Durante la gravidanza è molto frequente che si verifichino episodi di pressione bassa. In generale l’ipotensione non viene considerato un disturbo grave, in quanto i suoi sintomi di solito non vanno oltre un senso di stanchezza e capogiri, anzi si può dire che chi soffre di pressione bassa viene addirittura ritenuto meno esposto a molte malattie cardiocircolatorie che colpiscono invece coloro che soffrono della molto più temuta ipertensione.
Normalmente l’organismo mantiene la pressione arteriosa in un limite di valori che è di 130 per la pressione sistolica, comunemente definita massima che indica la forza della contrazione cardiaca e delle pareti arteriose, e 85 per la pressione diastolica o minima che indica i valori tra una contrazione cardiaca e l’altra.
Si parla di pressione bassa o ipotensione quando la pressione arteriosa è inferiore ai 110/60 mm Hg. La pressione arteriosa aumenta o diminuisce durante le attività fisiologiche, quali sonno, sforzo, ecc. l’organismo dispone di meccanismi di controllo che riportano la pressione arteriosa a valori normali ma può accadere per motivi vari, che tali meccanismi non riescono a compensare sufficientemente i valori di pressione ed allora la pressione aumenta o diminuisce.
Durante il periodo della gravidanza è normale che si registri una diminuzione della pressione che può oscillare tra i 5 ed i 10 punti dai valori normali della donna, in particolare nelle prime settimane di gestazione. In linea di massima valori compresi tra 90 /140 e 70 /120 indicano un ottimo stato di salute di mamma e feto, mentre la donna può iniziare ad avvertire dei disturbi da ipotensione, quando i suoi valori scendono al di sotto di 100/50.
I fenomeni di ipotensione vanno via via attenuandosi nelle fasi della gravidanza, in particolare dalla ventiquattresima settimana in poi, facendo registrare addirittura un incremento rispetto ai normali valori della pressione nelle ultime settimane prima del parto. Ad ogni modo è bene monitorare costantemente i livelli della pressione durante tutti i nove mesi chiedendo consiglio al proprio medico se si registrano sbalzi repentini.
Come detto una leggera ipotensione è una condizione fisiologica in gravidanza dovuta a molteplici cause legato allo stato:
Aumento degli ormoni e soprattutto del progesterone che è un ormone termogenico che aumenta la temperatura corporea e favorisce la vasodilatazione con conseguente abbassamento della pressione.
Sovraccarico del cuore che deve pompare una maggiore quantità di sangue per la crescita del feto. La gittata di sangue aumenta del 30/50% e la frequenza cardiaca in conseguenza aumenta a 80/90 battiti al minuto.
Presenza di lieve anemia, sideropenia, dovuta a carenza di ferro, provocata dal maggior fabbisogno richiesto dallo stato.
Quando però la pressione è troppo al di sotto dei normali valori l’ipotensione può essere il sintomo di qualche patologia quali cardiopatie, emorragie, o disturbi renali.
In caso di pressione bassa durante la gestazione possono verificarsi capogiri con momentanea perdita del senso dell’orientamento, ed in alcuni casi perfino svenimenti. Difatti quando la pressione arteriosa è troppo bassa il primo organo interessato è il cervello poiché essendo localizzato nella parte alta dell’organismo, il sangue ha maggiori difficoltà a raggiungerlo.
Sintomi aggiuntivi in caso di ipotensione possono essere arti freddi e cianotici a causa della diminuzione del flusso ematico a livello della pelle, o palpitazioni dovute ad un aumento delle contrazioni cardiache operato dai meccanismi di compenso che cercano di normalizzare la pressione.
Siccome una leggera ipotensione in gravidanza è del tutto normale non necessita trattamenti specifici. Per cercare di ridurre i sintomi della pressione bassa, sempre che non vi siano patologie sottostanti, in gravidanza può essere sufficiente usare dei piccoli accorgimenti e modificare lo stile di vita.
Evitare di alzarsi di scatto, magari stando prima un po’ di tempo sedute, soprattutto quando ci si alza dal letto al mattino perché la forza di gravità richiama il sangue negli arti inferiori.
Bere molti liquidi, in quanto la disidratazione abbassa il volume ematico e contribuisce ad aumentare l’ipotensione.
Svolgere un leggero esercizio fisico come camminare o nuotare.
Altri piccoli accorgimenti come non fare bagni in acqua troppo calda e non esporsi a temperature troppo elevate, ed evitare il più possibile anche gli sbalzi di temperatura improvvisi possono essere molto utili per attenuare i sintomi della pressione bassa in gravidanza.
Fare pasti frequenti e leggeri, inoltre per evitare che si verifichino dei cali di zuccheri può essere utile fare spesso degli spuntini dolci, magari mangiando della liquirizia, una zolletta di zucchero o un frutto.
Se la dieta è adeguata non è necessario assumere integratori di sali minerali e vitaminici, ma in alcuni casi invece può essere consigliabile ricorre a degli integratori contenenti ferro e acido folico.
Uno delle conseguenze più fastidiose dell’ipotensione in gravidanza è la formazione di vene varicose negli arti inferiori in quanto l’utero ingrandito disturba il ritorno del sangue dagli arti inferiori e dalla regione pelvica.
Sarà dunque opportuno indossare indumenti larghi intorno alla vita e agli arti inferiori per non ridurre ulteriormente il flusso ematico, indossare calze elastiche, riposare con le gambe sollevate o distese sul fianco sinistro, per ridurre il gonfiore ed alleviare i fastidi.
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