La glicemia alta è una condizione che si verifica quando nel sangue si ha una concentrazione di glucosio elevata, oltre i valori fisiologici. Può essere causata da periodi di stress o dall’assunzione di alcuni farmaci, o essere la spia di patologie molto serie. La terapia in alcuni casi è esclusivamente farmacologica, mentre in altri casi si può risolvere il problema con la dieta o con rimedi naturali.
La glicemia alta, o iperglicemia, è una condizione patologica o sub patologica determinata dall’aumento del glucosio nel sangueoltre i valori di riferimento fisiologici. Può essere un fenomeno transitorio, legato a particolari condizioni, oppure essere la spia di una patologia più seria che necessita di trattamento immediato. Ogni qualvolta si presenta questa condizione è bene indagare ed intervenire subito in quanto l’iperglicemia rappresenta un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari quali infarto e ictus.
Valori di riferimento.
Si parla di iperglicemia quando il livello di glucosio nel sangue supera un certo valore di riferimento fisiologico. La misurazione della glicemia avviene a digiuno, e i parametri da tenere in considerazione sono i seguenti:
Valori di glicemia normale: 70 – 99 mg/dl.
Alterata glicemia a digiuno: 100 – 125 mg/dl.
Pre – diabete: > 126 mg/dl.
I valori sono da intendersi a digiuno in quanto dopo aver mangiato si ha un aumento fisiologico della glicemia e pertanto una misurazione che viene fatta senza rispettare il digiuno può dare dei valori falsati.
La misurazione della glicemia può avvenire presso laboratori specializzati, con un prelievo venoso, oppure mediante macchinette speciali chiamate “glucometro”, che rilevano il valore della glicemia utilizzando una goccia di sangue ottenuta pungendo il polpastrello con un pungidito.
Cause che possono provocare l’iperglicemia.
Le cause di glicemia alta possono essere di natura transitoria e non patologica, o di natura patologica.
Tra le cause non patologiche e transitorie possiamo citare:
Diabete gestazionale: è una particolare tipologia di diabete che si verifica durante la gravidanza. Le cause sono da ricondursi alle variazioni ormonali che avvengono durante questo periodo. È una condizione che nel 95% dei casi tende a regredire spontaneamente dopo il parto.
Farmaci: alcune tipologie di farmaci, come ad esempio i cortisonici, gli anti psicotici e alcuni diuretici. causano un aumento della glicemia.
Stress: uno stress improvviso o prolungato determina l’aumento in circolo di un particolare ormone, il cortisolo, che tra le altre funzioni ha quella di aumentare la glicemia nel sangue. Non è raro quindi che soggetti stressati possano avere la glicemia alta.
Quando preoccuparsi? Le cause patologiche.
Tra le cause patologiche abbiamo:
Diabete di tipo I: è una patologia presumibilmente di origine autoimmune che causa la distruzione delle cellule beta del pancreas. Queste cellule sono deputate alla produzione di insulina, l’ormone che serve ad abbassare fisiologicamente la glicemia. Mancando l’insulina non si avrà l’effetto sulla glicemia che pertanto rimarrà sempre alta. È una condizione che tipicamente compare da bambini e che dura per tutta la vita dell’individuo.
Diabete di tipo II: questa tipologia di diabete è legata al sovrappeso e all’obesità. Tali condizioni infatti determinano una resistenza all’insulina da parte delle cellule. A differenza del diabete di tipo I infatti qui l’insulina è presente ma le cellule non rispondono ad essa.
Patologie pancreatiche: una patologia a carico del pancreas può alterare la secrezione di insulina ed influenzare in questo modo la glicemia.
Patologie surrenaliche: i surreni sono responsabili del rilascio del cortisolo, l’ormone dello stress, che tra le altre cose aumenta anche i livelli di glicemia. Un’alterazione dei surreni, quale ad esempio la presenza di un tumore, può provocare un eccessivo rilascio di cortisolo e un aumento della glicemia.
Patologie tiroidee: l’ipertiroidismo, una patologia che causa un aumento dell’attività della tiroide, può provocare iperglicemia a causa del massivo rilascio di ormoni tiroidei in circolo.
Come si manifesta l'aumento della glicemia? Sintomi fisici e neurologici.
I sintomi dell’iperglicemia non sempre sono presenti, specie se i valori risultano alterati di poco. Tuttavia è bene prestare attenzione a sintomi quali:
Sensazione di stanchezza e malessere diffuso.
Improvvisi sbalzi di umore con umore che cambia dal rabbioso al depresso nel giro di poco.
Secchezza cutanea e ritardo nella guarigione delle ferite.
Aumento della sete e della minzione.
Perdita di peso associata ad aumento dell’appetito.
Comparsa di dolori addominali.
Tachicardia e tremori, che si verificano quando si hanno brusche variazioni della glicemia.
Infezioni urinarie ricorrenti, causate dal fatto che un eccesso di glucosio nel sangue si riflette anche con un eccesso di glucosio nelle urine e questo tende ad essere un terreno di crescita ottimale per i batteri.
Quando i valori della glicemia sono particolarmente alti possono presentarsi anche sintomi neurologici quali confusione mentale e perdita di coscienza.
Conseguenze.
L'iperglicemia non curata può causare a lungo termine complicanze serie quali:
chetoacidosi diabetica, una condizione causata dal fatto che il corpo metabolizzando grasso come fonte di energia, produce una quantità di corpi chetonici che provocano acidosi e compromissione delle funzioni dei tessuti, soprattutto del sistema nervoso centrale.
Malattie cardiache: l’aumento della concentrazione di insulina nel sangue, infatti, stimola la sintesi di grassi nelle arterie il che aumenta, di conseguenza, il rischio di infarto.
Neuropatie. le alterazioni metaboliche e la compromissione vascolare causano danni al sistema nervoso.
Danni ai reni o insufficienza renale.
Danni alla retina che possono portare alla cecità.
Infezioni di vario tipo con ulcerazioni gravi.
Che fare per abbassare i valori della glicemia?
La diagnosi di glicemia alta viene fatta dal medico in base agli esami del sangue di base e alla prescrizione di esami del sangue più specifici quali:
curva da carico orale di glucosio: un esame che consiste nel fare misurazioni ripetute della glicemia nell’arco della giornata. In particolare la prima viene fatta a digiuno, mentre le altre si fanno a intervalli regolari stabiliti dal medico dopo aver assunto per via orale una miscela contenente 75 g di glucosio.
curva insulinemica: è un esame che prevede di misurare l’insulina in diversi momenti dopo aver assunto per via orale una soluzione a base di glucosio. Le misurazioni si eseguono dopo 30, 60, 90 e 120 minuti.
Il trattamento dell’iperglicemia dipende molto dalla causa che ne ha determinato la comparsa. Vi sono casi, infatti ,in cui è necessario ricorrere alla terapia farmacologica, e casi in cui invece mediante dieta e rimedi naturali è possibile intervenire per riportare la situazione alla normalità.
Rimedi naturali.
I rimedi naturali per il trattamento dell’iperglicemia sono da considerarsi utili in caso di diabete di tipo II, di diabete gestazionale o di altre condizioni transitorie.
Non sono indicati per il trattamento del diabete di tipo I. Tra i rimedi naturali possiamo citare:
Cannella: grazie ad un particolare polifenolo contenuto tra i suoi principi attivi, la cannella aiuta a migliorare la risposta insulinica e ad abbassare la glicemia. La si può usare come ingrediente per insaporire i piatti, o come aggiunta a tisane o the. Per controllare la glicemia è bene assumere circa 2 g di cannella al giorno.
Curcuma: la curcuma, grazie al suo principio attivo curcumina, ha potenti effetti antiossidanti e aiuterebbe a migliorare la salute delle cellule beta del pancreas, migliorando quindi la secrezione di insulina e contribuendo ad abbassare la glicemia. L’utilizzo di 300 mg di curcumina al giorno potrebbe favorire la regolazione della glicemia.
Mirto: ha la capacità di inibire un enzima, l’alfa glucosidasi, responsabile dell’assorbimento del glucosio. Riducendo l’assorbimento del glucosio viene ridotta anche la glicemia. Lo si può assumere sottoforma di capsule contenenti i principi attivi con posologia variabile in base ai casi.
Gimnema: contiene acidi gymnemici che hanno la capacità sia di ridurre l’assorbimento intestinale di glucosio, sia di aumentare la secrezione di insulina. La si assume sottoforma di integratori erboristici con una posologia che va da 500 a 1000 mg al giorno.
Opuntia: questa pianta, grazie ai suoi principi attivi tra cui una fibra solubile, è in grado di ridurre l’assorbimento intestinale di glucosio e di abbassare la glicemia. Può essere assunta sottoforma di integratori erboristici con posologia variabile in base ai casi.
Cosa mangiare? La dieta per abbassare la glicemia.
Per il trattamento del diabete di tipo II o del diabete gestazionale, l’alimentazione, in associazione all’attività fisica quotidiana e costante, rappresenta il rimedio cardine. In particolare, per quanto riguarda la dieta:
È consigliabile assumere alimenti ricchi di fibre come gli alimenti integrali. Le fibre, infatti, sono in grado di assorbire il glucosio presente negli alimenti, riducendone l’entrata in circolo ed abbassando la glicemia in modo naturale. Le fibre presenti negli alimenti inoltre ne abbassano l’indice glicemico, evitando così picchi insulinici e glicemici.
E' bene consumare i cibi cotti in maniera semplice (al vapore, bolliti, grigliati) evitando fritture che richiedono una gran quantità di grassi.
È preferibile evitare alimenti ad alto indice glicemico come ad esempio zucchero, miele, pasta e pane con farina bianca, biscotti, prodotti da forno, bevande gassate e zuccherate.
Limitare il consumo del sale aggiunto durante la cottura.
È consigliabile la limitazione di alcune tipologie di vegetali amidacei quali le patate, e alcuni tipi di frutta in quanto ricchi di zuccheri (uva, fichi, loti)
Evitare alcolici e superalcolici, vino e birra compresi, in quanto l’alcol si comporta come lo zucchero nei confronti della glicemia.
Alla dieta va abbinata una costante attività fisica che oltre ad eliminare il grasso in eccesso aiuta a contenere i valori della glicemia.
Rimedi farmacologici.
Il trattamento di alcune forme di iperglicemia è sempre di tipo farmacologico in quanto è necessario abbassare drasticamente i livelli di zucchero nel sangue. In particolare:
Il trattamento del diabete di tipo I prevede l’iniezione giornaliera di insulina in quantità stabilite dal medico. L’insulina si assume solitamente dopo i pasti.
Per il diabete di tipo II si possono utilizzare dei farmaci quali metformina, che aumenta la sensibilità delle cellule all’insulina, inibitori dell’alfa glucosidasi, che riducono l’assorbimento intestinale di zuccheri, e sulfaniluree, che aumentano la produzione di insulina.
Le altre condizioni causa di iperglicemia vanno trattate in base ai singoli casi con terapie stabilite dal proprio medico o da un equipe medica.
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