L’alcolismo è una condizione patologica in cui la persona diventa dipendente dall’assunzione di alcol. Non si riesce, infatti, a controllarne il consumo. I fattori di rischio e i sintomi che possono condurre a questa situazione sono svariati e devono rappresentare un primo campanello d’allarme. Se ci accorgiamo che un nostro caro o noi stessi stiamo per cadere in questa dipendenza è bene intervenire subito attraverso il consulto con il medico di famiglia che ci indirizzerà verso cure e trattamenti specifici.
La dipendenza psicologica e fisica dall’alcol è una condizione che si verifica nel tempo in seguito ad un consumo costante ed eccessivo di alcol. Questo può determinare effetti negativi per l’organismo e danni ad organi e tessuti, oltre che danni a livello del sistema nervoso e alterazioni del comportamento.
Le situazioni che possono portare ad una dipendenza dall’alcol possono essere delle più svariate, quelle che maggiormente si riscontrano sono:
Depressione e/o ansia
Disturbi mentali
Alcolismo giovanile: se si inizia ad assumere alcol in giovane età si corre un rischio maggiore di diventare dipendenti.
Familiari alcolisti: spesso può succedere che se in famiglia si è avuto un caso di alcolismo possa esserci una probabilità maggiore di dipendenza.
Il sesso maschile è più a rischio rispetto a quello femminile
Avere un partner o amici che bevono eccessivamente può contribuire ad aumentare il rischio di alcolismo
Prima di arrivare alla vera e propria dipendenza dall’alcol ci sono tutta una serie di sintomi che non andrebbero sottovalutati per poter intervenire in tempo ed evitare di arrivare ad una situazione di abuso. Tra questi c’è sicuramente il fatto di bere eccessivamente ed abitualmente, anche da soli.
I primi segnali
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Sintomi fisici e psicologici
Nel soggetto alcolizzato ci sono una serie di sintomi sia fisici che psicologici che si manifestano in maniera più o meno marcata. Tra questi vi sono:
tremore
ansia
irritabilità
nervosismo
insonnia
nausea
L’assunzione eccessiva di alcol può causare numerosi disturbi a partire da quelli al sistema nervoso fino ad arrivare a veri e propri stati patologici a carico di organi quali il fegato, lo stomaco, il pancreas. I disturbi che più frequentemente si riscontrano sono:
Problemi epatici: l’eccesso di alcol può determinare un’infiammazione cronica a livello del fegato. Questa condizione, a lungo andare, può sfociare in epatite detta “alcolica” proprio perchè causata dall’alcol. Nei casi più gravi può evolvere in cirrosi epatica in cui i tessuti del fegato vengono danneggiati irrimediabilmente.
Problemi cardiaci: l’alcolismo può far aumentare i valori di pressione arteriosa con il rischio di scompensi cardiaci.
Problemi gastrici: l’abuso di alcol determina un’infiammazione della mucosa dello stomaco che può sfociare in gastrite. Questa condizione può portare anche ad un’alterazione del normale funzionamento del pancreas.
Problemi neurologici: l’alcolismo può causare disturbi a carico del sistema nervoso centrale, in particolare può presentarsi una perdita di memoria a breve termine, confusione mentale, demenza, riduzione dei freni inibitori.
Alterazione della glicemia: l’alcol può aumentare il rischio di ipoglicemia e di diabete. L’alcol, infatti, può interferire con il normale rilascio di glucosio al fegato determinando così una condizione di ipoglicemia.
Disfunzioni sessuali: l’alcol può essere causa di disfunzione erettile e, nelle donne, provocare alterazioni o interruzioni del ciclo mestruale.
Patologie congenite: l’alcolismo in gravidanza può causare nel bambino la “sindrome alcolica fetale” che comporta alterazioni fisiche e nello sviluppo del neonato.
Approfondisci i rischi dell'alcol in gravidanza.
Tumori: l’abuso di alcol aumenta il rischio di neoplasie soprattutto a carico di bocca, gola, colon, fegato, stomaco.
Alcolismo giovanile L’eccessivo consumo di alcol tra gli adolescenti può avere conseguenze pericolose. I ragazzi, un po per gioco un po per curiosità, si avvicinano all’alcol già nella prima adolescenza. Questo può essere causa di incidenti stradali, perdita di coscienza che può portare a compiere gesti insensati oltre che pericolosi, fino ad arrivare nei casi più gravi al coma etilico e/o al decesso. |
Non esistono veri e propri esami specifici per diagnosticare la condizione di alcolismo. Il primo passo è sicuramente rivolgersi al medico di famiglia qualora ci rendiamo conto o vediamo un nostro caro avere tutti o buona parte dei sintomi che abbiamo elencato all’inizio di questo articolo.
Durante la prima visita il medico dovrà accertarsi se vi siano effettivamente problemi legati all’abuso di alcol attraverso questionari e domande sulle abitudini del soggetto.
I segnali più comuni che fanno propendere verso una diagnosi di alcolismo sono:
Non riuscire a limitare la quantità di alcol che si assume
Trascorrere buona parte delle giornate a bere
Dimenticare impegni presi
Sviluppo di tolleranza verso l’alcol, quindi per avere i primi effetti sarà necessario assumere quantità di alcol sempre maggiori
Estraniarsi dalle attività quotidiane come il lavoro o la vita sociale
Acquistare e conservare alcolici di nascosto
Perdita di interesse per qualsiasi cosa
Irritabilità e nervosismo se non si ha dell’alcol nel momento in cui si vuole bere
Alcol test. L’alcol test è un esame che serve a misurare la concentrazione di alcol nel sangue. E’ uno strumento utilizzato dalle forse dell’ordine per fare controlli agli automobilisti ed assicurarsi che non ci si metta alla guida in stato di ebbrezza. Il Codice della Strada fissa il limite consentito di tasso alcolico a 0,5 g/L. Questo test è di facile esecuzione, consiste nel far soffiare il soggetto all’interno di un palloncino che raccoglie l’aria sufficiente ad effettuare la misurazione. L’alcol assunto viene quasi interamente assorbito dall’organismo andando nel circolo sanguigno. Dal sangue passa ai polmoni e l’etilometro misura proprio il tasso alcolico dell’aria espirata. |
Quasi sempre chi ha problemi di alcolismo non vuole ammettere la propria condizione e di conseguenza è contrario a sottoporsi a cure specifiche. E’ quindi fondamentale l’intervento e il sostegno di amici e familiari che devono aiutare il soggetto a prendere consapevolezza della propria condizione ed accettare di farsi aiutare da personale specializzato. La prima cosa da fare è rivolgersi al medico di famiglia che prenderà tutte le decisioni del caso. Bisognerà valutare se può essere efficace anche solo un breve intervento oppure sottoporsi ad una serie di consulenze psicologiche fino alla necessità di ricovero presso strutture specializzate in cui seguire un programma di disintossicazione.
Le terapie per combattere la dipendenza dal consumo di alcol sono differenti a seconda della gravità del problema e può andare da semplici sedute di psicoterapia fino al ricovero e all’utilizzo di farmaci specifici.
Consulenze psicologiche: questo intervento mira a risolvere i problemi di natura psicologica legati all’alcolismo. Possono essere fatte sedute individuali oppure di gruppo anche con i familiari che rappresentano un elemento molto importante nel processo di disintossicazione.
Astinenza: si tratta di un programma mirato di disintossicazione che può avere una durata media di 7 giorni in cui il soggetto non deve assolutamente assumere alcol. I problemi maggiori legati a questa procedura sono le manifestazioni della crisi di astinenza (deliri, tremori, nervosismo). E’ opportuno quindi far ricorso a farmaci sedativi per limitare questi effetti.
Farmaci: la somministrazione di farmaci deve avvenire sempre sotto stretto controllo medico e/o in strutture di ricovero specializzate. Tra le terapie farmacologiche utilizzate vi sono farmaci come il disulfiram che causa nausea, vomito e malessere in caso di assunzione di alcol. Il naltrexone, invece, va a bloccare le sensazioni di benessere che il soggetto avverte quando beve diminuendo così il desiderio compulsivo ad assumere alcol. L’acamprosato contrasta il desiderio di bere.
Alcolisti anonimi. Si tratta di gruppi di supporto per aiutare chi sta cercando di guarire dall’alcolismo. Un’associazione presente in tutto il mondo che si occupa del recupero di persone con problemi legati all’alcol. Durante gli incontri la prima cosa da fare è ammettere e prendere consapevolezza della propria condizione, solo così il programma di disintossicazione potrà davvero dare i risultati sperati. |
Ci sono tecniche di medicina alternativa che si propongono di contribuire positivamente al percorso di guarigione dall’alcolismo.
Agopuntura: questa tecnica mira a ridurre il desiderio irrazionale di assumere alcol e allo stesso tempo tenta di limitare i sintomi legati alla crisi di astinenza.
Meditazione e yoga: in questo caso si vuole agire sullo stress e sull’ansia associate ad una condizione di dipendenza. Il soggetto impara a rilassarsi e a gestire meglio l’ansia e l’irritabilità.
Rimedi omeopatici: le cure omeopatiche si propongono di contribuire al successo del trattamento di disintossicazione. L’obiettivo è quello di tenere sotto controllo gli stati d’ansia che sono tipici e molto frequenti durante un percorso terapeutico per liberarsi dalla dipendenza dall’alcol. Tra i rimedi omeopatici più diffusi vi sono:
lo “Spiritus Quercus glandium” che diminuisce il desiderio compulsivo di alcol.
“Ethylicum” che determina una progressiva intolleranza e avversione nei confronti dell’alcol.
“Strophanthus” causa nausea e malessere in seguito all’assunzione di alcol.
Ricordiamo sempre che questi metodi alternativi non curano l’alcolismo ma rappresentano solo dei supporti che possono aiutare durante le terapie psicologiche e/o farmacologiche.
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