Il cardamomo è ricco di proprietà medicamentose e viene largamente impiegato anche in erboristeria e in omeopatia. Scopriamo nel dettaglio i benefici e gli usi di questa spezia orientale dall’aroma intensa e ingrediente fondamentale nella cucina orientale, ma anche le controindicazioni del cardamomo.
Utilizzata nella cucina orientale, la Elettaria cardamomum, o cardamomo, è una pianta diffusa in India, Sri Lanka e Malesia e viene impiegata come spezia per ottenere il curry, mix di erbe aromatiche utilizzato nei paesi asiatici per aromatizzare le pietanze. Con fiori gialli e bianchi con venature bluastre, della pianta esistono diverse varietà:
la verde: la profumazione gradevole e il sapore più intenso la rendono la varietà qualitativamente più pregiata.
la nera: è la più delicata e adatta a chi non ama i sapori troppo forti
la bruna: di colore marrone ha un sapore che ricorda l’affumicatura
la bianca: è la varietà meno pregiata e meno utilizzata
Del cardamomo vengono usati i frutti freschi o essiccati, piccoli baccelli allungati contenenti piccoli semini neri. Possono essere utilizzati anche solo i semi ridotti in polvere, più facilmente conservabili.
Proprietà e benefici dei frutti di questa pianta.
Il cardamomo possiede diversi sali minerali come magnesio, fosforo e potassio e svariati principi attivi come il borneolo, il cineolo il sabinene e limonene che lo rendono ricco di proprietà…
proprietà antisettica: il borneolo è un potente disinfettante e viene prodotto dalla pianta per difendersi da batteri e funghi. Efficace contro molti microrganismi può essere usato a nostro vantaggio come disinfettante del cavo orale o per l’intestino in caso di disbiosi, quando cioé il numero di microrganismi patogeni supera la carica microbica dei batteri “buoni”. L’azione disinfettante è utile anche in caso di mal di gola e tosse causate da infezioni delle vie respiratorie.
Proprietà digestive: il cineolo e il limonene,terpeni aromatici, stimolano la secrezione gastrica facilitando la digestione e aumentando la peristalsi, ossia i movimenti della muscolatura liscia dello stomaco. All’aumento della produzione dei succhi gastrici e dei movimenti dello stomaco consegue la peristalsi dell’intestino che determina anche un effetto lassativo che facilita anche l’espulsione dei gas contrastando il meteorismo.
Proprietà afrodisiache: l’effetto afrodisiaco del cardamomo è noto sin dall’antichità e riconducibile alla presenza di cineolo sembra avere effetti afrodisiaci determinati dall’attivazione di centri neuronali dell’eccitazione. Essendo una sostanza aromatica, il cineolo entra in circolo anche attraverso i polmoni ed agisce attivando i neuroni stimolanti di attività opposta a quelli coinvolti nei processi di depressione.
Contro le emorroidi: i flavonoidi del cardamomo come il limonene agiscono da antinfiammatori inibendo la produzione di molecole che innescano il processo flogistico. L’attività antinfiammatoria del cardamomo dona sollievo dal dolore provocato dalla dilatazione delle zone vascolari anali che aumentano di volume e si infiammano nel processo che da origine alle emorroidi.
Per l’ipertensione: non è del tutto chiaro quale sia il terpene a cui imputare questo ruolo, ma studi scientifici hanno dimostrato che i principi attivi del cardamomo agiscono bloccando i canali del calcio al pari dei farmaci usati per abbassare la pressione sanguigna (detti calcio antagonisti). Il blocco dei canali del calcio nelle cellule della muscolatura liscia come quella che avvolge i vasi sanguigni determina la vasodilatazione consentendo un normale flusso di sangue.
Come si utilizzano queste bacche?
E’ possibile acquistare le bacche di cardamomo in erboristeria o nei negozi bio più forniti al costo di circa 7,00 euro la confezione da 100 grammi.
Le bacche vanno aperte solo prima dell’utilizzo in quanto l’aroma dei semini tende a svanire presto.
In cucina. Vengono utilizzati i semini triturati o ridotti in polvere per insaporire pietanze di carne e piatti tipici orientali. Insieme ad altre spezie forma il curry alla base di qualsiasi preparazione culinaria asiatica. Viene usato anche per aromatizzare il caffè o il tè immergendo qualche baccello intero nella bevanda. Le bacche possono essere masticate per eliminare l’alito cattivo
In erboristeria. I baccelli vengono utilizzati per preparare tisane utili per calmare tosse, raffreddore e mal di gola.
Per preparare una tisana di cardamomo, invece, si mettono in infusione i semi prelevati da 4 o 5 baccelli per circa 10 minuti in acqua bollente. Insieme si possono mettere in infusione anche la scorza di limone e di arancia per arricchire il sapore della tisana. Quindi si filtra e si beve.
Molto pratiche anche le compresse o capsule (costo pari a circa 20,00 euro la confezione da 60), utilizzate contro le emorroidi e per abbassare la pressione sanguina.
L’olio essenziale di cardamomo (un flacone da 10 ml ha un prezzo che si aggira intorno ai 18,00 euro), usato topicamenete è molto efficace nel calmare l’infiammazione causata da punture di insetto o scottature. Può essere utilizzato nel bruciatore da aromaterapia per ottenere un effetto antidepressivo.
In omeopatia. Il cardamomo viene utilizzato sotto forma di opercoli, farmaci utili a contrastare la flatulenza e l’inappetenza
Il cardamomo, oltre che in bacche, si può trovare anche in polvere (costo pari a circa 7,00 euro la confezione da 200 grammi), facile da utilizzare in cucina le dosi per una persona al giorno sono pari a 1,5 grammi al giorno, corrispondenti ad un cucchiaio di semi o 4 bacche.
Controindicazioni ed effetti collaterali.
Come per qualsiasi altro fitoterapico la regola da seguire è sempre la stessa: non esagerare! L’uso eccessivo di cardamomo, infatti può portare ad effetti collaterali quali:
diarrea e nausea: l’aumento della peristalsi gastrica e intestinale aumenta l’attività dell’apparato digerente e può provocare nausea e aumento della velocità di escrezione.
Gastrite: il cardamomo aumenta la secrezione dei succhi gastrici per questo se usato in eccesso potrebbe provocare l’infiammazione delle pareti gastriche aggredite dagli acidi.
L’uso del cardamomo, inoltre, è controindicato in caso di :
calcoli biliari: l’aumentata attività dell’apparato digerente si traduce in un aumento della secrezione biliare che potrebbe provocare lo spostamento dei calcoli presenti provocando coliche dolorose.
Per quanto riguarda le interazioni farmacologiche, viene sconsigliata l’assunzione di cardamomo in concomitanza con l’uso di farmaci per il fegato, per l’ HIV e gli antidepressivi, in quanto capace di vanificarne l’effetto.
Le informazioni riportate hanno scopo puramente informativo.
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