Sono sempre più numerosi, in Occidente, i casi di obesità infantile o di bambini in sovrappeso! Si tratta di un problema abbastanza serio, che può comportare molte conseguenze se non si interviene in tempo. Ma quali sono le cause? E cosa fare per la prevenzione? Vediamo a chi bisogna rivolgersi e come va impostata la dieta più adatta!
Obesità e sovrappeso sono spesso considerati sinonimi, ma in realtà non lo sono affatto! Ciò vale, ovviamente, anche per i bambini. La distinzione tra un bambino obeso o semplicemente un po’ cicciottello è molto importante e non può essere effettuata basandosi solo su una percezione soggettiva.
Per verificare l’obesità da un punto di vista clinico si può utilizzare l’indice di massa corporea o BMI (dalle iniziali dell’inglese Body Mass Index). Questo parametro abbastanza affidabile, sebbene formulato soprattutto per gli adulti, può essere utilizzato con successo anche per determinare l’obesità infantile. Il calcolo del BMI si effettua dividendo il peso in kg per l’altezza, in metri, elevata al quadrato. Come interpretare il risultato?
Un rapporto compreso tra 25 e 30 indica che il bambino è in sovrappeso.
Un rapporto tra 30 e 40 segnala che è obeso.
Un risultato maggiore a 40 è indice di un’obesità grave.
Per completare l’analisi possono essere presi in considerazione, inoltre, la presenza di pliche, la circonferenza di vita, braccio e coscia.
Tuttavia, il sistema universalmente accettato, approvato dalla WHO (World Health Organization, ossia Organizzazione Mondiale della Sanità), in quanto più affidabile in età pediadrica, è quello dei percentili. Sai cosa sono? Tabelle che mettono in relazione i valori percentuali di altezza e peso, secondo le differenze di età e di sesso. Quindi, in base ai percentili si distinguono tre casi:
50° percentile = crescita normale;
tra 85° e 95° percentili = sovrappeso;
superiore a 95° percentile = obesità.
In altre parole, questi dati significano che quando il peso di un bambino supera del 10-20% quello ideale per la sua altezza ed età, si parla di sovrappeso, quando lo supera del 20% e oltre si tratta, invece, di obesità.
A proposito, sapresti definire precisamente cos’è l’obesità? Facciamo chiarezza nel prossimo approfondimento!
Cos’è l’obesità? L’eccessivo accumulo di adiposità, definito obesità, è una patologia generalmente dovuta all’introito di più calorie rispetto a quante ne vengono bruciate, per un lungo periodo di tempo. È questo il caso delle obesità definite regolatorie/alimentari, dovute appunto ad iperalimentazione, diverse dalle obesità combustive o non iperfagiche, nelle quali l’accumulo di grasso non è causato da un problema alimentare ma da patologie secondarie. Secondo un’altra classificazione, basata sull’aspetto del tessuto adiposo, invece, l’obesità può essere:
A questo punto è opportuno chiedersi: perché un bambino diventa obeso? Scopriamolo insieme! |
Non è facile individuare le cause dell’obesità infantile, che possono essere svariate e a volte molto diverse tra loro! Ecco le principali:
Alimentazione sbagliata: alimentarsi in modo scorretto è tra le cause che più banalmente si possono collocare alla base dell’insorgenza dell’obesità infantile. Molti grassi, patatine, caramelle e cibi da fast food riempiono quotidianamente le pance dei bimbi mentre verdura, frutta e alimenti sani sono raramente cucinati e portati in tavola dalle loro mamme, spesso troppo impegnate a causa dei ritmi della vita moderna. Alcune cattive abitudini, come la mancanza di una buona colazione al mattino e ritmi alimentari sballati, peggiorano il quadro fin qui delineato.
Sedentarietà: alla cattiva alimentazione si associa spesso uno stile di vita troppo sedentario. A differenza di quanto accadeva in passato, infatti, i bambini mangiano molto e male e si muovono pochissimo. E i passatempi dei nostri figli? Solo videogiochi, computer, televisione... pochissimi giochi all’aria aperta e poco sport. Si rimpiangono davvero i tempi i cui i più piccini scorrazzavano vocianti per le strade o nei giardini, a caccia di sole e libertà!
Predisposizione: la tendenza ad accumulare grassi è legata anche al corredo genetico e, sebbene accentuata da scorrette abitudini alimentari, è dovuta anche a una predisposizione familiare. Insomma, in alcuni casi l’obesità è scritta nei geni!
Fattori psicologici: le cause di origine psicologica si legano a rapporti familiari disagiati, conflittuali o insoddisfacenti (soprattutto quelli madre-figlio), che metterebbero in moto meccanismi di compensazione alimentare. Vi sono, infine, dei condizionamenti di natura socio-ambientale che possono incidere pesantemente nel rapporto che il bambino costruisce con l’alimentazione e con il proprio corpo.
Malattie: alcune patologie comportano alterazioni dei livelli ormonali che regolano il metabolismo e provocano come conseguenza l’obesità. Tra le altre vi sono:
L’ipotiroidismo, caratterizzato dalla carenza di ormoni tiroidei che favoriscono l’utilizzazione dei grassi per produrre energia, provoca un accumulo lipidico.
La sindrome di Cusching è un adenoma a livello dell’ipofisi (ghiandola situata alla base del cervello che regola l’attività di molte altre ghiandole) in cui si verifica un aumento della produzione di ACTH, un ormone che a sua volta stimola il surrene a produrre cortisolo. È proprio quest’ultimo, poi, a determinare un aumento del glucosio nel sangue, causando diabete ed obesità.
L’insulinoma (meno frequente) è un tumore che colpisce le cellule beta del pancreas produttrici di insulina. Livelli molto alti di questo ormone nel sangue favoriscono l’ingresso di glucosio nelle cellule dei tessuti e la sua conversione in grasso, con conseguente aumento ponderale.
In generale, è risaputo che l’obesità arrechi danni alla salute, ma sai precisamente a quali problemi può andare incontro un bambino obeso?
Le conseguenze dell’obesità infantile sono abbastanza gravi sia nel breve sia nel lungo termine, determinando problemi fisici ma anche di natura psicologica.
Questi ultimi consistono nel fatto che il bambino obeso si carica quasi sempre di una serie di complessi, in quanto nota una sproporzione tra il suo corpo e quello dei suoi compagnetti di gioco, che a loro volta non mancano di prenderlo in giro, di beffeggiarlo e di escluderlo. Tutto ciò può causare nel piccolo:
una forte tendenza ad isolarsi;
una certa aggressività;
nei casi più gravi, la possibile insorgenza di disturbi alimentari.
Vi sono, inoltre, dei problemi fisici che si ripercuotono, purtroppo, anche sulla salute futura del bambino. In particolare i bimbi obesi possono manifestare con la crescita:
Diabete: le cellule del corpo diventano insulino-resistenti, ossia incapaci di captare il glucosio nel sangue, nonostante lo stimolo dell’insulina.
Disturbi cardiocircolatori: i grassi in eccesso, depositandosi lungo le arterie, ne rimpiccioliscono il lume (cioè la cavità interna) causando rallentamenti del flusso sanguigno. Il colesterolo in circolo, inoltre, rendendo il sangue più denso, mette sotto sforzo il cuore, compromettendone, a lungo andare, la funzionalità.
Ipertensione: nei soggetti obesi la produzione di aldosterone, un ormone prodotto dai surreni, aumenta e determina una maggiore ritenzione del sodio che, richiamando acqua, aumenta il volume sanguigno e, di conseguenza, la pressione che questo esercita sui vasi sanguigni.
Difficoltà motorie: lo strato adiposo tipico dell’obesità è di ingombro ai muscoli e ne impedisce i movimenti. Inoltre, comprimendo le articolazioni e affaticandole, può provocare artrosi.
C’è da dire, in aggiunta a ciò, che un bambino obeso sarà molto probabilmente un adulto obeso. Infatti, un’alimentazione eccessiva o scorretta nei primissimi anni di vita determina un aumento del numero e delle dimensione delle cellule adipose, che sarà sempre più difficile correggere con il passare del tempo. Senza contare che le cattive abitudini alimentari quanto più sono radicate, tanto più saranno difficili da estirpare con l’avanzare degli anni!
Che fare, allora, per evitare o almeno attenuare tutti questi effetti negativi dell’obesità infantile?
Scopriamolo insieme!
L’obesità infantile, proprio per le ragioni sopra esposte, non andrebbe mai trascurata né liquidata con la semplicista constatazione che il bambino è cicciottello. Vero è, d’altra parte, che non bisogna neanche estremizzare in senso opposto! La cura dei piccoli obesi è, infatti, particolarmente delicata perché un intervento scorretto potrebbe comprometterne il sano sviluppo fisico e psicologico, per questo i genitori dovrebbero richiedere l’aiuto di un professionista.
Qual è, dunque, la prima cosa da fare? Rivolgersi a un nutrizionista che dia delle indicazioni precise e una dieta equilibrata. È importante non ridurre il cibo drasticamente e non privare il bambino delle sostanze nutritive necessarie alla sua crescita, mentre è opportuno, invece, bandire tutti i cibi insani tipo snack, grassi, cioccolata, caramelle e dolciumi vari.
Approfondisci come articolare una dieta equilibrata.
Una particolare cura merita l’aspetto psicologico della questione: bisogna evitare che nei piccoli si instaurino circoli viziosi o rapporti conflittuali con l’alimentazione e con il proprio corpo. Ecco perché sarà compito dei genitori far sì che la dieta sia più dolce e naturale possibile. Infine, bisogna stimolare quanto più possibile moto e attività all’aria aperta!
Nel prossimo approfondimento troverai, indicata nel dettaglio, la dieta tipo per bambini obesi. Vogliamo vedere cosa comprende?
Dieta tipo per il bambino obeso. Prima di tutto, una dieta per un bambino non è mai basata su una forte restrizione calorica, ma piuttosto mira ad una scelta più consapevole del cibo. In altre parole, il cambiamento riguardo all’alimentazione deve essere qualitativo piuttosto che quantitativo! Infatti, le calorie e le quantità dei cibi variano in base all’altezza, al peso e all’età del soggetto. Vediamo un esempio di piano alimentare per l’obesità infantile suddiviso in cinque pasti quotidiani:
Ecco, invece, alcuni accorgimenti da seguire durante la dieta:
A parte la dieta specifica, vediamo adesso cosa si può fare per prevenire l’eccessivo accumulo adiposo nei bambini. Sai che, tra le altre cose, è fondamentale avere orari e ritmi di vita regolari? |
La prevenzione di una patologia talmente carica di rischi come l’obesità richiederebbe una seria campagna preventiva, che dovrebbe partire in primo luogo dai mass media e dalle agenzie educative. Come? Sarebbero da mettere al bando dolciumi e cibi insani e dannosi che campeggiano in tante pubblicità, catturando l’attenzione dei più piccoli.
Poi, nella vita quotidiana, spetta ai genitori tenere regolarmente sotto controllo il rapporto tra peso e altezza dei loro figli. Ovviamente, una cura particolare richiede anche il cibo, che deve essere nutriente ma non grasso, gustoso ma semplice, sempre genuino! Frutta e verdura aiuteranno i bambini a crescere senza appesantirli: anche se loro non li amano molto, occorre educarli a un consumo costante di questi alimenti.
È bene, inoltre, instaurare per loro un ritmo regolare, sin da quando sono piccoli, con pasti completi ad orari fissi, alcuni spuntini stabiliti e nessun fuoripasto imprevisto. Un’altra scelta saggia, da cui i più piccini potranno trarre più di un beneficio nel tempo, è quella di non abituarli alle bevande gassate. E il tempo libero? Una forma efficacissima di prevenzione sarebbe far appassionare i bambini a uno sport, possibilmente all’aria aperta, limitando la fruizione di TV, videogiochi e PC!
Ora che l’articolo è giunto alla fine conosci molto meglio l’obesità infantile, una patologia dalle gravi conseguenze fisiche e psicologiche, se viene trascurata.
La prima regola è non cercare soluzioni fai da te! Occorre, infatti, consultare un medico specialista in nutrizione, che saprà indicare la dieta adatta per sconfiggere il problema e dei consigli utili a prevenirlo.
La salute è un bene prezioso da salvaguardare, a cominciare proprio dalla più tenera età! Non lo credi anche tu?
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