Quali sono gli effetti degli energy drink? Scopriamo i principi attivi, i meccanismi di azione, e le eventuali controindicazioni di queste bevande che sono diventate quasi una moda, in particolare tra i giovani. Davvero possono aiutare a ridurre stress e fatica? Approfondiamone pro e contro.
Gli energy drinks sono bevande analcoliche contenenti delle sostanze stimolanti.
Commercializzate in lattine, bottigliette ecc... possono incrementare l’energia fisica e mentale dell’individuo. Tali benefici derivano dalle sostanze naturali stimolanti contenute nelle bevande energetiche, come vitamine e principi attivi di estratti vegetali, tra cui la caffeina e la taurina.
I principali consumatori sono giovani o adulti di età compresa tra 18 e 35 anni. Spesso sono i ragazzi a farne un uso maggiore rispetto alle ragazze in quanto la pubblicità è quasi sempre rivolta ai maschi che sono, in genere, più competitivi.
Le categorie di consumatori sono principalmente due:
gli studenti, che consumano energy drinks in situazioni di studio intenso, durante la preparazione di esami, periodi in cui si dorme poco, mentre servono molte energie.
gli sportivi, che sperano di trovare in tali bevande un mezzo sia per aumentare la performance sportiva, sia per recuperare velocemente le energie dopo una gara. Per i ciclisti e per la corsa facilitano il recupero energetico.
I principali componenti degli energy drinks sono la Caffeina, la Taurina, il Glucuronolattone, le Vitamine del gruppo B, la Carnitina, il Guaranà e il Ginko Biloba. Approfondiamone caratteristiche ed effetti:
E'un alcaloide naturale presente nei chicchi di caffè, nei semi di cacao, nelle foglie di thè, nelle bacche di guaranà e in tutte le bevande da essi ottenute. Nelle piante funziona come un insetticida naturale, con effetto tossico nei confronti degli insetti che mangiano le foglie delle suddette piante.
La caffeina è la sostanza psicoattiva o psicotropa più usata al mondo, cioè la sua assunzione da parte dell’uomo stimola il sistema nervoso, aumentando la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa e migliorando la resistenza durante l’attività fisica.
Nello sportivo è efficace in dosi di 3-6 mg/kg p.c e, fino agli 8-10 mg/kg p.c si rientra nelle dosi legali, oltre tali dosi, la caffeina si considera sostanza dopante (può inoltre provocare gravi effetti collaterali).
Le dosi inferiori a 500 mg al giorno provocano aumentata vigilanza, incremento della velocità dell’eloquio, diminuzione del senso di fatica e riduzione del sonno.
Inoltre, una ricerca effettuata dall’Università Mc Gill di Montréal ha stabilito che la caffeina aiuta le persone affette da morbo di Parkinson a controllare i movimenti. La caffeina è spesso associata a farmaci analgesici e antidolorifici perché ne aumenta le proprietà farmacologiche e ne facilita l’assorbimento. Dosi elevate (anche se non è stata definita una Dose giornaliera accettabile) invece, possono provocare effetti collaterali.
Ha una struttura simile ad un amminoacido ma se ne differenzia sia a livello strutturale, per la presenza di zolfo al posto di un gruppo carbossilico (formato da carbonio, idrogeno e ossigeno), sia a livello funzionale perché non prende parte alla sintesi proteica. Di seguito vengono riportati i molteplici ruoli svolti da tale composto:
Ricopre un ruolo essenziale nel mantenimento dell’omeostasi (equilibrio tra le concentrazioni di sostanze tra l’interno e l’esterno delle cellule);
è presente nella bile umana, dunque svolge un ruolo importante nella formazione dei sali biliari, i quali sono coinvolti nella digestione degli acidi grassi;
è implicata in molti processi che coinvolgono la trasmissione degli impulsi nervosi e lo sviluppo del cervello e della retina;
combatte la depressione e l’insonnia;
riduce la pressione sanguigna;
è coinvolta nella regolazione del peso corporeo, mediante tre meccanismi principali:
migliora lo scambio di ossigeno tra sangue e tessuti e ciò vuol dire che facilita la combustione e il consumo degli acidi grassi, portando ad un più rapido dimagrimento;
come la caffeina, riduce il senso di fatica e stanchezza e ciò e utile durante gli allenamenti perché spinge ad impegnarsi di più e a spendere maggiori quantità di calorie;
agisce in modo simile all’insulina nell’abbassare i livelli di zuccheri nel sangue: in questo modo abbiamo meno glucosio in eccesso, il quale, normalmente, viene accumulato sotto forma di riserve, ad esempio di grassi.
Nonostante i benefici riportati, anche in questo caso, un eccesso di taurina può provocare dei problemi, che verranno elencati nel paragrafo successivo. L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare riporta che dosi di 1 mg/kg p.c al dì di taurina non sono correlate ad effetti negativi.
Puoi approfondire tutte le proprietà della taurina.
È una pianta rampicante, sempreverde, diffusa in Amazzonia, il cui nome scientifico è Paullinia cupana. I suoi semi contengono la caffeina (in quantità doppie rispetto alla quantità presente in un chicco di caffè) e sostanze simili come la teobromina e la teofillina. Inoltre, ritroviamo polifenoli e tannini, noti per le loro caratteristiche antiossidanti: essi riducono la produzione di note sostanze nocive, i radicali liberi, che si formano proprio durante le reazioni di ossidazione (trasferimento di elettroni) e che portano ad una cascata di eventi negativi, responsabili dell danneggiamento di membrane, strutture cellulari, DNA ed RNA.
Per la presenza dei suddetti composti, il guaranà, è molto utilizzato negli energy drinks e, d’altra parte, è sempre stato utilizzato nella medicina popolare come:
stimolante del sistema nervoso centrale;
in caso di stress fisico e mentale;
per aumentare lo stato di veglia;
come antinevralgico, antidiarroico e diuretico.
Alcune ricerche hanno dimostrato come il guaranà ha un’effetto protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari in quanto previene le reazioni di ossidazione (grazie alla presenza di polifenoli e tannini) di molteplici composti, tra cui il colesterolo LDL (“cattivo”) e ciò può prevenire molte malattie cardiache. In grandi quantità provoca molti effetti avversi, riconducibili a quelli della caffeina.
È una pianta molto antica, non ancora estinta, appartenente alla specie delle Ginkgoaceae. È usato in medicina popolare perché contiene importanti principi attivi, quali terpeni, polifenoli e flavonoidi. Essi hanno proprietà antiossidanti, (come quelle già citate nel caso del Guaranà) e per questo sono utili:
nel combattere i radicali liberi;
contrastare gli effetti dello stress fisico e mentale;
migliorare la circolazione sanguigna, sia a livello periferico che cerebrale.
Tali proprietà, suggeriscono le ragioni di un suo uso negli energy drinks.
Approfondisci benefici e controindicazioni del Ginkgo Biloba
Sono utili nella trasformazione dei carboidrati in energia, mediante dei processi che avvengono, nella cellula, a livello del mitocondrio, l’organulo cellulare in cui si verificano le reazioni che portano alla produzione di energia. Esse, cioè, agiscono come coenzimi: strutture non di natura proteica, necessarie allo svolgimento di reazioni che portano alla produzione di energia spendibile dall’organismo (sotto forma di ATP). Rientrano dunque nel metabolismo dei carboidrati, proteine e lipidi.
Sono presenti, in generale all’interno di prodotti sia di origine animale, che di origine vegetale.
L’importanza di tali vitamine appare chiara dagli esempi che si riportano di seguito:
Se vi è un deficit di vitamina B1, cosa che non accade nei Paesi sviluppati, potrebbero riscontrarsi problemi a livello del sistema cardiovascolare, alterazioni a carico del sistema nervoso e dell’apparato gastroenterico (Sindrome di beri-beri).
Approfondisci in quali alimenti si trova la tiamina.
Il deficit di vitamina B3 porta alla Pellagra, una malattia che comporta disturbi mentali, e causa disturbi a livello grastro-intestinale e della pelle (dermatiti).
La quantità consigliata differisce dalle fasce di età e dal sesso:
dai 1o ai 15 anni è di circa 1,3 mg;
dai 15 ai 50 è di circa 1,5 mg;
oltre i 50 è di circa 1,2 mg.
Per le donne:
dai 10 ai 50 anni è di circa 1,1 mg;
oltre i 50 in su è di circa 1,2 mg.
Il loro impiego negli energy drinks è legato alla capacità di facilitare il metabolismo e, dunque, alla capacità di velocizzare la produzione di energia ma, anche in questo caso, si riscontrano controindicazioni in caso di eccesso nei livelli di tali vitamine.
Il motivo per cui viene impiegata come integratore alimentare o negli energy drinks risiede nel fatto che essa è un acido carbossilico a corta catena (catena costituita da pochi atomi di carbonio, avente come gruppo finale -COOH), presente nei tessuti animali, che si lega agli acidi grassi, facilitando il loro passaggio attraverso le membrane dei mitocondri, luogo dove avviene la beta-ossidazione.
La beta-ossidazione è quell’insieme di reazioni che avvengono in cellula che permettono di ricavare dall’ossidazione (degradazione) di acidi grassi, l’energia utilizzabile dell’organismo sotto forma di ATP. Per questo si è ipotizzato che, fornendo tanta energia, potesse migliorare le prestazioni fisiche.
In campo medico, viene anche utilizzata come farmaco per i pazienti con problemi cardiaci perché siccome il cuore per le sue richieste energetiche consuma prevalentemente gli acidi grassi, svolge un’azione coadiuvante affinché il processo avvenga più facilmente.
Scopri i benefici e gli effetti collaterali della carnitina.
Strutturalmente è simile al glucosio ma non è uno zucchero, bensì un alcol ciclico. È presente in cereali integrali al livello del germe e della crusca, ma anche in agrumi, carni e, in modo particolare, nel fegato. È coinvolto in numerosi processi biologici:
contribuisce alla corretta conduzione degli impulsi nervosi ed è efficace nel trattamento di ansia, attacchi di panico, depressione, stress e controllo del dolore;
riduce il livello di colesterolo nel sangue mediante la stimolazione della produzione di un’altro composto: la lecitina. Essa pulisce le pareti delle arterie dai depositi di grasso che vengono, in parte, eliminati con la bile, a livello del fegato.
Dosi di insosiolo da 500 mg a 1000 mg al giorno, non sono legate ad alcun tipo di tossicità.
Gli energy drinks, sono bevande molto dolci e ricche di carboidrati.
I carboidrati, o zuccheri, sono molecole biologiche costituite da unità o monomeri, chiamate monosaccaridi. Più monosaccaridi legati tra loro formano gli zuccheri complessi, o polisaccaridi.
Un esempio di monosaccaride, presente nelle bevande energetiche, è il glucosio. La maggior parte degli zuccheri complessi, per essere digerita, è ridotta proprio in unità di glucosio. Dal metabolismo di quest’ultimo, in particolare dalla conversione del glucosio in molecole più semplici (tramite un meccanismi chiamato glicolisi) si ottiene ATP, la molecola che rappresenta l’energia utilizzabile da tutte le cellule del nostro organismo.
Il saccarosio è lo zucchero da tavola, che è un disaccaride, costituito da una molecola di glucosio e una di fruttosio. Viene digerito da enzimi che lo trasformano proprio nei suddetti monosaccatidi, così il glucosio raggiunge le cellule del cervello, dei muscoli e del tessuto adiposo dove può essere metabolizzato e trasformato in energia, (ATP). Il fruttosio viene assorbito a livello intestinale. Gli enterociti, cioè le cellule intestinali, lo immettono nel circolo sanguigno, da dove, successivamente, raggiunge il fegato.
Il glucuronolattone, è un altro zucchero presente e molto utilizzato nella produzione degli energy drinks in quanto gli vengono attribuite delle proprietà benefiche che si manifestano se l’assunzione rispetta la dose giornaliera raccomandata di 350mg:
Tali proprietà sono:
proprietà detossificanti;
miglioramento delle prestazioni fisiche e mentali;
proprietà antidepressive.
Composizione di un famoso Energy Drink (la lattina è da 250mL)
Energy Drink (100 ml) |
|
Valore Energetico |
57 kcal/243 kJ |
Calorie |
57 |
Grassi |
0 g |
Sodio |
0.02 g |
Zucchero |
13.3 g |
Proteine |
0 g |
Taurina |
400 mg |
Glucuronolattone |
140 mg |
Niacina |
6 mg |
Acido Pantotenico |
1.7 mg |
B6 |
0.7 mg |
Vitamina B12 |
0.3 µg |
Caffeina |
32 mg |
Le motivazioni che spingono i giovani a consumare gli energy drinks sono, dunque, legate principalmente al miglioramento delle performances a livello sportivo e nello studio. In particolare sono consumate per:
Di seguito, verranno approfonditi i benefici effettivamente osservati dagli scienziati su campioni di giovani, sani, che hanno fatto uso di energy drinks durante un periodo di osservazione prestabilito.
Attività sportive. Gli studi effettuati su sportivi giovani e sani hanno evidenziato che l’assunzione di energy drinks contenenti caffeina aumenta la resistenza muscolare e può essere utile durante una prestazione aerobica. Successivamente, ulteriori studi hanno messo in luce che il consumo di tali bibite può essere correlato anche ad una riduzione del tempo necessario per completare, ad esempio, una prova a cronometro in bicicletta.
Effetto sull’umore e sulla memoria. Il consumo di energy drinks basati su tre ingredienti principali: caffeina, taurina e glucuronolattone è correlato ad una maggior estroversione, vitalità e sensazione di benessere. La memoria e la velocità di attenzione risultano anch’esse migliori e ciò è probabilmente, dovuto ad un effetto sinergico tra la caffeina e i carboidrati presenti nelle bibite energetiche.
Effetti durante la guida. Il consumo di energy drinks riduce la sonnolenza del conducente durante la guida per tempi prolungati. Tale beneficio è dovuto alla caffeina presente, mentre la taurina ha probabilmente il beneficio di alleviare l’affaticamento visivo.
Effetti sul metabolismo e sulla perdita di peso. La caffeina (come altre sostanze stimolanti simili) presente negli energy drinks può aumentare il metabolismo, in quanto stimola la termogenesi, una reazione durante la quale nell’organismo vengono bruciati (consumati) grassi, carboidrati o proteine, per produrre calore.
Dunque si osserva un incremento del tasso metabolico dell’individuo e un aumento della lipolisi nel corpo (riduzione della massa grassa corporea).
Non bisogna, comunque, esagerare nel consumo di tali bevande in quanto gli energy drinks contengono molti zuccheri e si rischierebbe di ottenere l’effetto contrario alla perdita di peso.
Il consumo degli energy drinks deve essere controllato e, mai esagerato: esistono, infatti, degli effetti negativi, non pubblicizzati, legati all’abuso di tali bevande. Vediamo in quali casi fanno male alla salute.
Tali effetti sono connessi, innanzitutto, alle controindicazioni che presentano alti dosi di caffeina, taurina, guaranà, inositolo, vitamine del gruppo B, carnitina e carboidrati.
Caffeina: L’assunzione di dosi elevate di caffeina, dai 500 mg ai 1000 mg può dar luogo a:
ansia;
insonnia;
eccitazione;
nervosismo;
convulsioni;
tachicardia;
ipertensione;
disturbi gastrointestinali.
È quindi un potenziale fattore di rischio per il feto e anche durante l’allattamento in quanto essa può influenzare il normale sviluppo neurologico sia del feto che del neonato. Inoltre, la caffeina è una sostanza in grado di determinare dipendenza e, si osservano i sintomi dell’astinenza in caso di mancata assunzione. Per questo l’Unione Europea, sebbene non ci sia un controllo per la messa di in commercio di energy drinks, impone, almeno, che l’etichettatura riporti la dicitura di “bevanda caratterizzata da un elevato contenuto di caffeina” qualora essa contenga più di 150mg/L di caffeina.
Un’ultima osservazione bisogna dedicarla alla proprietà della caffeina di avere effetti diuretici. Tale caratteristica comporta uno scarso bilancio idrico e un rischio di disidratazione corporea.
Taurina: gli effetti collaterali della Taurina non sono ancora ben documentati ma si conoscono alcuni degli effetti legati ad un eccesso nel suo consumo, quali:
ipertensione;
psoriasi;
disturbi gastro intestinali (diarrea e ulcera peptica).
Guaranà: essendo molto simile ai meccanismi di azione della caffeina, anche gli effetti avversi sono simili a quelli di tale sostanza. Ad esempio, quantità superiori a 200 mg, possono causare:
insonnia;
tremori;
ansia;
palpitazione;
diuresi.
Ginko biloba: non si conoscono particolari effetti collaterali, per questo è un principio attivo molto utilizzato, ad esempio, per farne degli integratori. Oltre i 120-240 mg, si potrebbero, comunque, ricontrare disturbi gastro intestinali e se ne sconsiglia l’uso alle donne in gravidanza e durante l’allattamento.
Vitamine del gruppo B: non sono conosciuti effetti tossici reali, ad ogni modo esiste un meccanismo secondo cui l’assunzione prolungata e a dosi eccessive di una qualsiasi delle vitamine B, può portare a grosse perdite di altre vitamine B.
La vitamina B1, se assunta in eccesso, può causare tremori, annebbiamento della vista, perdita di coordinazione e confusione.
Dosi alte di Vitamina B3, 100 o più mg, possono causare sensazioni di prurito, vampate di calore, nausea, crampi, diarrea, sensazione di svenimento e battito cardiaco accelerato o irregolare.
Carnitina: dosi superiori a 2000 mg al giorno, in soggetti sani, possono causare:
nausea;
vomito;
crampi addominali.
Inositolo: non si conoscono effetti tossici acuti.
Carboidrati: Un consumo eccessivo di zuccheri può provocare de disturbi che si riscontrano nel breve termine: :
crampi addominali;
diarrea;
nausea e vomito.
Ciò che è più grave è la possibilità di riscontrare:
Carie dentale: perché gli zuccheri sono consumati, come nutrimento, da un batterio naturalmente contenuto nella bocca, con la conseguente corrosione e demineralizzazione dei denti.
Obesità: il glucosio in eccesso, deve essere eliminato e ciò è possibile, oltre al processo di glicolisi, mediante un processo che da una molecola derivante dalla trasformazione del glucosio (acetil-CoA) porta alla formazione di trigliceridi, ossia molecole di acidi grasso che si accumulano nel tesuto adiposo;
Diabete Mellito di tipo 2 (nei soggetti geneticamente predisposti), che insorge, spesso, in stati di sovrappeso ed obesità, dove è più facile che si sviluppi un’insulino-resistenza. Le cellule non sono sensibili all’ azione dell’insulina, l’ormone che dovrebbe ridurre la quantità di glucosio nel sangue e che viene prodotta dal pancreas. In tali soggetti, la glicemia è molto alta e ciò alla fine aumenta il rischio, per diabetici, di riscontrare malattie cardiovascolari, insufficienza renale e amputazione degli arti inferiori.
Inoltre, il contenuto eccessivo in zuccheri rallenta l’assorbimento dei nutrienti sia solidi che liquidi: si osserva una rallentata reidratazione e ciò provoca, durante l’esercizio fisico, crampi addominali.
Un altro aspetto da considerare è che tali bibite fornisccono sì all’organismo molta energia, grazie agli zuccheri, ma, l’improvviso aumento dei livelli di zuccheri è seguito da un improvviso abbassamento di tali livelli (“sugar crash”) mediante l’insulina che promuove l’accorpamento del glucosio in molecole di riserva, formando un composto costituito da più unità di glucosio, chiamato glicogeno. Tale evento risulta negativo, soprattutto se si sta svolgendo attività sportiva, i riflessi e la forza muscolare diminuiscono improvvisamente provocando malessere e abbassamento della performance atletica.
Oltre agli effetti collaterali propri delle sostanze contenute negli energy drinks, esistono ulteriori implicazioni a livello della salute, associati al consumo eccessivo degli energy drinks.
Erosione dello smalto dentale. Deriva dal fatto che gli Energy Drinks sono bevande acide, aventi un pH compreso tra 3 e 4.
Effetti sulla funzione piastrinica. È stato studiato che il consumo i bevande energetiche aumenta l’aggregazione piastrinica con il rischio di ostruire i vasi sanguigni e, di conseguenza, causare l’infarto del miocardio.
Epatotossicità. I problemi più gravi riscontrati a livello del fegato riguardano l’insorgenza di epatite. L’epatite acuta è un’infiammazione del fegato, che provoca nausea, vomito e febbre in maniera più o meno grave. Sebbene esistano vari tipi di epatite (ad esempio, causata da virus, o da farmaci, o da alcool, ecc.), in questo caso gli studi effettuati hanno suggerito che la causa fosse un eccesso di vitamina B3. Non si esclude, però, che esistano effetti cumulativi causati dall’ insieme degli ingredienti presenti nelle bevande energetiche.
Aumento dello stress. È stato appurato che per gli studenti sotto esame un apporto di caffeina e di taurina, e quindi un consumo di energy drinks, risulta utile per resistere di più alla fatica dello studio. D’altra parte, recenti studi hanno dimostrato che, a lungo andare, lo stress percepito dall’individuo aumenta!
Dipendenza. La presenza di sostanze eccitanti, causa dipendenza, un po’ come le droghe. Per questo, si consiglia il consumo di una lattina al giorno al massimo, dato che il contenuto di caffeina è già elevato. I primi rischi si osservano, infatti, già al consumo della seconda lattina.
Associazione bevande energetiche con alcool. Una moda sempre più diffusa tra i giovani è quella di associare le bevande energetiche con superalcolici: ciò aumenta la capacità di socializzare, aumenta l’energia e migliora il sapore dell’alcol. “L’effetto stimolante della caffeina è in grado di mascherare l’effetto depressivo dell’alcol e ciò porta il consumatore a sottovalutare il proprio grado di ebbrezza alcolica”, come afferma il Ministero della Salute.Il rischio è che si consumino elevate quantità di alcolici con conseguenze immediate sulla salute del consumatore derivanti dallo stato di ebbrezza!
Il consumo degli energy drinks deve essere responsabile e consapevole! Non devono essere assunti da bambini, donne in gravidanza e persone sensibili alla caffeina. |
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