Le lampade abbronzanti sono oggi sempre più utilizzate dato che l’abbronzatura è considerata un pregio estetico, e questi macchinari permettono di averne una perfetta i tempi davvero brevi ed anche in pieno inverno. Ma nonostante il loro largo impiego sono molti quelli che sostengono che lampade fanno male e possono portare ad invecchiamento precoce della pelle, macchie scure ed altri inestetismi.
Cercheremo quindi di analizzare tutti questi aspetti mettendo a confronto i pro e contro di questi trattamenti e spiegando quali sono i fattori da tenere in considerazione e le precauzioni da mettere in atto prima di effettuarli. Analizzeremo quindi come praticare una lampada in un centro estetico e i costi che questi trattamenti hanno, partendo da una rapida panoramica su come i raggi UV agiscono sulla pelle, in modo da poter scegliere quella meno aggressiva per il nostro fototipo. Ma prima esaminiamo i benefici e i danni che le lampade abbronzanti provocano secondo i dermatologi.
Vantaggi | Svantaggi |
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Le lampade abbronzanti sono apparecchi che, emettendo raggi ultravioletti in modo artificiale, stimolano la formazione di melanina- sostanza che fa aumentare la pigmentazione, ovvero il colorito. I raggi UV emanati però sono selezionati : se con il sole abbiamo una stessa quantità di raggi UV-A e di raggi UV-B, con le lampade abbronzanti si sceglie di avere una maggiore quantità di raggi UV-A, che riescono a penetrare fino alla parte più profonda della pelle, il derma, e una quantità minore di raggi UV-B che invece agiscono solo ad un livello più superficiale.
I raggi UVA utilizzati nelle lampade però hanno un potere abbronzante nettamente inferiore rispetto a quello degli UVB, per cui sebbene gli UVA siano teoricamente meno dannosi degli UVB devono essere usati ad un intensità tale che diventano potenzialmente molto pericolosi soprattutto nel lungo periodo, per questo è fondamentale importanza usare macchinari che abbiano dei filtri adeguati e garantiti.
Come già accennato prima è possibile scegliere vari tipi di lampade, con il tempo infatti si è cercato di perfezionare le ormai diffusissime trifacciali, a cui si sono aggiunti poi i lettini e le docce che offrono un abbronzatura integrale. In commercio e nei centri estetici sono disponibili varie versioni, che oltre a differenziarsi per il modo in cui viene praticata- nel lettino da stesi, nella doccia stando in piedi, facciale stando seduti- si differenziano per la loro costruzione e per come emanano i raggi UV, proviamo a capirne il funzionamento per scegliere con maggiore consapevolezza.
Conoscere i meccanismi di funzionamento delle lampade è un buon punto di partenza, ma per ottenere l’effetto desiderato, senza incorrere in eventuali rischi di cui parleremo in seguito, occorre usufruire delle lampade in un centro estetico che dispone delle apparecchiature più all’avanguardia e che rispettino le norme di legge emanate dalla comunità europea.
Queste norme definiscono i modi in cui le macchine devono essere costruite, ovvero fatte in modo che non superino dei limiti di irradiazione, devono riportare le regole basilari per fare una lampada abbronzante e devono rispettare dei canoni tecnici circa gli interruttori, i timer e gli occhialini protettivi. Il centro estetico inoltre deve disporre di un’adeguata documentazione comprovante i periodici controlli per la sicurezza. Ma attenzione la scelta del macchinario non è l’unica a cui prestare attenzione, vediamo quindi quali altri fattori vanno tenuti in considerazione.
La scelta del tipo di lampada e dei tempi di esposizione varia a seconda del tipo di pelle un soggetto dall’incarnato chiaro potrà esporsi per pochi minuti, chi invece ha una pelle scura può arrivare ad un massimo di 15 -40 minuti.
Prima dell’esposizione ad una lampada è necessario dunque conoscere il proprio fototipo di pelle per valutare se e per quanto tempo esporsi ai raggi UV.
Fototipo 1 | Capelli rossi o biondi con pelle chiara | Le pelli di fototipo 1 non si abbronzano e si scottano facilmente. A loro la lampada abbronzante è sconsigliata. |
Fototipo 2 | Capelli chiari o castani con pelle e occhi chiari. | Gli appartenenti al fototipo 2 hanno difficoltà ad abbronzarsi e all’inizio delle esposizione tendono alla scottatura. Per loro è consigliato un’esposizione alle lampade breve e con una crema protettiva alta. |
Fototipo 3 | Capelli chiari o scuri, occhi castani o verdi, carnagione non molto scura. | Le persone di fototipo 3 si abbronzano facilmente ma con gradualità raggiungendo un colorito nocciola chiaro. Per loro l’esposizione alla lampada abbronzante è consigliata con un tempi medi, senza esagerare e facendo sempre uso di una protezione media. |
Fototipo 4. | Capelli scuri, pelle scura e occhi scuri. | I fototipo 4 non hanno nessuna difficoltà nell’abbronzarsi ne tanto meno rischiano scottature. Possono dunque esporsi alla lampada abbronzante fino al massimo tempo concesso, raggiungendo un bel colorito scuro. |
Abbiamo visto quindi che prima di effettuare una lampada abbronzante è importante valutare la qualità sia del macchinario che della propria pelle, ma vi sono anche altri fattori che andrebbero tenuti in considerazione,e precauzioni da prendere, vediamo quali i principali.
Approfondisci come ottenere un abbronzatura sicura, evitando i possibili effetti nocivi dei raggi UV sulla pelle e sulla salute dell'organismo in generale.
I costi delle sedute sono relativi al tipo di lampada scelta: per una lampada facciale abbiamo un costo medio di 4 euro. Per una lampada a doccia il costo è tra i 6 e i 10 euro Per un lampada a lettino il costo della seduta è di 15 euro in media.I costi delle sedute sono relativi al tipo di lampada scelta:
Non è certo una novità che molti dermatologi, e non solo, abbiano inserito le lampade a raggi ultravioletti nella lista nera, si ritiene, infatti, che l’abbronzatura artificiale oltre a provocare un invecchiamento precoce della pelle favorisca anche l’insorgere di macchie cutanee, ed in alcuni casi possa ritenersi corresponsabile di cancro alla pelle. |
Prima di analizzare i rischi e le controindicazioni legate a questo trattamento estetico, vediamo invece in quali casi fare una lampada abbronzante può far bene. Oltre al piacevole colorito ed ad un senso di relax, se fatte in modo moderato e controllato le lampade abbronzanti possono dare benefici anche fisici ed essere un valido aiuto per la cura di varie patologie quali:
Acne: I raggi UV aiutano i brufoli a seccarsi e riducono l’infiammazione.
Psoriasi : le macchie rosse con i raggi UV delle lampade abbronzanti riescono a schiarirsi diventando quasi invisibili.
Patologie delle ossa: infatti come accade per i raggi solari che irradiando la pelle stimolano la produzione di vitamina D, allo stesso modo anche le lampade abbronzanti grazie ai raggi UV aiutano la formazione tessuto osseo.
Sebbene in alcuni casi possano portare dei benefici, basta non mettere in pratica tutte le precauzioni necessarie perchè invece l’effetto delle lampade abbronzanti faccia male alla pelle, vediamo quindi i rischi
Scottature della cute a causa di una lunga esposizione e di una cattiva idratazione della pelle.
Macchie cutanee: il trattamento abbronzante aumenta la pigmentazione della melanina solo in alcune zone della pelle, con il rischio di avere un effetto a macchie.
Invecchiamento della pelle e rughe: l’abbronzatura è infatti è dovuta ad una reazione di difesa dell’organismo e quindi le lampade stimolando una reazione maggiore provocano un precoce processo di invecchiamento. Inoltre i raggi UV seccano eccessivamente la pelle che quindi perde elasticità ed è più esposta alla formazione di rughe.
Infiammazione della cornea e della congiuntiva: le radiazioni UV possono produrre irritazione e infiammazione agli occhi che si manifestano a breve termine con il fastidioso senso di sabbia negli occhi.
Melanoma: Il melanoma è un tumore che si sviluppa sulla pelle, anni di studi hanno visto che tra le cause principali c’è l’esposizione sbagliata al sole e ai raggi UV.
Tanoressia. Questo neologismo è stato creato per indicare proprio la tendenza ad esporsi esageratamente ai raggi solari, in questo caso artificiali, dato che queste sono diventate con il passare degli anni un vero e proprio fenomeno di massa. L’aver unito la radice tan (abbronzatura) con la parola anoressia dipende dal fatto che anche questo tipo di “patologia del sole” deriva dall’avere una percezione distorta del proprio corpo,che porta il soggetto a volere una pelle sempre più scura. Oltre le considerazioni puramente estetiche e morali, va comunque sottolineato che la dipendenza da lampade può essere gravemente pericolosa per la salute.
Non tutti possono sottoporsi ad un trattamento di lampade abbronzanti: c’è sempre bisogno di un consulto medico. Esse sono tuttavia assolutamente sconsigliate ad alcuni soggetti:
La diffusione delle lampade abbronzanti è iniziata negli Stati Uniti intorno agli anni 60 e da qui poi sono state importate in Europa. Fu dopo la seconda guerra mondiale infatti che si ebbe il definitivo cambiamento di opinione nei confronti dell’abbronzatura, in passato infatti ad avere la pelle scurita dal sole erano soprattutto i contadini, o i pescatori, motivo per cui essere abbronzati poteva essere considerato come un segno di appartenenza alla plebe, solo nel 1900 si iniziò gradualmente ad apprezzare l’effetto di una pelle leggermente abbronzata fino ad arrivare, appunto dopo la seconda guerra mondiale, a considerare l’abbronzatura come un pregio estetico.
Le prime lampade abbronzanti erano congegni studiati per un utilizzo domestico che servivano per abbronzare solo la zona del viso e del collo, con il tempo poi questi primi esemplari si sono trasformati in macchinari più efficienti che a causa delle dimensioni notevolmente più ingombranti vengono utilizzati soprattutto nei centri estetici.
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