Con il termine “ intossicazione alimentare” si indica una patologia innescata dal consumo di un alimento contaminato da un microrganismo patogeno. Le intossicazioni alimentari si manifestano con sintomi caratteristici che in alcuni casi possono essere gravi. Nella maggior parte dei casi sono auto risolventi, talvolta possono essere utili rimedi naturali e rimedi omeopatici. È importantissimo bere molti liquidi per evitare la disidratazione.
Quando si parla di intossicazione alimentare ci si riferisce ad una condizione infettiva che è stata contratta attraverso l'ingestione di un particolare alimento contaminato da un patogeno (virus, batteri, parassiti e così via) o da una tossina prodotta da un patogeno. Le intossicazioni alimentari possono colpire tutti ma vi sono alcune categorie di soggetti che risultano essere maggiormente a rischio, quali ad esempio gli anziani e le donne in gravidanza, a causa di cambiamenti metabolici e circolatori, i bambini ed i neonati, il cui sistema immunitario non è ancora del tutto sviluppato, ed i soggetti affetti da patologie cronico - degenerative come l'AIDS e il diabete che provocano problemi a livello della risposta immunitaria.
Tipologie delle intossicazioni da cibo.
Gli alimenti responsabili di questo disturbo, possono essere contaminati in qualsiasi momento, sia in fase di produzione primaria (cioè a partire dall'allevamento), sino alla fase di consumo (quando cioè vengono serviti). I principali alimenti causa di intossicazioni alimentari sono le uova, i derivati delle uova, i frutti di mare, i prodotti ittici in generale, le carni crude, i latticini, le verdure, ed i prodotti confezionati.
Nell'ambito delle intossicazioni alimentari possiamo distinguere tre diverse tipologie:
Infezione alimentare in cui la sintomatologia è causata dall'ingestione di alimenti contaminati che contengono microrganismi patogeni vivi i quali, una volta che si trovano all'interno dell'ospite, si moltiplicano e provocano la patologia.
Intossicazione alimentare in cui il quadro sintomatico è legato all'ingestione di alimenti che contengono una tossina prodotta da un microrganismo patogeno.
Tossinfezione alimentare quando i sintomi vengono causati dall'ingestione di alimenti contenenti microrganismi patogeni vivi i quali, una volta ingeriti, producono tossine.
Sebbene vi siano tre diverse tipologie di disturbi la sintomatologia e le modalità con cui il patogeno si trasmette all'essere umano sono uguali ovvero la malattia si trasmette attraverso l'ingestione dell'alimento contaminato.
Sintomi e complicanze dell’ingestione di alimenti contaminati.
Le intossicazioni alimentari possono presentare sintomi comuni e non eccessivamente preoccupanti, ma anche complicanze, ovvero un insieme di sintomi gravi che possono portare a conseguenze anche molto serie.
Tra i sintomi comuni abbiamo:
Diarrea, che si manifesta con scariche frequenti e che si associa a dolori addominali (crampi e spasmi).
Sensazione di nausea da lieve a intensa che si accompagna a vomito.
Febbre che può essere leggera (sotto i 38°C) o elevata (sopra i 38°C).
Mal di testa e debolezza.
Sintomi cutanei quali eczema, bolle, prurito, orticaria, sfoghi cutanei e arrossamenti. Tali sintomi sono più rari e non sempre si manifestano.
I sintomi hanno insorgenza variabile che va da subito dopo il consumo dell'alimento a giorni o settimane dopo il consumo. La durata media dei sintomi è di circa 7 - 10 giorni con una graduale attenuazione man mano che passano i giorni.
Tra i sintomi gravi possiamo invece citare:
Diarrea e vomito con sangue, che possono portare a conseguenze gravi quali eccessiva perdita di sangue ed anemia.
Diarrea e vomito continui che persistono senza attenuazione per più di tre giorni e che causano un forte stato di disidratazione che può portare a conseguenze anche fatali per l'organismo.
Febbre superiore a 38,5°C associata a capogiri, svenimenti e vertigini.
Debolezza muscolare, astenia, incapacità di stare in piedi e visione doppia.
Difficoltà respiratorie.
Se si manifesta uno o più di questi sintomi sopra citati è necessario recarsi subito al pronto soccorso per evitare problemi gravi e potenzialmente fatali.
Cause.
Le intossicazioni alimentari sono causate da microrganismi patogeni che una volta arrivati nell'intestino a causa dell'ingestione di cibi contaminati, si moltiplicano e producono tossine. I microrganismi responsabili di tossinfezioni alimentari possono essere batteri, funghi (sia come alimenti che come microrganismi), protozoi o virus.
Tossinfezioni batteriche.
Una delle più grandi categorie di patogeni responsabili di intossicazioni alimentari sono i batteri. Tra quelli maggiormente implicati nella patogenesi di queste malattie abbiamo:
Salmonella: è una delle maggiori cause di tossinfezioni alimentari, si trova prevalentemente nelle uova crude, nella carne cruda, nel pollame e nel latte crudo, ed è spesso causa di intossicazioni in grossi gruppi di soggetti (ad esempio partecipanti a matrimoni o villaggi turistici). Il periodo di incubazione va da 12 a 36 ore in media (in generale può oscillare da 6 a 72 ore) e la tossina liberata dal batterio provoca diarrea talvolta con sangue, vomito, nausea e dolori addominali.
Yersinia enterocolitica: si trasmette attraverso il consumo di carne di maiale e frattaglie e produce delle tossine resistenti al calore ed al freddo. Provoca febbre, diarrea sanguinolenta, e dolori addominali, i sintomi compaiono dopo circa 24 - 48 ore dall'ingestione (ma possono comparire anche dopo una settimana). La tossinfezione è legata sia alla moltiplicazione del batterio che alle tossine da esso prodotte.
Clostridium botulinum: è uno dei batteri più pericolosi poichè la tossina botulinica che libera induce la paralisi dei muscoli, compresi i muscoli respiratori e pertanto, se non adeguatamente soccorso, il paziente può anche andare incontro alla morte per soffocamento. Si trova nelle conserve fatte in casa quali marmellate, miele, verdure sott'olio, funghi, ed i sintomi compaiono nell'arco di 12 - 72 ore dall'ingestione dell'alimento contaminato. Spesso la presenza delle spore del batterio nell'alimento può dar luogo alla formazione di muffe ma non sempre questo accade.
Clostridium perfringens: questo batterio può provocare sia una tossinfezione alimentare, che si manifesta con diarrea acquosa, febbre e vomito e che è legata all'ingestione delle forme vegetative (spore) del batterio, sia una patologia nota come enterite necrotizzante, causata dalla produzione di una tossina, che provoca dolori addominali, diarrea sanguinolenta e vomito e che può essere potenzialmente fatale. I sintomi compaiono precocemente, dopo sole 8 - 12 ore dall'assunzione di alimenti contaminati, rappresentati più che altro dalle carni in generale.
Staphylococcus aureus: ha un periodo di incubazione di 1 - 6 ore e causa sintomi classici quali vomito, crampi addominali e diarrea. La tossinfezione è legata alla produzione di tossine termostabili che ritroviamo in alimenti quali carni e derivati (brodi di carne, insaccati, prodotti pronti a base di carne), latte non pastorizzato, creme, e prodotti ittici trasformati.
Shigella: insieme alla salmonella è uno dei batteri che più facilmente causano tossinfezioni alimentari. Si trova prevalentemente nei frutti di mare crudi, ha un periodo di incubazione di 24 - 48 ore e, una volta giunto nell'intestino si moltiplica, libera tossine e provoca sintomi quali nausea, diarrea (che può essere con sangue), febbre, vomito e dolori addominali.
Bacillus cereus: si trova in alimenti quali pasta, riso, carni, vegetali, prodotti latto - caseari e patate e produce una tossina emetica, che causa cioè violenti episodi di vomito associati a crampi addominali. Il periodo di incubazione è di 1 - 6 ore ma può anche andare dalle 6 alle 24 ore.
Escherichia coli: è un batterio che si trova normalmente nel nostro intestino ma alcuni ceppi, come l'O157, possono essere patogeni e causare gravi forme di tossinfezioni alimentari. Tali batteri infatti liberano tossine che provocano una violenta sindrome diarroica emorragica, accompagnata da crampi addominali. Si trova in alimenti quali carni di manzo poco cotte o crude e latte non pastorizzato ed il periodo di incubazione è di 3 - 4 giorni (ma può estendersi fino a una settimana).
Listeria monocytogenes: è un batterio che possiamo ritrovare in insalate, prodotti caseari non pastorizzati, latte non pastorizzato, formaggi molli e cibi pronti quali hot dog, insalate confezionate e pesce affumicato. Questo batterio, in soggetti con sistema immunitario perfettamente funzionante, provoca diarrea e dolori addominali ma nel caso di anziani, immunodepressi o donne in gravidanza, può provocare gravi complicanze quali meningite e setticemia. Il periodo di incubazione non è definito ma è di circa 3 settimane. La sintomatologia è legata alla produzione di una tossina, una volta che il batterio viene ingerito. La listeriosi è molto pericolosa in gravidanza in quanto se contratta durante i primi tre mesi può provocare aborto.
Vibrio cholerae: è un batterio con caratteristica forma a virgola responsabile di una tossinfezione molto grave, il colera. Si trasmette attraverso l'ingestione di acqua o alimenti contaminati quali pesci, molluschi e crostacei e provoca diarrea e crampi addominali nelle forme lievi ma può provocare anche collasso cardiocircolatorio, insufficienza renale, disidratazione e feci con muco (cosiddette ad acqua di riso). Il periodo di incubazione va da 12 a 72 ore.
Altre tossinfezioni.
Meno comuni ma pur sempre abbastanza diffuse sono le intossicazioni alimentari legate all'ingestione di virus e quelle legate ad altri microrganismi quali protozoi o funghi.
Tra queste quelle più comuni sono:
Epatite A: è causata dal virus HAV che si ritrova prevalentemente in molluschi e frutti di mare consumati crudi e nel pesce crudo. Si manifesta con debolezza, astenia, perdita di peso, colorito giallastro, dolori muscolari e addominali, mal di testa, nausea e inappetenza ed ha una durata di circa un paio di mesi, mentre il periodo di incubazione va da 2 a 7 settimane dopo l'ingestione dell'alimento contaminato.
Gastroenteriti virali: provocate da virus quali rotavirus, norwalk virus, adenovirus ed altri virus molto diversi tra loro, queste infezioni si manifestano con diarrea, dolori addominali, febbre, e talvolta vomito e nausea. Hanno un periodo di incubazione che va da 12 a 48 ore e possiamo trovarli in frutti di mare crudi e acque contaminate.
Giardiasi: causata dal protozoo Giardia lamblia il quale aderisce alla parete intestinale ed interferisce con l'assorbimento di grassi e carboidrati, questa patologia si manifesta con diarrea (senza né muco né sangue), gonfiore addominale, flatulenza, crampi addominali, nausea e vomito. Ha una durata di circa 5 - 7 giorni, un periodo di incubazione non ben definito e viene trasmessa prevalentemente attraverso l'ingestione di acqua contaminata.
Funghi (alimenti): alcune tipologie di funghi possono essere causa di tossinfezioni alimentari. I funghi cosiddetti "non eduli" cioè che non possono essere mangiati, contengono delle tossine che se ingerite possono dar luogo allo sviluppo di intossicazioni alimentari che si manifestano nei casi meno gravi con crampi addominali e diarrea, mentre nei casi più gravi si può arrivare anche alla morte. La sintomatologia delle tossinfezioni da funghi può essere a comparsa breve, cioè entro 6 ore dall'ingestione del fungo, o a comparsa tardiva, cioè dopo 6 - 32 ore dall'ingestione. Tra i funghi che possono provocare tossinfezioni abbiamo Amanita phalloides, Cortinarius orellanus, Tricholoma auratum e Hapalopilus rutilans.
Funghi (microrganismi): tra le specie di microrganismi che possono causare tossinfezioni abbiamo la Candida albicans, responsabile della candidosi intestinale, che si manifesta con diarrea e crampi addominali. La candidosi intestinale si manifesta per lo più in soggetti immunocompromessi, in soggetti sottoposti a chemioterapia o a cure antibiotiche prolungate ed in gravidanza.
In caso di soggetti sani e giovani, non affetti da patologie e con il sistema immunitario integro, le intossicazioni alimentari si risolvono nel giro di qualche giorno o settimana. Talvolta il medico, in base alla causa scatenante ed all'entità dei sintomi, potrà prescrivere dei farmaci antibiotici o antidiarroici ma, nella maggior parte dei casi, sono sufficienti i rimedi di primo soccorso ed i rimedi naturali. La diagnosi è solitamente basata sui sintomi osservati e sull'anamnesi comportamentale ed alimentare del soggetto.
Rimedi immediati.
I rimedi immediati o di primo soccorso, sono quelli che bisogna attuare immediatamente non appena si capisce di essere stati colpiti da una tossinfezione alimentare. In linea generale i rimedi di primo soccorso sono:
Bere molta acqua, questo rimedio serve a reintegrare i liquidi persi con la diarrea ed il vomito e ad evitare di andare incontro a disidratazione.
Evitare bevande disidratanti quali alcolici e caffè, per evitare di aumentare lo stato di disidratazione indotto dalla diarrea ed evitare alimenti che possono aggravare la diarrea quali il latte.
Utilizzare "rimedi della nonna" per calmare la nausea come ad esempio bere un infuso a base di menta o di zenzero o mangiare un pezzetto di radice di zenzero masticando lentamente.
Cercare di riposare il più possibile per dare il tempo all'organismo di riprendersi. Evitare di fare sforzi e di stare in piedi.
Mangiare alimenti leggeri e asciutti come pane tostato, fette biscottate, riso in bianco, alimenti anti nausea quali zenzero, menta e finocchio ed alimenti astringenti ed antidiarroici quali limone e mirtilli.
Rimedi naturali: fitoterapia ed omeopatia.
Le intossicazioni alimentari possono essere trattate anche attraverso rimedi fitoterapici ed omeopatici.
Per quanto riguarda la fitoterapia essa si avvale di piante ad azione antinausea ed anti diarroica quali:
Radice di zenzero: è una delle piante antinausea per eccellenza grazie ai suoi principi attivi quali resine, gingeroli, olio essenziale e mucillagini. Può essere usato come radice fresca da masticare, come tisana (1 - 2 cucchiaini di radice di zenzero fresca o essiccata da porre in infusione per 10 minuti in acqua bollente, successivamente filtrare e bere), tintura madre (30 gocce tre volte al giorno), o estratto secco (da 200 a 600 mg al giorno).
Menta piperita:grazie al contenuto di mentolo è un ottimo rimedio contro la nausea. Può essere utilizzata come tisana (1 - 2 cucchiaini di foglie di menta essiccate da porre in infusione in acqua bollente per 10 minuti, successivamente filtrare e bere), come foglie da masticare, o come olio essenziale (porra 2 - 3 gocce in un fazzoletto di cotone e annusare oppure porre le gocce direttamente sulle tempie e massaggiare).
Alchemilla vulgaris: è una pianta ad azione anti diarroica che contiene principi attivi quali itosteroli, tannini, olio essenziale, principi amari e flavonoidi. Si utilizza sottoforma di estratto secco (in capsule, da 200 a 600 mg al giorno), estratto fluido (da 2 a 3 grammi al giorno), tintura madre (30 gocce da 2 a 3 volte al giorno), o tisana (da 1 a 3 cucchiaini in infusione per 10 minuti in una tazza di acqua bollente, successivamente filtrare e bere).
Potentilla tormentilla: anche questa pianta ha azione anti diarroica ed astringente grazie a principi attivi quali tormentolo, flavonoidi, tannini catechici e saponosidi. Può essere assunta come infuso (da 1,4 a 4 g di radice di potentilla da porre in infusione in acqua bollente per 10 minuti, successivamente filtrare e bere), o come estratto secco (da 4 a 6 grammi al giorno da dividere in circa 3 volte).
Per quanto riguarda l'omeopatia il rimedio maggiormente utilizzato per il trattamento delle intossicazioni alimentari è Arsenicum album. Questo rimedio si può assumere, alla concentrazione 24 CH, sottoforma di granuli (da 3 a 5 granuli due volte al giorno) o di gocce (da 5 a 6 gocce due volte al giorno).
Altri possibili rimedi, da assumere in concentrazione 24 CH e con posologie variabili in base ai casi, sono Nux vomica, Podophyllum e Veratrum album.
Naturalmente prima di fare ricorso a qualsiasi tipo di rimedio, anche se fitoterapico o omeopatico è necessario consultare il proprio medico di fiducia.
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