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Davvero le tinte per capelli sono nocive? Perchè si parla di una correlazione tra le tinte per capelli e l'insorgenza di tumore, in particolare al seno, anche se non vi sono ancora dati certi ed una accertata correlazione causa - effetto per quanto riguarda tali potenziali rischi? Analizziamo gli effetti nocivi e accertati e vediamo quali sono i consigli per prevenirli.
Si sente spesso parlare degli effetti nocivi delle tinture per capelli, ed a queste vengono attribuiti rischi di ogni tipo, da quelli che riguardano direttamente lo stato di salute dei capelli, a quelli che invece coinvolgono lo stato generale di salute del soggetto.
Quanto c’è di vero?
Per scoprire quali sono effettivamente i rischi delle tinture occorre conoscere le varie tipologie e vedere come agiscono sui capelli.
Le tinte per capelli sono delle formulazioni utilizzate d per cambiare il colore dei propri capelli o per coprire i capelli bianchi.
Le tinture per capelli possono essere naturali, a base di sostanze quali hennè, oppure, nella maggior parte dei casi, sono di tipo sintetico.
Le tinture chimiche possono essere di diverse tipologie, ognuna delle quali agisce in modo differente sui capelli:
Questi shampoo colorano il capello tono su tono modificando leggermente il colore naturale con riflessi. Essi contengono coloranti chimici poco aggressivi quali antrachinonici e coloranti azoici ad alto peso molecolare che non riescono ad entrare nel fusto del capello attraversando la cuticola.
Poiché non contengono acqua ossigenata queste tinture non modificano il colore ma i pigmenti si depositano sul capello e vanno via con pochi lavaggi.
Come è fatto il capello?Il capello è costituito da proteine quali cheratina e melanina, acqua, pigmenti e lipidi. Si divide in radice, bulbo e fusto che è la parte che esterne e che a sua volta è formato da:
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La tintura semipermanente serve a colorare i capelli bianchi e a dare un tono più deciso ai capelli, ma non può decolorare e schiarirli.
Contiene composti azoici e nitrati che attraverso le scaglie della cuticola e si depositano su di esse. Resiste tra i 4 e gli 8 lavaggi.
Le tinture permanenti penetrano all'interno della struttura del capello, infatti aprono le scaglie della cuticola e raggiungono il fusto. Esse contengono vari composti i che reagiscono tra loro formando dei polimeri colorati che reagiscono all'interno del capello e consentono di modificare il colore, schiarendolo o scurendolo, e di coprire i capelli bianchi.
Le formulazioni in commercio sono composte generalmente da una parte contenente coloranti primari, copulanti (che formano il colore), ammoniaca, sostanze per mantenere un pH basico e un antiossidante per evitare l'ossidazione, e da un’altra parte composta da acqua ossigenata.
Da quanto detto sopra è chiaro che le tinture permanenti sono quelle che possono comportare maggiori rischi in quanto entrano nel fusto del capello arrivando fino al bulbo.
Qui esse, attraverso i capillari, fanno passare le sostanze tossiche nel circolo sanguigno e quindi in tutto l’organismo.
Quando parliamo di effetti nocivi, quindi, ci riferiamo non solo ad effetti collaterali che si possono verificare dopo l'applicazione di una tintura, che dipendono dalla sensibilità personale e pertanto non si verificano sempre, ma anche ad effetti nocivi che derivano dall'utilizzo prolungato di tinture. Le tinture infatti:
Le allergie possono verificarsi a causa della presenza nelle tinture di para-fenilendiammina e toluene- 2,5 diammina, due sostanze sensibilizzanti che fungono da allergeni e che sono responsabili sia delle reazioni di tipo allergico in soggetti predisposti, che possono essere:
Per quanto riguarda la possibile insorgenza di allergie locali o sistemiche, si consiglia di applicare la tintura su una singola ciocca vicino la nuca, per vedere se vi sono manifestazioni allergiche. Nel caso non si verifichi nessun problema si può procedere con l'applicazione della tintura su tutto il cuoio capelluto.
I capelli tendono a spezzarsi ed a cadere a causa della resorcina, una sostanza responsabile dei danni ai capelli in quanto agisce sulla produzione di cheratina, una delle sostanze fondamentali che compongono il capello.
L’utilizzo prolungato di tinture può causare anche danni più seri per i quali, però, non vi è un verificato rapporto causa - effetto, cioè non è detto che l'insorgenza del problema sia effettivamente legato all'uso prolungato delle tinture. Tra questi effetti.
Se utilizzate durante il primo trimestre di gravidanza le tinture per capelli potrebbero causare malformazioni al feto. Gli studi sono stati compiuti solo in laboratorio e identificano la parafenilendiammina come possibile causa degli effetti teratogeni, ma non vi sono evidenze scientifiche certe. Tuttavia in mancanza di certezze è bene evitare le tinture nel primo trimestre e nel secondo trimestre scegliere tinture senza ammoniaca.
Tale effetto è stato messo in luce da un chirurgo del Princess Grace Hospital di Londra, il dottor Kefah Mokbel, il quale sostiene che l'utilizzo di tinture aumenti del 14% il rischio di sviluppare un tumore al seno.
Anche uno studio condotto da studiosi del National Institutes of Health statunitensi e pubblicato nel 2019 sull’International Journal on Cancer ha evidenziato un aumento del rischio di cancro al seno in caso di utilizzo di tinture permanenti. Gli studi però non identificano una singola sostanza che sarebbe responsabile dell'aumento di questo rischio, ma si riferiscono per lo più all'insieme delle sostanze presenti nelle tinture. I dati, ad oggi, risultano comunque incerti, incompleti e non validati.
Le tinture aumentano il rischio di ’insorgenza di tumori della vescica, l leucemia e linfoma non Hodgkin (studi pubblicati sulla rivista Epidemiology mostrano un possibile aumento di linfomi del 26%) a causa del contenuto di amine aromatiche le quali vengono assorbite dal cuoio capelluto, entrano in circolo e vengono metabolizzate dal fegato che per eliminarle produce sostanze tossiche e potenzialmente cancerogene. Sembra che l'utilizzo frequente di tinture aumenti il rischio di tali tumori di 2 volte, rispetto a chi non utilizza tinture.
Un rapporto dello IARC (l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’OMS), del 2010, classifica le ammine aromatiche e altri coloranti (contenuti nelle tinture) tra le sostanze cancerogene per l’uomo, ma ritiene che il rischio è solo per i professionisti (parrucchieri), mentre non ritiene dannose le tinture per capelli se se ne fa un uso personale.
Tra tutte le sostanze che costituiscono una tintura per capelli quelle ritenute più dannose perché penetrano nel bulbo e vengono assorbite dall'organismo sono:
L’ammoniaca è una sostanza gassosa formata da idrogeno ed azoto molto solubile in acqua.
Molto utilizzata in cosmesi, è da sempre stata una dei componenti delle tinture per capelli, essa, infatti, serve ad aprire le squame del capello in modo che il colore possa penetrare all'interno e rimanere in modo permanente.
L’ammoniaca è però una sostanza irritante che provoca molte reazioni allergiche se ingerita, inalata, e anche se a contatto con la pelle. E’ per tale motivo che oggi si preferiscono le tinture senza ammoniaca che però contengono un’altra sostanza la monoetanolammina, che, a differenza dell’ammoniaca è inodore, ma è altrettanto nociva se ingerita, inalata e a contatto con la pelle.
La PPD è una diammina aromatica che deriva dall'ammoniaca contenente zolfo e viene utilizzata come reagente nelle tinture per capelli.
Essa è una sostanza che può causare una forte allergia da contatto per cui è particolarmente pericolosa per i parrucchieri che vengono continuamente a contatto con la sostanza. La legge italiana ha stabilito, per tale motivo, che un prodotto non può contenere più del 6% parafenilendiammina.
La formaldeide è un potente battericida e normalmente non viene utilizzata nelle tinture ma ma viene creata dalla reazione chimica tra alcuni conservanti che sono presenti nelle tinture.
L'AIRC (Associazione Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ha inserito la formaldeide nell'elenco delle sostanze cancerogene per l’uomo fin dal 2004.
L’acqua ossigenata è una sostanza composta dall'unione di due atomi di ossigeno e uno di idrogeno.
Viene utilizzata per schiarire i capelli e decolorarli. Essa va utilizzata con attenzione, e nella giusta diluizione, perchè può essere nociva sia per la pelle, che per i capelli.
I siliconi sono molto utilizzati nei prodotti per i capelli e quindi anche nelle tinture, per la loro capacità di dare lucentezza e morbidezza.
Essi non sono rischiosi per la salute, eppure un regolamento europeo ha stabilito che dal 2020 due quelli più utilizzati in cosmesi (cyclomethicone e il cyclopentasiloxane), possono essere presenti in una percentuale inferiore allo 0,1% nei prodotti cosmetici che vengono risciacquati.
Essi, infatti, non sono biodegradabili e rappresentano un rischio per l’ambiente Possono, invece, essere usati nei cosmetici che restano sulla pelle o sui capelli.
Abbiamo illustrato i potenziali rischi legati all'utilizzo di tinture chimiche, ma
in che modo possiamo tingere i capelli evitando gli spiacevoli effetti collaterali?
Da molto tempo le tinture a base di ammoniaca sono state sostituite con tinture senza ammoniaca che presentano oli naturali ed altri ingredienti per attivare i pigmenti colorati.
Queste tinture non solo non comportano i rischi legati all'utilizzo dell’ammoniaca ma svolgono anche un’azione nutriente del capello rendendolo più lucido e morbido. Le tinture senza ammoniaca rispetto a quelle tradizionali sono più salutari e riescono a coprire i capelli bianchi, ma sono meno durature e vanno ripetute più frequentemente.
E’ inoltre possibile colorare i capelli con tinture naturali realizzate con ingredienti derivanti da piante ed erbe.
Puoi approfondire come schiarire i capelli in modo naturale.
Tra i trattamenti più utilizzati è quello a base di hennè.
L’hennè è una pianta di origine asiatica dalle cui foglie si ricava una polvere colorante che a differenza delle tinte chimiche, avvolge la cuticola del capello e si lega alla cheratina, riempiendo le squame come uno smalto protettivo.
Questa funzione rinforza il capello rendendolo più brillante e ricco di sfumature naturali.
Il colore della Lawsonia è tendente al rosso mogano, ma se unita ad altre piante come il Katam, può dare differenti tonalità di castano.
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