Il prosciutto crudo è un alimento privo di carboidrati e ricco di proteine, lipidi, sodio ed altri sali minerali. Grazie ai suoi valori nutrizionali può essere consumato come valido sostituto della carne ma è controindicato per coloro che soffrono di ipercolesterolemia, pressione alta ed in gravidanza, per il rischio toxoplasmosi.
Il prosciutto crudo è un salume (nello specifico è una carne trasformata e non un insaccato) di origine italiana che si ottiene a partire dalla coscia del maiale (compresa di cotenna esterna e di ossi) attraverso tecniche di produzione ben precise, come la salatura a secco, ed attraverso una stagionatura in determinati microclimi e microambienti, ad adeguate temperature, percentuali di umidità e ventilazione. Per tale motivo possiede il marchio D.O.P. (Denominazione Origine Protetta), conferitogli dall'Unione Europea. Alcune tipologie di prosciutto crudo hanno anche il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), ovvero quel marchio che viene assegnato dall'Unione Europea, a quegli alimenti che vengono prodotti in una specifica area geografica.
Processo di produzione: come si trasforma la coscia del maiale. Il processo di produzione del prosciutto crudo parte nel momento in cui si selezionano gli animali adatti alla realizzazione del prodotto e termina con la fase finale di stagionatura. Le fasi di produzione del prosciutto crudo possono essere così schematizzate:
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Il prosciutto crudo presenta caratteristiche nutrizionali ben precise, ed è presente sul mercato italiano in diverse tipologie, legate soprattutto all'area geografica di produzione.
Le tipologie di prosciutto crudo variano in base al gusto ed all'area di produzione. In base al gusto possiamo fare una prima grande distinzione in prosciutto crudo:
Dolce, ovvero con un grado di salatura molto basso. Si ottiene a partire da cosce che vanno dai 160 ai 180 kg di peso, la salatura avviene massaggiando leggermente le cosce e la stagionatura è di minimo 12 mesi.
Semidolce, con un grado di salatura intermedio e con un grado di stagionatura variabile in base alla zona di produzione.
Salato, con un grado di salatura elevato ed un processo di stagionatura di almeno 18 mesi.
In base all'area geografica di produzione i più famosi prosciutti crudi italiani sono:
Prosciutto San Daniele, salato, prodotto in Friuli nella provincia di Udine.
Prosciutto di Parma, dolce, prodotto nella provincia di Parma.
Prosciutto crudo di Norcia, salato e stagionato, prodotto in Umbria.
Prosciutto crudo di Sauris, salato e affumicato, prodotto nella zona di Carnia.
Prosciutto crudo di Montagnana, dolce, prodotto nella zona di Padova.
Prosciutto crudo dei Nebrodi, prodotto a partire dai suini neri della zona dei Nebrodi in Sicilia, leggermente salato.
Prosciutto crudo di Cuneo, prodotto in Piemonte nella provincia di Cuneo, dal sapore dolce.
Le caratteristiche nutrizionali del prosciutto crudo variano leggermente in base alla varietà. In linea generale, prendendo come riferimento due dei prosciutti più commercializzati, ovvero il crudo di Parma ed il San Daniele, possiamo riassumere le informazioni nutrizionali (considerate per 100 g di prodotto) nel seguente modo:
Calorie: 268 - 320
Proteine: 25,5 - 28,3 g
Lipidi: 18,4 - 23 g, di questi circa 2,62 g sono monoinsaturi, 0,66 g polinsaturi e 1,92 g saturi.
Acqua: 42,8 - 50,6 g
Colesterolo: 69 - 72 mg
Carboidrati, zuccheri, fibre e amidi: assenti
Potassio: 291 - 373 mg
Sodio: 0,89 - 2,57 g
Magnesio: 26 mg
Fosforo: 92 - 261 mg
Zinco: 3,23 mg
Ferro: 0,81 mg
Il prosciutto crudo contiene anche vitamine del gruppo B quali tiamina (0,34 - 1,77 mg), riboflavina (0,1 - 0,2 mg), niacina (2,57 - 5,5 mg) e B6 (0,52 mg). Alcuni tipi contengono inoltre nitriti e nitrati, degli additivi che servono ad evitare la crescita di microrganismi patogeni, come ad esempio il botulino.
Il consumo di prosciutto crudo può essere indicato in alcuni casi ma assolutamente sconsigliato in altri. Vediamo quali sono i casi in cui si consiglia di non mangiare questo salume e quali i casi in cui invece è possibile consumarlo.
Il prosciutto crudo è un alimento prevalentemente proteico e pertanto apporta benefici relativi al suo contenuto di proteine. In linea generale è indicato:
Magro, nella versione light ovvero privato del grasso visibile, in tutti i casi in cui si segue una dieta dimagrante, come sostituto della carne.
Nel caso di sport in cui è previsto l'aumento della massa muscolare, come ad esempio il body building.
Come sostituto della carne in generale.
Nella dieta di coloro che soffrono di gastrite in quanto, privato della sua parte grassa, risulta molto digeribile.
Quanto mangiarne? Il quantitativo consigliato è di 50 - 60 g di prosciutto crudo una o massimo due volte a settimana. Questa limitazione è legata al suo elevato contenuto di sodio. Può essere consumato da tutte le categorie di persone, anche dai celiaci, basta sceglierne uno che non contenga tra gli additivi il glutine. |
Tuttavia però, sebbene possa essere un valido sostituto della carne dal punto di vista proteico, vi sono alcuni casi in cui il prosciutto crudo è assolutamente controindicato, come per esempio:
In gravidanza, in quanto essendo una carne trasformata cruda, può trasmettere l'agente eziologico della toxoplasmosi, dannosissimo per il feto.
Approfondisci i rischi della toxoplasmosi in gravidanza.
Nei casi di elevati livelli di colesterolo plasmatico, in quanto potrebbe provocare un ulteriore aumento del colesterolo e sovraccaricare il fegato.
Nel caso in cui si soffra di pressione alta poichè a causa del suo alto contenuto di sodio peggiorerebbe il problema.
In questi giorni si sta discutendo molto anche del possibile effetto cancerogeno di alcuni salumi, tra cui figura anche il prosciutto crudo. E' bene sottolineare che il problema sollevato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità riguarda principalmente le grandi quantità di salumi consumati e pertanto un consumo occasionale non rappresenta un pericolo per la salute.
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