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La lordosi lombare è la fisiologica curvatura della colonna vertebrale e può assumere carattere patologico quando tale curvatura viene accentuata o diminuita. Ma quali sono le diverse tipologie di lordosi patologica? Con quali sintomi si manifesta? E quali sono le cure e gli esercizi per trattarla?
Con il termine "lordosi lombare" si intende la fisiologica curvatura della colonna vertebrale formata dalle cinque vertebre lombari, denominate L1, L2, L3, L4 ed L5. Anatomicamente, a livello della colonna vertebrale, distinguiamo due aree di lordosi, lombare e cervicale, e due aree di cifosi, sacrale e toracica. Spesso il termine lordosi lombare viene indicato erroneamente come un qualcosa di patologico, ma in realtà le patologie di questa zona della colonna vertebrale si hanno quando si ha una modifica nella curvatura, che può essere più o meno accentuata. Nel caso di modifiche alla curvatura si andrà incontro ad una sintomatologia variabile in base al tipo di problema, ma nella maggior parte dei casi ciò che si verifica è un aumento della curvatura che prende il nome di iperlordosi lombare e che rappresenta una patologia molto comune in tutti i soggetti.
La lordosi lombare fisiologica rappresenta la normale curvatura della zona lombare della colonna vertebrale. Quando però tale curvatura viene modificata si hanno delle tipologie di lordosi lombare patologica tra cui:
Rappresenta la più frequente patologia del tratto lombare della colonna vertebrale. In questo caso si ha un'accentuazione della curva fisiologica, e il tratto lombare diventa più curvo e sporto in avanti. In particolare possiamo parlare di iperlordosi lombare quando la curvatura ha un angolo maggiore di 40 - 50°.
E' meno frequente e si verifica quando si ha una riduzione, o il totale appiattimento, della fisiologica curvatura della colonna vertebrale lombare che si associa talvolta anche ad una riduzione delle dimensioni dei dischi intervertebrali. La lordosi lombare può essere definita anche rettilineizzata, rettificata o appianata.
Le cause di ipolordosi o iperlordosi sono per lo più correlate a posizioni posturali scorrette che il soggetto assume durante il giorno e che si protraggono nel tempo, ma possono esserci anche cause patologiche.
In particolare per l'iperlordosi le cause più comuni sono:
Per quanto riguarda l'ipolordosi invece le causa più comuni è la sedentarietà che fa si che si assumano posture scorrette e che si provochi un indebolimento dei muscoli vertebrali e paravertebrali tale da non sostenere più la corretta posizione della colonna. Talvolta può essere causa di ipolordosi anche il materasso su cui si dorme poiché non offre un sostegno adeguato alla muscolatura paravertebrale.
Quando l'alterazione della curvatura è lieve il problema può essere del tutto asintomatico. Tuttavia man mano che si aggrava la lordosi patologica possiamo avere sintomi quali:
In caso di iperlordosi inoltre possiamo avere sintomi specifici quali:
La diagnosi di alterazione della curvatura lombare viene fatta dal medico ortopedico il quale prima eseguirà un esame obiettivo e valuterà la presenza di eventuali sintomi e poi prescriverà delle indagini più approfondite, quali una radiografia del rachide lombare, per capire quale sia il problema reale.
Al di là della sintomatologia che viene trattata con farmaci antidolorifici ed antinfiammatori da banco o con plantari opportunamente prescritti dagli ortopedici, le alterazioni della zona lombare si contrastano attraverso esercizi riabilitativi e sport volti al miglioramento della curvatura.
Approfondisci come fare esercizi per migliorare la postura.
Nei casi gravi (ad esempio nel caso di patologie congenite che portano a conseguenze gravi per la deambulazione) si può ricorrere all'intervento chirurgico per riposizionare le vertebre in posizione corretta ma questa procedura, estremamente invasiva, è rara.
Il principale approccio terapeutico per i problemi alla zona del rachide lombare è di tipo riabilitativo attraverso manipolazioni e massaggi eseguiti dall'osteopata o attraverso esercizi fisioterapici da compiere in centri specializzati o anche a casa.
Vediamo quali sono gli esercizi posturali che si possono eseguire.
Esercizio n. 1. Sdraiarsi su un tappetino in posizione supina (con la schiena a terra) portando le braccia lunghe sopra la testa e le gambe piegate con ginocchia flesse e piedi poggiati a terra. Il paziente dovrà contrarre i glutei e gli addominali e fare in modo di far aderire la colonna vertebrale al tappetino. La posizione va mantenuta per 5 - 15 secondi, successivamente rilassare i muscoli e ripetere almeno una decina di volte. |
Esercizio n. 2. Sdraiarsi su un tappetino in posizione supina, tenere le braccia lungo i fianchi, le gambe piegate ed i piedi uniti. Aprire le anche. Ruotare l'anca destra in modo che il ginocchio destro vada a poggiare sul ginocchio sinistro. Mantenere la posizione per 5 - 10 secondi, tornare alla posizione iniziale e ripetere l'esercizio dall'altro lato. L'esercizio va ripetuto 5 volte per lato. |
Esercizio n. 3. Sedersi su una sedia poggiando i piedi al pavimento. Spostare il tronco in avanti facendo si che le braccia penzolino dal corpo e tocchino terra (o comunque fin dove si arriva). Mantenere la posizione per 5 - 15 secondi. Ripetere almeno 5 volte. |
Esercizio n. 4. Mettersi in piedi distanziando i piedi tra loro di circa 10 - 15 cm e tenendo le ginocchia leggermente flesse. Piegare il tronco in avanti cercando con le mani di raggiungere il pavimento. Rimanere in questa posizione per 5 - 10 secondi stando attenti a non sollevare i talloni da terra. Una volta trascorsi i 5 - 10 secondi stendere le gambe e sollevare i talloni, mantenendo la posizione per 30 secondi. Ripetere almeno 5 volte. |
Per migliorare la problematica dell' ipolordosi o dell'iperlordosi si consiglia di fare sport che consentono da un lato di allungare la colonna vertebrale e di diminuire la compressione sui dischi intervertebrali, e dall'altro di rafforzare la muscolatura paravertebrale.
Tra questi possiamo citare:
I contenuti dell’articolo hanno uno solo uno scopo illustrativo e non sostituiscono il parere del medico.
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