La ionoforesi serve a curare iperidrosi, contrastare la cellulite ed ad alleviare i dolori. Come funziona? Presenta controindicazioni?
La ionoforesi è oggi una tecnica sempre più utilizzata tanto in ambito terapeutico quanto in ambito estetico. Gli effetti collaterali presenti in tutti i farmaci assunti per via sistemica sono spesso pesanti e rischiosi e possono addirittura danneggiare altri organi,ecco che la ionoforesi si presenta come valida alternativa. Essa infatti permettendo l’infiltrazione del farmaco per via epidermica è immediata, localizzata e meno rischiosa. Questo perlomeno a quanto sostengono i più, ma vi è anche una corrente di pensiero che non ne riconosce l'efficacia terapeutica anzi annovera la terapia elettrica tra i cosiddetti “palliativi”. Certo è che molti dei malcapitati colpiti da iperidrosi palmare o plantare sostengono di aver risolto il fastidioso problema. Allora a chi credere? La ionoforesi funziona davvero? Come? Quando può essere utilizzata? Andiamo a scoprirlo di seguito illustrando come funziona la ionoforesi, le varie tecniche e le patologie in cui possono essere utilizzate, senza dimenticare di evidenziare eventuali rischi e controindicazioni.Prima di affrontare l’argomento proponiamo una sintesi dei vantaggi e degli svantaggi della terapia.
Per far ciò si serve di due elettrodi collegati ad un generatore di corrente; Essi vanno posizionati su una specifica parte del corpo: uno sulla zona specifica da trattare, in cui è stato preventivamente spalmato il farmaco, e l’altro nelle sue prossimità.
Accendendo il generatore si origina un campo magnetico di cui i due elettrodi costituiscono uno il polo positivo e l’altro il polo negativo. Il flusso di corrente che si viene a creare fa sì che gli ioni contenuti nel principio attivo del farmaco penetrino rapidamente nella pelle, attraverso i pori e i bulbi piliferi, e pertanto si depositino nella zona specifica da trattare.
Gli elettrodi possono essere cosparsi di gel, che ha un effetto coadiuvante e pertanto potenzia l’assorbimento del farmaco. La durata media di una seduta di ionoforesi è di trenta minuti, in quanto gli ioni cominciano a penetrare nell’organismo dopo circa otto-dieci minuti di trattamento.
Affinché un ciclo di ionoforesi faccia effetto, sono necessarie circa 15 sedute, di solito effettuate con cadenza quotidiana.
I vantaggi della ionoforesi sono vari come sopra accennato, ma vediamoli nello specifico.
Meno effetti collaterali. Innanzitutto evitando la somministrazione per via sistemica si evitano molti degli effetti collaterali dei farmaci che possono compromettere la funzionalità di altri organi. Infatti i farmaci assunti per via orale, endovena o intramuscolo devono essere metabolizzato dal fegato, passare dall’apparato digestivo alterandone l’equilibrio col rischio dell’insorgenza di patologie come le gastriti ed eliminato sotto forma di scorie attraverso i reni.Il farmaco utilizzato nella terapia elettrica viene applicato direttamente sulla zona colpita dal disturbo il che aumenta l’efficacia del farmaco, in quanto si riduce la sua dispersione nell’organismo.
Meno sostanze ausiliari. Ancora, utilizzando i farmaci in forma ionica, la ionoforesi necessita solo del principio attivo, assorbito in una percentuale del 90% che riesce a raggiungere la profondità di 10cm. A differenza di quanto avviene per i farmaci assunti per via sistemica quindi non sono necessarie sostanze ausiliari quali diluenti, leganti o lubrificanti che spesso sono causa delle controindicazioni.
Meno quantità di farmaco. infine i farmaci in forma ionica permangono a lungo nella zona trattata ed è quindi necessaria una quantità minore rispetto a quella necessaria per essere assorbita per via orale.
Meno dolore. La ionoforesi è inoltre una pratica interamente indolore, che non prevede l’uso di aghi e non comporta alcun fastidio per il paziente che vi si sottopone, se non un leggero formicolio.
L’elettroterapia è utilizzata a scopi terapeutici sia erogando semplicemente una debole corrente sulla zona interessata, sia abbinando la corrente a farmaci con proprietà specifiche per trattare diverse patologie.
L’iperidrosi è l’eccessiva sudorazione che colpisce prevalentemente le ascelle, le mani e i piedi, e quindi è fonte di grande imbarazzo per chi ne soffre.
La ionoforesi è utile principalmente nel caso della sudorazione dei mani e dei piedi, in quanto gli elettrodi sono facilmente posizionabili in queste due parti del corpo; Essi vanno posizionati sulle parti interessate dopo averle immerse in una soluzione elettrolitica o nella semplice acqua di rubinetto.
È stata inoltre creata una maschera particolare in spugna per il trattamento dell’iperidrosi facciale.
Risulta più difficile curare con la ionoforesi l’eccessiva sudorazione delle ascelle, a causa della difficoltà di applicazione degli elettrodi in questa zona; a tale scopo sono stati creati degli elettrodi speciali, detti tamponi.
È anche sconsigliato l’uso della ionoforesi per l’iperidrosi localizzata in altre parti del corpo, come il tronco, perché potrebbero verificarsi delle reazioni di ipersensibilità.
La ionoforesi utilizzata contro l’iperidrosi non necessita di alcun tipo di farmaco, in quanto è sufficiente che la corrente elettrica attraversi la zona interessata per inibire il funzionamento delle ghiandole sudoripare e trarne dei benefici; Il trattamento nel caso di iperidrosi non è però definitivo, ma deve essere utilizzato per tutta la vita, poiché non risolve il problema ma ne attenua i sintomi.
Artrosi, cervicale, mal di schiena, lombalgia, lombosciatalgia, pubalgia, sciatica, ernie trovano beneficio dall'alettroterapia.
In questo caso il principio attivo utilizzato è principalmente il ketoprofene contenuto nei FANS, i comuni farmaci antinfiammatori. In particolare viene utilizzato un farmaco denominato artrosilene, che agisce riducendo da un lato l’infiammazione osteoarticolare, e dall’altro riducendo il dolore provocato da essa. Nel caso delle infiammazioni muscolo-scheletriche gli elettrodi possono essere posizionati alle spalle, alle ginocchia, alla schiena; insomma, in qualunque zona interessata dal disturbo.
La ionoforesi viene praticata direttamente sulla zona interessata, per la maggior parte le braccia o le gambe. Per quanto riguarda i traumi muscolari, oltre che nella riabilitazione la ionoforesi è utile anche nel potenziamento del muscolo, che attraverso la corrente si rassoda e tonifica. Nel caso in cui venga utilizzata su muscoli sani, quindi non infiammati, non prevede l’uso di farmaci.
Sinovite,l’infiammazione della membrana che ricopre le articolazioni;
Dito a scatto,Patologia del “dito a scatto”, una forma di sinovite che colpisce un dito della mano;
Borsite,infiammazione della membrana che evita l’attrito tra il muscolo e il tendine;
Epicondilite,infiammazione dei tendini del gomito epitrocleite, tendiniti,ecc..
Anche in questo caso vengono utilizzati prevalentemente FANS, in modo da ridurre l’infiammazione e al contempo il dolore. Spesso essi sono associati all’EDTA, l’acido etilendiaminico-tetracetico, utilizzato anche nei traumi scheletrici. In questo caso è necessario posizionare correttamente gli elettrodi sulla zona interessata, nella maggior parte dei casi ginocchia o caviglie. Può essere in questo caso utilizzata anche sulle cartilagini e sui legamenti.
Si tratta di una patologia che provoca l’irrigidimento involontario dei muscoli del corpo, e quindi a lungo andare porta ad stanchezza diffusa e nei casi più gravi, alla depressione.
In questo caso la ionoforesi può essere utile ad alleviare i sintomi della malattia, ma il suo effetto risulta piuttosto blando, per cui i medici preferiscono sostituirla con appositi stimolatori del sistema nervoso.
La ionoforesi dentale è usata in odontoiatria in quanto aiuta a prevenire le carie e le gengiviti attraverso l’uso del fluoro. Esso costituisce un ottimo antibatterico e rafforza lo smalto dei denti. Lo strumento utilizzato ha una forma tondeggiante, in quanto va inserito direttamente sulle arcate dentarie, ed è costituito da un cuscinetto imbevuto, appunto, di fluoro che poggia direttamente sui denti. In genere in questo caso le sedute durano pochi minuti, e ne sono sufficienti circa cinque per vedere i primi risultati.
La ionoforesi cosiddetta trans-cranica (DCS) viene utilizzata in neurologia, sfruttando il principio della corrente continua che stimola l’attività cerebrale, quindi senza l’impiego di farmaci.Sono stati dimostrati i suoi benefici nella riduzione dell’emicrania, sia con che senza aura; nella prevenzione dell’invecchiamento delle cellule cerebrali; nel processo di “guarigione” da dipendenza quali quella da nicotina, da alcool, da cibo. Tuttavia poiché si tratta in questo caso di una zona molto delicata è bene affidarsi a professionisti esperti, che sappiano come agire senza esagerare, in quanto questo potrebbe causare dei danni al cervello.
La ionoforesi può essere utilizzata per somministrare dei farmaci oftalmologici per via oculare. In questo caso non è importante di quale patologia si soffra, in quanto la maggior parte dei farmaci può essere assorbita tramite ionoforesi. In questo caso, essa funziona attraverso il contatto tra un piccolo elettrodo e la cornea del paziente; tuttavia, in realtà essa è usata molto raramente in questo settore.
Nonostante la ionoforesi nasca a fini terapeutici, spesso è utilizzata anche a fini puramente estetici. In questo caso viene praticata all’interno dei centri benessere, proposta in veri e propri trattamenti.
La ionoforesi svolge un’azione molto efficace contro la cellulite, in quanto agendo in profondità nel derma elimina il disturbo all’origine.
Per approfondire vedi articolo Cause della cellulite
I farmaci.
I farmaci più usati in questo caso sono tre: l'aminofilina, che scioglie i grassi, la carnitina, che agisce sugli scambi di sostanze tra le cellule, e l’escina, che ha una funzione protettiva, in quanto evita che la zona trattata si infiammi o che i vasi sanguigni subiscano dei danni.
Le terapie complementari.
Nel caso specifico della cellulite la ionoforesi viene spesso associata ad altre tecniche più invasive, come la mesoterapia, la tecnica ad ultrasuoni, o il linfodrenaggio, che comunque sfruttano lo stesso principio di assorbimento del farmaco per via epidermica.
La ionoforesi estetica è sempre più utilizzata anche nella riduzione delle macchie cutanee. Non importa di che tipo sia la macchia che si forma sulla pelle: la ionoforesi agisce sia sulle macchie da vecchiaia, sia sulle cicatrici da acne, sia su disturbi più seri come la psoriasi.
I principi attivi.
Ognuno di questi tipi di inestetismi richiede ovviamente dei farmaci specifici, che penetrando in profondità nel derma agiscono sulle sostanze che provocano la macchia e contribuiscono a eliminarla o, almeno, a ridurla.
La ionoforesi, utilizzando la corrente elettrica non può essere praticata:
Portatori di pace-maker o di qualunque mezzo di sintesi metallico, quindi chiodi, viti, placche;
Da chi soffre di epilessia o di ipoestesia cutanea, cioè ridotta sensibilità dell’epidermide.
Nel caso in cui il paziente presenti lesioni cutanee sulla zona da trattare;
Dalle donne in gravidanza, in quanto mancano gli studi medici che verifichino le conseguenze che la ionoforesi può avere sul feto, pertanto essi rimangono sconosciuti e potenzialmente pericolosi.
Per quanto riguarda gli effetti collaterali, essi sono legati al cattivo utilizzo dei macchinari, che possono provocare delle ustioni cutanee, o ad una possibile reazione allergica del paziente al farmaco somministrato.
Vantaggi e svantaggi della ionoforesi in breve
Vantaggi: | Svantaggi: |
Niente effetti collaterali dei farmaci. | Risultati scarsi, pari a quelli dei moderni cerotti transdermici. |
Riduzione dei tempi terapeutici in quanto il farmaco va applicato sulla sola zona da curare. | Non tutti i farmaci sono in grado di superare la barriera costituita dalla cute e penetrare nei tessuti. |
Assunzione del solo principio attivo del farmaco senza eccipienti. | I farmaci a causa della ionizzazione potrebbero perdere parte della loro efficacia. |
Minore quantità di farmaco da applicare. | I pazienti con pace-maker non possono praticarla, ne quelli con lesioni cutanee o che soffrono di epilessia. |
Elevato effetto antidolorifico. | La ionoforesi può provocare ustioni chimiche o reazioni allergiche legate al farmaco. |
Il trattamento è indolore. | Costi maggiori. |
La ionoforesi è una tecnica abbastanza accessibile dal punto di vista economico, a differenza ad esempio della mesoterapia.
Definire un costo medio per una seduta di ionoforesi è molto difficile in quanto esso varia di città in città e soprattutto esso varia in base al centro in cui è effettuato, ma in genere non supera mai i 50€ a seduta.
I prezzi sono più bassi nei centri benessere che utilizzano la ionoforesi a scopi estetici, e più alti invece nei centri specializzati per trattamenti medici.
In genere i medici sconsigliano di praticare il fai-da-te nella tecnica della ionoforesi, in quanto è più opportuno affidarsi a dei professionisti che abbiano esperienza nel settore. Tuttavia, diverse case farmaceutiche oggi commercializzano degli apparecchi che permettono di praticare la ionoforesi tranquillamente a casa propria. Essi sono utilizzati principalmente nella lotta all’iperidrosi, quindi un problema che richiederebbe un numero abbastanza consistente di sedute terapeutiche. Consistono solitamente in uno strumento di medie dimensioni, quindi facilmente utilizzabile e riponibile, collegato agli elettrodi, nella maggior parte dei casi già cosparsi del gel coadiuvante. Ogni apparecchio ha una serie di programmi preimpostati, in modo che il paziente può scegliere il trattamento più adatto al proprio disturbo. In ogni caso, è sempre necessario leggere il foglietto illustrativo contenuto all’interno della confezione per ridurre al minimo rischi e trarne quanto più vantaggio possibile. Il costo medio di un apparecchio di ionoforesi fai-da-te parte da 150€ ma può arrivare anche agli oltre 200€, in quanto si paga in base alla complessità dello strumento acquistato. |
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