabilita dal medico in base all’entità dei sintomi.
Farmaci antibatterici: si utilizzano quando il prurito è determinato da infezioni batteriche. Si prendono per via orale e la durata della cura va decisa insieme al medico. Tra questi abbiamo il tinidazolo e il metronidazolo.
Farmaci contro il prurito: appartengono alla famiglia degli steroidi e degli antistaminici e servono a curare esclusivamente il sintomo ma non la causa. Gli steroidi sono principalmente ad azione locale, come l’idrocortisone che viene venduto sottoforma di crema o pomata da applicare sulla zona interessata 2 massimo 4 volte al giorno. Gli antistaminici si utilizzano principalmente nel caso di prurito allergico, sono ad azione sistemica, cioè coinvolgono tutto l’organismo e si prendono per via orale, tra gli antistaminici citiamo ciproeptadina e difenidramina.
Farmaci anestetici: anche questi farmaci curano il sintomo ma non la causa e sono a base di anestetici blandi come la lidocaina o il lattato d’ammonio. Sono venduti sottoforma di crema o pomata e sono ad azione locale, cioè vanno applicati direttamente sulla parte interessata. L’effetto che fanno è quello di “addormentare” la parte e quindi diminuire il prurito.
Ma quali sono le strategie preventive che possono dare un aiuto ad evitare di soffrire di prurito intimo? Vediamo delle soluzioni, adatte sia per uomini che per donne, che possiamo adottare per la prevenzione di questo disturbo.
Curare l’igiene intima: è importante lavarsi almeno due volte al giorno, preferibilmente la mattina e la sera, e inoltre lavarsi sempre dopo un rapporto sessuale, specialmente se non protetto, poiché può esser veicolo di infiammazioni o infezioni. Per le donne si raccomanda di lavarsi un po’ più spesso durante il ciclo mestruale perché il contatto con gli assorbenti può creare irritazione e il sangue favorire la crescita di batteri. Le donne devono eseguire il lavaggio dai genitali verso l’ano e non viceversa, per evitare che arrivino in vagina batteri di origine fecale, negli uomini questo problema è meno presente in quanto presentano un’uretra più lunga e il glande è coperto dal prepuzio.
Guida completa per una igiene intima corretta ed efficace.
L’uso del salvaslip va limitato al periodo subito prima e subito dopo il ciclo per evitare irritazione alla pelle.
Il costume bagnato o la biancheria intima sudata, quando si va al mare, o dopo una lezione di nuoto, o dopo un allenamento vanno cambiati perché il sudore e l’acqua creano un ambiente umido che favorisce la proliferazione dei batteri e dei funghi.
Non indossare biancheria intima sintetica o troppo stretta. Preferire biancheria in cotone e comoda.
Evitare l’utilizzo di detergenti intimi troppo aggressivi o di deodoranti. Prediligere detergenti che rispettano il pH della zona intima.
CORRELATI
Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire funzioni social e analizzare il traffico. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie e dichiari di aver letto la nostra Cookie Policy e la Privacy Policy. Per saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra Cookie Policy. |
Dimagrire Esercizi Diete Bellezza Psicologia Integratori Gravidanza Massaggi Applicazioni