Conosciuto soprattutto in relazione alla birra il luppolo in realtà viene largamente utilizzato anche in cucina ed in campo omeopatico. Approfondiamo le proprietà ed i benefici di questa pianta spontanea facilmente reperibile nei luoghi freschi ed ombrosi e scopriamone le controindicazioni.
Il luppolo è una pianta selvatica infestante, appartenente alla famiglia della Cannabaceae, si trova nelle zone fresche, all'ombra e vicino a fonti d'acqua; infatti, il suo nome latino “humulus lupulus” letteralmente significa: “luppolo umido”.
Si tratta di una pianta dioica, cioè ne esistono degli esemplari che hanno fiori maschili e altri quelli femminili. Proprio questi ultimi sono i più ricercati perchè loro interno contengono, resina ed oli essenziali ricchi di principi attivi, di cui si parlerà in seguito. Per la produzione della birra occorrono gli esemplari che producono fiori femminili.
Curiosità.
Per avere una quantità elevata e una qualità controllata di prodotto, si sono diffuse le coltivazioni di luppolo e in Italia sono iniziate nel 1847.
E’ da sottolineare che, per gli altri usi, di solito si impiega il luppolo che cresce spontaneamente.
Proprietà: i principi attivi di questa pianta selvatica.
I principi attivi contenuti nel luppolo sono pricipalmente: alfa e beta acidi, tannini, fitoestrogeni, acidi fenolici, flavonoidi prenilati e luppolina. IGrazie a tutti questi principi attivi il luppolo fa bene al nostro benessere in quanto: favorisce la digestione, stimola l'appetito, contribuisce a risolvere disturbi intestinali, riduce ansia e stress, e non solo. Vediamo nel dettaglio le moltissime proprietà del lippolo, dovute alla grande quantità di principi attivi in esso contenuti:
acidi, sono i principali responsabili del suo gusto, ne esistono di due tipi:
alfa, hanno funzione amaricante, cioè conferiscono un sapore amaro, usati soprattutto nella birra. Riscaldandole, queste molecole vengono attivate cioè la loro struttura chimica si trasforma, così che possono interagire con le proteine. Tra gli alfa acidi si annoverano: l’umulone, il coumulone e l’adumulone;
beta, se ne trovano in piccole quantità nel luppolo, si definiscono acidi aromatizzanti perchè hanno un aroma particolare. Essi, a differenza degli alfa, sono già attivi, ma poiché il calore prolungato può degradarli, occorre impiegarli a freddo. Tra i beta acidi si annoverano: il lupulone, il colupulone e l'adlupulone.
Tannini, sono delle molecole la cui funzione principale è interagire con le proteine, in particolare con quelle delle membrane, diminuendone la permeabilità. Per questo motivo, possono essere usati per disturbi a livello gastro-intestinale, anche perché si tratta di sostanze non digeribili dall’uomo; in particolare, sono efficaci verso patologie ipersecretive, in cui si verifica un‘eccessiva produzione di succhi gastrici, ma anche per la diarrea perchè riducono la perdita dei liquidi a livello intestinale.
Fitormoni, in particolare fitoestrogeni, sono delle molecole di origine vegetale che mimano l’azione dell'estrogeno. Il più potente è l'8-prenilnaringenina, che, però, si trova in bassa concentrazione nel luppolo. La sua carenza viene ovviata dalla presenza di alcuni alfa acidi con funzioni simili, molto più presenti nella pianta.
Acidi fenolici, si tratta di molecole organiche, in particolare, quelle contenute nel luppolo sono:
acido caffeico, con effetto antinfiammatorio;
acido clorogenico, che all’interno dell’organismo si trasforma in acido caffeico.
Flavonoidi prenilati, sostanze prodotte dal metabolismo secondario delle piante, il più importante è lo xantumolo, il quale ha un sapore particolare, viene usato per aromatizzare le birre ma ha anche proprietà antiossidanti.
Luppolina, è una sostanza resinosa contenuta all’interno dei fiori femminili, si estrae facendo seccare le infiorescenze e poi scuotendole; ha un sapore molto amaro, aspetto molto importante nella produzione della birra, ma ha anche effetti sedativi.
Benefici del luppolo.
Proprio per le proprietà dei principi attivi, il luppolo apporta i seguenti benefici al nostro organismo
Tra essi abbiamo:
stimola la digestione o l'appetito, grazie a vari attivi con sapore amaro che, come noto, favoriscono la produzione di succhi gastrici, determina lo svuotamento dello stomaco o induce la sensazione di fame.
Aiuta a risolvere le patologie a livello intestinale, come una diarrea nervosa, grazie ad i tannini che diminuiscono la quantità di secrezioni in questo sito.
Promuove la crescita di capelli, in quanto i fitoestrogeni stimolano l'attività delle cellule del cuoio capelluto rendendole più produttive.
Svolge un’azione antitumorale, confermata da vari studi, grazie soprattutto allo xantumolo, che impedisce la proliferazione di cellule tumorali; il luppolo è impiegato in particolare per il tumore al seno e alla prostata;
Attenua gli sbalzi ormonali legati alla menopausa e combatte anche l’osteoporosi che si può presentare in questi casi, sempre grazie ai fitoestrogeni.
Contrasta l’insonnia, sia somministrato per bocca, ma anche ponendolo nell’ambiente dove si riposa, magari in un sacchetto sotto al cuscino, perchè gli oli volatili possono essere assorbiti anche dal naso o dalla pelle, in quanto sono lipofili. L’azione è dovuta a due acidi in particolare: il lupulone e l'umulone.
Calma l’ansia, grazie alla presenza di luppolina.
Svolge un’azione astringente sia a livello intestinale ma anche a livello topico aiutando a rimarginare ferite, escoriazioni e scottature, grazie alla presenza di tannini.
Ha un’azione antinfiammatoria, poiché gli acidi amari bloccano i mediatori dell'infiammazione e si sono dimostrati efficaci anche per l'artrite reumatoide.
Svolge un’azione anti-età, a causa dell'alto contenuto di sostanze antiossidanti, che bloccano le reazioni di ossidazione cellulari le quali danno, come prodotti di scarto, radicali liberi che favoriscono l'invecchiamento cellulare. Inoltre i fito-ormoni favoriscono la proliferazione dei fibroblasti, le cellule del tessuto connettivo che sono presenti anche nella cute, con la funzione di conferire elasticità. Infine, i tannini riescono ad interagire con le proteine delle membrane cellulari creando un film protettivo sulla pelle, in grado di proteggerla da elementi tossici e disidratazione.
Rimedi omeopatici a base di luppolo.
Il luppolo trova largo impiego in campo omeopatico e in cucina. Vediamo in che modo.
Il luppolo, come fitofarmaco, viene utilizzato in omeopatia per far fronte ai problemi visti in precedenza, come ansia, insonnia e disturbi gastro-intestinali. E’ facilmente reperibile in erboristeria sottoforma di:
Tintura madre, che viene estratta utilizzando sostanze lipofile per mantenere intatto l'olio essenziale contenuto nel luppolo, il quale contiene moltissimi principi attivi: xantumolo, mircene, umulone, cariofillene e tannini.
Estratto secco, costituito dalle infiorescenze femminili essiccate e triturate, utilizzato soprattutto per le tisane che devono essere utilizzate due volte al giorno, oppure per impacchi sulla pelle, con effetti tonificanti, lenitivi e nutrienti. L’estratto secco si può trovare anche incapsulato.
Il luppolo in cucina non solo birra!
Quando si sente parlare di luppolo, di solito lo si associa alla birra.
Approfondisci benefici e controindicazioni della birra.
Questa pianta, però non è il componente base di questa bevanda, ma si usa fondamentalmente per aromatizzarla, conferendole il suo tipico sapore amaro, che contrasta il sapore dolce del malto ed aggiungere alcune proprietà:
stabilizza la birra favorendo la coagulazione delle proteine;
previene della diffusione dei batteri, perché gli alfa acidi attivati diminuiscono il pH della bevanda, creando un ambiente in cui per i patogeni è difficile crescere e riprodursi;
stabilizza la schiuma, grazie agli isoumuloni.
Come si produce la birra?
La birra si realizza a partire da un cereale che può essere: grano, segale o mais, ma, nella maggior parte dei casi è l’orzo.
I semi vengono messi in acqua per favorire la produzione di malto, costituito appunto dai chicchi che hanno germinato; questo è l’ingrediente principale per produrre questa bevanda.
Il mato viene, quindi, fatto asciugare all’aria, sminuzzato, immerso in acqua e riscaldato:
per favorire il rilascio di zuccheri, che serviranno per attivare la fermentazione;
per rendere più chiaro il composto;
per eliminare i microrganismi.
A questo punto si aggiunge il luppolo che dà il sapore tipico della birra.
Si addizionano i lieviti fermentanti che, partendo dagli zuccheri, producono etanolo ed anidride carbonica, che viene trattenuta nel liquido perché il processo avviene in contenitori chiusi.
Infine si filtra il liquido e si pastorizzano le bottiglie, sottoponendole ad alte temperature per pochi secondi, questo ne ottimizzerà la conservazione.
Oltre alla birra, con il luppolo, possono essere prodotti anche dei liquori con un sapore molto amaro, caratteristico della pianta.
Ricetta per fare un liquore con il luppolo.
Ingredienti.
1,5 l di alcol a 95°;
25 fiori di luppolo;
200 g di zucchero.
Preparazione.
Unire tutti gli ingredienti e mescolare, lasciando in posa per 20 giorni, girando di tanto in tanto. Filtrare e far riposare per almeno due mesi, prima del consumo.
Uso in cucina.
Il luppolo utilizzato in cucina è conosciuto come luppolo selvatico però, è possibile che chiamandolo in questo modo, nei in negozi di ortofrutta o nei mercati, non vi capiranno. Infatti, molti lo conoscono anche con la dicitura di asparago selvatico, data la somiglianza sia estetica che di sapore, con quest'altro vegetale.
Inoltre in ogni regione è conosciuto con un termine dialettale diverso; i più conosciuti sono riassunti nella seguente tabella:
Denominazione
Regione
Asparagina
Lombardia
luvertin o luvertin
Piemonte
Bruscandolo o vidisone
Veneto
Vartis
Emilia Romagna
Urtizon
Friuli venezia giulia
luperi
Umbra
Bertüçi
Liguria
Viticedda
Campania
A differenza degli asparagi, con cui, come abbiamo visto, si confronta, il luppolo è tanto più gustoso quanto le porzioni apicali sono spesse. Il suo sapore è più delicato di quello degli asparagi, ma allo stesso tempo è accompagnato da un retrogusto amaro.
Se avete voglia di sperimentare in cucina, potete provare le ricette che vi proponiamo nel box di approfondimento.
Ricette a base di luppolo.
Alcune ricette classiche che possono essere fatte con il luppolo sono:
Insalata di luppolo, ideale come contorno leggero. Occorre sbollentare per pochi minuti le cime di luppolo; è possibile che l’acqua assuma una colorazione scura, è del tutto normale. Scolare e condire con con olio, sale e limone a piacere.
Frittata: far saltare leggermente il luppolo in padella con olio e sale ed in seguito unire le uova sbattute, addizionate a parmigiano e qualche aroma; far cuocere la frittata da entrambi i lati e servire.
Risotto: mettere le cime di luppolo in padella per pochi minuti, con olio e sale, aggiungere, poi, il riso, facendolo tostare per qualche minuto. Quindi incorporare un mestolo di brodo vegetale aspettando che si assorba, prima di aggiungerne ulteriormente. Continuare così fino alla completa cottura.
Torta rustica: per realizzare questa ricetta occorre un rettangolo di pasta sfoglia che può essere acquistato o realizzato a mano. Preparate il ripieno costituito da cime di luppolo sbollentate, uova e ricotta; potete aggiungere a piacimento altre verdure, con un sapore più dolce che contrasta l’amaro del luppolo come, ad esempio, carciofi o zucchine. Mescolare il tutto in una terrina per poi distribuirlo uniformemente sulla pasta, precedentemente stesa in una teglia imburrata o ricoperta di carta da forno; se ne avanza un po’ si possono realizzare delle strisce decorative da sistemare sulla parte superiore. Spennellate la superficie con un uovo sbattuto o con del latte per favorirne la doratura ed infornate a 180°C per 20 minuti.
Controindicazioni.
Il luppolo potrebbe dare le seguenti controindicazioni:
Bolle ed escoriazioni a livello cutaneo, nel caso in cui si entra in contatto con le foglie della pianta, perchè sono urticanti a causa della presenza della resina.
Nausea, vertigini e sonnolenza prolungata, per un consumo eccessivo; in questi casi, evitare di mettersi alla guida.
Rendere inefficace l’anestesia, per questo motivo, se si deve subire un’operazione è opportuno interrompere l’utilizzo almeno 15 giorni prima.
Aumento dell’azione di ipnoinducenti, antidepressivi o antipsicotici.
Tossicità per donne incinte e bambini molto piccoli, a causa dell’alta concentrazioni di attivi che mimano gli effetti degli estrogeni.
Nel caso in cui si verifichino queste controindicazioni, raccomandiamo sempre di rivolgersi al medico!
Leggendo questo articolo avrete sicuramente imparato che il luppolo non viene impiegato esclusivamente per la produzione della birra, ma dà il suo meglio anche in cucina, come alleato di bellezza e nel prendersi cura della nostra salute, aiutandoci a riposare bene, a rilassarci, a superare disturbi gastrici, nonché a combattere i tumori.
Se anche voi usate il luppolo, fate conoscere ai nostri lettori in che modo lo impiegate e se conoscete qualche ricetta gustosa, condividetela con noi!
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