Integratori di calcio: per bambini, in gravidanza e per ossa ed osteoporosi

Consulente Scientifico:
Dottoressa Valentina Coviello
(Specialista in biologia e nutrizione)

Quando ricorrere agli integratori di calcio? L’integrazione di questo minerale è spesso indicata per bambini, donne in gravidanza o per prevenire l’osteoporosi e mantenere le ossa in salute. Approfondiamo il tema analizzando quale tipologia di integratori scegliere, poichè, come vedremo, non tutti gli integratori sono uguali.

    Indice Articolo:
  1. A cosa servono
  2. Tipologie
  3. Quando assumerli
  4. Quali scegliere?
  5. Effetti collaterali

Perchè gli integratori di calcio sono importanti?

La risposta a questa domanda è praticamente retorica. L’importanza degli integratori di calcio è una diretta conseguenza del fatto che questo minerale è essenziale per la salute dell’organismo. Quando si parla di calcio, nell’immaginario comune si pensa subito alle ossa, ma in realtà questo minerale non possiede solo una funzione strutturale, ma svolge tantissime funzioni nell’organismo tanto che la sua carenza può portare svariati disturbi, ecco perchè andrebbe immediatamente colmata, e quando non è possibile farlo con fonti naturali, ecco che entrano in gioco gli integratori!

Per capire veramente l’importanza di questo minerale può essere utile fare una breve panoramica dei disturbi che possono derivare da una carenza di calcio.

I rischi legati alla carenza di calcio.

Come abbiamo detto il calcio è fondamentale per il corretto funzionamento di organi e tessuti, per cui lo scarso apporto di questo minerale può provocare diversi disturbi, alcuni più lievi altri di maggiore entità:

  • crampi muscolari, in quanto i sali minerali sono importanti per la funzionalità dei tessuti e in particolare il calcio ha un ruolo cruciale nella contrazione muscolare. I crampi, possono essere appunto, il segno di deficit di calcio o di altri minerali;

  • problemi all’apparato circolatorio, come ad esempio l’ipertensione, poichè il calcio è un regolatore enzimatico che svolge funzioni per la coagulazione e la circolazione sanguigna. Una sua carenza nel sangue impone ai reni una minore filtrazione nel tentativo di eliminare meno calcio possibile, processo che si traduce nell’escrezione ridotta di sali e di acqua che, a lungo andare favorisce l’insorgenza di ipertensione.

  • rachitismo nei bambini, patologia che si manifesta proprio perchè la carenza si registra quando il calcio è più richiesto per l’accrescimento della struttura scheletrica. Il rachitismo può essere causato anche da difetti nell’assorbimento di calcio, per ridotta esposizione solare o per patologie epatiche e renali che impediscono l’attivazione della vitamina D;

  • indebolimento delle ossa o osteoporosi, negli adulti l’età avanzata, la menopausa, ma anche l’eccessiva magrezza,  sono tutte situazioni in cui si registra una diminuzione dei livelli di calcio nell’organismo che possono portare alla diminuzione della massa ossea e determinare a lungo andare, anche delle fratture;

Prima di passare ad esaminare nel dettaglio il ruolo degli integratori di calcio e le diverse tipologie di prodotti disponibili sul mercato è necessario fare un’ altra breve premessa che riguarda la natura del calcio ed il modo in cui questo viene metabolizzato dall’organismo.

Il calcio è, infatti, un elemento molto reattivo chimicamente, ed anche in natura non si trova mai da solo ma sempre legato ad altri elementi per formare composti detti “sali”, ed è proprio a questi composti che, come vedremo, si rifanno le diverse tipologie di integratori.

Assorbimento del calcio: il ruolo della vitamina D.

Come dicevamo il calcio è spesso legato ad altri elementi, in particolare per essere metabolizzato correttamente dal nostro corpo necessita della presenza di vitamina D, (D3, o colecalciferolo) sintetizzata in prevalenza a livello cutaneo a partire dal colesterolo; tale sintesi, però, viene attivata dai raggi UVA, dunque, solo in seguito dell’esposizione solare.

Dopo la sua produzione, la vitamina D3 assorbita viene trasportata dal circolo ematico al fegato, dove subisce una modificazione chimica, e poi ai reni, dove viene ulteriormente modificata e resa attiva. A questo punto la vitamina D3 attivata a livello intestinale, aumenta la captazione del calcio ma anche la mobilitazione di calcio dall’osso.

Le diverse tipologie di integratori e le loro funzioni.

Visto lo stretto rapporto che esiste tra calcio e vitamina D e calcio e minerali, le aziende farmaceutiche commercializzano  come integratori di calcio prodotti composti, già arricchiti di vitamina D o di altri elementi quali:

Donne in gravidanza e bambini: i soggetti che più frequentemente devono ricorrere ad integrazioni di questo minerale.

Abbiamo visto l’importanza del calcio e le tipologie di integratori più diffusi, ma va detto anche che ci sono condizioni, o meglio fasi della vita, in cui è molto più frequente che si debba ricorrere ad un supplemento di questo minerale ed in particolare:

Menopausa: il ruolo degli integratori di calcio per la salute delle ossa.

Oltre ai casi analizzati in precedenza, è importante evidenziare l’importanza degli integratori di calcio anche nel periodo della menopausa, soprattutto in caso di osteoporosi, per supplementare le carenze di calcio.

Puoi approfondire la dieta adatta per prevenire e combattere l'osteoporosi.

Con il cambiamento ormonale dovuto alla menopausa, e in generale con l’avanzare dell’età, si assiste ad una progressiva demineralizzazione del patrimonio osseo accompagnata da una riduzione dei livelli di assorbimento intestinale di calcio. Questo può provocare l’indebolimento delle ossa con lesioni, dolori articolari e addirittura fratture.

Ecco perchè spesso in questo periodo il ricorso ad integratori di calcio può essere quanto mai vantaggioso. Naturalmente la terapia va stabilita con il proprio medico e sarebbe addirittura consigliabile iniziarla qualche anno prima per prevenire l’indebolimento osseo.

Quali formulazioni di integratori è possibile usare?

Gli integratori di calcio sono disponibili in diverse formulazioni, le più diffuse sono le compresse (costo pari a 15,00 euro circa la confezione da 30), ma, per chi ha difficoltà nel deglutire, o semplicemente preferisce l’alternativa da “bere” sono disponibili soluzioni acquose che contengono sali di calcio (11,00 euro circa la confezione di 12 stick).

Tuttavia, spesso la carenza di calcio è dovuta, o si accompagna, ad un minore assorbimento intestinale di questo minerale (è il caso dell’osteoporosi per esempio) per cui, preso per bocca, neppure l’integratore servirà a sopperire al deficit. In questi casi sarà sicuramente più efficace la somministrazione intramuscolare di calcio tramite iniezione (sempre sotto prescrizione medica).

Qual’è il fabbisogno giornaliero di calcio?

Dopo aver analizzato tutti i casi in cui può essere necessaria un integrazione vediamo adesso quali sono i livelli di calcio che dovrebbero essere presenti normalmente in modo da poter valutare se ricorrere o meno a forme di integrazione.

In ogni persona è presente circa un chilogrammo di calcio, di cui il 99% circa nelle ossa e denti, mentre il restante 1%, presente nelle cellule e nei liquidi organici, contribuisce alla circolazione e coagulazione del sangue, funzionamento dei muscoli, cuore compreso.

A parte situazioni particolari, come la gravidanza e l'allattamento, il fabbisogno di calcio varia in funzione dell'età.

E' alto durante l'adolescenza e dopo i 65 anni. In particolare:

  • durante l'adolescenza il fabbisogno si attesta sui 1300-1500mg/die
  • in età adulta scende a 1000 mg/die,
  • superati i 65 anni di età arriva di nuovo a 1500 mg/die.

I valori sono uguali per uomini e donne. Per queste ultime però, durante la gravidanza e l'allattamento, il fabbisogno aumenta del 20% circa, passando dai 1000 ai 1200 mg/die circa.

Effetti collaterali degli integratori di calcio.

In genere, come tutte le sostanze e gli alimenti anche gli integratori hanno effetti benefici e controindicazioni in relazione ai dosaggi e alla terapia. In altre parole, gli integratori sono importanti quando c’è una reale necessità di assumerli, ma possono avere effetti collaterali soprattutto quando sono in eccesso. Non vanno quindi assunti con leggerezza ma sempre sotto guida medica e nei dosaggi prescritti!

L’utilizzo di integratori di calcio può comportare l’insorgenza di effetti avversi di vario tipo, i più comuni sono a carico dell’apparato gastroenterico quali vomito, nausea e diarrea, poichè il calcio in eccesso può provocare contrazioni anomale e spasmi della muscolatura liscia di stomaco e intestino. Inoltre, gli integratori di calcio vanno presi con cautela in caso di xerostomia (bocca secca) poichè questo minerale riduce la secrezione salivare da parte delle ghiandole.

L’uso di integratori di calcio non deve essere prolungato nel tempo perchè predispone all’insorgenza di calcoli renali (che in genere sono composti di ossalato di calcio).

Gli integratori di calcio non fanno ingrassare tuttavia è sconsigliato è l’uso allo scopo di dimagrire: alcuni studi, infatti, hanno riportato un ruolo sulla perdita di peso, tuttavia il calcio è in grado solo in minima parte di incrementare la perdita di massa grassa.

 L’importanza di una giusta alimentazione.

Va infine evidenziato che non sempre è necessario ricorrere all’assunzione di integratori di calcio, ma spesso basta semplicemente introdurre nella propria dieta più alimenti che ne sono ricchi. Oltre al latte, latticini e formaggi in genere, altri alimenti ricchi di calcio sono gli ortaggi a foglia verde, ed in misura minore alcune specie di pesci e carne. E' opportuno ricordare che perchè il calcio venga assorbito dall'organismo c'è bisogno della presenza di vitamina D, per cui è sempre necessario optare per una dieta variata ed equilibrata.

Se si considera che una serie di sostanze come la caffeina e l’alcool favoriscono l’eliminazione del calcio dell’organismo e che altre sostanze come lo Zinco ed il Magnesio ne rallentano l’assimilazione, appare evidente che la carenza di calcio non deve necessariamente essere attribuita all'assenza di alimenti ricchi di calcio dalla dieta, ma più semplicemente può dipendere da un regime alimentare non perfettamente bilanciato.
 

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Dottoressa Valentina Coviello
(Specialista in biologia e nutrizione)

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