Per tinteggiare la tua casa puoi basarti sui principi della cromoterapia! Cos’è? Una disciplina molto antica i cui fondamenti sono usati ancora oggi nell’ambito dell’architettura e dell’arredamento moderni. Scopri come fare una scelta mirata di colori per le pareti e i complementi d’arredo, considerando la funzione specifica degli ambienti ma anche lo stato psicologico di chi deve abitarli!
Seguendo i principi della cromoterapia, è possibile fare un’opportuna scelta dei colori delle pareti e dei complementi d’arredo, in base alla funzionalità dell’ambiente in questione e alla tipologia di persone che vi dimorano. Vi sono, infatti, dei colori che si adattano, per le loro proprietà, a qualsiasi ambiente, così come vi sono tonalità più idonee per alcune zone della casa e sconsigliate per altre. Il colore, in questi casi, punta a migliorare la qualità della vita delle persone che vi dimorano.
Il termine cromoterapia deriva dal greco antico e alla lettera significa “cura con i colori”. Essa consiste nell’utilizzo terapeutico delle diverse cromie, secondo cui ad ogni colore è abbinata una serie di stati mentali e fisici da stimolare o da contrastare. È una pratica conosciuta sin dall’antichità, presso i popoli dell’Egitto, dell’India e della Cina, come confermano i numerosi reperti rinvenuti.
Gli Egizi, in particolare, collegavano i colori a singole divinità specifiche e a fenomeni naturali: l’uso di una tinta, secondo le loro credenze, aveva il potere di invocare la protezione del dio ad essa correlato.
Secondo la tradizione cinese, invece, tutti gli organi del corpo umano erano connessi tra loro e ad ogni organo era attribuito un colore: se si voleva intervenire sull’azione di un organo, bisognava utilizzare il colore ad esso abbinato.
E l’India? Scopriamo come gli antichi Indiani utilizzavano i colori a scopo terapeutico nel nostro primo approfondimento!
Colori e chakra nella tradizione indiana. Secondo la cultura tradizionale indiana, ogni colore dell’iride richiama un “chakra” e questo principio è utilizzato ancora oggi da chi pratica la cromoterapia nella scelta dei colori delle tinteggiature delle pareti. Ma cosa sono i chakra? Per la medicina ayurvedica e la tradizione indiana, essi sono dei punti energetici fisici, psichici e spirituali, posti in corrispondenza di particolari ghiandole endocrine dell’organismo, collegate tra loro e capaci di influenzare il sistema nervoso e la produzione ormonale. I chakra così definiti, ma la cui funzione non trova riscontro nella scienza ufficiale, sono sette, suddivisi in tre superiori e quattro inferiori, e a ciascuno di essi è assegnato un colore che può influenzare lo stato energetico del chakra di riferimento. Come abbiamo visto, dunque, la cromoterapia è nata in tempi molto remoti. Ma la scienza moderna come giudica tale disciplina? |
La cromoterapia si basa sul principio secondo cui gli impulsi luminosi, quando colpiscono la retina, vengono trasformati in impulsi nervosi, i quali raggiungono il cervello influenzando il sistema nervoso e le sue somatizzazioni, con conseguenze a livello non solo mentale ma anche fisico. Ne deriva che, secondo tale tecnica terapeutica, ogni impulso luminoso, quindi ogni colore, influisce in modo diverso sulla mente umana!
Chi pratica medicina alternativa considera la cromoterapia una forma terapeutica a tutti gli effetti, che coadiuva il trattamento classico di particolari stati fisici e mentali. Nell’ambito dell’arredamento, la scelta di particolari colori per le pareti degli ambienti, per favorire o contrastare determinate condizioni mentali e fisiche, è basata proprio sui principi di questa pratica.
Gli effetti benefici e terapeutici della cromoterapia non sono però confermati dalla comunità scientifica internazionale! Non vi sono dei casi dimostrati, infatti, in cui l’utilizzo della cromoterapia abbia superato degli studi clinici controllati.
L’assenza di risultati scientifici sperimentali, dunque, fa sì che la scienza tradizionale la consideri una sorta di pseudoscienza, in cui può essere determinante l’effetto placebo sul soggetto destinatario.
Approfondisci le caratteristiche della cromoterapia.
Chiarito ciò, passiamo adesso ai veri protagonisti di questo articolo: i colori!
Se vuoi basare sulla cromoterapia la scelta delle tinte delle pareti per la tua abitazione o per gli ambienti di lavoro, devi tener conto delle caratteristiche dei singoli colori. Analizziamo, per cominciare, le sette tonalità dell’iride:
Il rosso: è il più forte tra i colori caldi e rappresenta la passione, l’amore. È associato all’istinto primitivo del desiderio, della sessualità e dell’estrema premura dell’amore materno. Ha effetti stimolanti sull’energia umana e sulle sue attività, per cui stimola la pressione cardiaca e la tonicità muscolare, favorisce l’irrorazione di ossigeno al cervello e gli organi della riproduzione. Combatte la pigrizia, sollecita la voglia di fare e il coraggio. Secondo la tradizione indiana è il colore del primo chakra.
L’arancione: è il colore dell’allegria e dell’ottimismo, stimola l’energia ma non nella stessa maniera forte del rosso, rallegra e favorisce le funzioni mentali e fisiche. Allenta le tensioni, favorisce la respirazione e ha un effetto benefico per chi soffre di pressione bassa, allevia la stanchezza e ridona entusiasmo. Si collega al secondo chakra.
Il giallo: secondo la tradizione indiana è abbinato al terzo chakra. Stimola le attività cerebrali, nelle tonalità pastello e chiare ha poteri rilassanti, favorisce il buon umore e l’ottimismo. Si tratta del colore della comunicazione, delle relazioni con se stessi e con gli altri, ma anche della vitalità mentale, quindi favorisce la concentrazione.
Il verde: è un colore di equilibrio, che si pone al centro tra le tonalità dell’arcobaleno. Abbinato al quarto chakra, tradizionalmente richiama la natura, la sua armonia, la capacità di rigenerazione e di benessere generale delle cose naturali. Il verde influenza la calma, la rilassatezza, lo stress, aiuta a combattere gli stati di insonnia e di malessere generale, dovuti all’agitazione.
Il blu (e azzurro): è il colore degli spazi infiniti, del cielo e del mare e richiama, in tutte le sue tonalità, un profondo senso di rilassatezza e pace. Influisce sulla buona armonia dell’uomo con se stesso e con gli altri, induce alla riflessione e alla meditazione, favorisce il relax. L’azzurro, secondo i principi della cromoterapia, ha la capacità di abbassare la frequenza cardiaca e respiratoria, di conciliare il buon sonno e di calmare la mente quando è troppo agitata. Nella tradizione indiana è abbinato al quinto chakra.
L’indaco: è un colore dall’effetto riposante, profondamente legato alla dimensione spirituale dell’uomo. Associato al sesto chakra, induce anch’esso alla calma e alla meditazione.
Il viola: è abbinato al settimo chakra e si ottiene dall’unione tra il rosso e il blu, due colori molto forti che gli conferiscono un’alta carica energetica. Connesso alla sfera spirituale, agisce sulla parte inconscia dell’essere umano e aiuta a sviluppare la propria dimensione riflessiva. Il viola ha poteri calmanti, ha influenze positive sul sistema nervoso e sugli stati di irritabilità e di insonnia. Per gli stessi motivi, è sconsigliato per chi soffre di disturbi depressivi e per chi ha problemi di concentrazione, perché favorisce la perdita del senso di realtà e la deconcentrazione.
Che proprietà attribuisce la cromoterapia alle altre tonalità? Altre ai sette colori dell’iride abbinati ai sette chakra, ne esistono altri ai quali la cromoterapia riconosce comunque delle proprietà terapeutiche. Tra questi vi sono:
Torniamo a parlare di colori in generale! Volendo distinguerli in raggruppamenti piuttosto omogenei, non si può che cominciare dalla suddivisione più ovvia. Scommettiamo che hai già capito di quale si tratta, vero? |
Di certo sai che i colori si distinguono fondamentalmente in caldi e freddi, ma sai anche in che modo tale distinzione si applica ai principi della cromoterapia? Nella seguente tabella esaminiamo le diverse funzioni che le due tipologie cromatiche svolgono in questo ambito:
Colori caldi: rosso, arancione, giallo e tutte le loro tonalità. Hanno, seppure in gradazioni differenti, delle proprietà stimolanti, pertanto si collegano al senso dell’azione. Hanno effetti tonici sulla pressione sanguigna e sulla forza muscolare. Sono adatti quindi, in genere, per gli ambienti della casa in cui si lavora, laddove si vivono attività stimolanti e conviviali. |
Colori freddi: blu, verde e viola con tutte le loro tonalità. Hanno, al contrario, una funzione generica distensiva e rilassante. Sono consigliabili, quindi, per quelle zone della casa o per gli ambienti in cui si dimora per riposare, per liberare corpo e mente dalle tensioni e dallo stress. |
Cosa aggiungere rispetto alla tabella? Come già anticipato, il verde si pone al centro dei colori dell’iride e rappresenta una sorta di punto di equilibrio tra le tonalità calde e quelle fredde.
Approfondisci il significato dei colori.
Ora, eccoci arrivati al momento clou: nel prossimo paragrafo ti spieghiamo finalmente come colorare le diverse stanze della casa!
Vediamo nel dettaglio:
Cucina: per questo ambiente sono consigliate tutte le tonalità calde, perché è un luogo di convivio, dove è opportuno stimolare le attività umane sia mentali che fisiche. Il rosso e l’arancione sono efficaci per stimolare l’ottimismo e le relazioni comunicative. Il giallo è consigliato perché favorisce l’attività digestiva e metabolica. In cucina è ottimo anche il bianco, perché è il colore per eccellenza della pulizia e dell’igiene, oltre al fatto che favorisce l’esaltazione del colore naturale degli alimenti.
Salotto/soggiorno: si tratta di una zona che al contempo è sia di convivialità sia di relax, lettura e riflessione. Per questo ambiente si adatta perfettamente l’arancione, che comunica la voglia di stare insieme e di svagarsi. Sono opportuni anche l’indaco e il viola, tonalità legate alla riflessione e alla meditazione.
Bagno: per questo ambiente vanno bene le tonalità dell’azzurro e del verde, che richiamano in modo naturale le cromie tipiche della natura e dell’acqua. Si possono abbinare al bianco, che risalta l’igiene indispensabile del luogo. Le pareti fredde in blu o in verde, combinate agli accessori in tonalità calde, conferiscono al bagno un senso di rilassatezza generale.
Camera da letto: questo ambiente deve conciliare la rilassatezza, la riflessione e il recupero delle energie spese durante il giorno. Pertanto sono consigliate pareti in colori pastello, non molto accesi, che donano senso di relax: vanno bene il blu e il verde (in tutte le loro tonalità purché non molto accese), il rosa e l’albicocca. Si consiglia di dipingere con il colore desiderato non tutte le pareti, possibilmente solo quella della testiera del letto, proseguendo sulle altre contigue o con il bianco o con tonalità decrescenti per intensità. In casi eccezionali, per stimolare la sessualità e le pulsioni emozionali, è possibile optare anche per una parete rossa, tenendo però in considerazione che ciò potrebbe provocare l’insonnia e compromettere il riposo tranquillo.
Cameretta dei bambini: generalmente, gli esperti di cromoterapia sono concordi nella necessità di rispettare i gusti particolari dei bambini, se hanno un’età adatta a formulare un’opinione in merito. In caso contrario, per le camerette dei piccoli, puoi optare per il blu o per il verde, tipici delle zone di riposo: scegli tonalità scure se i bambini hanno caratteri tranquilli, al fine di stimolarli. Opta, invece, per tonalità chiare se i temperamenti dei bimbi sono molto attivi e vivaci, per avere un effetto distensivo. In questo ambiente va bene anche il giallo, il colore che stimola la concentrazione e lo studio, o l’arancione per stimolare l’allegria e l’ottimismo.
Zona studio: per le pareti di un ambiente destinato allo studio, il giallo è il colore indicato per favorire l’apprendimento e la concentrazione. Usato da solo e in toni accesi, potrebbe avere un effetto di distrazione, perciò è consigliato abbinarlo con tonalità fredde come il verde o l’azzurro, per compensare la stimolazione mentale con la distensione dei sensi.
Ufficio: per gli ambienti di lavoro vale lo stesso principio delle zone studio, cioè che il giallo favorisce la concentrazione. Nel caso in cui nello studio lavorino più persone contemporaneamente, si può utilizzare per le pareti l’arancione albicocca, un colore che stimola l’ottimismo ma la sua tonalità chiara e dolce influisce sulla serenità delle relazioni.
I principi della cromoterapia influenzano anche scelta dei colori delle pareti per ambienti particolari, come gli ospedali e le sale operatorie. Nei locali dove soggiornano persone malate, infatti, i colori predominanti sono sempre il blu, il verde o il bianco. I primi due favoriscono, come già detto, la distensione e allontanano gli stati di tensione: un principio utilissimo per chi vive in stato di malattia! Il bianco, d’altro canto, rappresenta la massima igiene e pulizia.
Nelle sale operatorie, invece, le pareti e i camici del personale medico sono sempre verdi poiché il verde è complementare al rosso, il colore del sangue. Guardare per tempo prolungato un abbinamento cromatico complementare come il rosso/verde, non affatica gli occhi e contribuisce al mantenimento della concentrazione.
Ma sai che la giusta tonalità delle pareti può attenuare anche alcuni difetti strutturali di una stanza? Vediamo come!
Uso dei colori nella “psicologia dell’abitare”. I colori hanno un forte potere, oltre che sullo stato fisico e mentale, anche sulla percezione degli ambienti e delle loro caratteristiche strutturali. Infatti, con pareti diversamente colorate, è possibile ridurre eventuali errori dei volumi degli ambienti e renderli più “perfetti” all’occhio umano. Vediamo qualche esempio! Per rendere più spaziosa, a livello percettivo, una stanza con un soffitto molto basso, si possono tinteggiare a righe verticali le pareti, oppure usare colori contrastanti tra queste e il soffitto stesso. Se, al contrario, si vuole rendere visivamente più spaziosa una stanza piccola, si deve optare per delle tonalità pastello e molto chiare sulle pareti. Perché? Semplice: i colori scuri danno la percezione di diminuire i volumi degli ambienti! Si consiglia, inoltre, di non usare toni molto contrastanti negli stessi ambienti, per il rischio di affaticare la vista. Per lo stesso principio, le zone della casa di maggiore permanenza dovrebbero avere pareti in tonalità cromatiche chiare, mentre si possono riservare i colori più forti per le zone di passaggio, dove appunto si permane per poco tempo. Quando si decide di colorare una parete, inoltre, il colore non dovrebbe coprirla completamente ma fermarsi ad un cornicione di dieci centimetri circa dal soffitto, che preferibilmente va lasciato in bianco per non rendere l’ambiente visivamente soffocante! Bene, ormai l’articolo è quasi terminato. Manca soltanto l’ultimo paragrafo! |
Con tutte le informazioni raccolte fin qui, hai potuto sicuramente formulare la tua idea. Insomma, cromoterapia sì o no? La comunità scientifica la considera solo una pseudoscienza, al contrario della medicina alternativa che la ritiene molto valida. Eppure gli studi dimostrano che veniva usata già nell’antichità in Egitto, Cina e India per sfruttare le proprietà dei colori…
Comunque si voglia giudicare tale disciplina, attendibile o meno, la verità è che può rivelarsi un aiuto per decidere i colori delle pareti e degli arredi di casa, consigliandoti in una scelta sempre molto difficile! Perché, allora, non provare?
CORRELATI
Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire funzioni social e analizzare il traffico. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie e dichiari di aver letto la nostra Cookie Policy e la Privacy Policy. Per saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra Cookie Policy. |
Dimagrire Esercizi Diete Bellezza Psicologia Integratori Gravidanza Massaggi Applicazioni