Quali sono le cause del gonfiore, ai piedi e alle caviglie, tipico della gravidanza? E’ un disturbo fisiologico o le future mamme devono preoccuparsi? Approfondiamo questo problema che affligge molte gestanti e scopriamo quali sono i possibili rimedi da mettere in pratica per poterlo alleviare.
Il gonfiore ai piedi e alle caviglie in gravidanza è un evento normale e molto diffuso nelle donne in attesa ed è caratteristico soprattutto delle ultime settimane di gestazione (terzo trimestre).
E’ causato dal ristagno di liquidi nei tessuti, che non vengono riassorbiti in circolo e quindi determinano quel “gonfiore” particolare, non solo a piedi e caviglie ma talvolta anche in altri punti: mani, regione posteriore della gamba, viso, palpebre.
In gravidanza, i fattori che possono favorire questa problematica sono:
Fattori ormonali: in gravidanza si ha una alterazione degli ormoni, che aiutano il mantenimento e la fisiologica prosecuzione della gestazione. In particolare, il progesterone aumenta sin dalle primissime settimane e il suo effetto si manifesta anche con un aumento della vasodilatazione, che produce un rallentamento della circolazione e quindi un ristagno di liquidi.
Fattori ematici: tra le modifiche che avvengo in gravidanza, vi è un aumento della parte liquida del sangue rispetto alla parte corpuscolata, ossia le cellule che lo compongono; questo comporta un aumento di liquidi in circolo che possono depositarsi e causare gonfiore a piedi e caviglie.
Fattori vascolari: l’aumento di peso e soprattutto l’aumento del volume dell’utero causa una modesta compressione sui vasi sanguigni degli arti inferiori; questo rende difficile il ritorno del sangue venoso verso il cuore, dato che trova degli “ostacoli” lungo il cammino, e quindi i liquidi tendono a ristagnare nella parte inferiore degli arti.
Se a questi fattori, ne aggiungiamo altri, quali il sovrappeso o l’obesità antecedente la gravidanza, un aumento di peso eccessivo nei primi due trimestri o fattori ambientali, quali il caldo, la situazione può diventare davvero fastidiosa per la futura mamma.
Non è raro infatti che intorno all’ottavo mese donne incinte si vedano costrette a portare scarpe senza lacci o addirittura di una misura più grande rispetto al solito.
Come abbiamo detto, queste modificazioni sono fisiologiche e quindi la maggior parte delle donne in gravidanza mostrerà un lieve gonfiore agli arti inferiori e soprattutto a piedi e caviglie.
Naturalmente questo va comunque segnalato al proprio medico di fiducia o alla propria ostetrica, che faranno i dovuti controlli per assicurarsi che tutto proceda per il meglio.
E’ raro, infatti, che vengano prescritti farmaci o rimedi particolari se non quelli tradizionali e naturali legati soprattutto all’alimentazione.
Se però il gonfiore è eccessivo, persistente e si accompagna ad altri sintomi, quali pressione alta, mal di testa, vomito, o proteine nelle urine (proteinuria), bisogna allarmarsi e procedere immediatamente con ulteriori controlli approfonditi, in quanto gli edemi sono associati, in condizioni patologiche, alla gestosi, una sindrome che si manifesta proprio con un aumento della pressione sanguigna, edemi diffusi e proteinuria. Può diventare pericolosa per la madre e il feto se non viene riconosciuta in tempo e trattata nel modo corretto.
L’alimentazione riveste sempre un ruolo molto importante, specie durante i nove mesi della gravidanza, per eliminare molti dei possibili fastidi. E’ sempre utile diminuire le quantità di cibi ingeriti (non è vero che in gravidanza si mangia per due!) e soprattutto migliorare la qualità, scegliendo cibi più sani e digeribili a discapito di quelli ricchi di grassi.
Una dieta volta ad eliminare il gonfiore di caviglie e piedi, in particolare, prevede una drastica riduzione di sale fin dai primi mesi della gestazione, specie se la donna ha nella sua storia medica casi di ipertensione o di malattie vascolari.
Approfondisci qual'è la dieta corretta in gravidanza.
Inoltre si può provare a ridurre per qualche giorno il quantitativo di farinacei, soprattutto quelli che contengono lievito come pane, pizza, ecc.. che sebbene nella prima parte della gravidanza possono essere utili per attutire la nausea, in seguito possono contribuire ad accentuare il gonfiore.
Naturalmente i carboidrati, come tutte le altre sostanze, non vanno eliminati del tutto, e la parte che non viene consumata sotto forma di farinacei va comunque compensata con frutta e verdura. Questi possono essere usati anche come spuntini nel corso della giornata e sono utilissimi per ridurre l’apporto calorico, a discapito di biscottini e merendine, che invece contribuiscono all’aumento di peso.
Inoltre l’acqua contenuta nella frutta e nella verdura aiuta la diuresi, che ci permette di eliminare i liquidi in eccesso. Da qui viene un altro consiglio, utile tanto in gravidanza quanto in allattamento: bere fino a due litri d’acqua al giorno.
Le fibre possono aiutare la corretta regolarità intestinale, favorendo la riduzione del senso di gonfiore e costipazione tipico della gravidanza.
Integrare la dieta con frutti rossi, come il mirtillo, aiuta a migliorare la funzionalità dei vasi sanguigni e quindi la circolazione
Approfondisci le molteplici proprietà del mirtillo.
A parte i rimedi alimentari, esistono poi tutta una serie di espedienti che possono essere messi in pratica per alleviare questo disturbo spesso fastidioso.
Evitare di stare troppo tempo in piedi o nella stessa posizione: questo favorisce il ristagno dei liquidi negli arti inferiori.
Evitare la sedentarietà: anche una semplice passeggiata attiva i muscoli delle gambe che aiutano il ritorno del sangue venoso verso il cuore.
Fare un po' di blanda attività fisica: le attività fisiche connesse all’acqua sono ottime in gravidanza in quanto alleggeriscono il peso che gli arti inferiori devono sopportare e quindi riducono anche il rischio di traumi, col vantaggio dell’attivazione muscolare che riduce il gonfiore; anche lo stretching può essere utile a questo scopo.
Sdraiarsi con le gambe leggermente sollevate: tenere le gambe un pò più alte rispetto al livello del cuore aiuta il ritorno venoso e riduce il gonfiore, specie alla sera, quando questo aumenta.
Usare le scarpe adatte: evitare di costringere il piede in scarpe strette o con tacchi troppo alti, l’uso della calzatura più adatta aiuta a ridurre il gonfiore di piedi e caviglie.
Massaggiare le gambe: un leggero massaggio, accompagnato da una crema rinfrescante e specifica per la circolazione, può favorire il ritorno venoso e quindi diminuire il gonfiore. Per massaggi specifici, quali i massaggi linfodrenanti, è sempre bene chiedere al proprio medico o rivolgersi a personale esperto.
Pediluvio con acqua e sale: rimedio antico ma sempre efficace, in quanto il sale richiama liquidi all’esterno e riduce la ritenzione all’interno dei tessuti. L’acqua fredda causa vasocostrizione e quindi contrasta l’effetto vaso-dilatatorio, riattivando la micro-circolazione periferica.
Indossare calze elastiche contenitive: quando il gonfiore è eccessivo, si possono indossare delle calze specifiche, contenitive, che riducono il ristagno di liquidi negli arti inferiori, migliorando e sostenendo la circolazione.
I rimedi farmacologici sono il più delle volte controindicati in gravidanza, se non strettamente necessari, specie perché seguire queste buone abitudini può aiutare molto a combattere questo disturbo e a migliorare il proprio stile di vita, anche dopo la gravidanza.
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