Parabeni nei cosmetici e negli alimenti: cosa sono? Sono cancerogeni?

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Cosa sono i parabeni presenti in cosmetici ed alimenti? Sono davvero cancerogeni? Chiariamo gli effetti sulla salute ed impariamo a leggere le etichette per scovarne la presenza.

    Indice Articolo:
  1. Cosa sono?
  2. Come agiscono?
  3. Tipologie
  4. Dove li troviamo
  5. Effetti sulla salute
  6. Prodotti naturali e parabeni

Cosa sono i parabeni? A cosa servono?

I parabeni sono composti organici derivati dell’acido 4-idrossibenzoico, denominato anche acido para-idrossibenzoico, da cui deriva appunto il termine parabene.

Tali composti vengono largamente utilizzati come conservanti nei prodotti cosmetici, come additivi che rallentano il processo di ossidazione di alcuni prodotti alimentari e come eccipienti di alcuni farmaci per mantenerne la conservazione.

Come agiscono?

I parabeni hanno una naturale funzione antibatterica ed antifungina grazie alla quale riescono a ritardare il processo di decomposizione dovuto appunto all’azione di microbi e funghi che proliferano in genere grazie all’ambiente favorevole costituito da acqua, proteine e zucchero, tutti elementi caratteristici di creme o cibi, che possono essere portatori di patologie anche gravi.

In tal modo i parabeni consentono di mantenere integri e di ritardare la scadenza dei prodotti inscatolati a lunga conservazione e dei i cosmetici nei quali vengono aggiunti.

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Tipologie di parabeni, come riconoscerli.

Tutti i parabeni in commercio sono di origine sintetica, nonostante alcuni siano molto simili a degli elementi presenti in natura in alcune piante che hanno la funzione di difendere dai parassiti.

I parabeni più diffusi, giusto per saperli riconoscere nelle etichette dove vengono indicati col nome dei composti chimici, sono:

Dove si trovano?

I parabeni, data la loro funzione di di conservanti, vengono utilizzati nei cosmetici (ad esempio trucchi, creme idratanti o articoli per la rasatura), nei prodotti farmaceutici ed in alcuni alimenti come additivi.

Parabeni negli alimenti. I parabeni sono tra gli additivi alimentari più largamente utilizzati, essendo in grado di rallentare il processo di decomposizione sono frequentissimi soprattutto in prodotti a lunga scadenza come conserve di frutta, marmellate, bevande a base di frutta ed anche per la conservazione di alcuni tipi di pesce o carne. Essi consentono di mantenere più a lungo la freschezza degli alimenti evitando la formazione di pericolosi patogeni e ritardando il processo di ossidazione degli acidi grassi.

Parabeni nei cosmetici. Largamente utilizzati in creme, shampoo, saponi, deodoranti e creme solari, singolarmente o combinati tra loro, i parabeni servono a mantenere i cosmetici più a lungo senza che subiscano alterazioni da parte di microrganismi che poterebbero provocare patologie cutanee.

Parabeni nei farmaci. Anche in molti farmaci generici, negli sciroppi per la tosse ed in alcuni antibiotici sono presenti alcuni parabeni che servono a mantenere più a lungo l’integrità del prodotto senza alterarne le caratteristiche anche quando sono stati aperti.

Fanno male? Sono cancerogeni?

Nonostante in passato i parabeni siano stati largamente utilizzati, e considerati i conservanti più sicuri, negli ultimi anni, sono sotto i riflettori.

Alcuni studi, infatti, hanno rivelato che questi conservanti interferiscono con il sistema ormonale e soprattutto nell’attività degli estrogeni, ormoni femminili, causando infertilità, disfunzioni erettili maschili e addirittura tumore al seno.

La polemica sulla validità dei parabeni è ancora in corso e non ancora risolta, in realtà non vi sono risultati, scientificamente testati, che dimostrino l’azione cancerogena dei composti.

Tuttavia come tutti i composti chimici, anche i parabeni hanno degli effetti collaterali:

La normativa italiana ed europea.

Per salvaguardare la salute del cittadino la normativa europea ha regolato la concentrazione limite dei parabeni che deve essere pari allo 0,4% di sostanza pura, ed allo 0,8 % di miscele nei prodotti cosmetici.

Per quanto riguarda invece l’utilizzo nei prodotti alimentari sono stati vietati alcuni tipi (E 216 e l’E 217), mentre è stato dichiarato sicuro l’utilizzo di metilparabene e di etilparabene sempre in dosi limitate.

Alcuni paesi come la Francia, nell’incertezza hanno preferito bandire i parabeni, altri, invece, come la Danimarca, ne hanno proibito l’utilizzo nei prodotti per bambini al di sotto dei tre anni, più sensibili alle variazioni ormonali.

Prodotti senza parabeni, non sempre sono naturali: impariamo a leggere le etichette.

A parte la questione irrisolta se i parabeni siano o no dannosi per la salute, molte case cosmetiche si interrogano sulla necessità o meno dell’uso dei conservanti e dunque dei parabeni.

I produttori dei cosmetici biologici o naturali, sostengono, infatti, che prodotti realizzati con erbe e conservanti naturali possono avere una durata anche di tre anni senza alterarsi, rendendo, dunque inutile, l’uso di parabeni o altri conservanti.

Tuttavia non sempre i prodotti pubblicizzati con etichette” biologici” sono davvero tali, per cui è chiaro che la prima cosa è leggere l’etichetta la quale per norma deve riportare:

Naturalmente sta a voi scegliere se adottare il principio di precauzione alla francese oppure rimanere italiani e continuare a utilizzare cosmetici o mangiare cibi che contengono parabeni.

Stando alle leggi, il loro uso è regolamentare e in fondo non vi sono ancora conferme scientifiche riguardo la loro correlazione con il tumore al seno.

Cosa ne pensi?  Eliminerai i parabeni dall’armadietto del tuo bagno e dalla tua cucina o continuerai fare uso dei prodotti che li contengono?

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