Cyberbullismo: cos'è e come difendersi dal bullismo virtuale online

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Cos'è il cyberbullismo? Come ci si può difendere? Quali sono le possibili azioni legali? Il bullismo virtuale è molto diffuso, ne è vittima un quarto dei minorenni italiani. Vediamo come prevenire ed arginare questo fenomeno.

    Indice Articolo:
  1. Cos'è?
  2. Gli attori
  3. Caratteristiche e forme
  4. Profilo tipo del bullo e delle vittime
  5. Come difendersi
  6. Aspetti legali

Bullismo e cyberbullismo: due facce della stessa medaglia.

Il cyberbullismo è una sottocategoria del bullismo. Allora per capire bene di cosa si tratta delineiamo prima i tratti essenziali del bullismo, e quelli del cyberbullismo.

È importante conoscere a fondo questo fenomeno che affligge molti ragazzi ma da cui, con i giusti mezzi, è assolutamente possibile difendersi.

Casi di cyberbullismo: uno sguardo alla realtà.

Casi reali di cyberbullismo, non legati all’ambiente scolastico, sono quelli che seguono e sono legati sia all’ambiente maschile che femminile.

  • Emilia Romagna: Anna, 13 anni, torna a casa dopo un giorno di scuola e trova on-lin, su facebook, un gruppo creato per riunire tutti coloro che la odiano e parlano male di lei sul web.

  • Trieste: vari alunni di diverse scuole creano delle bacheche virtuali in cui si scagliano verso alcuni ragazzi, sommergendoli di insulti, in particolare per la loro presunta omosessualità. I giovani aggrediti non vengono citati con nome e cognome bensì tramite iniziali, classe e sezione di appartenenza, nonché elementi fisici che ne permettano l’ individuazione.

  • Bologna: una ragazzina di 14 anni, originaria di Pescara, si reca la concerto dell’amato Justin Bieber. Lui la sceglie tra tutte per darle qualche attenzione. Questo scatena l’ira di tutte le spettatrici, che sul web si attivano contro la “privilegiata” con insulti e minacce.

Quali sono gli attori tipici di questi fenomeni?

Dopo aver delineato il fenomeno vediamo adesso di tracciare un quadro dei protagonisti attivi e passivi di queste dinamiche e le differenze dei loro ruoli nel bullismo reale ed in quello virtuale:

Ci conosciamo? La possibile mancanza di un rapporto diretto tra cybervittima e cyberbullo nella realtà.

Sembrerà incredibile e forse ancora più grave per certi versi: mentre nella realtà deve necessariamente esistere anche la minima relazione o conoscenza tra la vittima e il bullo, nel cyberbullismo potrebbe non esserci alcun rapporto fisico diretto, ma manifestarsi tutto tramite mezzi di comunicazione “virtuali”.

Le caratteristiche principali del bullismo virtuale.

Cosa identifica nello specifico il cyberbullismo? Oltre a quelle definite fino ad ora esistono delle altre caratteristiche tipiche di questo fenomeno che si ripetono quasi costantemente e che lo differenziano dal bullismo per cosi dire classico:

Forme di violenza perpetrate dal cyberbullo: impariamo a riconoscerle.

Fino ad ora abbiamo parlato delle forme di cyberbullismo in generale, proviamo invece a definire in modo più netto le diverse manifestazioni di questo fenomeno anche se va sempre tenuto presente che è una classificazione del tutto accademica e spesso la distinzione non è cosi netta.

Happy Slapping: la nascita del cyberbullismo in Italia.

I bulli amano diffondere reali eventi o accadimenti che riguardano il soggetto, ma al fine sempre di turbarlo, ferirlo, denigrarlo o emarginarlo, ad esempio sottoforma di pettegolezzi on-line.

Proprio così si è manifestata la prima forma di cyberbullismo in Italia, esattamente nel 2006, quando dei ragazzi hanno diffuso un video, fatto col cellulare, in cui picchiavano un ragazzo disabile. Nello specifico, le azioni violente riprese e diffuse fanno parte di uno specifico fenomeno che viene indicato come Happy slapping (letteralmente: “schiaffeggiare in allegria”).

Caratteristiche dei bulli e delle vittime del cyberbullismo.

I ragazzi che incappano in questo nuovo fenomeno sociale, tendono ad avere una psicologia delicata e presentano delle forme di disagio che un genitore può e deve essere pronto a captare.

Il loro disagio interiore diviene facilmente una forma di devianza conclamata attraverso comportamenti e stili di vita.

Inoltre, in casa, il bambino o il ragazzo, tende ad assumere precisi atteggiamenti che devono risuonare come un campanello d’allarme alle orecchie di chi gli sta vicino.

Il cyberbullismo, ma in generale le forme di sottomissione e quindi di generico bullismo, sono infatti tra le cause di suicidio dei minori, che spesso, sormontati dalle persecuzioni, dalle derisioni, dall’isolamento, non vedendo altra via d’uscita né forme di possibile aiuto e finiscono per credere che morire sia l’unica forma di evasione da un tale disagio.

Vale la pena, allora, osservare i bambini che amiamo, che siano i nostri figli, gli alunni della classe in cui insegniamo o dei ragazzi a cui vogliamo bene.

È dimostrato come solitamente i ragazzi che si confrontano col fenomeno del bullismo in generale e del cyberbullismo nello specifico, abbiano:

In generale sembra che le attività più gravi riguardino la diffusione di video e/o foto personali, azioni che minano la stima e la dignità della persona. Particolarmente sentite appaiono anche le telefonate persecutorie, mentre riescono ad avere conseguenze minori i tipici messaggini denigratori.

I bulli invece possono andare incontro ad altre forme di devianza oltre quella di praticare il cyberbullismo e presentano una serie di comportamenti:

Bisogna fare delle riflessioni importanti sul fatto che spesso anche il bullo, per diversi aspetti, è una vittima, una persona che soffre e ha bisogno d’aiuto, come tutti noi.

Diverse tesi ormai sostengono che per genitori e amici è molto importante osservare il comportamento dei ragazzi e imparare a capire le manifestazioni del loro malessere.

L’esempio è importante: un corretto uso di Internet.

E’ bene insegnare ai bambini e ai giovanissimi il corretto utilizzo della rete internet, dei social network e di facebook che ormai sono presenti nella vita di tutti.

Nel corretto utilizzo di internet rientrano ovviamente:

  • Le regole inerenti password, account e blog personali

  • specificazione delle differenze tra la vita reale e quella virtuale

  • individuazione delle situazioni di pericolo e di quelle che possono portare disagio o sofferenza.

Un buon esempio da parte dei membri della famiglia può davvero fare la differenza!

Come difendersi dal bullismo online.

Se hai capito di essere vittima di cyberbullismo, segui alcune regole fondamentali:

Numeri utili: chi chiamare in caso di bisogno.

Esiste innanzitutto un numero verde 800669696, a cui ci si può rivolgere e chiedere tutto ciò che serve per capire se è davvero vittima di bullismo e per avere chiarimenti circa il comportamento che può tenere verso i bulli.

È un numero a cui si possono segnalare azioni di bullismo e cyberbullismo, sia personali, sia che riguardino amici o conoscenti.

Il ragazzo potrà così ricevere tutte le informazioni che desidera, da parte di persone che non lo conoscono e con cui può sfogarsi, esattamente dal Lunedì al Venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.

È totalmente gratuito e mira ad essere di supporto soprattutto a bambini e ragazzi.

Esistono anche altre linee, in cui gli operatori si confrontano per lo più con urgenze, casi particolarmente gravi o che necessitano di un intervento immediato.

È il caso del 114, una linea d’emergenza gestita dal Telefono Azzurro, attiva 24h su 24h, pronta ad intervenire in caso di immediato bisogno.

È bene comunque cercare di far capire ai più piccoli che è estremamente importante parlare e confidarsi sempre con qualcuno di cui ci si fida: un genitore, un parente, un amico più grande.

Sono loro che con esperienza e amore riusciranno a trovare il modo migliore per aiutarli senza farli sentire inadeguati, confusi o colpevoli di qualcosa.

Tenersi informati: gli aspetti legali del fenomeno del cyberbullismo.

Il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato una Direttiva sul cyberbullismo in cui ha indicato agli insegnanti di essere particolarmente severi con chi utilizza cellulari nelle ore di lezione.

Alle scuole ha imposto di diffondere dei regolamenti specifici circa l’utilizzo di pc, risorse e reti informatiche e di diffondere notizie e cultura contro il cyberbullismo, intrattenendo rapporti con i genitori degli alunni, i quali devono essere pronti a fronteggiare un fenomeno complesso come questo e devono mediare, assieme alla scuola come istituzione, una soluzione e delle linee guida contro di esso.

Pare quindi che per contrastare un fenomeno come il cyberbullismo sia necessaria qualche forma di prevenzione che coinvolga direttamente i genitori, i quali devono essere consapevoli dei mali dei nostri tempi e incaricati di un’educazione mirata dei propri figli e di una protezione specifica nei loro riguardi.

La polizia postale ha anche realizzato un video contro il cyberbullismo per allertare la popolazione e renderla più consapevole dei propri doveri e dei propri diritti in materia.

Sai quando il cyberbullismo diventa un reato? Tramite la concretizzazione dei reati indicati in questi articoli del nostro codice penale:

La normativa c’è, anche se chiaramente va sempre evolvendosi con il fenomeno stesso.

Il cyberbullismo, quindi, può essere individuato e deve essere combattuto.

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